LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 20 Maggio 2012 | 21 commenti- commenta anche tu!
La Legge 266/1991 – Legge quadro sul volontariato – stabilisce le finalità, le linee guida sulle attività, l’organizzazione, le risorse, gli obblighi ecc. ma al di là delle rigide norme burocratiche definite dalle disposizioni di legge, in definitiva cos’è il volontariato e cosa intendiamo per fare volontariato?
Il volontariato ha un grandissimo valore sociale, forse sottovalutato, ed è principalmente donazione di se stessi agli altri, donazione della propria attività, del proprio tempo libero, delle proprie capacità, risorse fisiche, intellettuali e, a volte, in piccola parte, anche economiche a beneficio dei propri simili, ovvero di coloro che hanno più bisogno. Solidarietà significa anche condividere quel poco che si ha con coloro che hanno ancora meno.
D’accordo, volontariato attivo, costante e impegnato ma in cambio di che cosa?
Nella mentalità corrente e nella logica del “do ut des” l’uomo comune che vede dall’esterno pensa che anche nel dedicarsi al volontariato ci si debba guadagnare qualcosa di economico e chi lo fa, in definitiva, lo fa per lucro o proprio tornaconto, ma in realtà non si guadagna niente in moneta ma si riceve tanto nel senso civile della collaborazione tra esseri umani e tantissimo in ricchezza morale.
Ne parliamo in elogio a tutti e volontari in generale ma, soprattutto, in favore delle numerosissime amiche/amici di Eldy che prestano con costanza, dedizione e impegno la loro opera nelle Associazioni del Settore e lo fanno in umile silenzio, senza tanti clamori.
Ce ne dà un palpabile esempio l’amica Silvana di Genova che ci ha inviato questa sua testimonianza e ci invita a leggerla per trarre le nostre considerazioni.
Viviamo tempi durissimi. Le scarse risorse economiche hanno fatto sì che fossero ridotti molti fondi per il sostegno ai portatori di handicap. Il messaggio che passa è negativo, nega valore a quelle vite umane, le fa scivolare nell'invisibilità sociale, mentre esse avrebbero diritto di esprimere se stesse in un mondo più solidale ed attento ai loro bisogni.
Gli “invisibili” sono invece persone assolutamente speciali che amano la vita e ricambiano con ardore l'amore da cui sono circondati. Anna, una dolce ragazza che mi è entrata nel cuore, è anch'essa una “invisibile”.....
Una casa in collina, immersa nel verde. Lassù, in una radiosa mattina di maggio, ho incontrato un angelo dallo sguardo intenso, l'espressione un po' corrucciata: non mi conosceva ancora e aveva percepito subito la mia “estraneità”, ma ci è voluto poco tempo per entrare in sintonia con lei e trasformare quell'incontro in un'amicizia insolita e bellissima.
La natura con Anna è stata ingenerosa. I medici, appena nata, le avevano dato poche settimane di vita. Eppure... Anna ha continuato a vivere..! Sarà che ha due genitori meravigliosi che le hanno creato intorno un habitat fatto di cure e amore. Una rete fatta anche di amicizie autentiche, di bambini che le scorrazzano gioiosi intorno ogni giorno. I volontari invece l'aiutano a portare avanti un duro programma di fisioterapia che ha migliorato le sue condizioni generali.
Anna vive in simbiosi con la sua mamma, che le ha dedicato ogni sua energia. Questa figlia tanto amata è il suo progetto di vita, tutto il suo mondo. Ha imparato piano, piano a comunicare con il mondo esterno sviluppando efficaci strategie comunicative: sa farsi capire, facendo trasparire i suoi momenti “no”, ma anche quelli in cui sembra essere felice perché sta bene e sorride, attirandosi coccole e simpatia.
E' nella stanza in cui questa giovane donna conduce la sua fragile esistenza, che trova così la sua compiutezza un commovente progetto d'amore corale. Tutti insieme condividiamo la sua esistenza difficile. Nelle fasi in cui Anna non sta bene, tutto resta come sospeso, anche la vita... E poi… si riparte, con la consapevolezza che la nostra amica ancora una volta ce l'ha fatta. Il suo sorriso così speciale ci dice che possiamo ancora guardare avanti.
