L’angolo del dialogo
Scritto da giovanna3rm il 6 Novembre 2012 | 42 commenti- commenta anche tu!
Intitolo così uno scambio di lettere apparso nella Rubrica Questioni di Cuore a cura di Natalia Aspesi del Venerdì di Repubblica n. 1279 del 21 settembre 2012 alla pagina 20.
Scrive un lettore:
“Sono un pensionato di circa 60 anni, sposato, laurea, benestante, e questa primavera, per circa un mese, ho avuto una relazione extra. Ho vissuto attimi di gioia seguiti da momenti di vergogna. Ho una moglie che mi ama, figli che mi adorano e stravedono per me. Ho avuto una relazione con una signora sposata, di 30 anni e con un figlio. La signora frequenta la mia casa perché viene due ore al giorno a fare i servizi. E’ successo tutto in un attimo, poi lei, con molto coraggio, ha deciso di troncare tutto e io ho accettato. Non pensavo che questo potesse succedere, anzi criticavo aspramente i miei amici che raccontavano le loro avventure. Ora vivo momenti di rimorso, avendo tradito la fiducia dei miei familiari.
La signora continua a frequentare la mia casa e il nostro rapporto, sono convinto anche da parte sua, viaggia sul normale. Parliamo abbastanza, ma non è più come prima. Questa estate, mentre ero in vacanza, dietro mia richiesta, lei mi ha fatto tutti i giorni lunghe telefonate e mi ha confidato particolari molto personali. Devo raccontare tutto a mia moglie e liberarmi da questo peso (con la quasi certezza che lei mi lasci) o continuare a vergognarmi di quello che è successo e considerarmi un vigliacco?”. (lettera non firmata)
Risponde la Aspesi:
“ Ma perché, con egoismo maschile, deve liberarsi dal peso scaricandolo sulle spalle di sua moglie? Cosa ha fatto la poveretta per vedersi costretta a rivoluzionare la sua vita, solo perché lei è pieno di rimorsi per averla tradita per un mese? In più, se lei parla, chi ci andrà di mezzo subito sarà la signora che lavora in casa sua, che perderà il posto: non è proprio il momento visto che lavoro in giro non ce n’è per qualsiasi professione. Il rimorso è un problema suo e deve gestirselo lei: confessare il peccato a sua moglie non è come confessarlo a un sacerdote, che assolve: il peccato resta tale, in più dando dolore a chi non lo merita e suscitando inutili casini. Abbia pazienza, si tormenti per conto suo e prometta di non farlo più, se proprio ritiene la cosa così grave”.



Caro signore ,io penso che ti dovresti tenere tutto x te e non scaricare il tuo tradimento su chi non ne ha colpa ,certo sarebbe come liberarsi da un peso ,ma quali sarebbero le conseguenze ,2 famiglie distrutte sara’ il peso che dovrai portare x aver tradito chi ti ama …
E’ il consiglio che gli ha dato la Aspesi, Giovanna. Consiglio che condivido anch’io. Chissà quanti casi di questo tipo. La confessione alla moglie potrebbe essere vanagloria e anche crudeltà mentale. Vada da un sacerdote e si confessi.
Era a Giovanna di Vicenza che mi rivolgevo. Voglio ringraziare Giovanna di Roma per le illustrazioi e la musica.
Occhio non vede cuore non duole,brutto vigliacco,lascia in pace tua moglie,e spero che a tua insaputa ti renda pan per focaccia
Hahahaha graande Nadia! non ho saputo resistere, devo stringerti la mano!!!
Occhio non vede , cuore non duole. e negare , negare sempre. come mi ha insegnato un amico mio, per la pace di tutti . Amen!
Nadia, volutamente mi ero ripromesso di non fare, all’inizio, alcun commento sul lettore. Ma condivido il tuo parere. Invece di salvarsi l’anima scrivendo alla Aspesi, non avrebbe fatto meglio a parlare con se stesso della sua stupidità? E, volendo essere buono con sé stesso, non poteva punirsi in qualche modo? Magari applicandosi una certa dose di sacrifici a cominciare da quello culinario in modo che la moglie potesse constatare un suo qualche tormento interiore? Quanto al “pan per focaccia” della moglie, non possiamo giurarci che lo applicherebbe la signora. Evidentemente perché non sa l’avventura del marito. Dovrebbe farlo autonomamente e, scrivendo dopo alla Aspesi, ne riceverebbe di certo simpatia e condivisione.
