Con l’avanzare dell’età le “abilità complesse”, necessarie per guidare in sicurezza, tendono a diminuire. Inoltre, abitualmente, gli anziani guidano poco e la probabilità di avere un incidente è inversamente proporzionale ai chilometri percorsi. Come e quando controllare le capacità di guida. L’influenza dei farmaci. In Italia, le persone oltre i 65 anni rappresentano il 20% della popolazione e sono in rapida crescita, soprattutto per quanto riguarda il segmento degli ultrasettantacinquenni. Nel 2008 gli ultra sessantacinquenni con patente di guida erano 4.593.349, pari al 12,9% di tutti i possessori di patente, 2 su 3 erano di sesso maschile (indice Istat). La guida dell’automobile è indice di autonomia funzionale dell’anziano. Nel 2006, in Italia, si sono verificati 238.124 incidenti stradali con 5669 morti: di questi 1 su 5 erano ultrasessantacinquenni. Nello stesso anno, nell’Unione Europea (UE), sono deceduti per incidenti stradali 43.050 anziani, di cui 8.261 (19%) avevano oltre i 65 anni. Pur esistendo una correlazione tra età del conducente e probabilità di decesso, ciò non deve dare adito ad alcun pregiudizio, in tema di sicurezza stradale, secondo il quale l’anziano alla guida del veicolo rappresenta un “pericolo”. E’ noto che avere un incidente stradale è correlato, in modo inversamente proporzionali ai chilometri percorsi, cioè con la pratica della guida. Poiché l’anziano guida meno del giovane, non tutti gli incidenti stradali sono da attribuire ad una disabilità correlata.
Anziana conducente di Pullman
Inoltre, l’aumento del tasso di mortalità degli anziani non è dovuto tanto al maggior numero e alla gravità degli incidenti stradali quanto al fatto che, a parità di lesioni, le probabilità di decesso per lui sono 5-6 volte superiori a quelle dei giovani. Gli incidenti dei guidatori anziani coinvolgono spesso più veicoli e si verificano più frequentemente nelle ore diurne, nelle vicinanze della propria abitazione e in corrispondenza di incroci, dove è richiesta una buona visione periferica, velocità di reazione e capacità di interagire con altri veicoli. Nell’anziano la velocità di reazione è ridotta, come la visione e l’abilità di destreggiarsi nel traffico. Le infrazioni più frequenti contestate al guidatore anziano riguardano il mancato rispetto della segnaletica stradale, orizzontale e verticale. Più raramente sono dovute all’alta velocità e all’abuso di alcol. Inoltre, è stato rilevato che i deficit visivi, sebbene molto frequenti nell’anziano, incidono meno del 5% sulle probabilità di incidente stradale. L’anziano presenta, tuttavia, difficoltà nelle attività di guida che richiedano abilità complesse. La guida sicura comprende l’integrazione di abilità motorie, visive, uditive e cognitive.
Controlli sbrigativi
IIl processo fisiologico dell’invecchiamento comporta dei deficit funzionali e si associa ad una maggiore prevalenza di patologie croniche. Di particolare rilievo, inoltre, nell’anziano, spesso portatore di pluripatologie, è l’assunzione di più farmaci, che possono interferire con la sua capacità funzionale. Secondo il vigente C.d.S., la patente di guida deve essere rinnovata ogni 5 anni tra i 50 e i 70 anni, ogni 3 anni al di sopra dei 70. Da gennaio 2013, per tutte le patenti di cat. A-B, la data di scadenza coinciderà con il giorno del proprio compleanno, (DL 09 febbraio 2012). Una recente direttiva comunitaria, (Gazzetta ufficiale europea n° 223 del 26-08-09), stabilisce nuovi requisiti minimi per il conferimento dell’idoneità, (rinnovo con test), in presenza di diabete mellito e di epilessia. In alcuni casi, secondo il parere medico su determinate condizioni cliniche, la patente può essere sospesa a tempo, poiché una sospensione definitiva potrebbe provocare un grave disagio all’anziano e favorire la comparsa di depressione e la perdita dell’autonomia. Occorre, inoltre, tener presente che l’anziano, correttamente informato delle sue limitazioni funzionali, può attuare una riduzione volontaria e consapevole della guida. Semplici precauzioni quali evitare di guidare nelle ore notturne, non superare una velocità di 80 k/h, non guidare per più di 30 minuti consecutivi, si sono dimostrati utili per la riduzione di incidenti. L’automobile è un mezzo di trasporto che facilita la partecipazione alla vita sociale, di cui l’anziano non va privato, se non in presenza di gravi impedimenti. Secondo una ricerca scientifica, l’anziano deve poter guidare il più a lungo possibile. Per favorire queste esigenze occorrerebbe, nel contempo, migliorare le sue prestazioni fisiche, nonché la viabilità sulla rete autostradale, (asfalti drenanti, segnaletica più chiara e visibile, velocità media controllata con tutor, campagna contro l’assunzione di alcool e rischio di colpi di sonno).
