Scritto da Giuseppe il 14 Aprile 2012 |
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Considerazioni di chi l'ha vissuta o la sta vivendo
2012: Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni.
L'Anno europeo mira a sensibilizzare l'opinione pubblica al contributo che le persone anziane possono dare alla società. Si propone di incoraggiare e sollecitare i responsabili politici e le parti interessate a intraprendere, a ogni livello, azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni.

Ci si propone di promuovere iniziative mirate nei settori dell’occupazione, della partecipazione alla vita sociale e all’autonomia delle persone della terza età.
Lasciamo questo incarico a chi di competenza e aspettiamo di vederne positivi risultati
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Giusto per restare in argomento proponiamo di rileggere alcuni pensieri di personaggi del passato ed infine una poesia dell’amico Ottorino che ormai tutti conosciamo e quindi non ha bisogno di presentazione:
1 – La vita per me non è una ‘piccola candela’ . È una sorta di splendida torcia che ho custodito ogni istante, e voglio che continui a fare quanta più luce possibile. (Gorge Bernard Shaw)
2 – É bello avere degli amici quando si è giovani ma è ancora più bello quando si invecchia. Quando siamo giovani, gli amici, come tutto il resto sono scontati. Nei giorni della vecchiaia, scopriamo cosa significhi averli accanto. (Edvard Grieg)
3 – Per il giovane l’amicizia giunge come lo splendore della primavera, un vero miracolo di beltà, il mistero della vita; per il vecchio possiede il rigoglio dell’autunno, ancora magnifico. (Hugh Black)
4 – Molto tempo dopo aver dimenticato tutte le mie passioni umane, ricorderò ancora l’odore di una foglia di uva spina o la sensazione dell’erba umida sopra i piedi nudi. Nel lungo periodo, sono queste le cose che rendono la vita degna di essere vissuta…. (Gwen Raverat);
5 – … ci arricchiamo così tanto quando le nostre menti e i nostri cuori si allargano, quando le nostre anime si fanno più miti, e quando le nostre coscienze, finalmente vittoriose, possono guardarsi indietro e dire “Ho realizzato il mio compito”… (George Sand).
6 - Questo è stato il dono più grande: vivere. Conoscere l'aria, la luce del sole, il volo degli uccelli, il rumore dell'acqua. L'ombra degli alberi, l'amicizia e l'amore. La vecchiaia non è che un piccolo scotto da pagare. (Pam Brown)
Ed ecco come la pensa Ottorino in questi suoi ispirati versi:
TU ANZIANO OGGI
Vecchio non essere
né anziano sei.
Il cervello attiva
sfuggi i ricordi,
crea.
Vai per le vie
festoso e felice.
Impara cose nuove,
partecipa solerte
ai beni della vita.
Cerca sole e affetti
in ampi spazi.
Godi
i boschi verdi,
ascolta le sinfonie del mare
che arriva a dolci rive.
I giovani
ti chiamano “matusa”?
Con ironia non vi badare,
sono il primo fiore,
hanno il sangue acceso
e la primavera in cuore.
Domani al tramonto
di turno saranno
e forse allora
avranno un dolce
ricordo di te.
Non avere crucci
stai all’erta:
ancora dalla fronda
non sono cadute
le tue ultime foglie.
Vai col vento
vecchio bianco
con gioia
senza rimpianti
e nostalgie
arzillo e fresco
pacato
raggiungi
le sagge guglie
della speranza.
.
Tante considerazioni da punti di vista differenti ma concordi su un unico obiettivo: la vita va vissuta in tutti i suoi aspetti cercando di cogliere sempre i lati positivi che l’esistenza può offrirci.
Il Bosco attende in piena libertà il pensiero dei lettori, anche di coloro che non si considerano ancora nella terza età ma ci arriveranno, prima o poi. Grazie.


O Bosco, che bella pagina stamattina sulla Terza età. Piena di contenuti e di significati. E l’Ottorino nostro. Insomma, c’è da abbracciarti, caro Giuseppe, e tacere ammirati. Che ne penso della terza età? Tutto il bene possibile. Non è stato facile tirare fuori i “matusa” dallo stato di indifferenza in cui si erano cacciati. Ma, una volta sollecitati, hanno risposto al meglio. E ora li trovi dovunque i “diversamente giovani”, fanno le cose di tutti con l’entusiasmo dei più giovani. E ai più giovani insegnano che la vita è degna di essere vissuta ad ogni età. “Vai col vento vevcchio bianco”, dice Ottorino. Nel vento ci sei ora e ci sarai domani, nel ricordo, quando non sarai più sulla terra ma darai sempre una mano a chi ti ha voluto e ti vorrà sempre bene. Buona domenica a te, caro Pino, a te e a tutti i nostri amici.
Le tue sagge parole mi confortano, Lorenzo. Siamo sulla stessa linea di pensiero, la vecchiaia (ops), la terza età arriva per tutti e non dobbiamo arrenderci mai, resistere sempre e mantenerci attivi alla ricerca del segreto della longevità.
Il segreto è l’amore, Giuseppe, soprattutto l’amore per gli altri, a cominciare da chi ha bisogno. Quante persone stanno decisamente meglio quando fanno qualcosa di utile uscendo dal loro piccolo mondo.
Vero, sono impegnato a tempo pieno in una associazione che si occupa della terza età attiva mirata alla socializzazione culturale, all’aggregazione e alla solidarietà. C’è veramente tanto da fare.
