LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 14 Luglio 2013 | 32 commenti- commenta anche tu!
Questa settimana propongo alla vostra lettura un altro racconto di una delle solite gite di fine settimana di Enrica con i suoi amici di Eldy con i quali ha formato un gruppo molto solidale e compatto e ha trovato un modo piacevole per unire l’utile al dilettevole, coniugando il piacere dell’uscita fuori porta con l’apprendimento culturale e gli assaggi dei prodotti gastronomici tipici dei luoghi visitati. Quale migliore occasione per seguirne l’esempio?
Grazie care Amiche e Amici, buona lettura e Felice Domenica per tutti.
Oltre 500 anni fa, Leonardo da Vinci con una lettera si proponeva a Ludovico Sforza detto il Moro con una specie di curriculum/vitae dove elencava le sue qualità di inventore, più che di artista pittore. Un modo per far colpo sull'allora Signore di Milano, anche perché elencava in nove punti quanto fosse capace di progettare e creare macchine da guerra
Si trasferisce a Milano nel 1482.
Nella città i maggiori esempi delle sue opere sono il "Cenacolo Vinciano" e le chiuse sui Navigli.
Fu proprio Ludovico il Moro ad incaricare Leonardo di studiare un sistema che permettesse la navigazione dal lago di Como fino ai navigli nel cuore di Milano.
Leonardo progettò il sistema delle chiuse per ovviare ai dislivelli del terreno e permettere la navigazione. Il sistema delle chiuse progettate da Leonardo sono poi state adottate in tutto il mondo.
Le chiuse di Leonardo da Vinci
Le mie informazioni sono nozioni acquisite in occasione di una visita guidata sui navigli, ma come spesso accade, si ha sempre voglia d’imparare e abbiamo sempre l’occasione di ampliare lo scibile della nostra cultura. Parlando con Pachino, un amico del gruppo di Eldy, in occasione di una nostra gita in compagnia, ho avuto modo di apprendere nozioni nuove e, devo aggiungere, anche molto interessanti.
Il fiume Adda, che scorre in Lombardia e ha un percorso di oltre 300 km., nasce in Valtellina, si tuffa nel lago di Como per poi riprendere la sua corsa fino riversarsi nel Po, attraversando la terra di mezzo fra le province di Milano, Lecco e Bergamo.
Visione aerea del corso dell'Adda
Per secoli ha permesso un collegamento stabile fra il capoluogo e le regioni circostanti lungo l’asse Nord-Sud, segnando il confine naturale fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. Il suo corso è caratterizzato oltre che da significative testimonianze storiche e culturali, dal paesaggio compreso in aree protette e riserve naturalistiche. Non sapevo che l'Adda fosse stato fonte di ispirazione di tanti progetti, disegni e quadri del famoso Leonardo da Vinci. Pachino mi informa che ad Imbersago si può attraversare il fiume in pochi minuti con traghetto a mano che altro non è che la riproduzione esatta eseguita sulla base degli studi e dei disegni di Leonardo.
Il Traghetto di Leonardo - Imbersago
É un barcone in legno di 60 metri quadrati che può trasportare 100 persone e 5 auto, pur essendo governato da una sola persona con l'aiuto di un bastone, il tutto senza motore. Collega Imbersago, in provincia di Lecco con Villa d' Adda nel bergamasco.
Il bravo Pachino dice anche che a Trezzo sull'Adda, proprio in prossimità del castello, rimangono oggi solo i resti di quel che, una volta, era una roccaforte di difesa, prima tra il Barbarossa e il ducato di Milano e successivamente tra le famiglie dei Visconti e dei Torriani. Leonardo subì il fascino di questo fiume e iniziò a cercare il panorama adatto per i suoi quadri, si dice infatti che la veduta che sta dietro le spalle della celebre Gioconda sia di queste parti. Riprodusse queste bellezze anche in celebri dipinti ora custoditi nella chiesa di San Francesco Maggiore in Milano, ma per i due dipinti della Vergine delle rocce si spostò nella zona rocciosa dell'Adda, vicino a Porto d'Adda.
