L’angolo del dialogo – Pianeta Donna
Scritto da giovanna3rm il 24 Settembre 2012 | 58 commenti- commenta anche tu!
Ho letto sul Venerdì di Repubblica n. 1278 del 14 settembre 2012, a pag. 19, nella rubrica Questioni di cuore di Natalia Aspesi, questo scambio di lettere fra una lettrice e la Aspesi. Lo sottopongo al nostro dialogo sperando che possiamo trarci una piacevole lettura e, perché no?, degli insegnamenti.
Ho lasciato il titolo della rubrica, che mi sembra dia il senso del discorso.
Che grande fascino
le cinquantenni vere
ma gli uomini giusti
scarseggiano un po’ (questo è il titolo che ha dato la Aspesi).
“ Ho 52 anni, un lavoro che faccio con passione, una figlia di 18 anni bella e ribelle, sono una bella donna.
Ho vissuto una lunga, intensa e appagante relazione con mio marito, finita per colpa di una malattia che non gli ha dato scampo. Dopo un periodo in cui sono stata molto attenta a mia figlia e al suo dolore, ho cominciato a sentire il peso della solitudine. In quattro anni non ho mai smesso di coltivare i miei interessi. Ho avuto qualche occasione di relazioni con uomini più giovani, persone che mi avrebbero solo complicato la vita. Ora, invece, mi è tornata la voglia di piacere, di allegria, di serenità, di suscitare interesse, curiosità ed emozioni, e vorrei riprovare questa sensazione per un uomo con il quale trascorrere del tempo per condividere affinità e interessi.
Ci sarà rimasto un uomo intelligente, aperto alla conoscenza e al confronto leale e coerente, che sia stufo di andare al cinema o a cena da solo o con i soliti amici? Forse io sono troppo riservata e discreta, selettiva, ma non essere più giovani non vuol dire rinunciare a sogni e speranze, né ci si può accontentare pur di non essere soli. Ho anche risposto a due lettere pubblicate nella sua rubrica di uomini desiderosi di aprirsi a una nuova vita sentimentale. In entrambi i casi mi sono trovata di fronte a persone molto diverse da come si descrivevano, entrambi chiusi sull’idea di donna che era nella loro testa, non riconoscendo ciò che gli sta davanti in quel momento, risultando infantili, superficiali e contraddittori.
La curiosità e la conoscenza, a qualunque età, devono essere fonte di arricchimento personale, gli incontri sono esperienze e possono provocare anche belle contaminazioni e piccoli grandi cambiamenti. A me è successo, dopo tanto dolore sono diventata più leggera, meno perfezionista, più tollerante, più disponibile al confronto”.
“Bisognerà cominciare a cambiare atteggiamento sull’età delle donne.
Bisognerà cominciare a smettere di dire, ha 50 anni ma sembra una trentenne. Oggi le donne prolungano la loro giovinezza soprattutto se non la mostrificano con labbroni e zigomoni: sono circondata da più o meno cinquantenni che nulla hanno a che fare col vecchio stereotipo della loro età. E’ vero, la giovinezza per secoli è stata (con la verginità) l’unico valore mercantile delle donne.



In definitiva si tratta sempre dell’eterno problema: il rapporto fra i sessi nelle sempre mutevoli scene del mondo. L’uomo non ne esce molto bene. Ma forse qualcuna/o spezzerà una lancia a suo favore.
Penso che il problema sia uguale per l’uomo e per la donna, nel senso che entrambi possono sentire il peso e la tristezza della ‘solitudine’ sentimentale a qualsiasi età. Occorre essere molto concreti accettando di vivere, giorno per giorno, il momento della propria esistenza, cioè quella dell’età che si ha, senza la ricerca forzata di avventure di cui non si può conoscere l’esito. É bello vivere in compagnia, tra amici, aggregarsi e socializzare. Tra questi si può sempre trovare la persona con le affinità più adatte alla nostra personalità e con questa creare un maggiore scambio di dialogo e di interessi culturali, sentimentali e affettivi. Non necessariamente si deve attendere o cercare forzatamewnte il ‘colpo di fulmine’: quello può scattare in qualsiasi momento e non dà mai preavviso.
Godiamoci la vita per come viene.
Grazie Giovanna, bellissimo argomento per stimolare il dialogo.
Ecco un’altra storia emblematica, che riguarda una donna matura. Grazie Lorenzo di avercela proposta.
Non ci sono dubbi che dopo un’esperienza matrimoniale così drammatica occorra del tempo per riprendere quota. Immersa dapprima in un grande dolore, poi dai doveri materni, in seguito dalla solitudine e dallo smarrimento. Infine, la nostra protagonista riacquista la voglia di piacere, di allegria, di curiosità e, perché no, anche di nuove sensazioni per un uomo, con il quale condividerle.
Rimango, comunque, perplessa per alcune ragioni. Poiché si tratta di una cinquantenne bella, piacete vivace, piena di interessi, presumibilmente anche molto preparata culturalmente, perché affida la sua ricerca di affinità elettive “alla corrispondenza del cuore” ? La scelta mi appare quanto meno curiosa. Come si può pensare di trovare un uomo, che abbbia anche solo la metà dei requisiti richiesti, in un modo così poco consono?
Proprio oggi, così come ci elenca Natalia Aspesi, che le cinquantenni si presentano in modo molto piacente, corpo snello, abbigliamento sportivo-elegante, vivacità intellettuale notevole, ecc.ecc.
Non mi quadra questa signora in gamba, che va in cerca di un compagno con il quale condividere sentimenti elevati, in un modo tanto superficiale e pochissimo originale.
Qualcuno sa spiegarsi il perché?
Giuseppe, in realtà l’articolo l’ha proposto Lorenzo, ed è intrigante, come sempre.