Molto spesso sentiamo parlare di storie di anziani emarginati, che vivono abbandonati al loro destino. Con un miglioramento generale della vita, quelli che prima venivano considerati già anziani, adesso non lo sono più, perché sono ancora nel pieno delle loro forze, spesso ancora inseriti nella realtà lavorativa e familiare, tanto che la loro esperienza è di fondamentale sostegno. Gli anziani sono il nostro passato, da loro possiamo attingere informazioni utili per il nostro presente, perché con la loro esperienza sono in grado di darci consigli importanti da tramandare ai nostri figli.
“Gli anziani meritano il massimo rispetto, perché ci hanno tramandato le tradizioni,
la cultura e la lingua. Essi ancora oggi, con la loro saggezza, ci aiutano a rendere
migliore la nostra vita”.
Sinta Glesha
Grazie Anna per il tuo prezioso contributo. Finalmente di è capita l’importanza della integrazione dei giovani con gli anziani e al primo livello c’è il rapporto tra nonni e nipotini ma non dobbiamo fermarci lì.
Anna, affinchè non vada perduto consentimi di riportare qui nei commenti ciò che hai scritto nella striscia delle chat:
AMA L’ANZIANO…
lascialo parlare
perché nel suo passato ci sono tante cose vere…
Lascialo andare tra i suoi vecchi amici, perchè è lì che si sente rivivere.
Lascialo raccontare storie già ripetute, perché lui vuole vedere se stai alla sua compagnia.
Lascialo vivere tra le cose che ha amato, perché soffre di sentirsi spiantato della propria vita.
Lascialo salire nell’auto di famiglia, quando vai in vacanza, perchè l’anno prossimo avrai rimorso se lui non ci sarà più.
Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini perchè tutto fa parte della natura… ♥
L’anziano lo definirei, persona matura, con un bagaglio di esperienze di vita vissuta , da insegnare alle giovani generazioni , la saggezza e l’esperienze passate gli hanno forgiato la mente, il modo di comportarsi con la società che ha attraversato negli anni passati. Il progresso ha stimolato l’anziano a conoscere il computer ed entrare in quel mondo virtuale, rendendosi utile verso la società stressa, in patronati, associazioni, svolgendo la loro opera con serietà, interesse e voglia di esprimere ancora la loro capacità. Oltre a questo ci sono famiglie dove dopo una vita di sacrifici, sono costretti ad aiutare e mantenere i figli disoccupati, restringendo ancor di più le loro esigenze, altre costrette a star sole ed essere assistite da enti diversi , situazioni che costringono l’anziano ad un modo di vita ristretto e razionale. Quello che oggi i più cercano per la loro soddisfazione è l’indipendenza, la partecipazione, la cura, l’autoregolazione e la dignità. La bella poesia di Ottorino ci riempie di buon ottimismo e guardare avanti fino a che Iddio ce ne darà la forza. Mai arrendersi, guardare sempre il cielo sereno.
L’anziano lo definirei, persona matura, con un bagaglio di esperienze di vita vissuta , da insegnare alle giovani generazioni , la saggezza e l’esperienze passate gli hanno forgiato la mente, il modo di comportarsi con la società che ha attraversato negli anni passati. Il progresso ha stimolato l’anziano a conoscere il computer ed entrare in quel mondo virtuale, rendendosi utile verso la società stressa, in patronati, associazioni, svolgendo la loro opera con serietà, interesse e voglia di esprimere ancora la loro capacità. Oltre a questo ci sono famiglie dove dopo una vita di sacrifici, sono costretti ad aiutare e mantenere i figli disoccupati, restringendo ancor di più le loro esigenze, altre costrette a star sole ed essere assistite da enti diversi , situazioni che costringono l’anziano ad un modo di vita ristretto e razionale. Quello che oggi i più cercano per la loro soddisfazione è l’indipendenza, la partecipazione, la cura, l’autoregolazione e la dignità. La bella poesia di Ottorino ci riempie di buon ottimismo e guardare avanti fino a che Iddio ce ne darà la forza. Mai arrendersi, guardare sempre il cielo sereno.
Angelo, finalmente, anche a livello europeo, si presta attenzione alla condizione dell’anziano: le intenzioni programmatiche sembrano buone ma come suol dirsi ‘dal dire al fare…..c’è di mezzo il mare’. Comunque cerchiamo di essere ottimisti e aspettiamo risultati possibilmente positivi. Ne va del nostro immediato futuro e di quelli che ci seguono a ruota.
Ritengo ci sia l’arte di vivere e quella di invecchiare, purché si percorrano le varie fasi con serenità e grande impegno verso tutti.
Mi piace molto la poesia di Ottorino,condivido il pensiero di Riccardo,anch’io sono anziana,purtroppo nn mi sento anziana e faccio fatica a rendermene conto. Mi interesso a molteplici cose ,nn ho mai finito di appagare la mia curiosita ‘,vivo di riflesso la vita dei miei nipoti e non smetto mai di imparare.
BUONGIORNO per prima cosa mi piace molto la poesisa di ottorino.
certo è un mondo difficile……….non è un paese per vecchi, non è un paese per giovani che paese è?
QUANDO SI è vecchi o anziani , bisogna avere sempre la capacità di interargire con i giovani……..non mettersi sul pulpito di criticare e brontolare…….bisogna rispettare………l’età si allunga e il welfare?