Lorenzo non sono di Vicenza ma di Vercelli ,e tu hai detto giusto ,Lorenzo ,lo vada a confessare ad un prete e si tenga il suo tormento se davvero ce l’ha ,,ringrazio anch’io Giovanna RM,…
Ma perchè ve la prendete con quel pover’uomo!!?? ascoltate la canzone del video.. poveretto,, come soffre..!
Brava la Aspesi ! Quando viene la “signora” in casa per fare le pulizie …vai caro il mio sessantenne, a fare un giretto nei giardinetti ,se sei già in pensione…se no pensa a lavorare e tienti il segreto .
Quello che mi fa pensare è che saggiamente la “signora ” ha voluto troncare questo “rapporto ancillare”…ma tu caro sessantenne sei ancora con la gocciolina al lato della bocca…consiglio docce gelate e tafazzate , ma non con una bottiglia di plastica.
Pienamente d’accordo con la Aspesi.Bravissima la signora che con ha dimostrato tanto buon senso da troncare tutto ,ha sbagliato si, ma si e’ ritirata prima che le cose la coinvolgessero troppo.Mentre il cro signore tragga una lezione dal suo agire e tenga tutto per se ,oppure se il rimorso gli pesa troppo vada a confessarsi ,nn coinvolga la famiglia.Lui ha sbagliato ,e lui porti il fardello del rimorso.
io penso che lui veleva possedere quella signora ,poi sai una occasione da non perdere o una debolezza ,x me l’avrà anche pagata quella signora poi sai una trentenne e sempre un bel bocconcino ,x un pensionato e si e tolto un sassolino ???certamente a fatto bene troncare tutto ,
Scusami, Giovanna di Vercelli. Ah la fretta, e l’ignoranza. Scusami ancora.
Sì che gli è rimasta la “gocciolina” all’angolo della bocca, caro Franco. A me, poi, che abbia sentito la necessità di parlarne in una rivista mi dà fastidio. Mi sembra davvero vanaglorioso: in fondo in fondo si vanta.
Sandra, questo, in realtà, secondo me, non prova il benché minimo rimorso, né vergogna. Ma non creda che il suo segreto non possa comunque venire a conoscenza di qualcuno. Qualche amico, qualche conoscente, qualche suo nemico e amico della moglie.. E se la moglie avesse alternative valide? E se lo cacciasse lei di casa? Senza se e senza ma? Amici miei, forse non se la caverebbe con una semplice confessione alla Aspesi. E se sfuggisse qualcosa alla signora delle pulizie? Sapete quanto sono maliziose le donne.
Condivido, Giosué, era un bel bocconcino, un’occasione da non perdere. Ma perché far finta, dopo, di macerarsi? Perché dare fastidio ad altri con il suo intimo tormento? Non poteva rimanere intimo?
Non credo alle rubriche tipo “questioni di cuore o altri rubriche sentimentali” perché le risposte
sono sempre incerte, dubbiose, e cercano sempre di assecondare il soggetto in base a come si
pone, altresì, normalmente chi scrive a queste rubriche in un secondo tempo telefona o scrive alla
persona che tiene la rubrica in questione a pagamento. Anche se rispetto e ammiro la Aspesi come
giornalista, scrittrice e critica cinema fotografica. Credo che per le questioni di cuore o sentimentali,
ci si possa aiutare esclusivamente da soli, anche se molti come nel nostro caso proposto da Lorenzo
si affidano a queste rubriche pensando di essere aiutati a veleggiare sul fiume dei sentimenti.