Signore anziano al volante
Questi accorgimenti hanno contribuito, negli ultimi anni, ad una riduzione del tasso di mortalità anche per gli anziani. Infatti, nel 2008 c’è stato un calo dei sinistri del 5,2%, del 7,8% dei decessi e del 4,6% dei feriti, rispetto all’anno precedente. Con i dovuti accorgimenti, si sono fatti piccoli passi avanti; prestando cura e attenzione ai vari fenomeni, qualche risultato alla fine si è ottenuto, anche se i numeri fanno ancora paura: ben 4.731 persone hanno perso la vita sulla strada nel 2008, a causa di 218.963 incidenti, che hanno causato il ferimento di altre 310.739 persone. Si ripropongono sempre i vecchi schemi: Luglio si conferma il mese “nero”, il sabato è il giorno in cui si verificano maggiori decessi, le 18.00 l’ora critica.
Anziani guidatori
Di notte si verificano meno incidenti, ma più pericolosi, e i week-end sono fortemente a rischio. Il maggior numero di incidenti, morti e feriti ha luogo sulle strade urbane, ma quelli più gravi avvengono su quelle extra-urbane. Più sicure sono le autostrade. Il tasto dolente è quello delle persone giovani “ under 30”, le quali sono maggiormente a rischio: infatti in questa fascia d’età si contano maggiori decessi, mentre tra i 20 e i 24 anni si registrano più feriti. Un’altra statistica da segnalare è quella dei pedoni: 598 morti e 20.991 feriti. L’investimento dei pedoni rappresenta l’8,5% degli incidenti. Nel 2008 si sono registrati 18.557 casi di investimenti. Le auto sono la categoria di veicoli maggiormente coinvolta in incidenti stradali (272.832), seguono i motocicli (55.320), i ciclomotori 7% e le biciclette 3,8%. Va ricordato, inoltre, che se l’indice di mortalità medio riguardante i veicoli è dell’1%, per i motocicli la cifra si raddoppia arrivando al 2%, per le biciclette è dell’1,8%: per le due ruote, decisamente, i valori assumono una percentuale più elevata. Si precisa, infine, che il 90% degli incidenti è dovuto a comportamenti scorretti e a distrazione. Alla luce di tutti questi dati allarmanti, c’è da augurarsi che ci sia un maggiore impegno per la salvaguardia delle vite umane, innalzando gli standard di sicurezza, recependo le norme di adeguamento della Commissione Europea.
Richard Clayderman - Magie d'Autunno
COMMENTI
il 08 gennaio, 2013 franco muzzioli dice:
Mi reputo un buon guidatore, ancora attento ed esperto, nella mia vita ho percorso oltre un milione di chilometri , ma dopo aver letto il tuo articolo sono andato a comperarmi un bel paio di scarpe comodissime e molleggiate con fari anteriori e posteriori.
il 09 gennaio, 2013 Lorenzo.rm dice:
Càspita, amico Nembo. Mi hai terrorizzato (scherzo, naturalmente). Sai che ti dico? Già poco guidavo ormai, e meno guiderò. E seguo il consiglio di Franco, e consiglio vivamente gli amici ed amiche di guidare poco e sempre nell’ambito dell’indispensabile. Siamo matti? Chi ce lo fa fare? Un caro abbraccio, Fiorenzo Nembo.
