La Domenica del Bosco

RICORDI D’INFANZIA

Quand’ero ragazzetto andavo regolarmente a casa dei miei nonni materni a tener compagnia alla nonna mentre il nonno era al lavoro. A volte sbrigavo qualche piccola commissione ma la maggior parte del tempo lo trascorrevo a chiacchierare con la nonna che, pur se intenta alle faccende domestiche, mi raccontava tante cose della sua infanzia e episodi della sua vita e di quella del nonno. Era un metodo educativo molto proficuo per un ragazzino avido di conoscenze. Ero il nipotino prediletto della nonna e ne ero assai contento.

   

La nonna era una assidua lettrice di due settimanali che andavano allora per la maggiore: (Non so se si possono citare le testate ma gli over 50 le ricorderanno sicuramente).

Una cosa che mi appassionava era proprio lo sfogliare questi giornali che la nonna mi invogliava a leggere ma io più che altro guardavo le figure. Ricordo ancora, in particolare, le tavole grafiche del disegnatore/pittore Walter Molino (bei tempi andati).

Quando il nonno portava a casa i giornali freschi di stampa, la prima cosa che la nonna andava a leggere era una rubrica fissa di uno dei due settimanali: “La realtà romanzesca” che raccontava episodi spesso tragici o pieni di mistero ma a volte anche curiosi e divertenti. Pure io, emulando la nonna, avevo preso l’abitudine di leggere sistematicamente questa rubrica che mi incuriosiva sempre.

 

Ho fatto questa premessa per proporre una storiella narratami recentemente da una amica di Eldy  perché ha tutto il sapore dei raccontini che leggevo nella predetta rubrica.

     

AMORE A PRIMA VISTA

   

Lei, Roberta, una bella ragazza, nel pieno della sua esuberante prosperità di donna matura era riuscita finalmente a programmarsi due settimane di vacanza nel mese di agosto, nella tanto decantata e agognata Sardegna di cui sempre si parlava ma che lei non conosceva.

Lui, che chiameremo Mario, giovane rude camionista, infaticabile lavoratore impegnato a tempo pieno, aveva poco tempo da dedicare alla conquista di una donna ma in compenso le pareti della cabina del suo automezzo erano tappezzate di belle foto  femminili a figura intera e a mezzo busto.

   

L’episodio:

   

Alla seconda settimana di vacanza, l’abbronzatura era perfetta e si era già stanchi del mare e della spiaggia per cui Roberta e il suo gruppo decisero, una mattina, di fare una escursione per visitare un paesino caratteristico spianato sul pendio delle colline prospicienti e non lontane dal mare. Il gruppo venne trasportato con il pulmino dell’albergo e lasciato sulla piazza del paese per proseguire la visita a piedi.

Era mattino inoltrato e il sole picchiava forte. Dopo una bella camminata su erte e stradine impervie Roberta si sentiva accaldata, affannante e stanca. Svoltato l’angolo di una di queste strade vide una striscia d’ombra lungo un alto muro di pietra e fu quasi istintivo raggiungere l’oasi d’ombra e appoggiarsi al fresco muro per rilassarsi e riprendere fiato.

In quel momento arrivava un rombante camion alla cui guida c’era Mario il quale, alla improvvisa visione della ragazza appoggiata al muro, sterzò il volante quel tanto che bastava per passare proprio radente a Roberta che ne rimase fortemente spaventata nel tentativo di schiacciarsi completamente a ridosso del muro.

     

Per l’improvvisa deviazione, nell’abbordare la successiva curva, il camion andò a urtare di striscio un’auto parcheggia sul ciglio della strada e si fermò subito dopo. Ne discese un irsuto autista in canottiera, cioè Mario, che anziché andare ad accertare il danno che aveva causato si diresse diritto verso Roberta, raggiuntala, si portò una mano sulla bocca stampandovi sulle dita un sonoro bacio, poi, facendo cenno di lanciarlo verso Roberta e guardandola negli occhi disse “Bella, amore mio”. Vista l’attonita indifferenza di Roberta tornò sui propri passi e incurante del danno provocato all’auto in sosta risalì sul camion e ripartì.

