L’Angolo del Dialogo : Vita Privata !!

Vita privata Il titolo completo dell’articolo è “La vita privata? E’ perduta”. L’articolo è stato scritto da Pierluigi Battista ed è apparso sul Corriere della Sera Sette del 21 luglio 2011, a pag. 17. Leggiamolo insieme.

“Era bella, la vita privata. Non era male prima che fosse distrutta dalla tecnologia e dall’ideologia della trasparenza assoluta, un rifugio dove gli individui potessero mettersi al riparo dello sguardo indagatore della società e dell’autorità. Dove ci si poteva nascondere. Dicono, gli ossessi della trasparenza, i fanatici del totalitarismo guardone: non ho niente da nascondere. Ecco, la vita privata era meravigliosa perché era uno spazio protetto dove gli altri non si dovevano impicciare. Prima che, complici telefonini e mail, prendessero definitivamente il potere facendo il deserto dove prima c’era la vita privata. La vita privata non esisteva prima del mondo moderno, prima delle ragazze di Vermeer, prima del romanzo ottocentesco, prima delle abitazioni che creavano attorno alle persone un’atmosfera domestica, spesso tempestosa e tossica, ma sempre meglio di una vita interamente assorbita dallo spazio pubblico. La vita privata non esisteva nel mondo pre-moderno e cessa di esistere nel mondo post-moderno. Intercettare illegalmente è diventata pratica comune nei giornali che appartengono a gruppi editoriali spregiudicati. Intercettare legalmente è diventata pratica comune di magistrati che inseriscono nei loro atti giudiziari migliaia e migliaia di pagine di intercettazioni destinate a diventare pubbliche anche se vengono coinvolte persone non accusate di alcun reato. La carta di credito passa al vaglio di chi vuole e può sapere dove sei andato, con chi sei andato, cosa hai comprato, cosa hai mangiato. Le mappe satellitari di Google ti troveranno ovunque. Le telecamere disseminate per le strade della città restituiranno con le immagini tutto di te: dove hai passeggiato, con chi, gesticolando come. Il telepass dirà dove hai trascorso il weekend, quale città hai visitato, con quante persone a bordo. Poi ci sono le mail, che si usano come fossero la posta di un tempo. Ma un tempo la posta era sigillata, chiusa, affrancata, senza mediazioni e spiate tra il mittente e il destinatario. Nella posta elettronica, mentre scrivi, qualcuno sa già tutto: e un giorno potrebbe usarlo contro di te, oppure userà le informazioni per una pubblicità sempre più personalizzata. Il telefono cellulare capterà ogni sospiro. I messaggi inviati via sms, apparentemente così intimi e personali, sono rintracciabili, traducibili, alla mercé di chiunque, del potere, dei colleghi, dei familiari. La vita privata? Via, distrutta, massacrata. Era bella, la vita privata”. Tutte cose che forse sapevamo, ma fanno impressione. A me sì. E a voi? Non abbiamo più bisogno del privato?

Lorenzo.rm


COMMENTI

  1. il 17 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Il problema sollevato da Pierluigi Battista mi ha suscitato un nodo alla gola. Ma si può stare davvero senza una vita privata? E se si perdono i contenuti tradizionali del “privato” non li sostituiamo con altri? E qual è l’equilibrio che ne facciamo derivare, se c’è ancora un equilibrio? Mah, parliamone, se volete.

  2. il 17 gennaio, 2012 giuseppe dice:

    Che dirti Lorenzo. forse anche senza le intercettazioni tecnologiche la privacy non è mai esistita al 100% perché i vicini origliavano attraverso i muri e al solo uscire di casa già sapevano tutto di noi, ti spiavano, si chiedevano chi sei e indagavano cosa fai, con chi vai ecc., senza che noi, ignari e ingenui, ce ne rendessimo conto.
    Ricordo un detto proverbiale “Il cornuto è sempre l’ultimo a saperlo” perchè in effetti, lui poveraccio, ignorava ma gli altri sapevano tutto. Oggi come stanno le cose?: A scanso di equivoci e per anticipare gli eventi è la stessa fedifraga/fedifrago che ne informa il compagno/compagna, così è tutto alla luce del sole e vivono felici e contenti, alla faccia della privacy.