IMPORTANTE CHE SI POSSA AVERE LA SERENITà NEL CUORE………. e amore
A proposito, voglio mettervi al corrente di una cosa simpatica accadutami all’ufficio postale. Dicevo sempre di applicare ai c/c la tariffa per i vecchietti. Una volta la ragazza allo sportello mi fa: Non si dice vecchietti, si dice diversamente giovani. M’è piaciuta tanto sicché uso il termine e mi sembra bello. Più bello del “diversamente anziano”. Ti pare, Riccardo?
A Giuseppe voglio chiedere una cosa e mi farebbe piacere verificare se siamo in sintonia. E’ invalsa in uso da qualche tempo la definizione che “non si può amare gli altri se non si ama se stessi”. Io la trovo sbagliata: da una vita applico quella secondo cui “se si amano gli altri si può amare davvero se stessi”. C’è un prima e un dopo e a me la dinamica rovesciata mi sta benissimo. Infatti ci si ama per quello che si fa e non a prescindere.
infatti mia mamma lasciavo parlare a ruota libera e oltre spunti saggi mi ha donato un periodo pure se duro e zeppo di incognite e stankezze croniche, n’allegria vastissima e ad ampio raggio nonostante le sofferenze dure ke si vivevano
CIao, con una convenzione mia personale che l’età non ha confine ,che rappresenta il nostro percorso con tante difficoltà che con l’esperienza e la maturità si arriva ad linea di confine che è identifico con il seguente pensiero:La poesia nella vita.
La poesia non è esclusivamente riservata al poeta,al rimatore,ma a tutti coloro che hanno un cuore sensibile e gentile.I fiori parlano al poeta con la stessa eloquenza dei libri;egli trova della grazia nel semplice sguardo rivolto all’umile viola;sente la musica nello sterminar delle frondi,nel mormorio del ruscello.Un sentiero lo guida alla conoscenza del creato;è la poesia della natura. Si è poeti quando si ha l’idea dell’infinito . Alcuni aspetti della vita ,a tutta prima,sembrano volgari;ma cerchiamo il raggio del sole fra mezzo alle ambite,troveremo la poesia; anche nel lavoro manuale, che ha soprattutto lo scopo di sostenere gli esseri che amiamo, di abbellire,i giorni della loro esistenza.Le nostre fatiche le privazioni stesse,diventano allora la poesia domestica,la poesia del dovere. Alternativa d’angoscia e di gioie,di speranze e di dolori ,ecco il poema che racchiude in sé la vita:combattiamo sempre contro le avversità. Restar sereni durante le tempeste;lottare coraggiosamente contro tutto ,per il trionfo di una idea; guardare serenamente in faccia la morte è la poesia dell’abnegazione.
Ammiriamo la costanza di coloro i quali consacrano la vita intera a tradurre in atto un’idea che deve aprire nuovi orizzonti al genere umano;quasi sempre dopo la morte soltanto possiamo comprendere. Tutto sacrifichiamo ,a tutto si espongono ;ecco la poesia della scienza.
Quanti sogni ridenti! Quanti ideali vagheggianti ,quando,né primi anni della gioventù,ci si presenta l’avvenire in tutta la pienezza del suo miraggio! e le gioie e i dolori passati,avvenimenti della nostra vita che allora erano sembrati insignificanti ed anzi penosi,si rivestano di una nuova luce e noi riviviamo e trasfiguriamo ogni particolare in una trepida atmosfera di sogno e di nostalgia. Buona lettura
Se la morte è oggetto di rimozione collettiva, la vecchiaia no, prima o poi impattiamo contro una realtà che ci fa altrettanto paura. La cultura del giovanilismo è un mero tentativo di raggirare l’ostacolo che produce effetti alle volte pittoreschi. Molto meglio prepararsi all’evento con lungimiranza. L’età di mezzo costituisce, secondo me, un’ottima palestra per allenarsi alla vecchiaia. Gli strumenti a disposizione sono ormai tantissimi e usati da tutti. Cultura, aggregazione, interessi, viaggi, ma anche tanta prevenzione, ecc.: in sintesi la vita attiva colorata di emozioni ed esperienze gratificanti sono un ottimo elisir per posticipare l’ingresso nella vecchiaia vera. Un elisir che a quanto pare funziona davvero, e la scienza dà risposte certe in questo senso. Coltivare ed arricchire la mente, però, non basta. Occorre un altro elemento: l’accettazione che significherà ammettere di essere invecchiati. Una volta accettata l’idea, allora penso che si potrà andare oltre abbastanza serenamente traendone vantaggio, sviluppando un atteggiamento positivo nei confronti della vita. Bisognerà usare tutta l’esperienza accumulata, tutta la saggezza acquisita per non sprecare niente, ma porre il proprio bagaglio a sostegno della vulnerabilità fisica. Cercare di tenersi in contatto con il mondo circostante, leggere, porepararsi piano piano al distacco dal possesso delle cose, vivere per passione, per gusto come osservatori partecipi, attivi fin dove si potrà.
La vecchiaia che è per certi versi la malattia più incurabile, altro non è che una fase della vita che va considerata un privilegio, la somma di tutte le nostre potenzialità dispiegate nel nostro percorso esistenziale che ci chiama ad un compito più spirituale. Riuscire a prepararsi consapevolmente al passaggio finale è la sfida più grande, che tocca a tutti.La mia esperienza di vita recente, accanto a mia madre morente mi ha insegnato che quest’ultimo tratto di strada è possibile viverlo bene, ed è meraviglioso raccogliere tutto l’amore che si è seminato. E’ l’anima che si fa strada al di là della fragilità e della finitezza umana.