Leonardo da Vinci - La Vergine delle Rocce
Infatti lo sfondo dei quadri è molto simile al panorama che ancora oggi si può vedere. Queste tele ora sono custodite, una al Museo del Louvre di Parigi e l'altra alla National Gallery di Londra. Nel periodo che ebbe dimora a Vaprio d'Adda, presso la splendida villa di Francesco Melzi, suo erede e più grande collaboratore, disegnò il fiume Adda, lo studiò cercando di utilizzarne anche la forza dell'acqua, iniziò a fare schizzi in china e in seppia sfruttando anche la tecnica di disegno sanguigna. Molti dei suoi schizzi e disegni sono ora conservati nella Raccolta Reale dei Windsor, mentre nella Biblioteca Ambrosiana è conservato il Codice Atlantico, e io, non sapendo cosa fosse mi sono dovuta documentare per soddisfare la mia innata curiosità.
Leonardo da Vinci - Progetto di barca
É un codice di grandi dimensioni che contiene 1750 disegni tra schizzi, progetti e studi di Leonardo che spaziano tra anatomia, astronomia, botanica, matematica, meccanica, studi sul volo degli uccelli e altri studi di ingegneria meccanica e architettura. Sono fogli senza un ordine cronologico o di studio, ma che dimostrano tutto il grande genio di Leonardo.
Con Pachino e gli altri componenti del gruppo ci siamo fatti una promessa, cioè ritrovarci insieme almeno un giorno per poter visitare tutto questo, non solo per la storia ma per poter vedere con i nostri occhi tutta la bellezza del panorama e gustare le prelibatezze gastronomiche del luogo che variano, e si distinguono anche perché frutto di scambi tra le produzioni delle diverse culture culinarie locali.
Leonardo da Vinci - Progetto di elicottero
La storia di questo fiume la troviamo anche a tavola, lungo le rive dell'Adda, convivono: i casoncelli bergamaschi, il risotto di salsiccia e zafferano tipico della zona di Monza, il risotto col pesce persico tipico del lago di Como, i musultitt (agone affumicato) pesce tipico del lago di Como e di Lecco, con i formaggi delle prealpi, famosi sono i formaggi di Montevecchia che si possono mangiare freschi o stagionati con olio e pepe in polvere.
Una cosa è certa ci incontreremo ancora e ancora, potrò vedere posti nuovi e mi faranno gustare nuove pietanze... grazie a Pachino e a Teresa per avermi accolta, e sopratutto di avermi dato la possibilità di conoscere tante cose nuove. Grazie infine a Riccardo per avermi permesso di conoscerli. É un racconto fatto a quattro mani, dove tutto quello che mi viene detto, viene scritto, forse bene o forse no, non so, ma sono contenta di averne avuto conoscenza e di portarlo a vostra virtude.
Grazie amici di Eldy, alla prossima.


Parole, immagini e musica messe insieme con meticoloso e paziente assemblaggio: ecco un esempio di come nascono i piccoli capolavori del Bosco: Bravissime Enrica e Giovanna…. da ammirare! Grazie.
Alzarsi all’alba, magari dopo sonni agitati per il caldo, e trovare lavori di questo tipo, sotrprendenti per via della sorpresa, fa bene all’anima. Grazie ai soliti, dunque. C’è da esservene grati.
Sono giuseppe24.to
finalmente riesco a leggere qualcosa di Enrica e la ringrazio ! Ringrazio pure Gianluigi e Teresa , ma ringrazio più di tutto Riccardo , che penso abbia incitato e aiutato Enrica a ricordarci che nel mondo non esiste solo l’odio , ma esiste anche l’amicizia , una amicizia vera . Questa !
grazie a Giovanna le immagini sono bellissime, e come sempre super appropiate, grazie a Voi, Giuseppe tu buona giornata e grazie per la tua pazienza con me, e grazie a tutti querlli che mi leggono.
Enrica,ogni volta che leggo un tuo racconto mi stupisco sempre piu’,hai un modo talmente chiaro e pulito di mettere sulla carta quello che vedi,che leggendo sembara quasi di esserci in quei posti,o di rivivere le storie che scrivi,come se fossero successe il giorno prima,bravissima Enrica,almeno con i tuoi scritti porti una ventata di freschezza e nn e’ come leggere le solite cose copiate dai quotidiani o da internet,un bravo anche hai gestori del bosco,che hanno saputo scoprire Enrica e capirne le sue potenzialita’,buona domenica a tutti,,,
Lorenzo, non sono sonni agitati, forse è la nostra tendenza a cercare di stare svegli anche quando dormiamo…. ma al rispeglio abbiamo la possibilità di inoltrarci nella vegetazione di questo meraviglioso Bosco per rilassarci e sentirci sereni tra tanti amici che ci vogliono bene. Grazie.