  3. il 17 gennaio, 2012 franco muzzioli dice:

    Caro Lorenzo è chiaro che ormai volontariamente rompiamo questo recinto “privato” , andando in facebook, in Eldy,comprando un telefonino, andando in banca o al supermercato e facendoci riprendere dalle telecamere ….è cambiato il mondo!
    Il privato, a mio parere, è diventato qualcosa di più intimo di più esclusivo , forse è il vero “privato”.
    Credo che una società più trasparente non sia una società peggiore, quanti soprusi, vessazioni, angherie venivano fatte “nel privato” . Siamo in un mondo più aperto e a me pare giusto che valga il detto “male non fare paura non avere” , poi se intercettazioni, controlli, telecamere ,servono per trovare il politico, il costruttore, l’affarista con le mani nella marmellata …ben vengano !
    Io accendo il camino prendo un libro ,guardo mia moglie che anch’essa legge e ….penso (in quel penso c’è tutto il mio privato).

  4. il 17 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Giuseppe, è proprio questo il punto: possiamo o non possiamo fare a meno di una nostra privacy? E, se sì, fino a che punto? Addirittura possiamo scegliere di metterci in vetrina a scopo di notorietà e pubblicità? Potremmo fare come quelli che maledicono in pubblico i guasti di una vita ormai alla portata di tutti, mentre sotto sotto gongolano perché comunque si parla di loro? Sono tutte domande certamente non oziose.

  5. il 17 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Franco, sono sulla tua lunghezza d’onda e non poteva essere altrimenti. Il problema è, però, a quale privacy può essere sottratta senza sua colpa la persona comune e, con riguardo alle persone note e comuni, se le stesse possano subire guasti determinati da intromissioni ingiuste che si risolvano, alla fine, in falsità. In questi casi possiamo tutti, a cuor leggero, ricorrere al solito Giudice? Non supremo, naturalmente, ma molto, molto terreno?

  6. il 17 gennaio, 2012 ANGELOM dice:

    Si è vero, come dice Battista che la vita privata ormai non esiste più con i nuovi mezzi tecnologici tutto si è trasformato, ma non ritengo che sia male, le telecamere nelle città servono anche a individuare e a far diminuire la criminalità , le intercettazioni a scoprire quelle malefatte che tutti vediamo giornalmente e assicurare alla giustizia quelle persone poco oneste. Io penso che se ognuno stesse in pace con la sua coscienza non avrebbe problemi ne a fari vedere per strada dalle telecamere né ad esseri intercettati. Ora la privacy quella stretta riguarda solo nell’interno delle famiglie dove avvengono cose che nessuno si potrebbe aspettare e che nessuno conosce, famiglie apparentemente serene e tranquille coinvolte da tragedie e lutti. Questa è la vita di oggi e dobbiamo accettarla come si presnta,purtroppo.

  7. il 17 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Angelo, quel “purtroppo” finale che metti nel tuo intervento fa capire come il nuovo modello di vita potrebbe dare qualche problema. Comunque, ti pare che non hai ragione? Accontentiamoci ché la vita è bella.

  8. il 17 gennaio, 2012 raf1.ce dice:

    si dice che il progresso e’ regresso, di conseguenza la vita privata,complice la tecnologia come citato nell’articolo,ci va’ di mezzo.Meglio fare segnali di fumo, visto che gli indiani d’america sono cosi’ lontani.

  9. il 17 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Raf, che il progresso abbia in sé elementi di regresso è fuor di dubbio, se non altro perché ne rimaniamo schiavi. Nei casi esaminati da Battista, restringe la nostra libertà e ci mette alla mercé di chi può approfittarne.