Anna e la sua famiglia hanno accettato il loro destino con umiltà e coraggio senza abbandonarsi al pessimismo, vivono serenamente, sanno apprezzare immensamente ogni attimo di vita: da loro si respira una pace profonda che emoziona perché è così inusuale vivere ogni giorno tra innumerevoli difficoltà senza lasciarsi andare alla paura, allo scoraggiamento...
Una cosa è certa, la vita di Anna, che alle persone normodotate sembra così imperfetta, forse inutile perché non risponde ai canoni di efficienza e produttività, è invece ricca di significati, la sua diversità una luce che cambia nel profondo le persone che entrano in contatto con lei.
Sono innumerevoli gli interrogativi che affiorano e tutti senza risposta, tuttavia, si impara molto dal dolore. Si supera la paura della fragilità con le sue incognite, perché la si condivide con pazienza e rispetto; soprattutto si osserva il mondo da una prospettiva diversa. Quanti doni e privilegi abbiamo senza che si sviluppi in noi il senso di gratitudine! Si comprende poi che la vita, in qualunque modo si accenda, è un mistero nelle sue finalità, ma soprattutto una ricchezza il cui valore, non monetizzabile, va salvaguardato e difeso sempre.
Madre Teresa di Calcutta in quella sua bellissima preghiera ha scritto:
”La vita è un sogno, fanne una realtà.
E' una sfida affrontala”....
Il sogno di Anna si realizza ogni giorno nella sua pienezza perché vive in sintonia con tutti quelli che la amano e proprio da quell'amore scaturisce la sua forza e la sua gioia di vivere. Per quanto riguarda la sfida, noi tutti constatiamo la sua voglia di continuare a lottare per vincere ancora.
Invisibile?
No! Anna è speciale, come la sua esistenza.
Dalla Redazione del Bosco e da tutti gli Eldyani un fervido augurio di speranza per Anna e un benemerito: “Grazie Silvana”.


Piatto ricco stamattina. Un meraviglioso pezzo di Giuseppe sul volontariato e la suggestiva Storia di Anna scritta da Silvana. Mi avvio anche a partecipare alla dolce cerimonia della Prima Comunione di un bambino che mi è dirimpettaio. Nel primo pomeriggio andrò a visitare in ospedale un mio caro amico operato. Il mio cuore è più tenero del solito. E condivido con tutti voi, amici di Eldy, i miei sentimenti di affetto.
Silvana si ha descritto così bene l’amore che può regnare in una famiglia, quando si presentano situazioni drammatiche e che solo con la speranza, la forza le possono superare. Anna riesce con la sua determinazione e l’aiuto di chi le vuole bene senza ricevere nulla in cambio, ai volontari che gli sono vicini con un aiuto disinteressato, riesce a superare quei momenti difficili. Grazie Giuseppe per averci presentato questa pagina.
Lorenzo, in una società che, con l’individualismo esasperato, sta rischiando irrimediabilmente di sfasciarsi, siamo tutti volontari, in un modo o nell’altro, la strada è obbligata per il quieto vivere sociale e per salvarci tutti. Anche rendere felice un bambino con un regalino per la sua prima comunione o far visita ad un amico in ospedale, fa parte della nostra predisposizione al volontariato verso il prossimo. Ti ringrazio per il tuo prezioso e sentito intervento.
Si Angelo, anche io ringrazio nuovamente Silvana per la sua bella pagina che ci dà palese dimostrazione del valore del volontariato personale finalizzato alla socializzazione e all’aggregazione degli individui di qualsiasi condizione o ceto sociale. Grazie anche a te.
Silvana che dirti una storia bellissima, mi ha commosso fino alle lacrime.
Sei bravissima, sai trovare sempre le parole giuste,è un grande onore per me annoverarti tra le mie amicizie.
La solidarietà è molto…………….
Sento di dover aggiungere un doveroso omaggio e ringraziamento a Giovanna per le immagini e a Sabrina per il video. Grazie.
