E’ stato pubblicato nel Corriere della Sera del 18 giugno. E’ Interessante leggerlo e possibilmente commentarlo. Eccolo:
“Viviamo in un regime non di «partito unico», ma di «unico partito». Con tutti i suoi difetti, la sola organizzazione politica che assomiglia ai grandi partiti di un tempo è il Pd, radicato nella società sia a livello nazionale che a livello locale, con legami articolati nello Stato e nelle pubbliche amministrazioni, con diffuse capacità di reclutamento di quadri tecnici in grado di cooperare a funzioni di governo, con una connotazione ideologica sufficientemente chiara. I difetti (... un grande partito, non un vero partito) li vedremo subito, e sono profondi. Ma assai più grandi sono quelli delle altre organizzazioni politiche. Il fallimento della Seconda Repubblica, al di là delle politiche inadeguate che ha adottato, sta nel non essere riuscita a creare un secondo grande partito, un secondo stabilizzatore politico, dotato delle stesse caratteristiche del primo, così risolvendo un problema di fondo della nostra democrazia: l'assenza di un grande partito di destra democratica.
Berlusconi aveva le risorse di consenso necessarie a creare una grande e stabile destra liberal-conservatrice, che nel tempo si rendesse autonoma dal carisma del suo fondatore. Non ha voluto o potuto guidare il delicato passaggio dal carisma all'istituzione; in ogni caso, non ci è riuscito. Ancor oggi, o scende in campo il suo attempato fondatore, o la destra balbetta e perde, anche se una «domanda di destra» è forte nella società. Delle altre organizzazioni politiche non vale la pena di parlare. O sono il frutto di vecchi radicamenti ideologici e di domande circoscritte localmente e settorialmente, o sono partiti e movimenti ancor più personali e carismatici del Popolo delle libertà, funghi che nascono nel terreno irrigato dall'indignazione diffusa, alternative episodiche all'astensionismo e al rifiuto della politica.
Condivido dunque, nell'analisi e nello spirito, l'editoriale del 16 giugno di Luciano Fontana, ma farei un'eccezione: il Pd è ancora (e chissà per quanto) un grande partito, e di un partito svolge le principali funzioni. Ma questo aggrava, non attenua, le critiche che gli possono essere rivolte. Passare dal carisma all'istituzione, dal potere personale ad una solida struttura ideologica e organizzativa - il compito di Berlusconi - era un'operazione difficilissima, e il nostro «Cavaliere» non è un De Gaulle. Il compito che attendeva la leadership della sinistra di governo, dall'Ulivo al Partito democratico, nei vent'anni che sono passati dalla crisi politica del 1992-93, era invece accessibile a un ceto politico capace ed esperto come quello di origine comunista e democristiana.
Questo ceto - i D'Alema, i Veltroni, i Marini, le Bindi - sapeva benissimo che, creato un amalgama in cui si fossero scolorite le vecchie appartenenze, il problema principale era quello di tenere insieme due tendenze che si sarebbero inevitabilmente contrapposte in una sinistra riformista con «vocazione maggioritaria»: una tendenza con orientamento più liberale e un'altra con orientamento più socialdemocratico. L'accento qui cade sull'espressione «tenere insieme». Un partito è una comunità d’intenti, e si è partito se si riconosce lo stesso spirito di parte, la stessa comunanza profonda, lo stesso soffio vitale, alle principali tendenze che in esso operano, non se si respinge una di esse al di fuori dei confini del partito, gabellando la tendenza più liberale come «destra».
Se questo è vero, e nonostante le capacità e i meriti che prima ho riconosciuto, il Pd è un grande partito, ma non è ancora un vero partito: nel Labour, nel Ps, nella Spd, nel Psoe si combatte, ma nessuno mette in dubbio l'appartenenza al partito delle diverse tendenze che in essi si confrontano. Il caso Renzi è esemplare. Difficile negare che Renzi sia il migliore acchiappavoti che il Pd ha oggi a disposizione. Se nel prossimo congresso Renzi corresse per la segreteria e vincesse, quanti, nei circoli, tra i militanti, nei quadri intermedi, riconoscerebbero in lui il «loro» segretario e collaborerebbero con lealtà, se non con entusiasmo? Le bizantine polemiche di cui i
giornali ci informano - sulle regole statutarie, sulle primarie... - hanno tutte a che fare con questo problema profondo. E se il Pd non lo risolve, il problema non è solo del Pd, ma della democrazia italiana: un vero partito sul lato della sinistra di governo aiuterebbe la formazione di un vero partito sul lato della destra, perché una tendenza politica così diffusa non può rimanere a lungo senza rappresentanza. Che il Pd risolva il suo problema è una speranza, naturalmente. Ma il realismo mi costringe a far mia la frase finale dell'editoriale di Fontana: «La speranza di una "democrazia normale" con due poli... che competono per conquistare il consenso degli elettori è sempre più lontana».”.
Ho conosciuto Michele Salvati molti anni fa e da anni ho perso le sue tracce pur seguendolo, soprattutto nella stampa. Ma mi intriga sempre la sua lucidità e la sua correttezza. Non siamo sempre più alle prese con i cosiddetti partiti dei no? Non ci aggiriamo sempre più nei meandri della polemica, a volte fine a se stessa? Non siamo prigionieri, volenti o nolenti, dei contrasti? Siamo portatori di proposte che si ispirino al bene comune? Sarà, ma a me questo articolo di Salvati ha fatto venire un brivido nella schiena.
Richard Clayderman - Another World
COMMENTI
il 02 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
L’articolo che presento è un articolo “di parte” ma non fazioso. Serve da apripista e non a dare risposte preconfezionate. Grazie dell’attenzione che vorrete riservargli.
il 02 ottobre, 2013 franco muzzioli dice:
In tante parti del lungo discorso ,posso anche esser d’accordo…è storia Italiana !!
L’unica mia perplessità è l’articolo stesso…ma in Eldy non era proibito parlar di politica in modo così specifico?