Enrica, quando c’è l’intesa e un pò di complicità tra amici, le cose funzionano bene e mi pare che i risultati si vedono. Possiamo essere orgogliosi di quanto facciamo e di sentirci uniti in buona compagnia. Continuiamo così!
Vero Pachi, Enrica ci sorprende sempre e continuerà a sorprenderci con la sua verve e la sua voglia di raccontare con semplicità e freschezza le vicende del vivere quotidiano nel modo che solo lei sa fare. Ancora grazie.
Ciao Beppe, ben ritrovato nel Bosco. Condivido il tuo pensiero ma posso aggiungere che la bontà è già di casa nell’animo di Enrica, i buoni amici come quelli citati ed altri, l’aiutano solo a tirarla fuori. Grazie per il tuo intervento.
ciao Enrica
ormai mi conosci non ho peli sulla lingua, sai che dico quello che penso, e stavolta è grazie infinito per il tuo scritto dove mi hai fatto una lezione di storia, arte, geografia, e arte culinaria.
Tu in questo modo ci fai diventare turisti acculturati stando seduti nelle nostre sedie.Molto spessosiamo pigri a leggere anche perchè tante cose non le capiamo, ma tu scrivi come Rodari che si era dedicato una vita nei suoi racconti ai bambini, ecco il succo del tuo successoparli con il cuore di una bambina grazie di tutto
Hai colpito nel segno, Alba, pensare, scrivere e parlare con il cuore di bambini è il segreto per mantenerci giovani. Enrica sa farlo in modo eccellente, noi dobbiamo solo imitarla e ci stiamo tentando. Grazie.
Sempre bellissimi i racconti di Enrica! Stavolta c’è proprio tutto: turismo, arte, scienza, gastronomia.. che vogliamo di più? Ho già riletto un paio di volte il “pezzo”.. lo rileggerò ancora.. davvero interessante!
Armida, anche tu apprezzi Enrica come l’apprezzo io:: è veramente brava e genuina nei suoi racconti, semplici e sinceri, difficili da trovare con la sua spontaneità. un’amica da non perdere. Grazie!
mi fate sentire importante… troppo….. grazie di tutto, per le belle parole, per la stima, ho anche dei difetti, ma sembra che qui non si vedano, io ho solo raccontato una serata, quello che mi hanno fatto vedere, quello che mi hanno spiegato e qualche informazione presa da me, sul web, ma chi mi ha come dire dato le basi, sono Pachino sopratutto, con Riccardo,e come se avessi una guida personale, ragazzi che lusso…..
Sei stata bravissima Enrica .ma la parte culinaria lasciala ai milanesi .I monzesi fanno un risotto con la salsiccia a pezzi ,che nn e’ gustoso come il risotto alla milanese .Coi fletti di persico viene servito del riso bianco .Mentre i poveri agoni nascono come agoni e poi finiscono infilati e seccati al sole e poi pigiati nelle scatole e ….eccoli dventat Misutit.Unici i formaggini di Montavecchia,freschi o piu maturi.Scusami ,la precisazione ,ma ho passato tanti anni girando tra lago Como e Brianza………………..Un grazie a Giovanna per la parte musicale.Dimenticavo aMilano c’e’ una stupenda mostra su Leonardo.
il risotto col pesce persico è il mio piatto preferito gli altri piatti non li conosco molto bene ma grazie per la precisazione, un’ultima cosa le mie orchidee sono fiorite e di tani fiori ciao
complimenti!!! Enrica continua così non mollare vai avanti per la tua strada…fà sempre piacere leggerti. ti mando un abbraccio.Silvana rc
Enrica, hai dimenticato l’ultimo passaggio ma va bene lo stesso… andiamo avanti per la strada intrapresa, resta l’unica da seguire con convinzione e determinazione perché è quella che finora ha portato ai risultati che sono evidenti per tutti. Grazie!