Ritornando al nostro caso, esprimere un giudizio è assai difficile perché nello scritto inviato alla
rubrica il nostro soggetto non ha menzionato come è il suo contesto in famiglia, forse con vari
problemi (non più attrazione fisica per la moglie ecc…)la famiglia chiede valore, ma da tempo le
funzioni che molti decantano non ci sono più e nemmeno il giusto equilibrio è soddisfacente, se
così fosse, se non si affrontano in modo giusto arriva il tradimento anche occasionale. Chi arriva a
tradire non può avere sensi di colpa, quando si tradisce, la prima persona che si prende in giro e se
stesso. Se si ama veramente non si tradisce, se non si ama, non si hanno sensi di colpa. Confessare
il tradimento è un po’ come lavarsi la coscienza e fare stare in pace l’anima, non è così, perché si
vomita sull’atra/altro il problema, se ci si pente veramente non c’è bisogno di dirlo, andare avanti
e dimenticare…nel caso nostro sarà difficile per l’over 60 a non soffrire e sentirsi in colpa, perché
lo stesso vede tutti i giorni in casa propria la persona con cui a peccato, il pensiero di quello che ha
fatto ritorna sempre, il suo senso di colpa sarà ancora più forte perché sotto quel tetto c’è anche la
moglie e avere la forza di guardarla negli occhi sarà una sofferenza. Il sentimento può finire…ma
il rispetto verso chi ci è accanto no, meglio ognuno per la propria strada. Ad oggi questo è il mio
pensiero del pentimento dopo il tradimento, però dico anche che non sia assoluto, nella vita mai dire
mai…
Armida, senti a me, è un furbetto.
Il ragionamento di Fiorenzo Nembo non fa una grinza. Ma è , appunto, un ragionamento. Che, sia ben chiaro, condivido. Ma i sensi spesso non ragionano. Mi metto per un attimo, nei panni del furbetto. Voleva un consiglio su come uscirne. Non ne è uscito attraverso il consiglio, che non è venuto. Ossìa è venuto nel senso che deve fare da aé. Che impiccio, poveruomo.
Intrigante la cosa Lorenzo. Personalmente penso che l’Uomo per continuare a considerarsi tale deve saper gestire anche i propri errori senza scaricare rimorsi e responsabilità con la rivelazione (non confessione) alla propria moglie scatenando un tornado su se stesso e sulla propria famiglia che, in quanto incolpevole, ha il diritto di continuare sui binari della normalità della vita quotidiana.
Un sincero chiarimento con la complice della sbandata, suggellando l’impegno al segreto con un significativo regalo e dimostrando tutta la comprensione necessaria.
Pace e bene per tutti.
Lorenzo.. lo penso anch’io che è un furbetto: la mia era solo una battuta (sciocca?),ma di queste storie quante ce ne sono… purtroppo!!
Sono totalmente dell’opinione di Natalia Aspesi: a che servirebbe rivelare l’infelice caduta alla moglie se non infliggere ad altri la propria ansia e difficoltà di vivere il seguito della vicenda? Cerchi di risolvere da sé il problema e, come diceva qualcuno, vada a fare una passeggiata quando a casa arriva quella signora per svolgere il proprio lavoro.
Intrigante davvero la storiella, Giuseppe. Penso che in definitiva il tipo volesse comprensione ed è stato costretto a ritirarsi con la coda fra le gambe. Che avrà fatto, mi chiedo? Anche perché risulta dalla sua lettera che continua a dialogare, su sua richiesta, con la signora in questione, e con lunghe telefonate. Vedrai che alla fine lo scemo combinerà un casino generale.
Armida, ti pare che la tua battuta potesse essere sciocca? Questi uomini non sono bravi e seri quando tradiscono (ma neanche quando non tradiscono).
ma credo che quel bravo signore voleva solo un pò di publicità,se veramente si vergognava non lo avrebbe messo in piazza,(è un pccolo uomo)
Lieve, scusa il ritardo con il quale ti rispondo. Sempre agguerrita e simpatica. Dàlli al farabutto.
Marisa, i tuoi dubbi sono anche i miei. Un uomo piccolo piccolo.
Il sessantenne che cerca con disinvoltura una donna molto più giovane, rimuovendo i doveri familiari con relativi valori da condividere, dimostra una crisi tipica dell’età, con ricerca spasmodica di conferme…I due secondo me si sono strumentalizzati reciprocamente in modo cinico. I sensi di colpa sono un paravento delle paure. Il codardo infatti, scegliendo una donna che ha rapporti costanti con la famiglia, vivrà nella paura di essere scoperto, anche perchè non so fino a che punto la colf possa essere affidabile.Il silenzio potrebbe avere un prezzo elevato. Questa sarà la sua punizione. “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Un proverbio molto appropriato al caso, mi pare.