Avevamo espresso sempre pareri e commenti censurati nelle sigle , nei nomi (e cognomi) , parlando spesso di filosofia della politica, di sentimenti politici.
Non che quello proposto dall’amico Lorenzo mi dispiaccia, anzi, è una apertura che auspicavo , parlare di politica ,della polis ….che è la libera partecipazione dei cittadini ai problemi sociali ed economici della Nazione è certamente “cosa buona e giusta”.
Ad esempio io sono meno d’accordo su di una visione maggioritaria della politica Italiana , con le teste che abbiamo, le individualità così pronunciate, le autonimie regionali, le diversità culturali e sociali, forse, un proporzionale sarebbe più adatto a noi.
il 02 ottobre, 2013 Nembo dice:
Salve, quando sono entrato in eldy, circa quattro anni or sono avevo fatto una promessa a me stesso ovvero di non parlare di politica in questo blog, ma visto lo stuzzicante post di Lorenzo, visto la situazione che stiamo attraversando e quello che Salvati grande economista, ex politico, ex deputato dell’ulivo, teorico nascente del Pd, ha scritto sul corriere della sera un po’ di parte è doveroso non condividere in parte quello che ha scritto. Le incertezze del “ governo del fare” e io dico del “ non fare” e rimandare circa le misure per affrontare la crisi dei conti della P.A, prima ancora con il miserabile fallimento del governo Monti arrivando ai giorni nostri con il presidente Letta, con i partiti che lo hanno sostenuto fino a ieri, Pd, P.d.L., e, che gli stessi con un governo denominato –delle grandi intese- dovevano fare tre cose ovvero cambiare la legge elettorale, riforme economiche strutturali per il paese, sostenere gli ammortizzatori sociali per i cassaintegrati e esodati, nulla sono stati capaci di fare se non tanto bla-bla. Analisi e riflessione su tutti i protagonisti politici (partiti e movimenti) sulle istituzioni ( governo, parlamento, pres. della Rep.) ci sarebbe una visione complessiva per capire dove siano e come siamo arrivati a questo flagello. Non ci sono scuse o problemi tecnici nel nostro paese non c‘è mai stata una maggioranza così forte in parlamento, (governo larghe intese) eppure, rileviamo, invece, uno stallo politico, la colpa è di tutti, compreso quello del capo dello stato che con la crisi che abbiamo va a nominare quattro senatori a vita solo per avere quattro voti in più durante le votazioni, nomina una persona che prende circa sessantaMilaEuro al mese di pensione alla corte costituzionale. Tutto questo sta generando un crescente senso di disorientamento nell’opinione pubblica, destinato ad alimentare il malessere dei cittadini nei confronti della classe politica e dei suoi rappresentanti ovvero ministri attuali che non sono degni di rappresentare la Rep. Italiana sia in Italia che all’estero. Come si può avere fiducia nelle istituzioni politiche quando chi ci governa cambia opinione ogni giorno e da impressione di non avere alcuna idea precisa sul da farsi, figuriamoci quando prenderemo tra poco la presidenza dell’U.E. Viene da credere che siamo comandati da un gruppo di dilettanti, o solo furfanti che pensano solo ai propri interessi e alle poltrone con tutti i privilegi annessi. Come è ridotta l’Italia, non basta una manovra che la salvi con IMU, IVA, altri bazzelli ecc..,c’è un disastro economico sempre più micidiale che ci attanaglia, abbiamo una economia stagnante e, il lento sfibrarsi del tessuto sociale e civile che non crede più a questa classe dirigente, il tempo per le forze politiche tradizionali sta per scadere specialmente se c’è una composizione di governo basata su due formazioni politiche diverse, in Italia porta inevitabilmente alla non conclusione di un nulla. Per quanto riguarda il –cavaliere-, il decisionista ormai non riesce più a decidere alcunché, è chiaro che sta pagando un prezzo per la sua sopravvivenza politica, paga per gli sbagli che ha fatto in tutti i sensi, dopo la defezione con i finiani si è messo a capo di una maggioranza politica posticcia che ha portato a una spaccatura del partito. Il P.d, non rappresenta alcuna alternativa seria e credibile vedesi il fallimento di Bersani, con tutti i matusalemme che gli stanno dietro, gli stessi non possono dare lezioni di democrazia e di qualità nelle scelte anche con le primarie e, Renzi che per me è solo un fenomeno di dialettica e un buon interlocutore di coriandoli al vento, invece di dire che asfalta tutti gli altri, asfaltasse le buche della sua città. Il fallimento del Pd arriva da lontano rifiutando tutte le critiche e le sollecitazioni che pervenivano dalla base, lo stesso pensava solo a promuovere le carriere dei capi e capetti, con ruoli personali. Questa politica incerta, non rispettosa del popolo senza alcun riguardo per le conseguenze istituzionali e sulle convivenza civile. Inutile che sbraitano sempre riformare un patto fiscale richiede misure di fondo e noi non le abbiamo, la questione fiscale è il primo piano dei pilastri per avere èquità, per avere l’obiettivo di ridurre la forbice sulle tasse e sostenere l’area sociale per i più deboli e per la ripresa dell’economia Italiana.
il 02 ottobre, 2013 Nembo dice:
Apprendo ora che c’è stato un colpo di scena, Berlusconi ci ripensa e vota la fiducia al governo Letta! MA come fa dimettere cinque senatori e poi…Ma non ferma la deriva del PdL che si è diviso in più tronconi. Il castello del “lego” è ancora in piedi, ma quello che si è verificato anche se al momento non c’è altro di migliore, non solo è l’ennesimo schiaffo al paese e all’ordine istituzionale ma sono manovre disperate e eversive di leader di partiti che non pensano che questo paese sta affondando ed è in gioco la sopravvivenza collettiva di tutto il paese, il governo delle ” responsabilità” non esiste.
il 02 ottobre, 2013 franco muzzioli dice:
Ecco…..parlare di politica ….politicata….cioè parlar di partiti e di leader ,ci porta inevitabilmente a far discorsi di parte.
