Giornata mondiale contro il razzismo

           

Nel 1996 l’Onu ha dichiarato il 21     Marzo “Giornata  mondiale contro il razzismo”, in ricordo del massacro di Sharpeville del  21 Marzo 1960,  cittadina Sudafricana durante il  quale morirono, a  causa della sparatoria della polizia,  69 persone e vi furono oltre 180 feriti. Questi cittadini  manifestavano pacificamente contro la politica del governo National Party per l’Apartheid (segregazione razziale), rimasta in vigore fino al 1993.

 

  Questa giornata  è stata indetta per educare e sensibilizzare tutti i cittadini contro atti scorretti e discriminatori di razzismo. Valorizzare il rispetto dell’altro, rifiutare la violenza o la discriminazione, sollecitare un maggiore senso civico all’inclusione sociale, quale fondamentale e sicuro investimento per il futuro. Per  non restare indifferenti alle discriminazioni, di qualsiasi segno, occorre dare un forte messaggio per la difesa della vita, della dignità, e dei diritti di tutti gli esseri umani.

     

Bob Marley - One love

http://www.youtube.com/watch?v=TQ9pW_Bgp8M&list=FLNSrLyPMe3ffjMLZJhkN44g&index=1


COMMENTI

  1. il 21 marzo, 2013 lorenzo.rm dice:

    Noi tutti, oltre che aderire, dobbiamo impegnarci a fondo per sradicare questa mala pianta. Non è facile.

  2. il 21 marzo, 2013 Giuseppe3.ca dice:

    Verissimo Lorenzo, non è facile ma tutto dipende dagli uomini di Buona Volontà, quindi da tutti, anche da noi.
    Renzo ha esposto esaurientemente le problematiche, Giovanna ha inserito una bella e significativa immagine simbolo: latte e cioccolata. Basta questa per aiutarci a riflettere.
    Possiamo dire che il terzo millennio appena iniziato dovrebbe essere l’era dei cambiamenti e, secondo il mio modesto punto di vista, già se ne vedono i primi segni e non si potrà tornare indietro.
    Il cammino sarà lungo ma confidiamo e, imperterriti, proseguiamo.

  3. il 21 marzo, 2013 franco muzzioli dice:

    Siamo sette miliardi uno diverso dall’altro per cromosomi, tradizioni, razza, cultura, religioni ed abitudini …che fatica essere razzisti…in teoria dovrei guardare in cagnesco 6.999.999.999 esseri umani (sono tutti diversi da me!)
    Se con le essenziali picciole o grandi differenze che ci contraddistinguono , consideriamo d’esser tutti esseri umani e che non è solo bello, ma utile amarci e rispettarci reciprocamente…la parola razzismo diventa vuota e senza senso.

  4. il 21 marzo, 2013 Carlotta dice:

    STORIA DI UNA GENERAZIONE PERDUTA
    Una discriminazione che io trovo veramente aberrante !

    La “politica del figlio unico” (1979) – una severa politica demografica della Cina, causa più vittime di qualsiasi altra legge al mondo.
    Ed ha causato la mancata nascita di oltre 200 milioni di bambine (!!)
    Molte famiglie, infatti, preferiscono un bambino perchè, soprattutto nella Cina rurale, una femmina rappresenta un peso economico più di un maschio, che può aiutare nei lavori più faticosi.
    Così, fanno ricorso alla pratica degli aborti selettivi, interruzioni di gravidanza forzate, infanticidi.
    Durante l’ultima Assemblea nazionale del popolo, che si è svolta nei giorni scorsi, l’intervento che ha riaperto il dibattito è stato quello di He Youlin, rappresentante della provincia del Guandong, che ha chiesto che venga permesso ai cinesi di avere un secondo figlio ma… “solo se uno dei due genitori è stato a sua volta figlio unico” (!!??)
    Un altro effetto collaterale della rigida pianificazione familiare voluta da Pechino è la sovrabbondanza di uomini soli, che nel 2020 dovrebbero essere 24 milioni.
    Certo, per ora sono proprio gli scapoli che stanno spingendo l’economia, soprattutto nel settore immobiliare, grazie all’acquisto di abitazioni. Nella nuova Cina una casa di proprietà è un ottimo biglietto per un uomo in cerca di moglie. Ma domani ?
    Domani, la “rivincita delle bambine” …