il 09 gennaio, 2013 Nembo dice:
Bene hai fatto Franco a fare l’acquisto di quelle scarpe,la prudenza non è mai troppa, perchè fino a qualche tempo fa si credeva che spostarsi a piedi fosse il modo più sano e meno pericoloso per muoversi, ma ora i pedoni, devono affrontare quotidianamente sempre più numerosi disagi per comportamenti incivili da parte di conducenti di veicoli che lasciano i propri mezzi sul marciapiede ecc.., per non parlare poi della mancanza della segnaletica pedonale.
il 09 gennaio, 2013 Nembo dice:
Grazie del consiglio che hai dato Lorenzo, a dire il vero, gli anziani patentati la prudenza alla guida non manca, ma vedendo la percentuale degli incidenti che succedono ogni giorno, è sempre bene fare molta attenzione per non farsi investire sia quando si viaggia in macchina che quando si cammina.
il 09 gennaio, 2013 giuseppe3.ca dice:
Sono anch’io un buon guidatore però convengo che a un certo momento è proprio il caso di guidare meno ma tenendoci comunque sempre in esercizio (finchè ci viene rinnovato il permesso di guida) perché in alcune occasioni l’auto è indispensabile e non se ne può fare a meno. Possiamo limitarci allo stretto necessario, con tutte le dovute cautele. Da quando sono in pensione, per gli spostamenti cittadini, viaggio abitualmente con l’autista…. si, l’autista dei bus urbani: l’abbonamento mi costa solo 30 € mensili, tutto compreso, senza lo stress di dovermi inserire in una circolazione indisciplinata e caotica, senza l’ansia di dover trovare un parcheggio per di più, anche questo, a pagamento. Provate e vi convincerete che è molto comodo e vantaggioso avere l’auto e l’autista (dei servizi pubblici). Ringrazio Nembo per aver proposto l’interessante argomento nonchè Franco e Lorenzo per gli arguti interventi.
il 09 gennaio, 2013 alessandro22.rm dice:
Beh che dire……. non vorrei sminuire gl’indeffessi guidatori di automa bisogna essere obiettivi; ad una certa età, fisilogicamente tutto si rallenta, riflessi,movimenti, ecc. Io per esempio quando me ne sono reso conto ho abbandonato l’auto da 50 anni di guida e ho optato per la bicicletta, ma anche in bici i pericoli non mancano, non per colpa del ciclista ( anche se transita su piste ciclabili ) ma per la noncuranza degli automobilisti che considerano ciclisti e pedoni una nullità, Ogni mattina deco discutere per la noncuranza e la maleducazione anche se transito in pista ciclabile, la prevaricazione anche nel traffico è totale: perlomeno qui da me nel centro italia,cosa che non è nel nord,( trentino,piemonte,francia )
molto più rispetto e molte più strutture e rispetto sia per i pedoni che per i ciclisti.
il 09 gennaio, 2013 sandra vi dice:
Anch’io dopo aver guidato per poco piu’ di 50 anni e macinati migliaia di km.ho dovuto ammettere che i miei avevano ragione ,on potevo piu’ imbarcarmi colla mia macchina per andare da loro in Grecia.L’areo era piu’ comodo.Caddi pero’ nella dorata rete fu anche addio alla guida ,capii poco poco che potevo diventare pericolosa per me e per gli altri.Un brava a Giovanna per il pezzo scelto di Clyderman’Magie d’autunno ‘bellissimi musica e colori.
il 09 gennaio, 2013 Nembo dice:
Che fortuna che hai Giuseppe-CA, pure l’autista hai…( del bus)bene fai a usufruire dei mezzi pubblici per circolare, questo veicolo costituisce uno degli elementi essenziali nell’ambito della moblità sostenibile, altresì veritiero quello che hai scritto riguarda lo stress del parcheggio, disco orario che scade ecc..,oltre che essere vantaggioso economicamente. speriamo che molti altri seguono il tuo consiglio. un saluto
il 09 gennaio, 2013 giovanna3.rm dice:
Ragazzi, ho preso nota, con interesse, delle vostre considerazioni circa la guida dell’automobile. Io sono per la guida ad oltranza, sempre che si goda di buona salute generale, di buona vista ecc., fintanto che l’età lo cinsentirà. Ovviamente l’automobile significa autonomia e possibilità di svolgere attività varie, oltre che visitare luoghi splendidi del nostro Paese, che altrimenti non si conoscerebbero mai.