Nembo , un pò come diceva Bartali, afferma ..”che tutto è sbagliato e tutto è da rifare “,in parte è vero, ma con il mugugno a 360° andiamo da poche parti e certi partiti costantemente contro tutti lo insegnano ,infatti fino ad ora, hanno avuto come unico risultato il crear confusione.
Intanto sarebbe bene che dopo un certo numero di anni (pochi) un politicante se ne andasse dalla politica attiva e lasciasse lo spazio soprattutto ai giovani.
Siamo asfissiati dai vecchi arnesi della politica ,che pretendono di dettare ancora linee di governo , più per difendere la poltrona o loro affari personali che per fare il bene dell’Italia, oggi ne abbiamo avuto una prova lampante.
il 02 ottobre, 2013 giuseppe57 dice:
lorenzo con largomento che ha introdotto nei commenti ha dato lo spunto sopratutto a quelle perspone che seguono gli eventi politici che si susseguono in questi ultimi anni.io allorizzonte non vedo personaggi che possano portarci ad un radicale cambiamento della politica di cui il paese avrebbe bisogno.nembo condivido in pieno quanto tu hai descritto nel tuo commento,chissa quale generazione potrà risolvere questi problemi,per dare un pò piu equità alla società .
il 02 ottobre, 2013 Nembo dice:
Franco Muzzioli condivido il tuo commento c’è molta confusione e, molti politicanti dimenticano che è democrazia quella nella quale governano e decidono gli eletti del popolo con carica temporanea e responsabile che è la fonte di ogni potere sovrano, in ogni ordinamento del popolo. Un saluto
il 02 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Franco, a me dispiace soltanto una cosa: che tu, spinto dall’idea che non si potesse parlare di politica, mi hai privato delle tue osservazioni per anni. Certo, non si può fare propaganda politica, né essere faziosi o insultanti nei confronti di chi ha idee diverse dalle nostre, ma nel Bosco, nel mio Angolo del dialogo, si parla da anni di politica, nella sezione Politica ed Economia (le altre sezioni, ricordo, sono Il Pianeta donna e Fatti ed opinioni). L’articolo di Michele Salvati che ho postato mi sembra mettere con i piedi per terra il problema, che in una democrazia esiste, di poter contare su organizzazioni politiche serie e vere, che si disputino il potere alla luce del sole, con programmi e persone. Penso che la strada che occorre percorrere nel nostro Paese a questo proposito sia lunga e difficile. Tuttavia bisogna percorrerla se vogliamo crescere, a prescindere dalle simpatie di ciascuno di noi. Qualche anno fa sembrava che sulla necessità di partiti a vocazione maggioritaria non ci piovesse. Tuttavia negli ultimi tempi mi sembra che ci sia una ripresa del proporzionale, che tu sembri preferire. Ma c’è comunque la questione del premio da attribuire a chi vince, più o meno cospicuo.
il 02 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Ecco, Nembo, ti sei sfogato e a me sta comunque bene. L’articolo poneva questioni istituzionali e non di politica in atto, con governi, parlamento, presidente della Repubblica, partiti in ebollizione, ecc. Io sono abbastanza vecchio da preferire i vecchi partiti, che, tutto sommato, avevano tutti una base ideale, più o meno contraddetta dai comportamenti concreti. Ma questa politica attuale mi sembra fondata troppo sui personalismi e sul leaderismo. Da qui, in gran parte, i colpi di scena come quello verificatosi questo pomeriggio da parte di Berlusconi.
il 02 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Sì, Franco, mi riferisco al tuo secondo commento: è vero, la politica si fa con delle regole e quella degli avvicendamenti è essenziale in organismi collettivi come i partiti. Ma proprio a queste mancanze nei partiti si riferiva Salvati. Per lui, come per me e penso per tutti noi, la politica è una cosa troppo seria perché venga affidata a personalismi o a leaderismi.
il 02 ottobre, 2013 franco muzzioli dice:
Lorenzo sono felicissimo di questa “apertura” su tutti gli argomenti ,politica compresa, la mia perplessità nasce dal fatto che tempo fa azzardai un commento “politico” e mi zittirono ,dicendo che se avessi continuato ci sarebbe stata una bannatura.
Ben venga questo tuo “Angolo” del dialogo!
Sarebbe interessante aprire un discorso sulla legge elettorale….mi piacerebbe sapere come la pensate.
il 02 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Grazie, Giuseppe57, il tuo pessimismo penso sia condiviso da molti oggi. Tuttavia, a parte ogni pessimismo, guai a non parlare di politica o affidarla soltanto a coloro che si autodefiniscono politici. Dobbiamo far capire loro che devono rappresentarci, come dice la nostra Costituzione.
il 02 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Ok, amico Franco,la legge elettorale è uno degli argomenti all’ordine del giorno. Se ne potrebbe parlare anche qui e ora se gli amici eldyani desiderano, oppure aspettare le proposte in proposito da parte del governo.
il 02 ottobre, 2013 Nembo dice:
Affermativo Lorenzo un pò mi sono sfogato, comunque l’articolo non poneva solo questioni istituzionali che possono essere affrontate con analisi politiche attuali e passate, critiche, e problemi da risolvere come ognuno di noi la pensa senza essere faziosi e scrivere insulti. Nel post, si menzionava confronto tra partiti politici e numerosi nomi di politici attuali, così ho espresso il mio commento sul governo delle false intese che continua. Condivido il tuo pensiero che una volta i partiti avevano dei sani principi con veri ideali. Leggo anche che Salvati dice che un partito è una comunità di intenti, io dico anche che un partito è una organizzazione collettiva che raccoglie più persone per realizzare scopi che per un singolo sarebbe irragiungibile. Mi scuso se sono uscito dal binario. Un Saluto
il 02 ottobre, 2013 Nembo dice:
Giuseppe 57,ti ringrazio che condividi il mio scritto, sono d’accordo sul tuo commento, speriamo in una generazione nuova senza che ci siano esempi di una storia ormai liquefatta. Nel pomerigio Letta ha dichiarato che si riprende il filo più coesi e più forti, bene ma speriamo… che nn sia il -filo di Arianna- per uscire da un labirinto. Un Saluto
il 02 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Ok, Nembo, il mio non era certo un rimprovero e sono sicuro che mi hai capito benissimo. Quanto alla politica attuale in Italia che dirne se non tutto il male possibile? Tuttavia dobbiamo cercare di non farcene abbattere e tener duro. La fase della confusione sembra che abbia assunto delle punte difficilmente vericatesi in passato e verificabili in futuro. Non possiamo però accettare che la politica che riguarda il nostro Paese venga fatta altrove, in Europa per esempio.