Grazie Giuseppe per la bellissima pagina domenicale che mi ha fatto rivivere emozioni indimenticabili.
L’arte del vivere e l’arte di invecchiare, certo Giovanna, la vita dovrebbe essere costruita come un’opera d’arte, tassello dopo tassello: purtroppo non sempre riesce e anche quando ci metti una bella cornice, la tela resta una crosta e se ne vedono in giro tanti esempi.
Riccardo, ci hai dato un utile suggerimento sul come vivere la terza età: mai rimpiangere il passato; non sentirsi appagati e guadare ancora al futuro con fiducia cercando sempre di apprendere cose nuove e soddisfare la nostra innata curiosità di ragazzini.
Sandra è bellissimo interagire con i propri nipotini perché puoi dare tanto con la tua esperienza e li renderai felici con la tua disponibilità ma nel contempo puoi apprendere in pari misura dalla loro nascente forma-mentis in continua evoluzione con i tempi che cambiano. Grazie.
AVERE LA SERENITÀ NEL CUORE, hai detto una cosa giustissima Nikol ma di questi tempi non è cosa facile. In una società in continua evoluzione e ricca di repentini e imprevedibili cambiamenti le palpitazioni e le tachicardie non mancano ma non bisogna arrendersi e quindi dico: “resistere sempre”.
Lorenzo, allo sportello delle Poste io uso la formula “Tassa over 70” e la cosa funziona benissimo. Qualche cortese impiegata risponde “Certo, ma non li dimostra affatto”, allora faccio la mossa di estrarre il documento di riconoscimento ma la signora mi dice: “Lasci, non importa”. In quel momento penso “Allora li dimostro”, ringrazio per la galanteria, femminile in questo caso, e mi rassegno all’evidenza.
Ancora per te Lorenzo: io in genere dico che per capire gli altri occorre prima capire se stessi. Analogamente l’aforisma vale per l’amare gli altri e l’amare se stessi, comunque da qualsiasi parte rivolti la frittata, il risultato non cambia. L’importante è volersi bene e applicare sempre i valori degli insegnamenti religiosi/cristiani: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso”. É sempre valido, in un modo e nell’altro.
Lieta, si capisce che ancora oggi sei infinitamente grata ai preziosi insegnamenti della tua cara mamma.
Benedetta vecchiaia! Chiamiamola con il suo nome come diciamo ” infanzia, adolescenza, giovinezza”! Cosa c’è di più bello che raggiungere questa età meravigliosa in cui ormai si può pensare un po’ a se stessi, curando i nostri interessi manuali o culturali, senza l’affanno del domani? Certamente si deve preparare negli anni precedenti il nostro programma da vecchietti, per non trovarsi di colpo tagliati fuori da ogni contatto umano.L’ anziano ha un’intelligenza, una pratica di vita collaudata,in grado di aiutarlo in ogni situazione. Certo se la salute lo soccorre , se i figli lo amano, se non ha grossi problemi di soppravvivenza….. Il Grande Ottorino ha saputo con estrema saggezza,con versi splendidi, scrivere un inno a questa età , cui tutti aspiriamo raggiungere. IO, l’ho già raggiunta. E voi?
Naturalmente voglio ringraziare Giuseppe per questo argomento così interessante
Grande Pino, ti abbraccio e condivido.
Cicco, nel tuo commento si sente tutta la tua lirica poetica: anche la vita, dall’infanzia alla tarda età, dovrebbe essere una poesia ma non sempre è così e allora bisogna adattarsi alle circostanze ma sempre senza perdersi d’animo…… la vita continua.
Carissima Silvana, sei di una concretezza e praticità uniche che certamente derivano dalla tua esperienza nella vita e dalla tua saggezza sempre dimostrata in ogni occasione dei tuoi interventi. Esprimo il mio compiacimento nel sapere che l’argomento ha ridestato in te piacevoli emozioni. Ti ringrazio per il tuo prezioso intervento.
Edis.Maria, si chiamiamola pure ‘vecchiaia’ ma cerchiamo di vivere la terza età il più serenamente possibile, senza stress, non come periodo di sopravvivenza ma con intelligenza, utilizzando e mettendo a frutto tutta l’esperienza maturata nella vita, con lo spirito che i giovani hanno bisogno di noi principalmente per le nostre idee ancora di grande validità morale e pratica.
Concordo con te per quanto hai espresso sul Grande Ottorino, confesso che per me è un punto di riferimento e sono convinto che può esserlo, e lo è sicuramente, anche per molti altri. Grazie.
Giuseppe concordo con te . Infatti, nel mio commento, ho definito la vecchiaia ” un’età meravigliosa “!!! Io non sopravvivo, ma vivo!!!!
Edis.Maria, la tua è la filosofia giusta che può essere d’esempio per tanti altri. Grazie ancora.
Purtroppo l’età matura è vissuta da tanti con forza, rassegnazione e coraggio, ma da altri consacrifici,malattie e precarietà,dobbiamo tener conto anche di queste situazioni che sono alquanto oggi più accentuate di un tempo,dove quando c’era l’aiuto di tutti i componenti della famiglia.Oggi si è trovata una soluzione, ricorrendo alle badanti, ma non tutti posso pertmettersi di mantenerla.Fortunatamente molte associazioni di volontariato ricorrono a queste assistenze, con grande spirito di sacrificio e amore verso queste persone. Tutti dobbiamo avere la volontà di andare avanti e rendere la nostra vita meno problematica che si può. Dicendo che siamo giovani è solo un utopia.