Silvana, che lui pianga o no, diventa a questo punto secondario. Avrà una strizza da paura costante. E parla al telefono, dicevo. Ma perché? Non è che la colf lo spinge all’errore fatale?
Ho l’impressione che il ‘bravo ingenuo marito’ sia stato manovrato dalla signora che continua a gestirlo per chissà quali fini personali: ricatto? – Lui si è reso conto tardi della sua presunta ‘conquista’ e non sapendo come uscirne ha pensato di confidarlo alla moglie ma non per rimorso di coscienza, bensì per una richiesta d’aiuto perché lui non sa come venirne fuori, ormai il danno è fatto e ha bisogno, come al solito, della propria consorte. Cosa farà?
Pino, forse hai ragione. Ci siamo cascati. Questo vuole confessare per essere aiutato a uscirne. E forse la moglie gli darà una mano. A quale prezzo? A qualunque.
Ci sono persone senza distinzione di sesso, che oltre al tradimento al proprio partener vogliono aggiungergli anche l’offesa, di fingersi pentite/i, non si dovrebbe nemmeno arrivare a queste situazioni, anche a costo di fare violenza hai propri istinti, quando una persona dice di essere innamorato della propria moglie, e della sua famiglia, se si comporta come il signore della lettera, mente spudoratamente, oppure è un bambino di 60 anni.
Che dimostra tutta la sua stupidità nonostante ci dica di essere laureato, e realizzato in tutti i sensi.
Ho pensato molto prima di scrivere questo commento,perchè per mia convinzione non giudico mai nessuno,perchè tutto nella vita può succederci anche quello che mai avremo pensato. Solo una cosa a questo uomo vorrei dire, se ha dei sensi di colpa verso la moglie, perchè non ne ha verso questa trentenne che magari ha saputo convincere e illudere magari, perchè di solito una donna cede ma per amore.
Allora adesso non dia il suo dispiacere alla moglie la tradirebbe anche di più, e tradirebbe quel poco che ha condiviso con questa trentenne.Nella vita i proprio sbagli non si devono far pagare a chi non merita.
ma non date sempre la colpa al sessantenne,laureato e benestante, aveva una colf giovane può essere stata lei trentenne a provocare il libero proffesionista ,,lei si sarebbe sistemata x tutta la vita senza fare + la colf,ma faceva la signora.
Dopo il tuo intervento, Riccardo, le mie perplessità sulla persona in questione aumentano. Ma chi è in realtà? Ma esiste? La Aspesi, in tutta buona fede e dandogli credito, ha dato un consiglio che, in ultima istanza, significava: cresci, amico mio e non coinvolgere tua moglie nella tua squallida storia. Ma in sostanza non meriterebbe di essere cacciato di casa a calci?
Hai ragione, Rossana, ma riuscirà e, soprattutto, lo vorrà?
E diamo anche un po’ di credito all’ipotesi formulata da Giosué: potrebbe esserci stato anche un piano della colf?
grazie lorenzo almeno una che sia dalla mia parte di ragione, non ho visto molti commenti dalle nostre x trentenni eldyane,????
Giosue se noti il mio commento parlo sempre di tutti e due i sessi, perche in questi casi non è solo l’uomo ad avere la colpa, ma anche la donna fa la sua parte.
Nessun ringraziamento, Giosué, stiamo cercando di trovare elementi per capirne di più. Quanto alle eldyane, effettivamente qualcuna ha disertato. Forse perché l’argomento era scorbutico?
Sì, Riccardo, è vero, tu non hai fatto questione di sessi ma hai analizzato il fatto sottoponendolo ad un’analisi tutto sommato giusta e convincente. Approfitto per salutarti e pregarti di farti sempre vivo.
ringrazio lorenzo della sua disponibilità a rispondere a tutti,quello che non succede in altre stanze..grazie
E’ un mio dovere, Marisa.