Ciao.
ho letto con interesse l.articolo..devo dire che non sono più una cinquantenne , ma gia allora per casi della vita ero gia sola,e in fondo al cuore forse ci speravo di trovare un compagno che la pensasse come me…ma vuoi per la responsabilità della famiglia ,avevo due figlie ancora da seguire,ho costatato che gli uomini cercano solo il divertimento e piano piano ho imparato ad convivere con la mia solitudine ora sono contenta di non aver acettato compromessi.
Marisa, c’è caso che tu sia stata troppo riservata, oppure non era previsto che trovassi un’altra persona che condividesse i tuoi pensieri e la tua vita: capita a diverse donne, ma l’esistenza può essere molto piacevole e ricca ugualmente, soprattutto se si ha uno spirito rivolto alla solidarità con i propri simili.
Ciao cara amica.
Giuseppe, cerchiamo di dipanare il busillis. Qui si parte da un rapporto sul web che continua con un rapporto reale. Da qui una delusione per la signora, che si chiede: non è che gli uomini abbiano dei pregiudizi per le donne di una certa età e siano inadeguati a corrispondere alle loro giuste esigenze di essere valorizzate, in amore come nel lavoro, ecc.? A questa domanda io risponderei di sì. Ad una crescita esplosiva della donna ha fatto riscontro un arretramento sensibile dell’uomo il quale, nel rapporto con la donna, o cerca la facile avventura, di un giorno o più, o semplicemente scappa. Ho trovato un tesoro di sensazioni, speranze, valutazioni intelligenti da parte della signora che scrive. Certo, fra lei e la curatrice della rubrica, c’è uno scambio fra donne. Ma l’uomo nello sfondo mi sembra davvero “sfocato”.
Giovanna, era logico che tu fossi severa con la signora. Tu dici per il modo poco consono con il quale ha cercato un uomo. Io penso che il modo c’entri tutto sommato poco. E’ il risultato negativo e, soprattutto, il raffronto fra aspettative e realtà, che fa pensare. E qui si passa ai contenuti. Certo, dovremmo sentire anche l’altra campana. Ma, di fronte alle argomentazioni esposte, sembrerebbe aver ragione la signora. D’altra parte, può darsi che anche lei abbia presentato di sé un qualche angolo, o lato, deludente.
Ecco, Marisa, hai raccontato la tua storia con grande serietà e semplicità. Tu non avevi fiducia e avevi dei problemi importanti da affrontare. Quindi non hai cercato e, secondo te, hai fatto bene. D’altra parte, il tuo convincimento “che gli uomini cercano solo il divertimento” l’avevi constatato. Sotto questo profilo, hai fatto benissimo a non cercare. L’amore, peraltro, non si cerca, lo si trova. Ed è questa, forse, la debolezza della lettrice. Lei cercava e, giustamente, non ha trovato. Ma l’uomo? Com’è?
Si Lorenzo è chiarissimo. Scusa se ho ringraziato Giovanna senza lasciare un plauso anche a te che hai proposto l’argomento.
Il rapporto uomo/donna è reso più difficile proprio dalla posizione oggi raggiunta dalla donna nella società e nei rapporti umani (maggiore emancipazione, più libertà, parità di diritti e crescita delle esigenze (o pretese). Questo spaventa l’uomo che nella maggior parte dei casi si trova in ritardo di preparazione per affrontare la nuova situazione e preferisce la fuga. Ma il mio suggerimento espresso nel precedente commento, resta valido.
Sì,Lorenzo, sono stata un po’ severa con la nostra protagonista, per rigore di logica, dal momento che lei sperava di incontrare qualche “ometto” alla sua altezza, ma il luogo della ricerca mi è sembrato un po’ troppo banale, ecco tutto. Forse, in primo luogo, poteva iscriversi a qualche Associazione Culturale, visitare mostre, musei ecc. Questi luoghi vedono spesso la presenza maschile, lo so per esperienza, avendoli frequentati.
Ciò, tuttavia, non vuole essere una scusante per l’uomo, sia ben chiaro, anzi a tale proposito vorrei aggiungere qualche altra considerazione.
Gli uomini, ormai, anche i “cosiddetti” più disponibili, in pratica, sono terrorizzati dalle donne e non solo da quelle autonome, indipendenti, selettive, alla ricerca di un rapporto rispettoso, che non prediliga le abituali violenze fisiche familiari, ma paritario e onesto. Quest’approccio, lontano dagli stereotipi imposti e vissuti per secoli, ha completamente disorientato l’uomo, a tal punto che esso sembra non avere più appigli e risorse.
Eppure, se ci fosse una reale volontà di cambiamento, da parte maschile, egli dovrebbe impegnarsi ad una maggiore comprensione dei sentimenti, atteggiamenti, della inevitale differenza caratteriale femminile, e venirle incontro, parlandone, confrontandosi serenamente e prepararsi ad una convivenza piena e soddisfacente per ambedue. L’uomo potrebbe, in tal modo, non fosse altro per equità, riscattarsi dagli interminabili anni di totale soggezione e comprensione, femminile, anche nelle situazioni più palesi di infedeltà, ingiustizie ecc.ecc.
Invece, ecco intervenire un distacco sempre più netto, il timore di affrontare qualsiasi problema, in una parola un allontanamento, che potrebbe anche diventare definitivo.
Nella mente maschile, ahimé, spesso intervengono pensieri
di natura particolare: perché non ricercare la compagnia maschile, che annullerebbe tutte le ansie dei rapporti sopra descritti, magari anche una precisa comprensione dei suoi problemi e via dicendo.
Non tutti i rapporti in crisi avranno questo sbocco finale ma, senza dubbio, se non interverrà un serio mutamento tra le coppie, questo rischio può diventare una realtà sempre più ampia!
Forse è il caso di riflettere a lungo, privilegiare il confronto ed essere, il più possibile, aperti ai cambiamenti concordati.