Anche se lo stavi aspettando
arriva sempre d’improvviso
il malinconico autunno.
Guardi l’addensarsi di nuvole nere
che di freddo e di pioggia sono foriere
pensi alla nebbia che, triste, opaca
ti si insinua nell’anima
già così stanca…
Pensi che l’estate era solo ieri…
La splendida estate che non sapevi apprzzare.
avevi il colore del sole sulla tue pelle,,
come fronde lucidi e folti avevi i capelli,
il tuo sguardo era limpido…
come fronde lucidi e folti avevi i capelli,
era flessuoso il tuo passo, come felino..
ed ora.. l’autunno….
guardi le foglie, lo splendore dei loro colori
hanno indossato la veste più bella,
per danzare nel vento…
l’ultimo volo prima di ricadere, disfatte, al suolo
Guardi il profilo maestoso dei monti
, con il sole alle spalle
e l’incanto di un tramonto rosso.sul mare
E il sorriso dei tuoi nipotini…
quanto amore a loro puoi dare,
e quante cose devi ancora imparare!!
Così pensi che non è finita. la tua lunga giornata..
Pensi che un bel tramonto, in autunno
è pur sempre un fantastico dono!
In quel “diversamente giovani” ,ormai usato per definire noi maturi…stagionati…anziani ..è la parola “giovani”,che ci portiamo dentro con entusiastica gioia che conta.
A tal proposito faccio seguire una mia vecchia composizione… quello che per me è “una diversa giovinezza”.
Di gioia vorrei vestirmi
Ah,di gioia vorrei vestirmi
e correre con lunga falcata
tra il verde, saltando come cervo
ogni ostacolo dolce.
Ah, di gioia vorrei vestirmi
per correr fuori con il vestito bello
ed il sopracciglio alzato ,per sentirmi guardato
per vedere gli occhi languidi delle fanciulle.
Ah,di gioia vorrei vestirmi
per pensare alla vita come lungo cammino
tutto da scoprire
una avventura che io solo conosco.
E di gioia oggi mi vesto
anche se non corro come cervo
o il sopracciglio non sale
oltre l’orlo dell’occhio
o se di avventure non conosco il cammino ,
oggi sono in pace con il mondo e con me stesso
e la gioia è ancora il mio vestito buono.
A noi “diversamente giovani”, basta poco…una mattina con il sole ….il saluto di un amico….la consapevole gioia di esistere ancora.
Franco, la cosa bella è che ci accettiamo proponendoci. Il segreto della vita, a mio parere, consiste in questo continuo tira e molla, fuori e dentro, dentro e fuori, questo gioco che ci rende perennemente giovani, non per età anagrafica me per vitalità di sensi, cuore ed intelligenza.
Ah la vita , la vita! la vita l’è bela, l’è bela.
Basta avere l’ombrela, che ti ripara la testa,sembra un giorno di festa!
infatti concordo con edis a na certa eta’ ke perdi forze fisiche se vuoi continuà al massimo devi riuscire fare almeno quanto ti è possibile e gradito per non disperdere + le tue energie al soldo di ingrati…………..
Angelo, hai messo in evidenza lo specchio della situazione come si è evoluta fino ad oggi. Eleggere il 2012 anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni non servirà a nulla se non si trovano le soluzioni utili a cambiare una situazione che rischia di peggiorare ancora. La solidaietà tra le generazioni non può essere che la pensione del nonno serva ad aiutare figli e nipoti ma dovrebbe essere il contrario, cioè che i nipoti, con il loro lavoro, possano aiutare genitori e nonni. Si sono invertite le parti ma, nella maggior parte dei casi, la pensione del nonno non è sufficiente neppure per sè stesso, allora che si fa? I provvedimenti sono urgenti.
Armida,
bella la prima,
fantastica la seconda,
stupenda la terza.
MA CHE BELLA IDEA METTERE I COMMENTI IN VERSI POETICI.
Bravizzima Armida.
FRANCO NON HA PERSO TEMPO E NE HA SEGUITO SUBITO L’ESEMPIO.
E tutti noi vorremmo poterci vestire di gioia come ci suggerisci tu. Grazie Franco per gli ispirati versi.
Lorenzo, Franco, come i binari i nostri pensieri viaggiano paralleli, sulla stessa lunghezza d’onda e non ci smuove nessuno. Bravissimi.
Salve, penso che una persona si senta anziana quando inizia a non vedere più prospettive davanti a se e inizia a pensare al passato scordandosi il presente ed il futuro…ci sono persone che a 20-30, anni sembrano vecchi, la loro fortuna sta solo che hanno più tempo per cercare di migliorare e cambiare vita e abitudini. L’età non è altro che una misurazione del tempo, “vitus” veterano, ecco chi sono i veterani della terza età, gente che sa cosa è la vita. La vecchiaia è l’unico sistema che si sia trovato per vivere a lungo (Charles de Sointe beuve). Forse non sono ancora state scritte da parte degli organi preposti le giuste parole per dire quanto siano importanti e utili tutte le persone della terza età.
Si Lieve, la vita l’è bela e basta avere l’ombrela….. ma quando l’ombrela non ce l’hai, che fai? te butti a mare………….
Lieta, il segreto è non arrendersi mai ::: ed è ciò che stiamo facendo noi della terza età attiva perché finché è attiva, non cede (fin dove si può).
Nembo, hai messo a fuoco una bella fotografia della situazione. La citazione è simpatica ed appropriata. Grazie per il tuo preciso intervento.