  5. il 21 marzo, 2013 Nembo dice:

    Condivido quello che avete scritto nei vari commenti, vero Giuseppe il cammino sarà lungo e faticoso, ma confidiamo sopratutto a un cambiamento radicale di certe idee sulla xenofia che è ben diverso sull’argomento immigrazione. il razzismo è uno dei mali più grandi e pericolosi della nostra società, dovuto all’ignoranza perchè è alimentato dalla non “conoscenza” verso gli altri, portando conseguenze disastrose che tutti noi sappiamo bene le storie che ci portano a ricordare eventi drammatici. Un’integrazione di tutti i popoli sarebbe un’arrichimento non solo culturale, ma una conoscenza reciproca fra tutti i popoli.

  6. il 21 marzo, 2013 Nembo dice:

    La foto proposta da Giovanna dovrebbe farci riflettere, ascoltando Bob Marley.

  7. il 21 marzo, 2013 enrica,Co dice:

    Io credo che invece ci sia ancora tanto razzismo anche tra di noi, perchè ognuno protegge il proprio orticello, al nord ervamo razzisti con i meridionali, ora abbiamo superato la fase e lo siamo con gli extracomunitari, facciamo l’atto di carità adottando dei bimbi a distanza ma, nn vogliamo averli vicini di casa.

  8. il 21 marzo, 2013 Nembo dice:

    Carlotta bene hai fatto descrivere la discriminazione di certe situazioni che succedono in Cina. La Rep. Cinese come ha pianificato la sua economia, così sta pianificando la crescita della popolazione, i demografi della Rep.,stabiliscono quante unità possono crescere in un determinato periodo in quella regione,provincia,villaggio ecc..,le coppie per avere un figlio, devono fare domanda! Il domani? Il domani credo che avranno dei problemi con il rapido invecchiamento della popolazione che ci sarà a causa della politica del ” figlio unico” Altro paese che sta seguendo questa politica è la Nigeria (170milioni di persone)

  9. il 21 marzo, 2013 riccardo2.co dice:

    Siamo tutti della stessa RAZZA colore della pelle, taglio degli occhi, modo di pensare, e di vivere. possono dire che apparteniamo a culture diverse, ma facciamo tutti parte della RAZZA umana.
    Stolto è chi si ritiene superiore perche di colore diverso, ignorante chi crede che portando la sua cultura a popoli che ritiene inferiori, ha distrutto la loro portandoli alla rovina.
    Siamo tutti fratelli e chi non è con me peste lo colga.

  10. il 21 marzo, 2013 Nembo dice:

    RiccardoCO, vero siamo tutti della stessa razza umana anche se apparteniamo a culture diverse, il razzismo è nato tra il cinquecento-seicento, con l’inizio del colonialismo, lo schiavismo, ne è passato del tempo! Sembra incredibile, in un mondo in cui ogni giorno siamo raggiunti e superati sempre con nuovi traguardi, non si riesce a raggiungere il traguardo più importante, quello dell’affettiva uguaglianza di tutta l’umanità.

  11. il 21 marzo, 2013 Nembo dice:

    Enrica, la questione del Sud e Nord, non è ancora del tutto realizzata e metabolizzata anche se da poco c’è stata l’anniversario dell’Unità d’Italia, ancora una volta l’ipocrisia e le verità nascoste dai nostri “Politici” continuano a propinare senza una soluzione, per fortuna che noi cittadini Italiani tutte queste differenze le sorvoliamo con i nostri ideali di Patria, lasciando questo museo deprecabile di fesserie che vogliono dividere l’Italia in due ai sancitori di aria fritta.