Io mi auguro sempre che la nostra interlocutrice sia stata sfortunata, anche per colpa sua, come suggerisce Giovanna. Chiedo venia, la conoscenza dei due uomini a cui la signora si è riferita hanno avuto origine dalla stessa rubrica a cui ha scritto sconfortata e non dal solito web. Meno male. Comunque la sostanza non cambia: è l’uomo inadeguato rispetto alle aspettative di una donna sempre più cosciente del suo valore e delle sue aspettative? Io, in fondo, ritengo di sì, ma spero, come ho detto, che la signora sia stata soltanto sfortunata. In generale, però, ritengo che il problema di un un corretto rapporto fra i sessi ci sia, un rapporto più maturo, rispettoso e adeguato ai tempi.
Giovanna, sono d’accordo con te. Se l’uomo fugge di fronte ad una donna che cresce c’è poco di buono da aspettarsi. Magari, uno sviluppo di rapporti preferenziali fra persone dello stesso sesso. Chissà? Personalmente mi auguro di no. Il binomio donna uomo mi sembra il più giusto e affascinante.
Scusami, Giuseppe, il penultimo mio intervento era dedicato a te ma non ho messo il nome. Meno male che siamo in famiglia.
Vero, come dice Giovanna, un’altra storia emblematica, però a volte chi scrive lettere a un giornale, o a un settimanale per la rubrica dei cuori solitari o spezzati, conosce già le risposte e disprezza i consigli che i giornalisti-scrittori responsabili delle rubrica rispondono. A volte gli stessi responsabili scrivono storie di fantasia nelle proprie rubriche. Detto questo ritorno sull’argomento che ci ha proposto Lorenzo, sempre attento ad argomenti interessanti, e dico che le donne non più giovani hanno da alcuni anni scoperto il diritto di essere amate e di amare, però rifiutando convivenze fisse, per godersi la libertà conquistata; gli uomini, invece, non hanno più il coraggio di ricominciare anche se amano l’altra persona, perché a volte hanno paura di fare da padre a figli non loro, di vivere costantemente con il timore di confrontarsi con il suo passato. Questo discorso non vale, però, per le donne che per motivi vari vita sono rimaste sole e hanno dovuto, con sacrifici, sobbarcarsi una famiglia, come ho letto nei commenti. Avere oggi cinquant’anni, rispetto alle nostre mamme, nonne, c’è grande differenza in tutt. Nei tempi lontani ciò che contava era la bellezza, capacità lavorative per la famiglia e procreare. Perse queste prerogative, alla donna non rimaneva più nulla, si arrendeva alla rassegnazione dell’invecchiamento, per poi sorvegliare i nipoti. Oggi, invece, una donna di 50anni, si sente “rampante” in tutto, si esibisce come una ragazza un po’ invecchiata e, grazie alla rivoluzione del costume, al progresso della medicina, ( liposuzione, rifacimento di parti del corpo, lipolaser ecc..), dell’alimentazione, palestra, e molto ancora, mantiene un aspetto fisico ed estetico molto più apprezzabile e attraente di quello delle nostre mamme, non dimenticando il livello culturale, rispetto agli anni ‘50. Le donne oggi, psicologicamente, hanno bisogno di sentirsi sempre più attraenti, di suscitare interesse, di avere conferma su se stesse e recuperare l’autostima minacciata dall’età, in una società che non concede segni di cedimento. Oggi, in piena era tecnologica, le parti si sono invertite. Gli uomini, quelli veri, preferiscono di gran lunga un rapporto alla pari, mentre sempre più donne di mezza età, cosiddette mature, cercano di ringiovanire con l’aiuto di uomini giovani, per provare ancora le emozioni eccitanti che gli uomini alla pari forse..non sanno più dare. Ritornando al racconto della signora che ha scritto, riconoscendo quello che ha passato, sofferto, finalmente ha ritrovato la forza di rivivere permettendosi di vedere la vita sotto un altro aspetto. Mi sembra,tuttavia, un po’ – sofisticata – quando dice che trova gli uomini infantili, superficiali e contraddittori. Forse è rimasta nel suo nido che vede tutto perfetto, come il mulino bianco, o forse vuole nascondere le proprie debolezze e il proprio istinto. In una relazione sentimentale potrebbero nascere delle difficoltà, certo che sì, ma credo che con il tempo si modificherebbero. Invece, come ha scritto, la signora vuole un uomo su –misura- e questo mi porta a pensare svariate risposte: la invito a prendersi un caleidoscopio e fantasticare emozioni, forse perse, che enfatizzino il suo sex-appeal. Comunque, W le donne, W le cinquantenni che, per la loro esperienza, danno molto filo da torcere alle sbarbatelle di turno.
Condivido Nembo: viva le donne. Quanto al caso di cui stiamo parlando, vediamo l’aspetto emblematico, anche se due conoscenze sono, sul piano statistico, un niente per trarre degli insegnamenti. Il caso, però, ci rafforza nelle convinzioni che avevamo. Le donne sono in ascesa sul piano dell’autostima, dell’aspetto, della cultura, dell’intelligenza. E gli uomini sono in difficoltà. Per me devono farsi forza e provarcisi, come una volta, a cercare la donna e a rendersi a lei gradevole. Certamente ne guadagnerà anche in fatto di autostima per sé. E sarà felice: con una donna la felicità è scontata.
Magari l’invito di Lorenzo ai suoi simili viene improvvisamente accolto in massa…..ci vogliamo credere???
Nemb… condivido in toto il tuo pensiero eccezion fatta per quanto riguarda la “puzza sotto al naso” della Signora.
Un “uomo su-misura” non lo si cerca certo tra le lettere di uomini soli che scrivono ad una rubrica del cuore… penso, ma nella realtà di tutti i giorni…se mai, dove le persone si è costretti a guardarle negli occhi, e gli occhi si sa non mentono…anche se le parole spesso t’imbambolano!!