A proposito di citazioni, eccone un’altra:
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Arriva un momento in cui ti è concesso di smettere di correre e di guardarti intorno. Sbadiglia, stiracchiati e pensa a quello che è rimasto da fare… Le cose per cui non hai mai avuto il tempo. Le cose che non riuscivi a far entrare nella tua routine. Riscrivi la tua quotidianità.
Un mondo sconosciuto ti aspetta. (Pam Brown)
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Franco, molto simpatica la tua composizione.
Secondo me, non dovrebbe mai venir meno la cusiosità. Questo assunto, ovviamente, è valido per tutte le età ma ancor più per i “diversamente giovani”! Curiosità di sapere, di conoscere, informarsi attraverso testi, ora c’è il pc che aiuta molto, scoprire nuove situazioni, luoghi, persone, insomma non fermarsi mai e far sì che ogni giorno sia foriero di nuove ricerche.
Torno un attimo a parlare di Ottorino. Che bella persona e che splendido poeta. Ha la freschezza e il sentimento dei vent’anni. Qua la mano, amico.
Vero, Lorenzo, Ottorino è una persona che merita veramente. É consuetudine che dopo la pubblicazione delle sue opere nel nostro Bosco, gli porto da leggere i commenti e questo è linfa vitale per lui, ne è felice e nel ringraziare mi offre un bicchiere di malvasia della sua amata Bosa (suo paese natale) di cui è molto orgoglioso.
smakkkk Otorino mastino sopraffino!sei stupendo!
Grazie da parte di Ottorino, Lieve: lui sa che tu lo apprezzi ed è lieto della tua ammirazione. Riferirò.
Giuseppe anch’io ti avevo chiesto di salutare e ringraziare Ottorino, spero tu l’abbia fatto,
Si certo Giovanna, devo ancora farlo per tutti e lo fatò, in primis, anche per te. Ma posso consigliarti di scrivere qui il tuo pensiero per Ottorino in modo che quando gli porterò tutti i commenti, leggerà direttamente le tue parole e potrà essertene grato. Ottorino merita tutto questo.
Giovanna, intanto, poiché non lo avevo ancora fatto, ti ringrazio ora per la tua prezioaa collaborazione. Ciao.
RAGAZZI BASTA CON QUESTO DIRE ANZIANI NOI NON SIAMO ANZIANI SIAMO GRANDI …NON VI PARE? IO LO DICO SEMPRE CHE SONO GRANDE PERCHè DIRE ANZIANI MI INTRISTICCE .SCUSATEMI SE NON SONO POETICA COME VOI
Sei scusata Pina ma voglio confermarti che sei ‘GRANDE’ perché i bambini ci considerano ‘grandi’ e non ‘anziani’, in quanto questa ultima parola i bimbi non la usano. Intanto diamo loro il buon esempio di essere grandi affinché anche essi, nel crescere, vogliano imitarci per diventare come noi. Grazie grande Pina.
Caro Ottorino, Giuseppe mi ha detto che ti mostrerà i nostri commenti e gradirei ci fosse anche il mio.
Per me sei una persona eccezionale e desidero ringraziarti per i preziosi regali, di grande saggezza e contenuti, che spesso ci fai, la domenica mattina.
Un abbraccio affettuoso e ancora tani, tanti di questi meravigliosi anni! Giovanna
Pina 6 rm, sono con te, quanto mi avvilisce leggere tanta nostalgia per il passato…Raga ! coraggiooo!!!! Da noi ci si aspetta ancora molto , come dice Nembo!Siamo noi il futuro…
Non so se vi rendere conto quante ne abbiamo passate noi delle ultime 2 /3 generazioni,calcolo 25 anni,( il periodo giusto x procerare)… Noi siamo scafati, abbiamo fatto la fame , siamo usciti da una guerra,da una dittatura… Siamo risorti abbandonando le campagne e sfruttando le risorse, abbiamo avuto l’illusione del benessere, ci siamo ridotti schiavi di simboli,consumatori di tecnologia,ci siamo fatti truffare dalle banche, con l’illusione di moltiplicare i nostri risparmi…. Ora è finita la corsa al benessere, ora bisogna ridurre i nostri consumi e i nostri bisogni, e sappiamo farlo, NOI! Rimbocchiamoci le maniche e pensiamo al futuro , quindi, nessuna visione bucolica, solo testa bassa e via; si riparte!!!!Il passato è un tesoro sepellito in noi,Facciamone tesoro, senza rimpiangerlo , abbiamo da fare , noi…giovani e ricchi d’esperienza
Ridurre i consumi e i bisogni, Lieve? Ma guarda che se lo facciamo crolla tutto quello che abbiamo costruito. Al massimo occorre cambiare i consumi ed il sistema di sviluppo, ma a parità di domanda globale o, meglio ancora, continuando a farla crescere.. Su questa storia dei sacrifici ci stanno riempiendo la testa e le scatole, sbagliando. Ripeto, se non consumiamo andiamo a gambe all’aria. Vero monti?
vabeh! se lo dici tu…. Mo vado e me faccio na vacaza a 5 stelle super, che dici? se po fa???
così facciamo movimento….consumiamo allora raga consumiamo!!!!
Quanto alla disputa fra giovani, anziani, vecchi, diversamente anziani, diversamente giovani, ecc., mi piace anche l’appellativo “grande”. Tutti grandi, siamo, amici.
