I Mandala !!

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Devo  premettere, anzitutto, che dell’arte orientale, e di quella Indiana in particolare, non conosco quasi nulla. Volendomi, tuttavia, documentare  in proposito, ho scoperto l’arte dei Mandala: affascinante, per la grazia dei suoi disegni, per i colori così ben combinati,  e per l’estrema pazienza che gli autori hanno profuso per ottenere simili risultati. La prima immagine dell'articolo è il simbolo dei Mandala. Mi auguro che piacciano anche a voi. Sull’ultima immagine dell’articolo, ne appariranno altre in sequenza. Buona visione.

Il Simbolo del Mandala

Mandala è una parola che in Sanscrito (una lingua dell’India) significa “cerchio e centro”, intendendo  quello eterno della ruota della vita.

Mandala 38La parola è utilizzata anche per indicare un diagramma circolare costituito, di base, dall’associazione di diverse figure geometriche, le più usate delle quali sono il punto, il triangolo, il cerchio ed il quadrato.

Il disegno riveste un significato spirituale e rituale, sia nel Buddhismo che nell’Hinduismo. Nel Mandala sono rappresentati anche -  in modo  particolareggiato -  luoghi, figure ed oggetti.

Non vi è al mondo altro disegno simbolico così universale come il Mandala; compare in tempiMandala  8 diversi e in ogni cultura, visto che il più antico mandala fin qui conosciuto è una “ruota solare” paleolitica,  scoperta nell’Africa del Sud. Ma mirabili esempi di Mandala cristiani si trovano già nel primo Medioevo, mostrando perlopiù Cristo nel centro ed i quattro evangelisti, o i loro simboli, ai quattro punti cardinali. Inoltre, possiamo osservare figure mandaliche nei rosoni delle nostre chiese, nei labirinti, nelle forme di certi templi, come pure nei siti etruschi e romani.

Jesus Mandala

Anche la natura attorno a noi spesso si presenta sotto forme mandaliche: nella frutta, nelle pietre, nei fiori, tra gli alberi, nel cielo.

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Mandala - PaceOltre ad essere disegnati, i mandala vengono anche   “vissuti”: in India esiste la danza del mandala, tra gli indiani Navaho la persona da curare viene collocata al centro del cerchio disegnato sul terreno,  mentre   in Occidente l’idea del centro e del cerchio protettivo si ritrova in numerose danze popolari oltre che nel girotondo dei bambini.

Mandala 35 -AI Mandala hanno una tradizione antichissima e, nello scorso secolo, anche un grande studioso della psicologia occidentale ne ha fatto uno strumento di studio delle personalità dell’uomo.  Si tratta dello psicoanalista svizzero Gustav Jung che, sull’argomento, ha scritto quattro saggi, dopo averli studiati per oltre vent’anni. Secondo Jung, durante i periodi di tensione psichica, figure mandaliche possono apparire spontaneamente nei sogni per portare o indicare la possibilità di un ordine interiore.

Il simbolo del Mandala, quindi, non è solo un’affascinante forma espressiva ma,agendo a Mandala  - Sassoritroso, esercita anche un’azione sull’autore del disegno, perché in questo simbolo si nasconde un effetto magico molto antico: l’immagine ha lo scopo di tracciare un magico solco intorno al centro, un recinto sacro della personalità più intima,  un cerchio protettivo che evita la “dispersione” e tiene lontane le preoccupazioni provocate dall’esterno.

Mandala 37

Il simbolo dei Mandala, quindi, non è solo un’affascinante forma espressiva ma, agendo a ritroso, esercita anche un’azione sull’autore del disegno, perché in questo simbolo si nasconde un effetto magico molto antico:

Mandala 44

l’immagine ha lo scopo di tracciare un magico solco intorno al centro, un recinto sacro della personalità più intima,  un cerchio protettivo che evita la “dispersione” e tiene lontane le preoccupazioni provocate dall’esterno.  Giovanna.rm

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Arte 3 rouge

Arte 4 - rouge

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COMMENTI

  1. il 23 luglio, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Arte bellissima, colorata e assai gradevole. Grazie.

  2. il 23 luglio, 2011 lieve dice:

    Ho visto disegnare i madala da alcuni monaci,invitati a genova x lo scopo.
    Con la sabbia colorata, una grande pazienza, abilità ed in silenzio religioso, hanno creato capolavori che poi hanno disperso in mare. Un esperienza indimenticabile!
    Grazie giò!!!

  3. il 23 luglio, 2011 Giuseppe3.CA dice:

    Disegni simmetrici di grande effetto e colori fantastici che non possono non coinvolgere anche profani e non addetti ai lavori. Giovanna e Sabrina: che coppia! Brave e grazie per tutto quello che fate.