Credo di averne macinati anch’io di km. e molti, giacché guido dall’età di 16 anni! A quel tempo esisteva il cosìddetto “foglio rosa”, che ti permetteva di guidare con un adulto patentato a bordo, fino alla maggiore età, che era a 21 anni! Solo allora ottenevi la vera e propria patente.
Naturalmente, poiché vivo a Roma, è proibitivo usare la macchina per muoversi in città, quindi uso sempre i mezzi pubblici.
Insomma, consiglio alle persone “diversamente giovani” di non mollare la macchina, sempre che si abbiano le carte in regola e, soprattutto, guidare non rappresenti un problema e lo si faccia piacevolmente.
il 09 gennaio, 2013 Nembo dice:
Alessandro22rm, condivido il tuo commento, sopratutto per la moncuranza e la maleducazione che tengono alcuni conducenti di veicoli nei confronti di ciclisti e pedoni, ti posso garantire che anche quà al nord (Mi e provincia) non cambia molto, però se vai in trentino, alto adige e d’intorni, la musica cambia molto, anche se non sono in pianura, si ha la propensione per la bici, forse anche per le numerose piste ciclabili che fiaccheggiano bellissimi panorami.
il 09 gennaio, 2013 giovanna3.rm dice:
Ringrazio Sandra che ha particolarmente gradito il brano musicale di Clayderman: Magie d’Autunno.
il 09 gennaio, 2013 Nembo dice:
A Sandra-VI-Complimenti per la tua guida cinquantennale, un plauso per il tuo senso di responsabilità per la scelta che hai fatto, lasciando l’auto nel box. Lasciare l’auto può avere ripercussioni psicologiche per una persona anziana, perchè viene percepito come perdita di indipendenza, però quando ci si sente un decadimento cognitivo è meglio lasciare l’auto a riposo.
il 09 gennaio, 2013 Nembo dice:
Giovanna-rm, Uno degli aspetti piacevoli credo che sia anche come hai scritto nel tuo commento la guida ad oltranza, magari con una musica piacevole che tu appassionata che sei non rinunci mai ammirando nel contempo i meravigliosi paesaggi che abbiamo nel nostro paese. Ti ringrazio per la bellissima musica e, dei consigli che hai dato. Un saluto
il 10 gennaio, 2013 alessandro22.rm dice:
Convengo che l’auto sia a volte un mezzo necessario, ma l’oltranza mi sembra eccessiva ( si usa l’auto anche per andare a prendere un litro di latte ) forse iniziando a cambiare mentalità e servirsi dei mezzi publici specialmente in città, vero anche che l’auto ti permette autonomia ma basta un minimo di organizazione e programmazione; oggi ci sono mezzi sicuri e veloci che in 4 ore ti portano al nord, le città sono fornite di mezzi per tutte le esigenze e ti sposti senza rischi: come ripeto è una questione di mentalità ( recentemente ho visitato STASBURGO e ho visto fior di professionisti con tanto di cravatta in bici tranquillamente nel traffico ) certo non è facile cambiare mentalità ma provandoci ci porterebbe verso una vita meno inquinata e meno costosa.
il 10 gennaio, 2013 Nembo dice:
Verissimo Alessandro22, non è facile cambiare mentalità, e sarebbe molto utile se anche in Italia venisse favorita la cultura della bici dal lavoro al tempo libero, ovvero avere una mobilità individuale che diminuerebbe molto l’inquinamento atmosferico e renderebbe il traffico più fluido, nel contempo si avrebbe anche molto più spazio pubblico. Noto però che nelle città ci sono sempre più bici, forse a causa del rincaro del carburante…e anche per avere a disposizione il” Bike-Sharing- (vedi Mi) non certo raggiungeremo mai l’Olanda-Danimarca-Svezia-ecc…,si pensi che nella sola Amsterdam ci sono 400km di piste ciclabili. Speriamo sempre in un futuro migliore.
il 11 gennaio, 2013 franco muzzioli dice:
Ho comperato le scarpe morbide e molleggiate…forse un pò troppo molleggiate…mi sono storto una caviglia, son caduto e mi son rotto il polso sinistro……….molto…molto meglio se andavo in macchina!!!!!
