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PASSA IL TEMPO.... Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi.... e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima.... E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente.... Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore..... m.d
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Certo, la festa del Primo Maggio ha un sapore amaro quest’anno. Anche se ci sarà il tradizionale concerto al Colosseo. Anche se ci saranno manifestazioni che inneggeranno al suo significato nella storia del lavoro e dei lavoratori. Ma siamo in difficoltà, anzi in regressione, anzi in crisi. E, quindi, che vuoi festeggiare? Quando, poi, si pensa ai morti sul lavoro, c’è da piangere. E si consideri che fino a qualche tempo fa si moriva sul lavoro per incidenti, per mancanza di sicurezza. Ora si muore anche perché il lavoro non c’è o si è perso. Facciamo un augurio grande ai lavoratori: che questi tempi difficili passino al più presto e che si possa proseguire su un cammino di progresso, di libertà, giustizia, solidarietà. Andando avanti uniti, come i lavoratori sono stati abituati sempre ad andare. Viva il Primo Maggio. Viva la festa dei lavoratori e del lavoro!
Mi associo a tutto quello che ha appena detto Lorenzo: in realtà non ci sarebbe proprio da festeggiare nulla in questo giorno, simbolo assoluto per tutti i lavoratori, dal momento che il lavoro, soprattutto per i giovani, è diventato un concetto pressoché irragiungibile. Inoltre, stiamo attraversando un periodo particolarmente pesante, a causa degli innumerevoli balzelli che ci sono piombati addosso in maniera perversa. E, ancora una volta, a farne le spese maggiori sono proprio i lavoratori stipendiati, i pensionati, insomma le categorie più deboli che, con tali ulteriori tributi, hanno avuto una insopportabile riduzione dei loro redditi. Nonostante tutto, occorre essere ottimisti e sperare in un cambiamento di rotta che possa permettere a tutti una vita un po’ più serena, senza l’assillo incombente di non poter arrivare a fine mese.
E allora, viva la festa del lavoro e dei lavoratori!
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L’idea di stabilire una data simbolo per il lavoro e i lavoratori nasce in un congresso a Parigi 100 anni dopo la rivoluzione francese e proprio nel mese di luglio, un secolo dopo la presa della Bastiglia. Si pensa di riunire tutti i lavoratori per una manifestazione a livello mondiale mirata a sensibilizzare le autorità al fine di emanare per legge la riduzione della giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del predetto “Congresso di Parigi”.
Fu scelta la data simbolica del 1° maggio perché tre anni prima infatti, il 1° maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.
Per la prima manifestazione fissata il 1° maggio 1890 grande opera di sensibilizzazione era stata fatta dalle organizzazioni dei lavoratori sul significato di quell’appuntamento valido ancora oggi.
In un noto ventennio del secolo scorso e nell’immediato dopo guerra non sono mancati i tentativi di demolire la data simbolo del 1° maggio ma siamo arrivati ai giorni nostri e la festa dei lavoratori mantiene più che mai il suo grande significato.
ALLORA W IL 1° MAGGIO FESTA DEL LAVORO E DEI LAVORATORI.
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Una volta era il trionfo dei garofani rossi, che si appuntavano agli occhielli della giacca e si offrivano a mazzi per le strade. Oggi non ne vedo tanti in giro, di garofani, ma stanno sempre nei nostri cuori.
Giuseppe, ottima la tua rievocazione della nascita del 1° maggio: credo faccia bene a tutti ricordarlo o apprenderlo ex-novo.
In parole povere siamo senza lavoro, senza soldi e senza speranze… Buon 1 Maggio Festa dei Lavoratori Disoccupati!
Con molto rammarico……………
Anna, il rammarico è d’obbligo, come la rabbia. Conserviamo la lucidità e prepariamoci alla rivolta.