Ha ragione Giovanna…”i torni non contano” (i conti non tornano)…diceva mio padre..
Più che sofisticata…la vedo un tantino confusa e con gli ormoni in subbuglio…se si affida ad approcci epistolari con uno sconosciuto – che lei stessa va a cercare – e ad incontri “al buio”… poi.
L’amore non lo si va a cercare… è lui a trovare te nel momento in cui meno te lo aspetti.
Detto questo… passiamo agli “uomini”
“una specie umana in via di estinzione… uomini che privilegiano l’amicizia virile e i bar di riferimento… intelligenti, creativi, frequentatori di librerie, spesso molto colti… disponibili a vivere ogni avventura… geniali nell’escogitare piccoli o grandi inganni pur di raggiungere i loro scopi. Incontrare, corteggiare, innamorarsi è la loro vocazione. Antichi, moderni, un po’ mascalzoni… sono “maschi” che tante Signore oggi rimpiangono.
A torto però… di corna in corna, dopo tanto girovagare, diventano come tutti gli altri «Più o meno una pizza…».
E noi “donne” invece… per sedurre un uomo… dobbiamo essere delle geishe del nuovo millennio, delle badanti o possiamo sperare di essere noi stesse?”…
Vero gli uomini sono in difficoltà, perchè oggi nell’amore ci si aspetta la soluzione alle sofferenze affettive, perchè la maggior parte di noi uomini si preoccupa più di essere amato che di amare. Giovanna speriamo che il suggerimento di Lorenzo va a buon fine. Condivido quello che ha scritto Carlotta che molte signore oggi rimpiangono il “maschio” ponendoci una domanda:L’arte dell’amare,oggi è realizzazione di noi stessi o beneficio dell’altro? Resta tutto un mistero da scoprire, perchè dietro alla porta dell’amore si nascondono sempre i ricordi di ognuno. Alcune persone entrano nella tua vita per una stagione, una per una ragione, una per sempre, ognuno di loro si prende qualcosa da noi,e qualcosa ci dona. Forse stiamo andando fuori seminario… e non parliamo più della signora in questione…ma è meglio viscerare le proprie idee che si hanno sul cosa sia l’amore. Concludo dicendo che le persone più preziose sono quelle che lasciano solo tracce invisibili ma indistruttibili.
Come sempre dimenticavo di ringraziare Giovanna per le ottime scelte dei video e musica…che linda melodia!
Crediamoci, Giovanna, crediamoci.
Carlotta, hai fatto un quadro vivido della situazione che volge al pessimismo. Ma come non condividerlo? Questi son fatti e non chiacchiere. Dovremmo ricostruire dalle macerie, come si suol dire. Prendendoci per mano, donne e uomini. Insisterei sul fatto che Dio nella creazione li volle maschi e femmine.
E’ vero, Nembo. Sulla questione delle tracce, più o meno invisibili, non insisterei troppo. A volte le tracce permangono per sempre e straziano. A volte le ricordiamo con benevolenza e gratitudine. Quelle che fanno parte della nostra vita fino in fondo sono le più benedette. A queste mi riferivo in particolare quando parlavo della necessità di un ritrovato, rinvigorito, rapporto fra i sessi. Perché ammantare di libertà i rimedi alla nostra insicurezza e solitudine non giova a niente, tanto meno a noi stessi. Sì, Nembo, la storia della signora in fondo è l’aspetto secondario. Quello che conta è ritrovarsi in una scena della vita che preveda rispetto, cammino comune e, in sintesi, felicità vera.
Carly, troppo simpatica nei tuoi commenti e nella descrizione della specie in via di “estinzione” ecc., ma quanto realistica ahimé!
Ciao e un abbraccio.
Perchè generalizzare sempre , di uomini ce ne sono una varietà infinita, così come di donne.
Quindi ci saranno uomini spaventati da donne un pò virago ,donne deluse da uomini impauriti e così via.
E’ chiaro che a 52 anni ,anche se bellocce, non si è più Biancaneve ed il Principe Azzurro è difficile che arrivi sul suo cavallo bianco.
E’ tutto giusto quello che è stato scritto nei commenti …bisogna vivere la propria solitudine con la volontà che “domani possa essere un altro giorno”, portando a spasso i propri anni con la leggerezza della giovinazze , perchè quella, lo sappiamo, è spesso un fatto interiore.
Non vorrei tediarvi…Signori…ma me tocca.
Quanto ho esposto nel mio commento è ovviamente riferito a certe categorie di uomini (volutamente scritto minuscolo… poichè rispecchia il loro essere “piccoli e meschini”…
quelli “bastardi dentro”…per intenderci.
Così come ci sono donne (con la d minuscola… ma proprio piccola-piccola)che sono altrettanto “bastarde dentro”…
Il “quadro pessimnistico”…Lorenzo lo dobbiamo soprattutto a loro e, alla fine tutti ne facciamo le spese…non credi?
Ma…a Dio piacendo… ci sono Uomini e Donne “speciali” e degni di questo nome. E per fortuna, non sono pochi…
Giò… vedo che su certe considerazioni, siamo sulla stessa lunghezza d’onda…
Un abbraccio a te ^_^
Sì, Franco, la giovinezza è quella che si ha nel cuore e la simpatia, la capacità di attrarre, il desiderio di conoscenza e di collaborazione, sono collegati a come ci mostriamo e, in definitiva, a come siamo. La varietà delle situazioni, come giustamente dici, è molteplice e siamo contenti che dal dialogo questa sia apparsa senza possibilità di dubbio. Qualche frecciatina nei confronti degli uomini e delle donne non farà male a nessuno.
Giusto, Carlotta, per fortuna le donne e gli uomini non sono tutti piccoli piccoli. Per fortuna. Ma se ce ne fossero si saranno beccati le nostre valutazioni negative.