Roberta, sebbene meravigliata e sorpresa di tanta irruente e improvvisa infatuazione amorosa, ebbe la prontezza di spirito di memorizzare il numero di targa del camion.

   

Per poter rintracciare il focoso possibile amoroso, penserete voi? Ma no! Roberta che non ha mai creduto nell’amore a prima vista, trascrisse gli estremi della targa su un foglietto e lo andò subito ad infilare sotto la spazzola tergicristallo dell’auto sinistrata.

Non conosciamo come sia andato a finire il recupero danni ma Roberta rientrò al Villaggio Vacanze, sebbene stuzzicata ironicamente dalle sue amiche per l’inaspettata conquista, si sentiva fiera di essere una bella ragazza, tale da suscitare nel maschio tanta irruenza amorosa ma soprattutto orgogliosa di essersi comportata con grande onestà nei confronti dell’ignaro proprietario dell’auto danneggiata.

È  stato un amore a prima vista non corrisposto.

     

 

Conclusione: Sorrido al pensare quanto si sarebbe divertita anche la mia nonna nel leggere questo simpatico raccontino.

Ciao Roberta, grazie, raccontacene altre.

BUONA DOMENICA A TUTTI.

 


COMMENTI

  1. il 13 novembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Mamma mia, Giuseppe, che cosa sei andato a cercare fra i tuoi ricordi: l’episodio di un amore a prima vista non corrisposto. Dirti che mi è piaciuto è troppo poco. Anche se, come tutti, avrei preferito il caso di un amore a prima vista corrisposto. Bravo.

  2. il 13 novembre, 2011 giuseppe3.ca dice:

    Va bene Lorenzo, Penso che il raccontino sia interessante in un caso e nell’altro, cioè con amore corrisposto oppure no, ma ritengo che dopo una settimana di argomenti impegnati nel Bosco, la domenica si ha bisogno di qualcosa di rilassante e spero di esserci riuscito con l’aiuto di Roberta che mi ha raccontato la sua storiella.

  3. il 13 novembre, 2011 giovanna3.rm dice:

    Roberta, complimenti per il raccontino che ci hai proposto: siamo abituati a trovare la sorpresina la domenica mattina, e anche questa volta non siamo rimasti delusi. Buona domenica Roby

  4. il 13 novembre, 2011 giovanna vc dice:

    Veramente bella bravo, Giuseppe ,entrare nel bosco è sempre un gran piacere ,poi leggere dei racconti così belli ,ovviamente complimenti a Roberta ,quel Mario è rimasto fulminato ,ciao

  5. il 13 novembre, 2011 franco muzzioli dice:

    Caro Giuseppe …era la “Domenica del Corriere” …possiamo citarla ..perchè purtroppo è una testata che non esiste più. …. ben ha fatto Roberta ad avere..”una attonita indifferenza” alla vista ” di un irsuto autista in cannottiera ” (pensa te!) Per prendere a prestito un vecchio adagio…”la mamma dei burini è sempre in cinta”.
    Mi auguro che Roberta sia fiera della sua bellezza al di la delle pesanti attenzioni del “rude Mario”.

  6. il 13 novembre, 2011 giuseppe3.ca dice:

    Giovanna3.rm e Giovanna.vc, i vostri complimenti vanno meritatamente a Roberta che, da un fatto realmente accaduto, ha dato lo spunto per una bella storiella. Io, con grande umiltà, ho costruito solo il contorno, giusto per la pubblicazione nel Bosco. Grazie a tutte.

  7. il 13 novembre, 2011 giuseppe3.ca dice:

    E` vero Franco era il settimanale La Domenica del Corriere; l’altra testata era “La Tribuna Illustrata”, due setimanali di grande diffusione che allietavano la vita nelle case degli italiani ancor prima dell’avvento della Televisione. Quanti bei ricordi e quanta nostalgia dell’infanzia hanno lasciato nell’evolversi della nostra esistenza. E` bello ricordare ancora, magari per presentare un raccontino nel nostro amato Bosco incantato.
    Per quanto riguarda l’atteggiamento di Roberta aspettiamo che sia lei ad esprimersi.


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