il 02 ottobre, 2013 wanda dice:
il punto di vista da parte mia (di una donna) è che da noi non c’è più politica SANA, tutti coloro che si propongono e che propongono la soluzione dei ns. problemi, non fanno che blaterare e pensare al proprio tornaconto. Mi spiegate quale credibilità può avere un condannato (perseguitato o meno) dalla giustizia a rappresentare il “popolo italiano”? penso che ogni nostro rappresentante debba essere trasparente in ogni situazione e se poco poco c’è un fuscello che adombra la sua credibilità debba dare le sue dimissioni fino a che la questione non sia chiarita. Non possiamo mantenere a vita onorevoli e senatori che con solo pochi anni di lavoro incassano in un mese quanto un comune cittadino prende in un anno, è uno schiaffo alla dignità degli uomini che lavorano e una vergogna per loro che passano per ladri o sfruttatori. Forse non sono in tema con l’argomento, ma a me non interessa la destra o la sinistra o il centro ecc.ecc. a me interessa che per la situazione in cui ci troviamo, i nostri figli non hanno lavoro, i nostri ospedali chiudono,i nostri studenti muoiono nei laboratori di università perchè poco sicuri, i nostri militari sono abbandonati a se stessi e rischiano la pena capitale (quelli all’estero),i nostri precari, sono precari a vita, i nostri imprenditori sono stremati e suicidano, non abbiamo più speranza nel futuro, negli uffici manca la carta, la benzina per i mezzi, le divise, ma gli uffici sono pieni di macchinari che non si fanno funzionare perchè non c’è il tecnico.Macchinari che sono costati un sacco di soldi.. ma sono fermi ed è stato fatto un favore a chi li ha forniti.Tutti i governi che si succedono non fanno che scaricare le responsabilità su quelli che li hanno preceduti, ma non riescono a fare di meglio o diversamente. Vorrei davvero potermi fidare di qualcuno ma si rivelano chi più chi meno solo piccoli don Chiquotte in lotta con i mulini a vento.
il 03 ottobre, 2013 giovanna3.rm dice:
Esprimo un assunto piuttosto banale, ma credo sia necessario perché si capisca meglio il seguito del mio ragionamento.
Poiché ogni nostra azione, come accompagnare i figli a scuola, fare la spesa al mercato rionale, o al super, pagare una bolletta all’ufficio postale, ecc., andare dal medico, comprende di per sé un aspetto politico, è ovvio che occorre escludere l’espressione, che si ode spesso pronunciare “io non mi occupo di politica”. D’altra parte, sarebbe anche un nostro dovere sociale seguire ciò che accade, non solo a livello nazionale, ma soprattutto ciò che è a noi più accessibile, cioè a livello della propria Circoscrizione, come si diceva tempo fa, e ora del proprio Municipio.
Ciò, tuttavia, si riallaccia ad un’azione di gruppo, di associazione o, come accadeva diversi anni fa, all’attività che molti di noi svolgevano in un partito, la cui scelta dipendeva dalle proprie convinzioni personali. Nel mio caso, poiché idealmente privilegiavo gli aspetti sociali, la solidarità con i più disagiati, l’acquisizione dei principali diritti civili (mi riferisco agli anni ’70 quando, nel nostro Paese, il tradimento di una moglie rappresentava “un crimine”, denunciabile, tanto da rendere legittimo anche il delitto d’onore, ma nessuna punibilità per il marito che tradiva, non c’erano ancora né divorzio né diritto all’aborto, ecc.), si osteggiava la pena di morte ai paesi che l’applicavano, e così via. Si trattava, ovviamente, di un partito progressista, di sinistra, ad esempio il partito socialista che contemplava tutti questi aspetti.
C’era la convinzione di appartenere ad un gruppo che condividesse questi ideali e che si impegnasse per raggiungere tali obiettivi, e si avvertiva anche una certa coesione tra le persone che partecipavano alle varie riunioni.
Oggi questi argomenti suonano obsoleti: ciascuno pensa alle proprie posizioni individuali e alla casta alla quale appartiene.
Ecco perché, al momento attuale, non sarebbero più possibili raggruppamenti del tipo sopra descritto.
Anche allora esistevano discrepanze tra cittadini normali e parlamentari, ma forse non nella crescita esponenziale odierna.
Perché i nostri parlamentari, governatori, consiglieri regionali, comunali ecc. (in primis il nostro Capo dello Stato), sono retribuiti o avere appannaggi e privilegi di gran lunga superiori a quelli dei loro simili europei?
Se non si pone un limite, in modo serio e non sporadico, a tutte queste anomalie, quando sarà mai possibile ridurre le spese, che i governanti stessi, spesso blaterano di voler fare ?
Per principio, non amo il bipartitismo e mi auguro che si giunga presto allo svecchiamento dei nostri governanti, inserendo molti giovani nelle fila della politica. I Grillini ci hanno provato, ma sono ancora immaturi per intraprendere azioni decisamente innovative e qualificanti: forse potrebbero migliorare i loro comportamenti, nonostante abbiano un “capopopolo” ossessivo, troppo invasivo, che non permette loro di avere idee proprie……Potrebbe avvenire una ribellione generale……
Perdonate la mia esposizione, non proprio conseguenziale, ma sono le considerazioni che mi ha suscitato la lettura del bell’articolo di Michele Salviati.