Sono dell’opinione di Carlotta: anch’io, ovviamente, mi riferivo ai “detestabili”, per indole e comportamento. Per mia fortuna,ho conosciuto uomini con grandi qualità….sono un po’ pochini, in realtà, ma ci sono.
Lo stesso discorso vale per le donne, ça va sans dire!
Ciao a tutti l’uomo,definito dagli antichi”animale sociale” non si sottrae alla spinta verso i suoi simili;i fattori essenziali che determinano la cosidetta “socializzazione ” dell’uomo sono: motivi tipicamente psicologici (senso di solitudine,desiderio di affetti, ecc)
influenza della tradizione,intesa nel senso più vasto e profondo del termine(lingua,morale,religione,cultura ,ecc.)
tendenza dell’uomo a privarsi della sua autonomia per legarsi con un”contratto sociale”ad altri uomini,in vista di vari interessi e soddisfacimento di bisogni.
La sintesi citata sopra delle cause di comportamento sociale dell’uomo equivale anche per il sesso più debole (le donne), con sfumature diverse nel senso ,che la donna usa un linguaggio universale e mette in campo la dolcezza e l’arte di conquistare con intelligenza . Certo in una società come la nostra ,priva di valori umani con un allontanamento della società di isolarsi, si è acquisito una fase nuova di condivisione a tutti i livelli con cambiamenti abitudinari che prima erano i principi importanti per intraprendere una relazione sia a livello sociale e al livello emotiva. Quindi questo cambiamento sociale, che evidenzia l’articolo è molto rilevante perché ci trova impreparati ad un dialogo e linguaggio nuovo di mettersi in gioco con il nostro modo di essere che al di fuori dell’età ecc. Ovviamente la generazione più adulta è in una fase di scelta, con cambiamenti radicali in un rapporto a due, che è molto traumatico in una convivenza,basata su bisogni molteplici dalla cultura ,al sociale ,alla politica, al lavoro e al sesso ecc. Giudicare le persone con termini poco significativi, è sbagliato,perché in essi ci sono delle convinzioni dettate da sentimenti e soprattutto da scelte maturate da un contesto emotivo che poi possono diventare coppie oppure da una avventura di un desiderio di fare sesso, che non è un male è solo un bisogno condiviso senza strategie e filosofie di tradimenti e falsità. Io penso che ogni stagione debba avere il suo frutto, che matura nel tempo ,gli individui si organizzano in un percorso di vita, maturando delle scelte anche se poi si rivelano non importante, formando un contenitore che racchiudono tutti i nostri progetti della nostra esistenza . Le considerazioni sono tante, nel individuare il motivo della scelta, perché è naturale sbagliare e amare anche se la nostra educazione ci impone diritti e doveri, chi può determinare le nostre convinzioni e le nostre scelte ,penso nessuno,allora cade il discorso di giudizio mentale di un comportamento fuori luogo,rimane solo il modo di pensare che in una situazione raccontata nell’articolo, si possa non condividerla perché le nostre scelte sarebbero state opposte, è una logica che ognuno adotta nel configurasi del personaggio ecc. Secondo me vanno ricercate le cause fondamentali della solitudine entrambi i sessi,e i loro desideri che si concreteranno in un incontro dove ci saranno tutti gli aspetti dei nostri bisogni veri per condurre una vita sana formato di amore e di spontaneità di una quotidianità , che ci vede impegnate in prima persona con consapevolezza e coerenza. Il resto è superfluo ,rivangare il passato ,degli uomini veri e le donne serie,sono preconcetti che non ci aiutano ad individuare le funzioni principali di un discorso di relazione e di convivenza. Buona giornata a tutti
voi volete sempre l’uomo perfetto ,non siamo robot,x me dopopo la cinquantina voi donne siete troppo esigenti????????????????
Grazie, Cicco, ci hai portato su un solido terreno di analisi, che mancava. Vedi, quindi, il destino degli uomini e delle donne a quali molteplici elementi è legato prima di poter trarre da un episodio degli insegnamenti significativi. E tuttavia, pur con tutti i suoi limiti, il fatto raccontato ci induce a ragionare, a compèrendere le varie situazioni, a scoprire gli autentici drammi che spesso fanno di ognuno di noi il protagonista di storie talmente essenziali da provocare veri e propri drammi di vita.
Sì, Giosué, mettiamola come dici. Le donne sono esigenti. Non so se troppo.
Ciao Cicco: il tuo è un discorso di perbenismo che non aiuta molto nella comprensione e tensione attuale tra uomo e donna, che io non condivido. Purtroppo “il passato”, come dici tu, non è affatto tale: penso tu legga i giornali, allora saprai che stupri, violenze alle donne, soprattutto nelle “cosiddette” belle famiglie, avvengono in pratica ogni giorno. Non tutte le donne hanno il coraggio di denunciare il proprio marito, padre, fratello, perciò quelli che vengono alla luce sono sempre casi limitati, rispetto alla realtà.
Orbene, questi eventi, caro Cicco, non possono essere messi semplicemente in un cantuccio e, per il bene “comune”, dimenticati. Sono spesso alla base delle imcomprensioni, del disamore delle coppie, delle inevitabili reazioni di difesa, che ovviamente, provocano allontanamenti ecc. ecc. Come non capire che questi comportamenti, squisitamente maschili, impediscono qualsiasi possibilità di dialogo e di condivisione di intenti tra uomo e donna?
Caro Cicco, hai sicuramente dimenticato che la donna è ormai stanca, anzi, arcistufa, di badare da sola alla casa, alle esigenze del marito, ai figli, grandi e piccoli, ai genitori anziani, oltre al proprio lavoro professionale, quindi, semmai un po’ di comprensione dovrebbe, in primo luogo, essere rivolta a lei, da parte del compagno, marito, fratello, padre o da chi vuoi….