il 11 gennaio, 2013 Nembo dice:
A Franco Muzzioli. Meno male che è il polso sx e non il dx, auguro una pronta guarigione!
il 12 gennaio, 2013 Carlotta dice:
Bell’articolo Nemb…
A tale proposito vorrei raccontarvi quanto mi è accaduto alcuni anni fa: rientravo a casa dal centro di Ancona e dopo aver percorso una strada in notevole pendenza… trovo al centro della corsia un macchina ferma in attesa di svoltare a sinistra. Mi fermo e l’occhio mi va allo specchietto retrovisore e quello che vedo mi terrorizza. Un’auto prende velocità lungo la discesa… stringo forte le mani al volante e chiudo gli occhi… mi arriva una tale botta che mi catapulta sul ciglio del fossato. Un pò stordita scendo e corro a vedere gli occupanti dell’altra macchina che sono immobili dentro l’abitacolo. Una coppia di anziani di 84 anni… rimasti miracolosamente illesi. Scendono dalla macchina e l’anziano signore, assicurandomi che era solo spaventato mi dice : “Non mi sono accorto di niente…ho solo sentito la botta, sa ci vedo poco non mi hanno nemmeno rinnovato la patente…”
Conclusione della storia : i figli, mostrando un grande senso del dovere verso i due anziani genitori, mi pregano di non fare la denuncia – “visto che non è successo niente di grave (!!??) ce la vediamo fra noi… infondo bisogna capirli, se gli si toglie la macchina si sentono inutili”
Grande senso di responsabilità e civiltà non c’è che dire!
Va da se… che la responsabilità di mandare in giro una “mina vagante” di quella portata, se la sono dovuta prendere
Quando non sussistono più le condizioni necessarie per poter guidare un mezzo… si prendono i mezzi pubblici o ci si fa accompagnare… oppure si va a piedi (che fa anche bene camminare)… purchè si abbiamo le scarpe giuste però ^_^
il 12 gennaio, 2013 Carlotta dice:
Franco… purtroppo son cose che succedono, mannaggia…
Sono certa che tornerai più pimpante di prima…in bocca al lupo
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d
Mi reputo un buon guidatore, ancora attento ed esperto, nella mia vita ho percorso oltre un milione di chilometri , ma dopo aver letto il tuo articolo sono andato a comperarmi un bel paio di scarpe comodissime e molleggiate con fari anteriori e posteriori.
Càspita, amico Nembo. Mi hai terrorizzato (scherzo, naturalmente). Sai che ti dico? Già poco guidavo ormai, e meno guiderò. E seguo il consiglio di Franco, e consiglio vivamente gli amici ed amiche di guidare poco e sempre nell’ambito dell’indispensabile. Siamo matti? Chi ce lo fa fare? Un caro abbraccio, Fiorenzo Nembo.
Bene hai fatto Franco a fare l’acquisto di quelle scarpe,la prudenza non è mai troppa, perchè fino a qualche tempo fa si credeva che spostarsi a piedi fosse il modo più sano e meno pericoloso per muoversi, ma ora i pedoni, devono affrontare quotidianamente sempre più numerosi disagi per comportamenti incivili da parte di conducenti di veicoli che lasciano i propri mezzi sul marciapiede ecc.., per non parlare poi della mancanza della segnaletica pedonale.
Grazie del consiglio che hai dato Lorenzo, a dire il vero, gli anziani patentati la prudenza alla guida non manca, ma vedendo la percentuale degli incidenti che succedono ogni giorno, è sempre bene fare molta attenzione per non farsi investire sia quando si viaggia in macchina che quando si cammina.
Sono anch’io un buon guidatore però convengo che a un certo momento è proprio il caso di guidare meno ma tenendoci comunque sempre in esercizio (finchè ci viene rinnovato il permesso di guida) perché in alcune occasioni l’auto è indispensabile e non se ne può fare a meno. Possiamo limitarci allo stretto necessario, con tutte le dovute cautele. Da quando sono in pensione, per gli spostamenti cittadini, viaggio abitualmente con l’autista…. si, l’autista dei bus urbani: l’abbonamento mi costa solo 30 € mensili, tutto compreso, senza lo stress di dovermi inserire in una circolazione indisciplinata e caotica, senza l’ansia di dover trovare un parcheggio per di più, anche questo, a pagamento. Provate e vi convincerete che è molto comodo e vantaggioso avere l’auto e l’autista (dei servizi pubblici). Ringrazio Nembo per aver proposto l’interessante argomento nonchè Franco e Lorenzo per gli arguti interventi.