Lorenzo, grazie di avercelo fatto conoscere.
il 03 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Wanda, ho letto con molta attenzione la tua accorata presa di posizione. I tuoi sentimenti sono certo quelli di tutti noi. Non è che non ci piace la politica, solo non ci fidiamo. E ti pare poco? Abbiamo bisogno che la politica e i politici siano credibili. E’ troppo? No, è il minimo. Poi si parli di contenuti. E si realizzino programmi, non solo si enuncino.
il 03 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Grazie, Giovanna, della tua “esposizione”.Mi ricordo che qualche anno fa frequentavo un’associazione a cui davamo il nome di “sfogatoio”. Aveva due regole fondamentali: parlare tutti e fare il “giro delle opinioni”, nel senso che tutti dovevano esprimersi senza rinunciare alla porola. Sì, perché anche allora vi erano quelli che rinunciavano, si fidavano a priori. Io penso che un deciso miglioramento della nostra situazione, qui e ora, sia affidato all’esposizione delle persone, al “metterci la faccia”, oltre che alla già ricordata credibilità dei capi e della politica in generale.
il 03 ottobre, 2013 Giuseppe3,ca dice:
Ho sempre sostenuto che il Bosco è un bel salotto per interessanti e approfondite discussioni e con i commenti di oggi sull’articolo di Salvati abilmente presentato da Lorenzo, ne abbiamo una prova chiarissima e lampante.
Franco, Nembo, Giuseppe57, Wanda, Giovanna e, naturalmente, Lorenzo, avete dato calore e vita ad un bel dibattito animato e pacato allo stesso tempo, abbracciando tutti gli aspetti positivi e negativi della politica italiana e della vita sociale che ne deriva. Dopo aver assistito da spettatore alla discussione, ovvero aver letto tutti i commenti ritengo che non serve aggiungere altro ma consentitemi di esprimere la mia impressione, quella che mi è venuta spontanea entrando nel merito della discussione: Oggi è stato un salotto degno, con pari importanza e dignità, di una puntata di “Porta a porta” di Bruno Vespa. Bravissimi!
il 03 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Grazie, Pino. Sei un vero amico e ti sono grato, anche a nome di tutti i partecipanti, del giudizio positivo e degli auguri impliciti a continuare. Ti abbraccio.
il 03 ottobre, 2013 giosue1.vi dice:
parlate pure della vostra politica amici , sono i fatti che contano non i voti ,dei fatti si vedono ogni giorno tagli e debito pubblico che continua a crescere???????il resto lo sappiamo tutti,
il 03 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Sì, Giosué, abbiamo tanti problemi. Badiamo ai fatti, come giustamente dici. Di questi una parte dipende da richieste che ci provengono dall’esterno e altri da logiche di contenimento delle spese interne. Il cittadino, secondo il mio parere, deve essere messo in grado di giudicare. E, quanto ai sacrifici e ai contenimenti, non dovrebbe essere chi comanda a dare il buon esempio?
il 03 ottobre, 2013 wanda dice:
caro Lorenzo, non è che a me non piaccia la politica, non mi piace il politichese a cui ci hanno condannato. Tutti sono d’accordo di dover fare, per uscire da questo pantano in cui stiamo affondando, ma in pratica quando si tratta di fare, c’è sempre un interesse diverso o una recriminazione o qualunque altra cosa che ha la precedenza. Nei vari show che trasmettono, i vari politici che parlano non fanno che rivangare il passato e attribuire ai precedenti governi tutto il peggio possibile, non tenendo conto che anche chi parla era al governo, magari all’opposizione, ma che ci stavano a fare se non sono capaci di giudicare un uomo dai suoi comportamenti, dalle sue idee e di accettarlo o buttarlo fuori da dove si trova (camera o senato che sia) se la sua moralità non è perfetta? perche negli altri paesi del mondo (tranne in quelli dittatoriali) se succede qualcosa che non è legale, le persone fanno un passo indietro e si dimettono senza alcuna sollecitazione di sorta? o loro sono più virtuosi di noi, o noi non siamo capaci di scegliere le persone giuste.
il 03 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Wanda, ti dò ragione anche se ritengo che i problemi non si riferiscano solo alla moralità dei politici o allo scadimento personale e morale di singoli e gruppi. Ci sono questi problemi ma ci sono anche quelli che si riferiscono ai diversi modelli di intervento, agli impegni internazionali, alla situazione delle finanze. Insomma non c’è certamente da ridere. Fanno male spesso e volentieri ad affidarsi a polemiche di superficie. Se fossi in loro riderei molto meno di quanto fanno correntemente.Comunque, il primo passo è fare della politica una materia per tutti perché non debbono esserci soltanto specialisti o tecnici ma prersone che si mettano al servizio della comunità, di tutte le comunità in rappresentanza delle quali sono state elette. E speriamo che anche quella che chiamano crisi internazionale ci dia qualche sollievo. Purtroppo il modello che sottende questa crisi è quello finanziario: tanti dei problemi derivano da speculazioni di titoli e monete e ne soffrono soprattutto i paesi più poveri o in difficoltà. Ma l’obiettivo è capire e tenere gli occhi bene aperti, in attesa, e credendoci fermamente, di tempi migliori.
il 04 ottobre, 2013 wanda dice:
…e già, ma chi di speranza vive, disperato muore. Noi nel frattempo cerchiamo di crederci ancora per un poco senza morire prima di disperazione…
il 05 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Ti abbraccio, Wanda.
il 05 ottobre, 2013 Alessandro31 dice:
Buona domenica…. la Politica dovrebbe essere uno strumento per risolvere i problemi della società ma do quanto vedo e da quanto leggo sono solo scontri di potere, e accetterei anche una lotta di potere, ma per risolvere i problemi, invece i problemi si stanno incancrenendo.
Se non si rimente al centro l’uomo con i suoi valori persi da questo mararsma non se ne esce e non entro in merito a questioni d’ingegneria politico istituzionale perche sono un uomo della strada e constato tante chiacchiere e niente fatti, fatti che non vengono risolti per vari motivi politici e tecnici ma vedo un grande scollamento tra il vertice sempre piu vertice ( tutelato ) e la base allo sbando.Questo le ultime vicende politiche lo hanno dimostrato chiaramente, e che giudizio pensate abbiano dato i cittadini che lottano per arrivare a fine mese?