Tutto ciò, caro amico, avviene molto raramente, da qui le tensioni sempre più crescenti quanto più intensa è la consapevolezza femminile delle sue capacità e del suo valore nella società. Ecco perché dovrebbero decisamente cambiare i comportamenti, in grande misura quelli maschili. L’uomo ha sempre esercitato, per secoli, il potere in tutte le sue forme, nella società e in famiglia. Ora qualcosa è cambiato, per fortuna, e la donna non è più disponibile a sopportare, supinamente, imposizioni di vario tipo e pretende rispetto!
Se questi cambiamenti di impostazione, per una convivenza quanto più serena possibile, non avvenissero, e l’uomo continuasse a temere il confronto e il pacifico raggiungimento di accordi condivisi, saranno seri guai…..come ho già avuto modo di accennare in un precedente commento. L’uomo si allontanerà sempre più dalla donna, e andrà alla ricerca di un compagno del suo stesso sesso, sperando così di trovare comprensione e di risolvere i suoi problemi!!!
Giovanna, a parte i toni, condivido le cause profonde del malessere femmiile. Tutto quello che hai scritto rientra bene negli approfondimenti che stiamo compiendo. Così come le valutazioni espresse precedentemente da Cicco. Io penso che non ci siano verità univoche in un rapporto uomo-donna che presenta infinite sfaccettature riguardando tutto il genere umano. Anch’io mi auguro che questo rapporto migliori, anzi sono certo che questo avverrà, con buona pace di tutti.
ciao lorenzo io penso che a vent anni tutto può sembrare bello, anche quello che non è, ma dopo i 50 una donna se cerca un nuovo amore, penso abbia il diritto e il dovere anche verso se stessa di non accontentarsi, brutto termine, però vero, se si ci si mette in gioco a questa età, lo si deve fare con una persona che è giusta per come si vive non per avere un uomo accanto. Sempre molto interessanti questi argomenti grazie
Grazie anche a te, Rossana, per l’attenzione. Ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a fondo in merito a questi problemi, soprattutto allo scopo di non ferire l’altro/a. E questo vale a qualsiasi età. a 20 come a 50. Poi, in fondo, raccogliamo ciò che seminiamo, fortuna permettendo. Ciao e ancora grazie.
Intelligente, veritiero, diretto e soprattutto…coerente!
Sono assolutamente d’accordo con te Giò
Ciao Giovanna, mi pare che i tuoi concetti sono condivisibili, in quanto la donna subisce continuamente violenza dai dagli esseri che tu definisci( maschilisti) ecc. Forse noni sei stata attenta oppure non ricordi le battaglie che io in eldy ho portato avanti sulla tutela delle donne, che a sua volta compresa tu visto che ti definisci paladina delle donne non ti sei pronunciata . Io di solito cerco di interpretare un pensiero ,che abbraccia le cause dandone una mia risposta ,senza copiare in giro nei vari siti internet, come spesso accade con alcuni utenti ecc. Detto ciò carissima Giovanna l’articolo nel suo contenuto globale , non aveva come indirizzo la situazione e le figure e di sfruttamento delle donne, che tu hai espresso molto bene che condivido ecc. Poi le interpretazioni possono essere tanti dipende di come si ragiona e come viene vissuto nel condividere in questo caso la storia di una donna arrivata alla maturità ,con dei bisogni di amare ecc. Mi accusi di cose che non fanno parte nel mio modo di essere, con toni spregevoli questo detto da parte tua mi hanno sorpreso ,non è un problema anche perché con te io mi sono sempre comportato educato ,poi trai tu le conseguenze. Ciao buona giornata .
Lorenzo ciao come tu sai ti considero una persona intelligente e aperta al dialogo . Noto che spesso qui nel commentare , la signora Carlotta mi attacca con argomenti suoi che poi risultano infondati ,perchè interpreta i miei contenuti a modo suo, perchè a quanto pare vuole apparire la prima donna porsi all’attenzione di tutti ecc. Anche questa volta si è pronunciata in modo improprio ,questo dimostra una immaturità infantile in quando non ha argomentazioni di poter sviluppare un discorso serio di confronto con me. Questo pensiero di arroganza da parte sua penalizza il blog che come formato è di confronto e di educazione, e quindi tutte le persone che lo frequentano a volte sono limitate a non commettere per questi atteggiamenti di opposizione pochi serie e non delimitiate a scopi personali di essa. Io accetto qualsiasi confronto e dialogo ,ma queste forme di dettare legge e appropriarsi di uno spazio che è di tutti ,no lo tollero. Considerando il fatto che l’elemento in questione usa questi linguaggi a volte evidenzia parole improprie per colpirmi ,se continuo mi limiterò a rispondere con il suo stesso linguaggio, penso che al blog porterà un immagine negativa, che non è mia intenzione,in quanto la polemica sterile nei miei confronti l’ha sempre alimentata, a mio giudizio senza motivazione. Mi spiace Lorenzo , che accadano queste situazioni , che alla fine sono futili,ma non mi ritengo lo zerbino della Signora Carlotta e neppure amico ,di conseguenza lei scrivo quello che vuole, ma non alimentare concetti non veri sui miei commenti anche perché sono tutti non in linea al pensiero dell’articolo,forse quando copia e incolla dovrebbe mettersi gli occhiali. Lorenzo ti ringrazio anticipatamente trai tu le conseguenze, il blog è uno spazio intelligente con progetti buoni , non roviniamolo per questioni di parte che non hanno valore ecc ciao buona giornata
Cicco, io non credo assolutamente che, sia Carlotta, che Giovanna abbiano espresso posizioni di parte e preconcette nei confronti di un argomento che peraltro vi si prestava, vista la sua importanza e delicatezza. Il rapporto fra uomo e donna nasconde più di un’insidia ed è chiaro che le donne abbiano più di un motivo per diffidarne. Questo è lo sfondo entro il quale bisognerebbe, a mio parere, considerare il fatto di cui stiamo discutendo, inevitabilmente piccolo rispetto a tutti i problemi generali. Dopo di che rimane ciò che si scrive e ciò che si risponde. Cioé, in definitiva, il rapporto fra noi. Io non devo dare ragione a nessuno, per il compito che mi sono scelto, non di arbitro ma di moderatore del dialogo. Come vedi continuo a chiamarlo dialogo perché tale deve essere e rimanere sempre. Mi sembra che tu abbia qualche ragione nel ritenere, però in altre epoche e non certamente quando sono stato implicato io, che siano comparse nei tuoi confronti espressioni non amichevoli ma, ripeto, in altre epoche. Qui mai. E così deve continuare ad essere. Francamente non mi era sembrato che elementi specifici di polemica nei tuoi confronti fossero stati usati né da Giovanna né da Carlotta, e quindi ritengo che qualche espressione forte che t’ha potuto inquietare la collegherei direttamente alla crudezza di alcuni elementi generali che concernono le donne e fanno loro subire situazioni inaccettabili. Ciò detto, devo darti atto che sei sempre stato un convinto femminista e che nessuna accusa in questo campo ti possa essere rivolta. Tutto il resto, se mi consenti, riguarda il temperamento e le espressioni di cui ci gioviamo. Eliminiamole, ti prego, magari chiedendoci reciprocamente scusa per quanto possa essere stato male interpretato, e andiamo avanti. Analogo discorso vorrei fare a Giovanna e Carlotta e quindi non mi ripeto. Siamo una bella famiglia così come siamo, con i nostri caratteri, i nostri modi d’essere, le nostre bizzarie anche. Conserviamoci così e vogliamo bene soprattutto a Eldy. Gratuitamente, serenamente. Litighiamo pure ma che il rancore ci passi subito. E così sia.