Beh che dire……. non vorrei sminuire gl’indeffessi guidatori di automa bisogna essere obiettivi; ad una certa età, fisilogicamente tutto si rallenta, riflessi,movimenti, ecc. Io per esempio quando me ne sono reso conto ho abbandonato l’auto da 50 anni di guida e ho optato per la bicicletta, ma anche in bici i pericoli non mancano, non per colpa del ciclista ( anche se transita su piste ciclabili ) ma per la noncuranza degli automobilisti che considerano ciclisti e pedoni una nullità, Ogni mattina deco discutere per la noncuranza e la maleducazione anche se transito in pista ciclabile, la prevaricazione anche nel traffico è totale: perlomeno qui da me nel centro italia,cosa che non è nel nord,( trentino,piemonte,francia )
molto più rispetto e molte più strutture e rispetto sia per i pedoni che per i ciclisti.
Anch’io dopo aver guidato per poco piu’ di 50 anni e macinati migliaia di km.ho dovuto ammettere che i miei avevano ragione ,on potevo piu’ imbarcarmi colla mia macchina per andare da loro in Grecia.L’areo era piu’ comodo.Caddi pero’ nella dorata rete fu anche addio alla guida ,capii poco poco che potevo diventare pericolosa per me e per gli altri.Un brava a Giovanna per il pezzo scelto di Clyderman’Magie d’autunno ‘bellissimi musica e colori.
Che fortuna che hai Giuseppe-CA, pure l’autista hai…( del bus)bene fai a usufruire dei mezzi pubblici per circolare, questo veicolo costituisce uno degli elementi essenziali nell’ambito della moblità sostenibile, altresì veritiero quello che hai scritto riguarda lo stress del parcheggio, disco orario che scade ecc..,oltre che essere vantaggioso economicamente. speriamo che molti altri seguono il tuo consiglio. un saluto
Ragazzi, ho preso nota, con interesse, delle vostre considerazioni circa la guida dell’automobile. Io sono per la guida ad oltranza, sempre che si goda di buona salute generale, di buona vista ecc., fintanto che l’età lo cinsentirà. Ovviamente l’automobile significa autonomia e possibilità di svolgere attività varie, oltre che visitare luoghi splendidi del nostro Paese, che altrimenti non si conoscerebbero mai.
Credo di averne macinati anch’io di km. e molti, giacché guido dall’età di 16 anni! A quel tempo esisteva il cosìddetto “foglio rosa”, che ti permetteva di guidare con un adulto patentato a bordo, fino alla maggiore età, che era a 21 anni! Solo allora ottenevi la vera e propria patente.
Naturalmente, poiché vivo a Roma, è proibitivo usare la macchina per muoversi in città, quindi uso sempre i mezzi pubblici.
Insomma, consiglio alle persone “diversamente giovani” di non mollare la macchina, sempre che si abbiano le carte in regola e, soprattutto, guidare non rappresenti un problema e lo si faccia piacevolmente.
Alessandro22rm, condivido il tuo commento, sopratutto per la moncuranza e la maleducazione che tengono alcuni conducenti di veicoli nei confronti di ciclisti e pedoni, ti posso garantire che anche quà al nord (Mi e provincia) non cambia molto, però se vai in trentino, alto adige e d’intorni, la musica cambia molto, anche se non sono in pianura, si ha la propensione per la bici, forse anche per le numerose piste ciclabili che fiaccheggiano bellissimi panorami.
Ringrazio Sandra che ha particolarmente gradito il brano musicale di Clayderman: Magie d’Autunno.
A Sandra-VI-Complimenti per la tua guida cinquantennale, un plauso per il tuo senso di responsabilità per la scelta che hai fatto, lasciando l’auto nel box. Lasciare l’auto può avere ripercussioni psicologiche per una persona anziana, perchè viene percepito come perdita di indipendenza, però quando ci si sente un decadimento cognitivo è meglio lasciare l’auto a riposo.