Concordo con te Anna, Silvana merita veramente tanto e continuiamo a ringraziarla per la sua bellissima testimonianza dal vivo.
Ti conosco profondamente Silvana, per le nostre bellissime e lunghissime chiacchierate al telefono. In questo pezzo, che hai scritto con tanto sentimento, ritrovo il tuo grande altruismo, la tua grande generosità d’animo, la tua bontà disinteressata, ma soprattutto, l’umiltà di una bellissima persona, che fa volontariato in silenzio, senza sbandierarlo ai quattro venti, per sentirsi dire “Brava”…
Molto efficace, Giuseppe, l’articolo sul Volontariato. Certo, il servizio è stato accompagnato da due altre notizie importantissime, che ci hanno reso sgomenti e addoloratissimi.
Quanto al volontariato è ovvio che si tratta di una donazione del proprio tempo, delle proprie conoscenze ecc., del tutto gratuite. Anzi, proprio l’inverso. Avendo a che fare con i bambini, per esempio, per Natale, Feste varie e soprattutto per il loro compleanno, i volontari si tassano per regali vari, tenendo conto proprio dei loro desideri.
Il volontariato è una forma di solidarietà precisa verso coloro che ne hanno particolare bisogno, e il ritorno non può essere altro che la consapevolezza di aver fatto il proprio dovere.
Mariuccia, grazie… mi unisco ai tuoi complimenti per Silvana che tra l’altro avevo già espresso ma uno in più non guasta. Ciao.
Si Giovanna, verissimo e aggiungo la consapevolezza e l’intima soddisfazione di aver fatto del bene (azione sempre più rara nei tempi correnti), ma noi perseveriamo. Per te un grazie infinito.
Giuseppe ti ringrazio per la puntuale presentazione alla mia esperienza di volontariato che ha creato una giusta cornice alle mie motivazioni. Mi sentirei di sottolineare che fare volontariato è essenzialmente un modo di essere, di rapportarsi al mondo circostante con consapevolezza e sensibilità verso i bisogni di così tante categorie di persone in sofferenza.Significa, in fondo, mettersi in ascolto con umiltà e senza pregiudizi, solo con la voglia di contribuire a rendere meno dure certe realtà umane.
Ringrazio con calore tutti coloro che mia hanno espresso ancora stima, te compreso , e ..vi abbraccio con amicizia!
Bene Silvana, aspetttavamo il tuo prezioso intervento ed è bellissimo il tuo illuminato pensiero sul concetto di volontariato. Personalmente son contento che tu abbia ricevuto tanti consensi e devo dire che sono ampiamente meritati. Consentimi un consiglio: “Non fermarti qui, ti aspettiamo con altri servizi”. Ancora grazie.
Ciao, a tutti il concetto di volontariato ha tante sfumature ,in quanto si occupa di svariate casi che spesso sono lasciati vuoti dall’istituzione come principi di sociali, non intervenendo con mezzi e uomini per rendere la vita meno disagiata della persona sfortunata ecc. Entrando in merito allo specifico dell’uomo volontario si percepisce , che chi si accosta a queste associazioni,ha una predisposizione di porsi con umiltà e consapevolezza di spirito umano. Egli è responsabile di accogliere le varie forme di disagio totalmente con progetti finalizzati alla crescita sia del disagiato e di se stesso, c’è una sorte di simbiosi che quotidianamente entrano in contatto interiormente con amore di vivere,con gesti semplici . La relazione è importante, per condividere e percepire i bisogni collettivi del gruppo che devono convivere , senza tradimenti di colpevolizzare ed emarginare la patologia individuale . In questo contesto si creano situazioni di normalità, che a volte c’è un rovescio delle parti,il volontario diventa l’utente da seguire , e l’utente diventa volontario, una cornice stupenda perché significa che tutti apparentemente sono normali. Poi l’aspetto dominante l’uomo volontario ha un anima aperta di agire e rendere la vita facile ai disagiati che si costruiscono un punto di riferimento che a sua volta nasce l’intesa bella, che è la chiave vincente di costruire un futuro fatto di tante cose. Con il suo racconto