Ritengo che oggi sia un giorno da festeggiare da tutti i lavoratori che hanno lottato e lottano per avere un futuro migliore con sacrifici e preoccupazioni.Il 1° maggio è il simbolo e l’orgoglio di ogni lavoratore per aver formato una società più decente e conquistato quei diritti da molti negati. I giovani si dovranno impegnare per portare avanti un progetto di risanamento, civile, economico e culturale. Ci auguriamo che nell’orizzonte si prospetti un futuro migliore per tutti. W IL 1° MAGGIO.
Giovanna ho ritenuto doveroso rievocare i punti salienti della nascita della giornata dei lavoratori, fondamentale riferimento per tante altre conquiste nel mondo del lavoro.
Oggi la crisi, la mancanza del lavoro non solo per i giovani e le incerterze quotidiane mettono in dubbio tante cose ma non dobbiamo arrenderci e continuare la nostra battaglia per il futuro dei nostri figli, dei giovani in generale e per una umanità di civile convivenza.
Da ciò ne deriva l’importanza del 1° maggio, data simbolo per il lavoro e i lavoratori.
Sì, Giuseppe, la data del Primo Maggio rimanga simbolo. Ma facciamo che non ci si contenti più di parole vuote e celebrative. Mai il lavoro è stato così maltrattato come negli ultimi anni. Mai è stato considerato, appunto, come una parola, magari messa sulla Costituzione ma non più rispettata. D’altra parte, che cosa è il lavoro? E’ sempre un’attività di cui essere orgogliosi o un fastidio da levare di mezzo quanto prima possibile per poi fare altre cose più gradevoli? E’ il lavoro collegato ad un contratto o svolto in nero fuori da tutte le regole? E’ un’occasione di crescita e miglioramento o un modo per “fregare” reddito alla collettività? E non parliamo dell’impiego del reddito derivante dal lavoro: che ne facciamo, come lo impieghiamo? Io direi di accogliere il Primo Maggio come un’occasione per parlare fra noi di cose che sono importantissime ma non più per tutti e non per tutti allo stesso modo. Devo correggere un’imprecisione del mio precedente intervento: il concertone di oggi non si svolge al Colosseo ma a San Giovanni.
Certo Lorenzo, noi vogliamo validare il simbolo del Primo Maggio per confermare le conquiste fin qui faticosamente raggiunte con grandi sacrifici e proseguire con fermezza le battaglie perché il traguardo raggiunto non vada perduto e non si torni indietro ma, anzi, si prosegua per garantire certezze per il futuro dei giovani, per noi stessi e per la vita sociale.
mio figlio da oggi è disoccupato. la ditta per la quale lavorava in qualità di camionista proprio ieri ha chiuso definitivamente i battenti. una volta erano i figli che si preoccupavano del sostentamento dei genitori. il mondo si è rovesciato.
Una verità sacrosanta Eleonora, nella logica delle cose il lavoro passava di padre in figlio, oggi le aziende chiudono, manca il turn-over, i giovani restano senza lavoro e la sopravvivenza è legata alla esigua pensione degli anziani. Trovare le cause e metterci rimedio ma chi ne ha le capacità quando il male è così diffuso e dilagante e le colpe se le riversano gli uni con gli altri?
Sì, Eleonora. Ci saranno senz’altro motivi economici per la chiusura della ditta in cui lavorava tuo figlio. E che questi siano momenti di crisi ce lo condiscono in tutte le salse. Ma partiamo dall’inizio di questa fase. Qualcuno ci farebbe partire dall’origine del debito pubblico, cioé dalla preistoria. Ma non si può fare così. Da un punto di vista procedurale serio, si parte dal governo monti e dal suo decreto salvaItalia che ha prodotto depressione e recessione. Ora tutti, a parole, dicono di volere intervenire. Ma non se ne cava un ragno dal buco visto che dobbiamo arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 e che le misure per la ripresa sono solo pie intenzioni. Posto che siano vere. Dal discorso che ha fatto il presidente della Repubblica oggi sembra non ci siano dubbi: tutto è stato fatto al meglio e bisogna che ci accontentiamo. E, quanto alla tassazione dell’IMU sulla prima casa, un vero scandalo, la colpa ce l’ha Berlusconi che ha eliminato l’ICI sulla stessa prima casa. No, non si può essere in festa oggi. Non dobbiamo soltanto cedere alla rabbia.