La vacanza non solo si può ma si deve fare. Naturalmente se ci rimane qualche spicciolo dopo il salasso operato da queste brave persone.
Carissima Giovanna, conto di portare il tutto a Ottorino entro la settimana e ti farò avere il suo illuminato riscontro al tuo commento, unitamente agli altri, tutti preziosi per lui. Grazie ancora, ciao.
Lieve e Lorenzo fate tutto da soli: un bel duetto non c’è che dire. Siete in due sulla scena, il palco è tutto vostro, gli altri stanno dietro le quinte e non vi serve neppure un suggeritore. Bravissimi continuate così che andate benissimo.
caro Lorenzo ,non è che noi non vogliamo spendere ma purtroppo abbiamo i figli disoccupati e con la nostra misera pensione dobbiamo occuparci anche di loro.Quanti progetti di divertimenti io e mio marito avevamo fatto in previsione della pensione ma purtroppo non li possiamo mettere in pratica . Spero che andrà meglio in seguito e speriamo presto perchè se no abbiamo tutto il tempo per morire prima di vedere esauditi i nostri desideri .Miscuso ma le cose stano così ciao
Pina, anch’io, come tanti altri, siamo nelle tue stesse condizioni. Stringiamo i denti e aspettiamo tempi migliori.
intanto oltre che stringeri i denti………..siamo partecipe alla società civile io purtroppo non so se avro la pensione sono ancora di 58 anni…..eliminata dalla fabbrica, lavoriccio senza diritti che bello schifo…….ne ho ancora davanti di sorie……..almeno siete arrivati la maggioranza di voi alla pensione………..ma per i giovani chissà?
Concordo Lorenzo, per rilanciare l’economia la moneta deve circolare ma quando non c’è moneta circolano i debiti e con la storia dei debiti ribaltati dall’uno all’altro, di banca in banca, abbiamo visto come stava andando a finire. I provvedimenti Montiniani saranno quelli giusti? Riusciranno a raddrizzare la situazione? Presto per dirlo, la certezza è che ci attende un futuro ricco di pesanti sacrifici. Da buoni italiani possiamo confidare solo nella nostra collaudata arte di arrangiarci. Speriamo bene.
I tempi cambiano e si torna indietro: sono ricomparsi numerosi i ‘ladri di biciclette’. Sarà la dimostrazione che molti hanno ancora tanta voglia di pedalare, chissà. Ai posteri l’ardua sentenza.
L’appello di Nicoletta è la voce di migliaia di persone, ci auguriamo fermamente che venga ascoltato, interpretato e risolto nelle sedi di competenza.
Giuseppe, per favore porta anche il mio pensiero ad Ottorino!
La sua poesia è una lirica che colpisce perchè è una perfetta sintesi tra freschezza giovanile e saggezza dell’età matura. Mi piace quel suo modo di osservare la realtà con lo sguardo di un’acutissima sensibilità . Mi incanta particolarmente quando descrive la natura perchè riesce a far scaturire da essa un’anima che vibra. E questo credo che sia un privilegio di pochi, grandi Poeti.
Grazie!!!!!
Dici bene Silvana ‘Privilegio di pochi grandi poeti’ e Ottorino è veramente un Grande Poeta non solo nel pensiero ma anche nella vita.
Non dubitare gli porterò anche le tue parole e sono io già a ringraziarti per lui. A presto.
Ecco il mio messaggio personale per l’amico Poeta:
Ottorino ma quante fans ti sei guadagnato in questo meraviglioso Bosco incantato ?: Una moltitudine, bravo, puoi esserne altamente fiero.
Un sincero grazie, infine, ai fantastici componenti della Redazione e di tutti i frequentatori del Bosco sempre attenti ai bisogni della gente ed alle problematiche d’attualità. Il Bosco è vivo e offre a tutti il proprio contributo per aiutare a vivere in armonia con modestia e serenità. W il Bosco.
Sì caro Giuseppe …ora “bosco” fa la differenza!
Non sono tanto gli argomenti ,spesso simili agli altri blog …è il “collettivo redazionale” che “sollecita ” i commenti e che si mette in gioco costantemente, per far nascere un simposio vivo e non solo autoreferenziale.
Bravi!
É giustissima la tua analisi Franco: il Bosco ha una grande radura che si presta alle riunioni collettive. In particolare penso che questa radura deve essere un salotto aperto a tutti dove ciascuno può esprimere il proprio parere in piena libertà, pro o contro non importa ma senza arrivismi personali. Forse il segreto consiste in questo. Grazie per la tua preziosa disamina.
Ti ringrazio Riccardo. Nel nostro piccolo cerchiamo di trovare argomenti simpatici, originali e di largo interesse. A volte ci si riesce a volte meno ma l’importante è riuscire a stare insieme senza disperdere le risorse. L’invito a partecipare è sempre valido ed è rivolto a tutti, indistintamente. Grazie.
ahahah giuseppe la radura così su 2 piedi mi sovviene pocahontas, ahahah i fumetti visti coi bimbi………………….
Lieta, considerati una persona fortunata perché sai vivere ancora con la mente da bambina. Io non ho visto Pocahontas ma ho in mente una bella radura nel bosco dove poter stare in allegria con tanti amici e qui ci siamo, sto con tutti voi. Grazie per la tua simpatica analogia.