Mah! se la classe politica non capisce che quello che conta è l’uomo e i suoi valori non arriveremo da nessuna parte.
In merito a cosa si puo trattare nei blog? di tutto si può parlare ma con serieta rispetto ed educazione.
il 05 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Grazie, Alessandro, condivido in tutto e per tutto la tua opinione in merito all’evidente scollamento fra politici e popolo, scollamento che prescinde da ogni ricetta in merito agli interventi da attuare, sia sul piano iatituzionale che programmatico. Non farci mancare il tuo parere, tanto apprezzato.
il 05 ottobre, 2013 riccardo2.co dice:
Non entro nell’argomento per non rischiare di ripete quello che è gia stato scritto, ma posso solo aggiungere; visto redazione di eldy che di politica si può parlare, senza litigare, e con pacatezza discutere le proprie idee.
il 05 ottobre, 2013 Alessandro31 dice:
Ciao Lorenzo voglio puntualizzare meglio alcune cose in modo pacato e semplice, non sono un cattolico fervente anche se battezzato e via dicendo: il mio credo è la natura e l’uomo con la sua inteligenza e i suoi valori,cè voluto Papa Francesco a commuovermi con la sua semplicità e la sua coerenza, in lui rileggo tanti miei pensieri che altri papi avevano cancellato definitivamente, e ha riaperto in me alcune problematiche esistenziali( chi sono, cosa voglio, qualè lo scopo della mia esistenza, che senso ha la vita)
Bè con PAPA FRENCESCO inizio ad intravedere alcune risposte e questo mi da grande solievo,ma anche i politici e sopratutto loro, che sono alla guida della società dovrebbero soppesare di più le SUE parole
E’ la natura, animali, piante e l’uomo con i suoi sentimenti ,valori e bisogni e ha il dovere di rimettere al centro di ogni discorso.
il 05 ottobre, 2013 Anna B. dice:
Condivido totalmente il pensiero di Alessandro, bisogna mettere al centro la natura in ogni discorso, come ci insegna Papa Francesco.
il 05 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Grazie amico Riccardo. Sì, si può e si deve discutere di politica, che assume un’importanza vitale per le nostre vite.
il 05 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
E ancora grazie, Alessandro. Il tema che ho proposto concerneva i partiti, cioè gli strumenti con i quali si fa politica. Abbiamo trattato di argomenti connessi e perfino più importanti degli strumenti della politica, che sono gli interessi del popolo e la necessità che esso sia rappresentato seriamente dai politici, nelle sue necessità presenti e a venire. Tu ci offri ora una chiave per il dialogo che accolgo con entusiasmo. Ci sono realtà profonde che trascendono gli individui:i valori fondamentali dell’esistenza; e additi come modello un uomo già tanto amato, Papa Francesco. Una persona stupenda, capace di raffrontarsi con tutti, credenti e non credenti, in nome, appunto, dei grandi valori della vita. Vedrai che lascerà un grande segno.
il 05 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Ciao Anna. Sì, mettere al centro la natura e i suoi valori profondi, quelli che vi fanno sopravvivere, crescere su tutti i piani, essere liberi e solidali, ecc. Grazie.
il 05 ottobre, 2013 franco muzzioli dice:
Ho espresso più volte il mio agnosticismo , ma come Alessandro sono stato colpito alle lacrime dall’amore ,quasi panteistico,che esprime Papa Francesco.
Quella frase citata nella lettera a Scalfari, Dio è “tutto in tutti” nessuno escluso ,neppure la natura, neppure l’universo.
Ha condannato la bramosia della ricchezza ,il liberalismo sfrenato, ha rivalutato le parole di Joshua figlio di Joseph e Maria , parole spesso dimenticate o male interpretate.
Si è schierato con i poveri, con gli ultimi, con gli oppressi , ha detto che combatterà i falsi buonismi ,i sepolcri imbiancati , gli uomini del destino.
Questa, cari amici ….è anche politica!
il 05 ottobre, 2013 Alessandro31 dice:
Certo che lo è! anzi Franco è il fondamento essenziale per una vera politica, in fondo la politica non dovrebbe essere lo strumento per inalzare l’uomo? e uomo non di parte, ma nella sua interezza sociale: bianchi, rossi, gialli, neri e di tutti i schieramenti politici di destra o di sinistra.Io sono un laico e questa laicità di parte non mi piace affatto.
il 06 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Eh sì, Franco, Papa Francesco rivolterà la politica degli Stati. Ha messo un ingrediente nella religione che metterà in crisi il modo di far politica, fra l’altro. Magari i partiti si ispirassero con convinzione al messaggio, che era stato dimenticato, di aiutare prima di tutto i poveri del mondo. E non solo a parole, naturalmente, ma con i fatti.
il 06 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Alessandro, sì, tutti gli uomini sono uguali, senza distinzione alcuna. Su quasta base bisogna ricostruire.
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d
L’articolo che presento è un articolo “di parte” ma non fazioso. Serve da apripista e non a dare risposte preconfezionate. Grazie dell’attenzione che vorrete riservargli.
In tante parti del lungo discorso ,posso anche esser d’accordo…è storia Italiana !!
L’unica mia perplessità è l’articolo stesso…ma in Eldy non era proibito parlar di politica in modo così specifico?
Avevamo espresso sempre pareri e commenti censurati nelle sigle , nei nomi (e cognomi) , parlando spesso di filosofia della politica, di sentimenti politici.
Non che quello proposto dall’amico Lorenzo mi dispiaccia, anzi, è una apertura che auspicavo , parlare di politica ,della polis ….che è la libera partecipazione dei cittadini ai problemi sociali ed economici della Nazione è certamente “cosa buona e giusta”.
Ad esempio io sono meno d’accordo su di una visione maggioritaria della politica Italiana , con le teste che abbiamo, le individualità così pronunciate, le autonimie regionali, le diversità culturali e sociali, forse, un proporzionale sarebbe più adatto a noi.