ok
Sì, Giosué, perché chi comanda ci vuole poco lucidi e invece dobbiamo continuare ad essere lucidi.
buongiorno…………il primo maggio era la festa delle persone umili, di quelli che si alzavano ad orari improbabili,
con i calli nelle mani. non arriviamo più a fine mese, ci tolgono
il lavoro, la dignità, ci stanno seppellendo di tasse che non saremo mai in grado
di pagare…assistono ai nostri suicidi….oggi a l’aquila
operai di 51 anni vasil capile cade da un impalcatura e muore. siamo schiavi………..che tristezza……….ribelliamoci
Coraggio, Niko, dobbiamo ricostruire un’identità. Ci hanno lasciato soli, a destra, sinistra, centro. Riconosciamoci intanto come lavoratori (e pensionati) e riorganizziamoci.
parliamo…parliamo ma intanto non ci sente nessuno .La settimana scorsa hanno licenziato anche mia figlia si che il suo lavoro è superfluo di questi tempi la bellezza passa in un piano inferiore per non dire che si trova nel sottoscala . Ora ne ho tre di disoccupati da mantenere sempre nelle possibilità della pensione di mio marito io non ne posso più .Posso dargli un pasto ma non posso pagargli il mutuo ditemelo voi cosa posso fare altro che festa metterei una bomba . scusate il mio sfogo ma sono piena di rabbia
Coraggio, Pina. Speriamo che questi si diano una svegliata e che la festa del lavoro diventi un incentivo alla lotta per il lavoro.
scusa lorenzo non mi entrava il commento Se andiamo avanti così questa festa verra abbrogata: la cambieranno con la festa della schiavitù.
Schiavitù mai, Giosué. Un giorno o l’altro si dovrà votare di nuovo, no?
alla fine diamo consigli…………ma chi si trova con gravi problemi come pina………..come si risolve certo lei e sola, come affrontare…………la realtà è diversa
abbiamo il coraggio………..ma………….i bla, bla…… non ci servono
No, Niko, i bla bla non servono, ma che possiamo fare noi poveri pensionati se non unirci a chi protesta? Io non mi sento di dire che dobbiamo far lavorare monti che aggiusta tutto. Per me quello non aggiusta niente, anzi continua a sfasciare. Ma non pretendo di avere ragione.
monti non aggiusta niente………….dobbiamo lottare tutti
precari disoccupati, casalinghe, cassintegrati, pensionati, gente che lavora in nero………….stiamo sempre peggio, ma lottiamo sempre meno……………sconcertante
lorenzo come fai a credere ancora a questi politici??????I prossimi saranno ancora peggio ,,,io sono 15, anni che ho capito che con questa politica non si può andare avanti,,,,,,e siamo appena agli inizio dela crisi, ciao
Giosué, anch’io non mi fido. Hanno bisogno di segnali severi. Ma l’alternativa è la non politica, che è quella che vogliono i potenti. Fra dittatura dei soldi e potere al popolo preferisco, come tutti, il secondo, per quanto imperfetto.
forse voi……….avete raggiunto la pensione……..sara poco , tanto non lo so……….ma chi non ha ancora niente in mano, come lavoro e non sa dove sbattere la testa………..io pensione………non so se potro avere la sociale quando sarà il momento, intanto ho un figlio di 20 anni che sta finendo la scuola……..non so come sarà………….
Niko, ti dò forse l’impressione di non essere minimamente d’accordo con te? Ti abbraccio e ti sono vicino.
un abbraccio a tutti voi