  10. il 17 gennaio, 2012 Nembo dice:

    Siamo tutti nel grande calderone del “grande orecchio” e passi lunghi e ben distesi, è sempre stato cosi caro Lorenzo da anni, nn come ora ci voleva più tempo, la tecnologia nn era cosi, ma ti assicuro che è sempre stato così anche senza la legge sulla privacy, altro che la più bella costituzione del mondo e del’art. 15 segretezza inviolabile, nn sono contrario alle intercettazioni, ma al loro abuso si. grazie ai nuovi ponti radio e anche per il tragico fatto del’11 sett. 2001, con la scusa per l’interesse nazionale tutti i governi hanno investito miliardi per spiarci ancora di più. Oltre ai tel., cell., c’è anche internet ogni volta che ci connettiamo, oltre all’ora giorno, viene archiviato quale sito siamo andati. Con tutto ciò qualcuno ha ancora il coraggio di parlarci della legge della privacy. Come hai scritto tu la domanda è: possiamo ancora noi essere padroni della nostra vita privata?

  11. il 17 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    No, Fiorenzo, non siamo più padroni, se mai, come giustamente dici, lo siamo stati in passato. Ma non dobbiamo demordere per impedire gli abusi, ovunque essi si manifestino e da qualsiasi parte provengano.

  12. il 18 gennaio, 2012 lieve dice:

    Ricordate il libro di Orwell 1984? ci sembrava utopia….
    il mondo diviso in tre, Oceania , Eurasia ed Estasia….
    e l’onniscente dittatore capo dell’oceania, “Grande fratello”
    …..anche a lui non sfuggiva niente….

  13. il 18 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Lieve, ci può essere qualche vantaggio, non discuto, ma ci sono anche tanti svantaggi.

  14. il 18 gennaio, 2012 lieve dice:

    Nessun vantaggio , lorè , quando non c’è vita privata…
    Quando sai che le tue parole al tel vengono registrate,non c’è spontaneità,ti viene voglia di cercare le parole giuste, quelle che non possano essere interpretate diversamente….ti senti intrappolata , insicura , anche se sei certa della tua onestà…
    Anche quando chatti liberamente, magari dicendo cavolate, e sai che le tue parole possono essere estrapolate da un contesto ludico/ricreativo e usate per ricattarti…( è capitato)…non è bello…proprio per niente….
    Mandi un messaggio col cell e speri di aver scritto le parole giuste, speri sempre che fra le tue non ci siano parole chiave che allertino chi ci “spia”(questa è la parola giusta)….Spioni!
    Ormai la vita privata è solo nella mente , come dice giustamente Franco M. Quindi pensiamo di più e parliamo meno, se vogliamo essere tranquilli.

  15. il 18 gennaio, 2012 giovanna3.rm dice:

    Lieve, purtroppo le tue considerazioni sono reali, più la tecnologia avanza più noi diventiamo sue prede…..
    Lorenzo, tuttavia, dice che non dobbiamo arrenderci, benissimo, ma che cosa possiamo fare concretamente?
    Se ci illumini, Lore, io sarò la prima a seguirti.

  16. il 18 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Lieve, pensare di più e parlare di meno è comunque un proposito ammirevole. E non per stare tranquilli. Non si può mai stare tranquilli se si pensa che ti spiano. Si può soltanto cercare di star calmi perché non ci sono alternative rispetto a molte delle diavolerie contemporanee, capaci di tenerti sistematicamente sotto controllo.Ma dal controllo all’uso fraudolento delle tue “tracce” il passo non è breve e, su questo fronte, protestare e reagire è del tutto naturale. Facendogliela pagare cara ai responsabili, se si può.

  17. il 18 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Giovanna, possiamo denunciare, al pubblico e alle autorità preposte. Contando sulla distinzione, non sottile, fra la conoscenza e l’uso. Se, nello svolgimento della mia attività professionale, attraverso gli strumenti della tecnica, posso venire a conoscenza di segreti privati, non è detto, anzi dovrebbe essere moralmente e legalmente escluso che li possa utilizzare. Tutto qui. Sarà poco ma è comunque importante.

  18. il 21 gennaio, 2012 giosue.vi dice:

    scusate ,comandano più le escor in parlamento le ballerine nelle navi da crocere ,vedete dove sta andando l’italia nostra,. Che figura raggazzi che facciamo nel mondo,

  19. il 21 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Hai ragione Giosué, hai ragione.


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