  4. il 24 luglio, 2011 scoiattolina dice:

    questo stile è davvero allegro e simpatico pieno di colori e direi anche interessante dal lato artistico ,non conoscevo quest’arte e sono stata felice di apprenderla ….very very good giovanna …… splendidi

  5. il 24 luglio, 2011 ANGELOM dice:

    l’arte ha diverse sfacciettature,questa del mandala è una di quelle che riescono ad essere interessanti per la loro vivace variazione di colore e giroclifici. Giò molto bello l’articolo e l’impostazione insieme a Sabrina.

  6. il 24 luglio, 2011 carlotta dice:

    Cara Giò, hai evocato un bellissimo ricordo che mi lega ai mandala e ad uno di essi in particolare…
    Da sempre affascinata dalla cultura tibetana, durante un viaggio in Thailandia passammo molto tempo a Bankok e questo ci permise di visitare tutti i Templi del Buddah: seduto-sdraiato-dormiente-in meditazione-in preghiera…
    In ognuno di essi, era presente una moltitudine di Bonzi (monaci tibetani) con il loro caratteristico sari arancio ed il capo rasato, mai da soli ma sempre in gruppetti di quattro o più. Uno di essi, all’esterno del Templio del Buddha seduto, era intento alla realizzazione di un mandala.
    Ricordo che usavano sabbia dai colori intensi e vivaci unita anche a granelli di riso. Incantata da tanta maestrìa nel saper creare figure geometriche così perfette nella forma e nelle sfumature con quella sabbia così colorata e finissima, chiesi a mio marito di fermarci ad osservare per un tempo che si rivelò, alla fine, piuttosto lungo.
    Uno dei monaci, ogni tanto alzava lo sguardo incuriosito nella nostra direzione, e noi, ligi alle raccomandazioni della guida di non avvicinarci troppo ne tanto meno osare una qualsiasi forma di tentativo di dialogo con loro, osservammo sempre un religioso silenzio.
    La guida ci spiegò che ci sarebbero voluti giorni prima che fosse finito e così noi, diversi giorni dopo, chiedemmo alla guida di tornare là.
    Il mandala era finito, i Bonzi stavano distrubuendo gli ultimi granelli di sabbia ed era di una bellezza magica.
    Incuriositi, chiedemmo alla guida cosa raffigurasse e lei, una volta spiegato, ci disse, con quel modo tutto loro di pacata saggezza, che “ne avremmo compreso il vero senso andando nel mondo e attraverso il nostro cammino interiore”
    I Bonzi alzarono i loro sguardi verso di noi e con un solo gesto, spazzarono via la sabbia distruggendo il mandala.
    La dispersione del mandala è uno dei più potenti simboli della tradizione mistica tibetana, vuole ricordarci la caducità e la conseguente rinascita di tutto ciò che esiste.
    Grazie Giò, per avermi riportata indietro nel tempo a un momento sereno e felice.

  7. il 24 luglio, 2011 giovanna3.rm dice:

    Ti ringrazio Carlotta dei tuoi bei ricordi, anche commoventi.
    Purtroppo, durante il mio viaggio a Bangkok, visitando alcuni Templi, non mi capitò questa bella esperienza.
    La perfezione di questi disegni, gli accostamenti di colore e la fantasia hanno un fascino travolgente!

  8. il 25 luglio, 2011 carlotta dice:

    A questo si può ovviare Giò… a Roma, come oramai in tutt’Italia, un gruppo di monaci tibetani organizza a domicilio una cena tibetana… Tu non dovrai far altro che lasciarli cucinare e goderti la cena, in un’atmosfera magica che trasportera’ i tuoi ospiti in un viaggio immaginario tra le sperdute valli himalayane.
    Nel corso della serata, sarà creato dai monaci un Mandala e al termine della cena i monaci eseguiranno il suggestivo rito della dispersione del Mandala come segno di buon auspicio per tutti gli ospiti.
    Le sabbie saranno donate agli ospiti come amuleto di protezione dalle negativita’.

    “Persino i Lama, irremovibili nella loro serenità interiore, assumono una dimensione terrena quando cucinano i “momos” i tipici ravioli d’oriente”
    da: La Repubblica del 7 aprile 2010

    Affascinante vero?… se pò fa!

  9. il 25 luglio, 2011 giovanna3rm dice:

    Carlotta, sei fantastica: mi hai dato un’idea preziosissima!
    Certo che “se po’ fa’”!

  10. il 25 luglio, 2011 carlotta dice:

    Giò… vai su FB : Cena Tibetana a Domicilio
    troverai tutti i riferimenti e le foto
    Se pò fa…se pò fa… cominciamoce a pensà !

  11. il 26 luglio, 2011 nikodireggio dice:

    grazie per questo spaccato d’arte affascinante è di poco gli orientali……………….

  12. il 11 settembre, 2015 rosa dice:

    un cammino spirituale fantastico…anch’io ho dipinto alcuni mandala e ho bruciato le tele….alcuni li lascio i loro colori mi danno armonia


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