Giovanna-rm, Uno degli aspetti piacevoli credo che sia anche come hai scritto nel tuo commento la guida ad oltranza, magari con una musica piacevole che tu appassionata che sei non rinunci mai ammirando nel contempo i meravigliosi paesaggi che abbiamo nel nostro paese. Ti ringrazio per la bellissima musica e, dei consigli che hai dato. Un saluto
Convengo che l’auto sia a volte un mezzo necessario, ma l’oltranza mi sembra eccessiva ( si usa l’auto anche per andare a prendere un litro di latte ) forse iniziando a cambiare mentalità e servirsi dei mezzi publici specialmente in città, vero anche che l’auto ti permette autonomia ma basta un minimo di organizazione e programmazione; oggi ci sono mezzi sicuri e veloci che in 4 ore ti portano al nord, le città sono fornite di mezzi per tutte le esigenze e ti sposti senza rischi: come ripeto è una questione di mentalità ( recentemente ho visitato STASBURGO e ho visto fior di professionisti con tanto di cravatta in bici tranquillamente nel traffico ) certo non è facile cambiare mentalità ma provandoci ci porterebbe verso una vita meno inquinata e meno costosa.
Verissimo Alessandro22, non è facile cambiare mentalità, e sarebbe molto utile se anche in Italia venisse favorita la cultura della bici dal lavoro al tempo libero, ovvero avere una mobilità individuale che diminuerebbe molto l’inquinamento atmosferico e renderebbe il traffico più fluido, nel contempo si avrebbe anche molto più spazio pubblico. Noto però che nelle città ci sono sempre più bici, forse a causa del rincaro del carburante…e anche per avere a disposizione il” Bike-Sharing- (vedi Mi) non certo raggiungeremo mai l’Olanda-Danimarca-Svezia-ecc…,si pensi che nella sola Amsterdam ci sono 400km di piste ciclabili. Speriamo sempre in un futuro migliore.
Ho comperato le scarpe morbide e molleggiate…forse un pò troppo molleggiate…mi sono storto una caviglia, son caduto e mi son rotto il polso sinistro……….molto…molto meglio se andavo in macchina!!!!!
A Franco Muzzioli. Meno male che è il polso sx e non il dx, auguro una pronta guarigione!
Bell’articolo Nemb…
A tale proposito vorrei raccontarvi quanto mi è accaduto alcuni anni fa: rientravo a casa dal centro di Ancona e dopo aver percorso una strada in notevole pendenza… trovo al centro della corsia un macchina ferma in attesa di svoltare a sinistra. Mi fermo e l’occhio mi va allo specchietto retrovisore e quello che vedo mi terrorizza. Un’auto prende velocità lungo la discesa… stringo forte le mani al volante e chiudo gli occhi… mi arriva una tale botta che mi catapulta sul ciglio del fossato. Un pò stordita scendo e corro a vedere gli occupanti dell’altra macchina che sono immobili dentro l’abitacolo. Una coppia di anziani di 84 anni… rimasti miracolosamente illesi. Scendono dalla macchina e l’anziano signore, assicurandomi che era solo spaventato mi dice : “Non mi sono accorto di niente…ho solo sentito la botta, sa ci vedo poco non mi hanno nemmeno rinnovato la patente…”
Conclusione della storia : i figli, mostrando un grande senso del dovere verso i due anziani genitori, mi pregano di non fare la denuncia – “visto che non è successo niente di grave (!!??) ce la vediamo fra noi… infondo bisogna capirli, se gli si toglie la macchina si sentono inutili”
Grande senso di responsabilità e civiltà non c’è che dire!
Va da se… che la responsabilità di mandare in giro una “mina vagante” di quella portata, se la sono dovuta prendere
Quando non sussistono più le condizioni necessarie per poter guidare un mezzo… si prendono i mezzi pubblici o ci si fa accompagnare… oppure si va a piedi (che fa anche bene camminare)… purchè si abbiamo le scarpe giuste però ^_^
Franco… purtroppo son cose che succedono, mannaggia…
Sono certa che tornerai più pimpante di prima…in bocca al lupo