Silvana ha messo al nudo una esperienza di vita esemplare di come si può costruire questo progetto meraviglioso tra esseri umani, che sono le più gratificazioni di un impegno sociale che senza clamore e senza tanta visibilità oggettiva ,si possono investire tante risorse . La vita considerata tale come forma di convivenza sociale non costituisce nessuna barriera ,unisce i popoli, razze, disagi di qualsiasi genere, conoscere questi confini è un bene che nessuna forma di ricchezze possa eguagliare . La ricchezza è il sorriso dei volti che nonostante la sofferenza hanno una voglia di vivere e di essere presente in ogni momento . Io penso che dare una mano a chi soffre è un piacere immenso perché si instaura un rapporto di amicizia e di amore. Queste esperienze di vita occorrono per fare modificare le varie abitudine e comportamenti di tutti gli esseri umani ,isolarsi non serve crea un danno morale e incivile, ogni individuo ha il diritto di provare emozioni e chi non può provarli dovuto al disagio, il volontario mette in azione le dinamiche perché ciò possa accadere, non è difficile basta un semplice gesto ,un sorriso ,una carezza, una parola, una quotidianità ecc. Senza aforismi avvicinarsi ai gruppi di volontariato per sentirsi parte integrante di un problema è la cosa più bella di questo mondo, certo bisogna liberarsi di tutti pregiudizi e complessi di vedere lo sfortunato come un diverso, questo è il messaggio principale , che anche Silvana ha voluto esprimere. ciaoooooo e grazie
Cicco, hai messo dentro tutto e hai dato una bella mescolata. Concordo in una cosa essenziale: ci vorrebbe un bel riordino, come in tutte le cose. Auguri.
Cicco, il tuo commento è prezioso perchè pone l’accento su un elemento importante, che è quello della relazione umana. I sofferenti, di tutto hanno bisogno, certo, ma ciò che li fa sentire vivi sono l’accettazione e l’amore, che passano attraverso un tipo di rapporto fortemente empatico. I ruoli, come affermi giustamente tu si confondono, o meglio passano in secondo piano perchè prevale la comunicazione non verbale, il sentirsi alla pari, sulla stessa lunghezza d’onda. Si crea così una sorta di sinergia psichica fra il volontario e l’amico (utente), entrambi proiettati nello stesso progetto: fidarsi della vita e sorriderle in armonia. Come nominare l’emozione che ne deriva? Non è forse musica per l’anima?Secondo me lo è…
Il tuo lungo commento ci conferma la tua esperienza sul campo e ce ne fa condividere le emozioni.Grazie!
ciao , sinceramente Giuseppe non ho capito quello che hai scritto, scusa visto che l’argomento è molto serio,non mi pare che tu abbia percepito il concetto,grazie degli auguri ,io sono felicissimo di condividere la mia quotidianità con le persone con disagio.
Cicco, il mio concetto ritengo sia ampiamente illustrato in tutto l’articolo e sulla serietà dell’argomento non mi sembra di aver espresso dubbio alcuno. Non è nel mio stile provocare o alimentare inutili o sterili polemiche quindi sono io a chiederti cos’altro dovevo percepire oltre le cose dette. Posso esprimere i complimenti per tutte le persone impegnate come volontari nell’opera di assisenza dei disabili, te compreso, naturalmente, ma mi sembrava di averlo già fatto.
Giuseppe, non è mio costume aprire focolai ecc, la mia domanda forse non mi sono spiegato bene era riferita al tuo commento al mio scritto che ,non ho capito quello che hai voluto dire , non alzare il tono, non ne vale la pena,visto l’argomento, io non devo darti nessuna spiegazione in merito, con questo chiudo per il mio carattere ho scritto tanto ,se tu ti ritieni offeso ,non era mia intenzione,ribadisco ti avevo posto un domanda ok ,buona serata
Cicco, renditi conto che stai facendo tutto tu: da parte mia non c’è niente di tutto quello che stai cercando di attribuirmi. La mia risposta, seria e pacata, l’avevo già data, altro non so che dirti.
” grazie Giu… anke io nn ho altro da aggiungere, e cn questo kiudo”