Ho letto tutti i commenti ,mi sono piaciuti molto li ho trovati interessanti ssopratutto quell’intrecciarsi di varie varie opinioni sulle quali dominava sempre la bella figura di Ottorino.Ti prego Giuseppe portagli anche i miei saluti colla mia piu profonda stima/
Eccome no! Certo Sandra anche i tuoi saluti arriveranno a Ottorino e ne sarà felice. Non vorrei però che si ingelosisca la simpatica Lollina, moglie di Ottorino. Grazie comunque, ciao.
Diamo ad Ottorino quel che è di Ottorino e a Giuseppe quel che è di Giuseppe. Sei davvero grande, amico mio: esponi e non imponi, solleciti senza gravare, e soprattutto hai un grande rispetto per tutti. E questa è una caratteristica della tua gente sarda. Che dirti? “Fortza paris” dà l’idea: uniti si vince, infatti.
Mi viene di ringraziare con tutto il cuore gli amici che vengono volentieri nel Bosco: solo le idee di tutti possono qualificare il nostro lavoro. Grazie, grazie.
“Domani al tramonto
di turno saranno
e forse allora
avranno un dolce
ricordo di te.”
Molto bello questo passo del profondo Ottorino… mi ha riportato alla mente un dolcissimo ricordo di mio padre, quando bambina, mi raccontava la vita:
“Erano tempi duri… soltanto fatica, fame e disperazione, e poi la guerra…
D’inverno, quando faceva freddo, i bambini venivano messi a letto e i grandi si riunivano nella stalla.
Le donne facevano le maglie, i calzini, con i ferri. Gli uomini lavoravano il vinco detto “vengo” cioè modellavano i rami di questa pianta per fare cesti, canestri, “crinelle” cesti per l’erba.
Nel frattempo parlavano, raccontavano le storie che si sentivano dire o i fatti strani accaduti.
I più anziani erano molto rispettati e sedevano nei posti più caldi, avevano la precedenza nel parlare e difficilmente venivano contraddetti…non avevamo niente ma il senso di tutto era racchiuso nella famiglia raccolta ogni sera intorno al fuoco. La famiglia, è questa la cosa più importante, non lo dimenticare mai…”
I tempi son cambiati, la vita è frenetica…non c’è tempo e così gli adulti, i diversamente giovani o terza età che dir si voglia…vengono lasciati sempre più spesso soli.
Si è perso il senso della famiglia e quel che è peggio… dei valori e dei doveri che ne sono parte integrante e sostanziale…da sempre.
Mio papà direbbe: “Si stava meglio…quando si stava peggio!”
Un abbraccio a Ottorino…il “Grande Saggio” Ajò !
Carlotta, hai commentato per ultima ma nel Bosco non facciamo graduatorie e non teniamo conto dell’ordine d’arrivo, importante è la partecipazione in amicizia e simpatia. Anche per te un posto in prima fila per la tua bella analisi dei ‘tempi andati’. Una precisa visione panoramica con perfetta messa a fuoco della telecamera sui ricordi registrati nella mente.
Ottorino sarà felicissimo del tuo abbraccio. Grazie.
Carlotta t u sei un pozzo di saggezza mi hài fatto rivivere la mia infanzia.Il filò nelle stalle le “storie ” che ci raccontavano i vecchi ,il calore ecologico irradiato da quei radiatori naturali che davano anche quel buon latte.Con ricordi ed esperienze così siamo rimasti in pochini, pazienza. Però per sentire invecchiare il collo le gambe,le spalle e …..via dicendo,hò dovuto aspettare un sacco di tempo Hò scoperto che in certe cose avevano ragione i vecchi saggi.A sibiri,atè a loco. Ciao ragazzi.
Ciao Domenico, alias nio….b, ci saluti in sardo ma se sardo sei, de aundi sesi? Faidì connosci!
Caro Giuseppe…ultimo in ordine di tempo…per mancanza di tempo…
Il “Grande Saggio” Ottorino resta sempre il mio poeta preferito e questa volta ha toccato delle corde particolarmente sensibili, evocando il ricordo di mio padre.
Un abbraccio è poca cosa… ma fa bene all’anima.
Grazie anche a te… ajò
Nio….b i vecchi saggi hanno sempre ragione è che spesso ci dimentichiamo di ascoltarli…
Si Carlotta, sapevo perché altre volte mi hai detto del tempo tiranno ma lo è per tutti non solo per te, cmq non te ne faccio alcuna colpa, tranquilla. Ottorino sa che tu sei la prima tra le sue fans, ne è orgoglioso e ti ringrazia. Ciao.
Giuseppe,sono un continentale,un magnapolenta(che buona una volta)hò passato due estati nel Campidano,mezzo secolo fà,certe parole,i sardi veri il vernaccia l’anguilla al forno a Lasplassas la porchetta a Sanluri l’accoglienza della gente,sono fra i ricordi più cari.Carlotta ora che sono anche io in quella categoria che tu dici,vuol dire che sono anche saggio?
Nio….b, si ricordo, ci eravamo sentiti un’altra volta e mi avevi raccontato del tuo trascorso in Sardegna.
Certamente sei una persona saggia se, a distanza di 50 anni, ricordi ancora le cose belle e le cose buone che hai avuto modo di apprezzare nel poco tempo trascorso in questa meravigliosa isola. Questa è dimostrazione di grande saggezza. Grazie e torna quando vuoi, la Sardegna ti aspetta.
Bè, scusate ma se abbiamo fatto 99, facciamo
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▓G▓R▓A▓Z▓I▓E▓▓▓A▓▓▓T▓U▓T▓T▓I▓
E 102 no?
Thank you ! Lorenzo, facciamo dispari.