Salve, quando sono entrato in eldy, circa quattro anni or sono avevo fatto una promessa a me stesso ovvero di non parlare di politica in questo blog, ma visto lo stuzzicante post di Lorenzo, visto la situazione che stiamo attraversando e quello che Salvati grande economista, ex politico, ex deputato dell’ulivo, teorico nascente del Pd, ha scritto sul corriere della sera un po’ di parte è doveroso non condividere in parte quello che ha scritto. Le incertezze del “ governo del fare” e io dico del “ non fare” e rimandare circa le misure per affrontare la crisi dei conti della P.A, prima ancora con il miserabile fallimento del governo Monti arrivando ai giorni nostri con il presidente Letta, con i partiti che lo hanno sostenuto fino a ieri, Pd, P.d.L., e, che gli stessi con un governo denominato –delle grandi intese- dovevano fare tre cose ovvero cambiare la legge elettorale, riforme economiche strutturali per il paese, sostenere gli ammortizzatori sociali per i cassaintegrati e esodati, nulla sono stati capaci di fare se non tanto bla-bla. Analisi e riflessione su tutti i protagonisti politici (partiti e movimenti) sulle istituzioni ( governo, parlamento, pres. della Rep.) ci sarebbe una visione complessiva per capire dove siano e come siamo arrivati a questo flagello. Non ci sono scuse o problemi tecnici nel nostro paese non c‘è mai stata una maggioranza così forte in parlamento, (governo larghe intese) eppure, rileviamo, invece, uno stallo politico, la colpa è di tutti, compreso quello del capo dello stato che con la crisi che abbiamo va a nominare quattro senatori a vita solo per avere quattro voti in più durante le votazioni, nomina una persona che prende circa sessantaMilaEuro al mese di pensione alla corte costituzionale. Tutto questo sta generando un crescente senso di disorientamento nell’opinione pubblica, destinato ad alimentare il malessere dei cittadini nei confronti della classe politica e dei suoi rappresentanti ovvero ministri attuali che non sono degni di rappresentare la Rep. Italiana sia in Italia che all’estero. Come si può avere fiducia nelle istituzioni politiche quando chi ci governa cambia opinione ogni giorno e da impressione di non avere alcuna idea precisa sul da farsi, figuriamoci quando prenderemo tra poco la presidenza dell’U.E. Viene da credere che siamo comandati da un gruppo di dilettanti, o solo furfanti che pensano solo ai propri interessi e alle poltrone con tutti i privilegi annessi. Come è ridotta l’Italia, non basta una manovra che la salvi con IMU, IVA, altri bazzelli ecc..,c’è un disastro economico sempre più micidiale che ci attanaglia, abbiamo una economia stagnante e, il lento sfibrarsi del tessuto sociale e civile che non crede più a questa classe dirigente, il tempo per le forze politiche tradizionali sta per scadere specialmente se c’è una composizione di governo basata su due formazioni politiche diverse, in Italia porta inevitabilmente alla non conclusione di un nulla. Per quanto riguarda il –cavaliere-, il decisionista ormai non riesce più a decidere alcunché, è chiaro che sta pagando un prezzo per la sua sopravvivenza politica, paga per gli sbagli che ha fatto in tutti i sensi, dopo la defezione con i finiani si è messo a capo di una maggioranza politica posticcia che ha portato a una spaccatura del partito. Il P.d, non rappresenta alcuna alternativa seria e credibile vedesi il fallimento di Bersani, con tutti i matusalemme che gli stanno dietro, gli stessi non possono dare lezioni di democrazia e di qualità nelle scelte anche con le primarie e, Renzi che per me è solo un fenomeno di dialettica e un buon interlocutore di coriandoli al vento, invece di dire che asfalta tutti gli altri, asfaltasse le buche della sua città. Il fallimento del Pd arriva da lontano rifiutando tutte le critiche e le sollecitazioni che pervenivano dalla base, lo stesso pensava solo a promuovere le carriere dei capi e capetti, con ruoli personali. Questa politica incerta, non rispettosa del popolo senza alcun riguardo per le conseguenze istituzionali e sulle convivenza civile. Inutile che sbraitano sempre riformare un patto fiscale richiede misure di fondo e noi non le abbiamo, la questione fiscale è il primo piano dei pilastri per avere èquità, per avere l’obiettivo di ridurre la forbice sulle tasse e sostenere l’area sociale per i più deboli e per la ripresa dell’economia Italiana.
Apprendo ora che c’è stato un colpo di scena, Berlusconi ci ripensa e vota la fiducia al governo Letta! MA come fa dimettere cinque senatori e poi…Ma non ferma la deriva del PdL che si è diviso in più tronconi. Il castello del “lego” è ancora in piedi, ma quello che si è verificato anche se al momento non c’è altro di migliore, non solo è l’ennesimo schiaffo al paese e all’ordine istituzionale ma sono manovre disperate e eversive di leader di partiti che non pensano che questo paese sta affondando ed è in gioco la sopravvivenza collettiva di tutto il paese, il governo delle ” responsabilità” non esiste.
Ecco…..parlare di politica ….politicata….cioè parlar di partiti e di leader ,ci porta inevitabilmente a far discorsi di parte.
Nembo , un pò come diceva Bartali, afferma ..”che tutto è sbagliato e tutto è da rifare “,in parte è vero, ma con il mugugno a 360° andiamo da poche parti e certi partiti costantemente contro tutti lo insegnano ,infatti fino ad ora, hanno avuto come unico risultato il crear confusione.
Intanto sarebbe bene che dopo un certo numero di anni (pochi) un politicante se ne andasse dalla politica attiva e lasciasse lo spazio soprattutto ai giovani.