  12. il 21 marzo, 2013 Nembo dice:

    Anche noi Enrica nel quotidiano a volte inconsapevolmente facciamo forse del -razzismo- come hai commentato tu proteggendo il proprio orticello a volte creando e covando antipatia al nostro simile, in questo mondo che si è globalizzato sarebbe meglio essere più uniti, noi invece facciamo dispute..da pollaio. Il nuovo razzismo è solo una valvola di sfogo per chi non capisce che siamo tutti uguali, l’ignoranza non ha latitudine ed è distribuita creando violenza e paura, la stessa poi crea diffidenza e pregiudizi razziali.

  13. il 21 marzo, 2013 annab dice:

    Il colore della pelle non fa la persona. Il mondo è formato da diverse popolazioni, etnie, culture diverse e non capisco perché ci siano ancora oggi queste discriminazioni.
    Trovo che il razzismo sia una forma di ignoranza, un giudizio superficiale della gente che si pone rispetto altre etnie, dico etnie perché la parola razza è orribile. Per me l’unica razza è quella umana senza distinzioni!

  14. il 21 marzo, 2013 enrica,Co dice:

    proteggiamo il nostro orticello, perchè purtroppo non ci è rimasto molto da proteggere, io nn credo che sia il colore della pelle o la lingua, ci sono delle regole in alcune culture che fanno la differenza, vedi infibulazxione, burka, sottomissione della donna o delle figlie,ma la vera causa, a mio modo di vedere, sono le ingiustizie, che ci spingono l’uno contro l’altro, troppe disparità, non sono brava come Voi ad esprimere quel che penso,in questo periodo si fa tutti fatica e ci fa paura l’altro,poi c’è l’ignoranza, e contro quella c’è ben poco da fare….
    Dire io nn sono razzista a mio modo di vedere impone a chi lo dice un buon esame di coscienza……

  15. il 22 marzo, 2013 silvana1.ge dice:

    La nostra società putroppo si sta dirigendo verso la barbarie, che è una ferita inferta alla civiltà dall’affermazione di comportamenti indegni che non cercano di sviluppare i fattori predisponenti una convivenza pacifica tra etnie diverse, ma fanno leva sulle differenze culturali e somatiche per fomentare paura ed intolleranza.Certo il razzismo non lo si combatte dimenticando la storia.Quanti italiani furono costretti a lasciare il paese per poter sopravvivere, trovando altrove situazioni più accettabili.Eppure adesso la domanda di molti è “Perchè vengono da noi? Che ne sarà della nostra cultura…ecc. E’ evidente che per superare le spinte razziste bisognerebbe che si sviluppasse una cultura che tenesse conto delle paure a confronto: quelle di chi accoglie e quelle di chi arriva in un mondo estraneo. La paura dello straniero non va rimossa ma elaborata a livello culturale. Sì perchè l’identità di un popolo è un processo in evoluzione costante : è un tessuto fatto di molti fili e molti colori che si intrecciano, si spezzano si riannodano nel corso della storia.L’evoluzione di una società si ferma quando il fantasma dell’identità culturale porta a sottolineare solo il dato etnico con la cultura ad esso connessa, e si arriva all’intolleranza che significa esclusione del diverso da uno spazio sociale in cui l’unica pianta in grasdo di crescere è, appunto, l’insofferenza, la diffidenza, che che non prevedono nè la conoscenza dello straniero perchè lo si rifiuta e lo si esclude, e nemmeno l’accettazione delle differenze. L’integrazione è possibile solo con un processo reciproco in cui gli stranieri devono essere resi consapevoli di avere diritti ma anche doveri, pena l’impossibilità di soggiornare nel paese ospitante, e gli ospitanti disponibili ad accompagnarli gradualmente alla piena cittadinanza, alla partecipazione attiva ad una società multietnica pacifica. Noi ci dobbiamo interrogare seriamente, però sulla qualità della nostra accoglienza, che è altra cosa dal puro soccorso o ghettizazione in sazi protetti. E’ eticamente corretto accogliere gente alla quale non si può offrire nulla? Anche questa indifferenza o confusione normativa che porta verso comportamenti illegali da parte di tanti stranieri che non hanno alcuna risorsa, è una forma di razzismo deprecabile.