Sandra, forse perché è l’ora di cena ma mi fai venire l’acquolina in bocca citando questi sapori. Va ben, vado a veder cosa c’è in tavola. É tutto buono.
Mi unisco ai tuoi complimenti, Silvana… Enrica li merita tutti. Grazie.
E’ mia convinzione che l’ENIT dovrebbe inviare, a Enrica e a me, una lettera d’encomio per come abbiamo, a più riprese, valorizzato la Lombardia in generale, e la Valtellina, in particolare.
Per me, si è trattato di luoghi nei quali ho vissuto da bambina, e che mi sono rimasti nel cuore, degli usi e costumi di quelle bellissime Valli, e la gioia di raccontare le caratteristiche dei vari paesi e gli aspetti culturali e artistici. Credo che anche Enrica sia mossa dalle stesse ragioni, oltre che dalla curiosità di apprendere nuove cose, come lei stessa afferma. Brava, cara amica, continua così!
grazie Giovanna, sai che cosa penso? che il premio più bello è avere ancora la forza di stupirsi davanti a quel che ci circonda, imparare qualcosa ancora e avere qualcuno, che apprezzi quello che scrivo e che tu con Giuseppe correggete e completate,sono il premi o la lettera d’encomio te lo diamo noi GRAZIE GIOVANNA !!!
Enrica brava c’è molta complicita’ tra amici , e le cose funzionano bene i risultati si vedono, c’è tutto Arte, turismo, Gastronomia, Scienza sono pezzi davvero interessante , grazie sempre del vostro grande impegno.siete davvero bravi portate sempre ,cose nuove siete una bella squadra bravissimi tutti ciao,
grazie a te Gianna
Si, grazie a te Gianna, non solo da parte mia ma da tutta la Redazione del Bosco perchè dal benestare dei lettori e lettrici come te possiamo trarre l’incoraggiamento a proseguire con maggior forza nel lavoro intrapreso e possiamo sentirci onorati. Grazie davvero.
Giuseppe, grazie a tutta la Redazione molto valida, il bosco, sono fiera di leggervi in questa occasione importante, ci portate sempre belle notizie, novita,’immagini, e spiegazioni molto chiare x tutti,ciao…
mi chiedo …possibile che la vera amicizia esista solo qua..è tutto un susseguirsi quanto sei brava ..quanto sei bravo ..non si potrebbe commentare comè giusto senza tanti salamelecchi,date l.impressione di essere i più speciali …bo forse sarà cosi ..se lo fosse mi scuso.buon pomeriggio a tutti i grandi amici
Marisa forse tu ancora non sai che sei una carissima Amica anche tu, Amica del Bosco e dei frequentatori del Bosco, quindi nostra Amica (se vuoi esserlo, naturalmente). Ciò che tu chiami ‘salamelecchi’ non sono altro che semplici dimostrazioni di compiacimento nei confronti di ciò che l’amica/amico ha fatto o ha scritto sia come testo dell’articolo che come commento: tutto qui! Ciascuno di noi, quando fa qualcosa, vuole anche sapere se ciò che ha detto o fatto va bene, se è apprezzato e soprattutto se è stato capito. Ed ecco che proprio da questo scaturiscono i complimenti ma tante volte anche le critiche che è giusto che ci siano: le accettiamo volentieri, come in questo caso.
Se così non fosse non ci sarebbe dialogo e ne convieni anche tu che sarebbe troppo scialbo. Grazie.
Leonardo Da Vinci, il genio delle invenzioni, Grazie Enrica del tuo nuovo racconto e, un plauso a Giovanna,per l’impegno costante che ha per il blog del Bosco, parlando di leonardo nel 1485 lo stesso disegnò il celebre “paracadute” a forma di piramide per attutire i colpi realizzato in tessuto di lino, ora in poliammide, da lui perti il tutto. Un saluto anche a Giuseppe-ca- che è sempre operativo.
Affermativo Nembo, lo spirito operativo non ci manca: è proprio questa peculiarità che caratterizza il nostro gruppo del quale sei parte integrale. OK così!
grazie giuseppe nel considerarmi parte del vostro gruppo .mi scuso per il mio scritto. e vi auguro buon lavoro ..siccome mi piace leggervi ..mi adeguerò a tanto affetto,sperando che vi duri nel tempo,
Enrica… ultimo commento “strigatissimo” : BRAVA !