Lorenzo grazie del tua risposta, io non porto nessun rancore per nessuno,di conseguenza mi limito a comportarmi educatamente, come ho sempre fatto . Però il rispetto io lo pretendo nella maniera più assoluta , se in un dialogo di trattazione varie tra persone non sempre si condivide , è normale in una convivenza civile ecc.Ma nel momento in cui si usa un linguaggio di tipo offensivo con scritte provocatorie ,allora gli atteggiamenti cambiano con modi non adeguati che poi si cade nel ridicolo e nella sapere più dell’altro che è una forma di intolleranza nel gruppo, che a sua volta crea conflitti ecc. Di fatto io no ho nessuna voglia di litigare con persone che non li ritengo amica e intelligente ( come nel caso della Signora Carlotta) l’antipatia è reciproca ,ma questo non presuppone che essa in ogni mio commento mi attacca ingiustamente ,con scritture brutte e privi di senso. Se si vuole confrontare con me deve stare sul terreno del dialogo e alla pensiero . Se non ci sono questi presupposti , è inutile dialogare lei deve mantenere le distanze , e non calpestare la mia dignità in tutti i sensi ,se continua mi comporterò di conseguenza al suo linguaggio ecc. Il discorso di Giovanna io non ho nulla da rivendicare al suo modo di comportarsi ,ho risposto al suo scritto di come la penso senza problemi . Grazie spero di essere stato chiaro ,Lorenzo ti porgo i miei più cari saluti
Intervengo con notevole ritardo, non senza aver notato che i soliti pregiudizi di cui sono ancora vittime le donne over, campeggiano anche qui, sotto forma di espressioni offensive quali “donne bellocce che non sono più Biancaneve”. -.che sia un problema legato all’età dello scrivente..??.-
E’ una brutta bestia il tempo,ma la partita bisogna pur giocarla! Le cinquantenni che hanno conquistato un’autostima poggiata essenzialmente sulla consapevolezza del proprio valore, sull’accettazione di sè,sono vincenti anche a cinquantanni, e oggi hanno anche la libertà, sconosciuta alle altre generazioni, e tante nuove opportunità che sanno sfruttare più degli uomini inventandosi nuovi modi di interpretare gli anni .
Il paradosso è che i cinquantanni sono per le donne addirittura liberatori e l’avverbio FINALMENTE ! è diventato decisivo: dicono finalmente dei NO, hanno le idee chiare sui loro bisogni.
Una volta sfuggite ai copioni impartiti ed alle stereotipie dei ruoli, il tempo assume una diversa consistenza e così i cinquantanni sono divenuti l’età della progettualità nella misura in cui è possibile desiderare ancora .Sì perchè chi è che oggi può dirci cosa metterci dentro ai nostri anni e quello che bisogna lasciar fuori? Le donne mature, curate, sicure di sé, anche belle perchè ricche di carisma scelgono cosa fare, diventano più selettive anche nei confronti degli uomini, sfatando clamorosamente il luogo comune della immagine assai edificante della vecchiaia maschile, secondo cui un uomo non smette mai di risultare seducente, affascinante coi suoi capelli grigi, desiderabile al di là degli anni e della bellezza (peraltro non richiesta come requisito essenziale). Possono pensare di aprire ancora il loro cuore soltanto se incontrano un uomo di pari valore, vogliono cioè scegliere il meglio per sé, cercano consapevolmente una felicità che dipende dal concetto che hanno di se stesse, dal modo in cui interpretano la vita e gli uomini che restano indietro rispetto a queste aperture saranno sempre inadeguati, perdenti.
Il fatto che gli uomini veri ci siano da qualche parte, legittima la riapertura del cassetto dei sogni, il dove, il come rientra nelle infinite opportunità del mondo di oggi.
Tutto questo dimostra che non si abbandona mai l’idea dell’amore, e donne ed uomini indistintamente, se lo desiderano, possono rimettersi in gioco coltivando l’idea di poter colmare i vuoti affettivi.In fondo l’evoluzione sociale ha regalato una terza età magnifica facendoci capire che nel momento in cui il primo cerchio si è chiuso, ci sono altre opportunità per inseguire sogni e realizzare progetti, e l’amore maturo può anche rappresentare una sfida al tempo non da soli ma in due, compagni anche nel dilatarlo. Io trovo che sia un regalo bellissimo al quale aspirare , se lo si pensa con saggezza e consapevolezza.
complimenti silvana hai scritto cose sagge, col tuo scritto ci dai fiducia anche a noi maschietti,??