  16. il 22 marzo, 2013 Nembo dice:

    Silvana, la nostra società come tu hai scritto evolve in senso negativo sui vari fattori predisposti della convivenza pacifica tra etnie diverse, specialmente in questo periodo che stiamo vivendo con circa 4milioni di persone indigenti, con un Pil sempre più basso, con migliaia di persone senza lavoro. Lo stato dell’immigrazione del nostro paese è oggetto di costante monitoraggio per la grande rilevanza del fenomeno, che incide molto sullo stato sociale, economico e politico del nostro paese, anche per la caretterizzazione demografica regionale. Un aspetto, infine, non trascurabile, anche se marginale e la realizzazione concreta delle strutture di assistenza ed accoglienza, che dopo una prima fase di sviluppo sembra oggi sciamare in un nulla, questo perchè non c’è un progetto concreto e sostanziabile di un mantenimento del flusso emigratorio. Tutto questo è come un potente dispositivo di passione sui nostri lavoratori che, in assenza di adeguati canali di controllo c’è lavoro irregolare, per non parlare poi per quella parte di persone che vengono manipolate in uno status per delinquere, diverso diverso invece è la situazione di coloro che, svolgono attività di badante, collaboratrice domestica, ecc..,e quà condivido il tuo pensiero che tutte queste persone devono sapere e, rispettare i diritti e doveri. raggiunto questo obiettivo potremmo dire di aver raggiunto una partecipazione attiva in una società multietnica come prescrive l’art. 1 della dichiarazione dei diritti umani: tutti nascono uguali con dignità e diritti e dovrebbero agire gli uni verso gli altri con spirito di frattellanza.

  17. il 22 marzo, 2013 Nembo dice:

    Annab, condivido tutto quello che è stato scritto nel tuo commento, L’orrore del razzismo inizia quando si passa a sostenere che una razza è migliore ed una o tutte le altre peggiore, e quello che si ritiene superiore finisce poi spesso a credere che può sottomettere e maltrattare tutti i membri ritenuti “inferiori” Tutto questo come tu hai scritto è -ignoranza-

  18. il 22 marzo, 2013 Nembo dice:

    Non solo Enrica un esame di coscienza, ma fare una riflessione a 360°, credo che sia un errore non farla e, credendo che il tuo mondo sia l’unico, il migliore dei mondi possibili! Condivido le tue considerazioni menzionando anche l’immobilismo di classi politiche che, per anni hanno pensato solo come arrichirsi in svariati modi, e autoconsolarsi con i miti della nostra storia, mentre avrebebro dovuto agire. Per fortuna ci sono angoli in cui la forza di noi Italiani sono in grado di canalizzare i sacrifici pensando forse di credere a un cambiamento migliore, o forse irragiungibile ma crediamoci anche se abbiamo poco da proteggere. Un saluto

  19. il 23 marzo, 2013 scoiattolina dice:

    in questi giorni guardando il telegiornale mi sono indignata apprendendo questo:

    Dopo la morte di Sebastian Lupescu, il più piccolo dei tre bambini romeni residenti a Naro (Ag), arrivati la mattina dell’8 marzo scorso all’ospedale di Canicattì in stato di avvelenamento, le indagini battono la pista dolosa. Nei campioni dei cioccolatini e del vino trovati nell’abitazione e nei campioni di tessuti del piccolo Sebastian, 5 anni, gli esperti del centro antiveleni di Caltanissetta hanno rilevato sostanza tossica in quantità tali da provocare l’avvelenamento, se non la morte

    nn si può fare del male in questo modo ….sopratutto ad dei bambini, quei ciccolatini sono stati avvelenati e sicuramente proprio x far del male a loro….. è stato un essere spregevole che anche se avesse avuto un conto aperto con il padre o la mamma di quelle creature…. loro sono anime innocenti e non centravano nulla ….ma io credo sia + una forma di razzismo verso una famiglia dell’est ….

    SI VERGOGNI QUELL’ESSERE RIPUGNANTE


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