Il Gatto Casey
Scritto da Scoiattolina il 10 Giugno 2011 | 8 commenti- commenta anche tu!
IL GATTO CASEY DEPRESSO PERCHE'
HA PERSO IL LAVORO
Sempre alla ricerca di storie particolari e reali, mi sono imbattuta su quella del Gatto Casey, che vi riporto di seguito. A me sembra molto simpatica e assai singolare.
Casey era un gatto felice, la sua curiosità e la sua vivacità riempivano la casa della famiglia Paul a cui esprimeva tutta la sua gioia di vita con rumorose fusa. I Paul avevano un ristorantino che tutte le sere veniva frequentato da un’affezionata clientela ed il micio faceva parte a pieno titolo dello staff del locale; il suo compito era quello di accogliere ogni cliente all’ingresso come un vero “Maitre” : avreste dovuto vederlo con quale garbo ed eleganza salutava gli ospiti; sorrideva si metteva in posa, si lasciava coccolare, faceva le fusa ed introduceva i commensali con un guizzo della coda ed un lampo di baffi. Un giorno, purtroppo, il ristorante fu distrutto da un incendio ed i Paul, dopo aver analizzato a fondo la situazione, decisero, a malincuore, di non riaprire il locale: troppo gravoso l’impegno economico per la sua ricostruzione. Seguirono, così, settimane caotiche impegnate nella ricerca di un lavoro, nella sistemazione di tutte le pratiche legate al ristorante e nella riorganizzazione del ritmo familiare scandito da nuovi orari e nuove attività.
Quando tutto questo finì i Paul, si accorsero che Casey non era più quel gatto affettuoso e vivace di un tempo: era diventato improvvisamente svogliato e triste. Sulle prime pensarono che il micio si sentisse trascurato. Consultarono diversi veterinari ed i responsi, confermando tale ipotesi, furono sempre gli stessi: il gatto è in perfetta forma, ha bisogno solo di maggiori attenzioni. Ma i suoi padroni quelle attenzioni e quell’affetto glielo stavano già dando senza ottenere nessun risultato. Fu a quel punto che i Paul, su consiglio di una loro amica, si rivolsero a Samantha Khury, psicologa e sensitiva felina. Era, certo, una specializzazione un po’ bizzarra la sua, tanto più che la sig.ra. Khury asseriva di riuscire ad entrare in contatto con gli stessi animali ed a colloquiare con loro ma, d’altronde, ai due coniugi sembrava ormai l’unica strada rimasta. Lo scetticismo divenne stupore quando la sensitiva annunciò il suo responso tanto da far esclamare ai proprietari di Casey: ”Ha perso il lavoro!!! Lavoro? Ma quale lavoro? E’ un gatto!!”. La psicologa felina non si scompose di un millimetro e con tutta calma, scandì, come per dar maggior peso alle sue parole, nuovamente la sua diagnosi: "E' depresso perché disoccupato", ed aggiunse, con estrema professionalità, che era stato proprio il micio a dirglielo.
Tutto questo può sembrarvi una favola ma è realmente accaduto e la sig. Khury è un’apprezzata professionista e la sua
biografia filmata “I talk to animals” dimostra le sue straordinarie capacità. Proprio mentre i Paul erano ancora indecisi sul da farsi in merito, se credere alla diagnosi ed agire di conseguenza oppure ignorarla, Casey, da buon gatto lavoratore, non rimase con le mani in mano, ehmm, scusate con le zampe nelle zampe, e si trovò da sé un lavoro. Girando la città in cerca di un’ occupazione, si soffermò di fronte alla porta della biblioteca. Quel passaggio di persone, evidentemente, lo ispirò e comiciò ad accogliere i lettori
sull’uscio e ad introdurli nella biblioteca. In breve tempo il nostro gatto lavoratore divenne la mascotte di tutti: tutti lo amavano, lo coccolavano, lo cercavano e si sentiva finalmente di nuovo utile ai suoi amici umani, e nella famiglia Paul ritornò la serenità. E’ splendido vedere Casey la mattina davanti al cancello, con il suo sguardo fiero ed orgoglioso, vigilare il passaggio, pronto a dare, con la sua eleganza, un tocco di bellezza e di vita gattosa ai lettori di giornata
Giovanna3.rm





Un bellissimo racconto,Giovanna.
Come sempre Giovanna ci racconta storie realmente accadute in merito ai gatti, questi, con la loro sensibilità e il loro senso di sentirsi utili ci fanno capire quanto siano molto vicini a noi umani.
Giò…ma dove le trovi???
Davvero generoso e ligio al dovere questo micione.
Le biblioteche sono così silenti e monotone a volte… le uniche figure presenti sono quelle dei “topi da biblioteca”
… il posto ideale per un gattone!
Giovanna ,complimenti x la bellissima storia ,,un gatto veramente speciale ,,ma si sà che tutti gli animali lo sono ,,e questo fà onore alla spece brava ,,,,
Vi ringrazio, cari amici: mi fa piacere distrarvi momentaneamente con qualche storiella simpatica.
Del resto, è quasi necessario alternare un po’ di sorriso a vicende tanto serie quanto di riflessione, come lo sono le nostre nel Bosco.
Un abbraccio a tutti.
Grazie giò sei fantastica!!!!
simpaticissima la tua storia Giovanna ed e’ cosi’ bello evadere un po’ fa bene al morale…..grazie
ciao giovanna che dire sembra che strano possa essere depresso per il lavoro ma…………………molto simpatica brava ciao