Silvana, condivido in pieno le tue valutazioni che, in maniera diversa, mi sembra di avere espresso anch’io, nei precedenti commenti..
Infatti, la consapevolezza del proprio valore ha permesso alla donna di farsi rispettare di più e di essere sicuramente più selettiva, e di perseguire nuovi obiettivi. Lasciamo stare chi definisce le cinquantenni “bellocce” e non più “Biancaneve”: questi pensieri non mi sembrano, infatti, esprimere rispetto, in ogni caso.
C’è solo da augurarsi che tali affermazioni femmiili continuino il loro percorso, rendendolo sempre più ampio e
consapevole.
Un caro abbraccio.
Ciao chiudo il discorso con uno scritto di L. Pirandello che mi pare che calza come analisi:
“IMPARERAI A TUE SPESE CHE NEL LUNGO TRAGITTO DELLA VITA
INCONTRERAI TANTE MASCHERE E POCHI
VOLTI ”
Buona giornata a tutti
Interessante l’intervento di Silvana… che condivido.
Anche io non amo i fautori del “pre-pensionamento sentimentale”… mai dire mai.
L’età media si è allungata, la giovinezza si è prolungata.
Una volta il grande amore era roba da “privilegiati”.
I contadini o gli operai non avevano tempo di struggersi. Prendevano moglie, mettevano su famiglia… e giù a lavorare a testa bassa
La Passione era un lusso.
Così come, una volta a sessant’anni andavi con il giornale ai giardinetti…
I cinquanta-sessantenni di oggi, invece, sono i trenta-quarantenni di ieri.
Bisogna chiedersi allora che ruolo ricopre l’Amore nella società moderna. Che è fondamentale direi.
L’identità sentimentale è fortissima, è un segno di vitalità che con l’età, diventa anche più importante.
E poi non avere una vita amorosa ti identifica come una persona arida, incompleta.
Come dire : “se non ami sei uno sfigato…peggio che non avere lo smartphone” !!
Ora, in epoca di “consumismo amoroso”… la Passione è alla portata di tutti. E tutti la vogliono, a costo di accontentarsi di un’imitazione, di una versione low-cost.
Quello che manca ancora oggi agli uomini (non tutti VivaDio !!), è il Rispetto e il Romanticismo…
Quel qualcosa che nella società odierna costituisce la loro “identita”… il segno di una personalità ricca, consapevole e matura
Resta comunque il fatto che… avere una “passione” in atto …è esaltante a qualsiasi età.
L’Amore… se ne frega dell’anagrafe…
Un cordiale benvenuto a Silvana. No, mia cara, non sei in ritardo, non sei mai in ritardo. Penso che siamo giunti al nocciolo della questione: l’apertura ai sentimenti d’amore porta con sé la liberazione dai tabù ed il rispetto convinto, serio, delle ragioni dell’altro/a. A questo punto ce la potremmo cavare dicendo: se son rose fioriranno. Ma non è sempre così vero perchè la strada di un rapporto sereno, rispettoso, affettuoso fra i sessi è sempre, nel fondo, infarcito di difficoltà Dobbiamo avere pazienza e proseguire, anche con discussioni come quella che stiamo facendo.
Ok, Cicco, ti ringrazio ancora una volta: delle precisazioni e dell’affermazione secondo cui non porti rancore per nessuno. Così deve essere, sempre. E ti ringrazio di avere riportato le parole di Pirandello che, a mio avviso, sottolineano bene il pericolo che i pregiudizi siano sempre in agguato e che possano oscurare il valore dei giudizi e, più in generale, possano trasformare le persone reali in stereotipi, negativi se non altro perché non veri.
Hai capito, Giosué? Abbiamo ancora qualche chance con le donne, e ti pare niente?
Cari saluti e grazie a Giovanna e Carlotta, che hanno puntualizzato le loro analisi (e si sono fatti reciproci complimenti assieme a quelli a Silvana.)
Io credo che i sentimenti, per radicarsi, abbiano bisogno di fiducia, tanta fiducia, che notoriamente si dà a persone credibili, affidabili, e poi si cammina insieme. Uomini e donne nei rapporti affettivi hanno essenzialmente bisogno di fidarsi ed affidarsi..e poi.. sia quel che sia…
Grazie !
Hai proprio ragione, Silvana. E’ chiaro che l’aspetto emozionale ha il posto di rilievo in un rapporto d’amore ma la base su cui può innestarsi è soltanto quello della reciproca fiducia.
L’Amore… se ne frega dell’anagrafe… dice Carlotta e io condivido in pieno. Ho visto passioni di cinquantenni per ragazzi di 18 anni e viceversa. Pazzie d’amore a tutte le età, alcune felici, altre tormentate, passioni incontrollabili giustificate solo da quel sentimento incomprensile chiamato Amore. Oggi le donne, cinquantenni e non, si sono rese conto che possono dominare la scena, lo hanno sempre fatto, in verità ma l’uomo non se ne rendeva conto, mentre ora che le donne giocano a carte scoperte e quindi ha capito, si trova spiazzato, pover’uomo. UOMINI SVEGLIATEVI E CERCATE DI GIOCARE AD ARMI PARI…. POSSIAMO ANCORA VINCERE MA INSIEME A LORO.
Direi, Giuseppe, agli uomini: Finitela di giocare con le donne. Insieme dovete vincere la battaglia della vita. E insieme sarà bellissimo.
ciao lorenzo ,io con le donne non ho mai perso la fiducia ,non sanno in amore quello che si perdono ?????
Grande Giosué.