Siamo asfissiati dai vecchi arnesi della politica ,che pretendono di dettare ancora linee di governo , più per difendere la poltrona o loro affari personali che per fare il bene dell’Italia, oggi ne abbiamo avuto una prova lampante.
lorenzo con largomento che ha introdotto nei commenti ha dato lo spunto sopratutto a quelle perspone che seguono gli eventi politici che si susseguono in questi ultimi anni.io allorizzonte non vedo personaggi che possano portarci ad un radicale cambiamento della politica di cui il paese avrebbe bisogno.nembo condivido in pieno quanto tu hai descritto nel tuo commento,chissa quale generazione potrà risolvere questi problemi,per dare un pò piu equità alla società .
Franco Muzzioli condivido il tuo commento c’è molta confusione e, molti politicanti dimenticano che è democrazia quella nella quale governano e decidono gli eletti del popolo con carica temporanea e responsabile che è la fonte di ogni potere sovrano, in ogni ordinamento del popolo. Un saluto
Franco, a me dispiace soltanto una cosa: che tu, spinto dall’idea che non si potesse parlare di politica, mi hai privato delle tue osservazioni per anni. Certo, non si può fare propaganda politica, né essere faziosi o insultanti nei confronti di chi ha idee diverse dalle nostre, ma nel Bosco, nel mio Angolo del dialogo, si parla da anni di politica, nella sezione Politica ed Economia (le altre sezioni, ricordo, sono Il Pianeta donna e Fatti ed opinioni). L’articolo di Michele Salvati che ho postato mi sembra mettere con i piedi per terra il problema, che in una democrazia esiste, di poter contare su organizzazioni politiche serie e vere, che si disputino il potere alla luce del sole, con programmi e persone. Penso che la strada che occorre percorrere nel nostro Paese a questo proposito sia lunga e difficile. Tuttavia bisogna percorrerla se vogliamo crescere, a prescindere dalle simpatie di ciascuno di noi. Qualche anno fa sembrava che sulla necessità di partiti a vocazione maggioritaria non ci piovesse. Tuttavia negli ultimi tempi mi sembra che ci sia una ripresa del proporzionale, che tu sembri preferire. Ma c’è comunque la questione del premio da attribuire a chi vince, più o meno cospicuo.
Ecco, Nembo, ti sei sfogato e a me sta comunque bene. L’articolo poneva questioni istituzionali e non di politica in atto, con governi, parlamento, presidente della Repubblica, partiti in ebollizione, ecc. Io sono abbastanza vecchio da preferire i vecchi partiti, che, tutto sommato, avevano tutti una base ideale, più o meno contraddetta dai comportamenti concreti. Ma questa politica attuale mi sembra fondata troppo sui personalismi e sul leaderismo. Da qui, in gran parte, i colpi di scena come quello verificatosi questo pomeriggio da parte di Berlusconi.
Sì, Franco, mi riferisco al tuo secondo commento: è vero, la politica si fa con delle regole e quella degli avvicendamenti è essenziale in organismi collettivi come i partiti. Ma proprio a queste mancanze nei partiti si riferiva Salvati. Per lui, come per me e penso per tutti noi, la politica è una cosa troppo seria perché venga affidata a personalismi o a leaderismi.
Lorenzo sono felicissimo di questa “apertura” su tutti gli argomenti ,politica compresa, la mia perplessità nasce dal fatto che tempo fa azzardai un commento “politico” e mi zittirono ,dicendo che se avessi continuato ci sarebbe stata una bannatura.
Ben venga questo tuo “Angolo” del dialogo!
Sarebbe interessante aprire un discorso sulla legge elettorale….mi piacerebbe sapere come la pensate.
Grazie, Giuseppe57, il tuo pessimismo penso sia condiviso da molti oggi. Tuttavia, a parte ogni pessimismo, guai a non parlare di politica o affidarla soltanto a coloro che si autodefiniscono politici. Dobbiamo far capire loro che devono rappresentarci, come dice la nostra Costituzione.
Ok, amico Franco,la legge elettorale è uno degli argomenti all’ordine del giorno. Se ne potrebbe parlare anche qui e ora se gli amici eldyani desiderano, oppure aspettare le proposte in proposito da parte del governo.
Affermativo Lorenzo un pò mi sono sfogato, comunque l’articolo non poneva solo questioni istituzionali che possono essere affrontate con analisi politiche attuali e passate, critiche, e problemi da risolvere come ognuno di noi la pensa senza essere faziosi e scrivere insulti. Nel post, si menzionava confronto tra partiti politici e numerosi nomi di politici attuali, così ho espresso il mio commento sul governo delle false intese che continua. Condivido il tuo pensiero che una volta i partiti avevano dei sani principi con veri ideali. Leggo anche che Salvati dice che un partito è una comunità di intenti, io dico anche che un partito è una organizzazione collettiva che raccoglie più persone per realizzare scopi che per un singolo sarebbe irragiungibile. Mi scuso se sono uscito dal binario. Un Saluto
Giuseppe 57,ti ringrazio che condividi il mio scritto, sono d’accordo sul tuo commento, speriamo in una generazione nuova senza che ci siano esempi di una storia ormai liquefatta. Nel pomerigio Letta ha dichiarato che si riprende il filo più coesi e più forti, bene ma speriamo… che nn sia il -filo di Arianna- per uscire da un labirinto. Un Saluto
Ok, Nembo, il mio non era certo un rimprovero e sono sicuro che mi hai capito benissimo. Quanto alla politica attuale in Italia che dirne se non tutto il male possibile? Tuttavia dobbiamo cercare di non farcene abbattere e tener duro. La fase della confusione sembra che abbia assunto delle punte difficilmente vericatesi in passato e verificabili in futuro. Non possiamo però accettare che la politica che riguarda il nostro Paese venga fatta altrove, in Europa per esempio.
il punto di vista da parte mia (di una donna) è che da noi non c’è più politica SANA, tutti coloro che si propongono e che propongono la soluzione dei ns. problemi, non fanno che blaterare e pensare al proprio tornaconto. Mi spiegate quale credibilità può avere un condannato (perseguitato o meno) dalla giustizia a rappresentare il “popolo italiano”? penso che ogni nostro rappresentante debba essere trasparente in ogni situazione e se poco poco c’è un fuscello che adombra la sua credibilità debba dare le sue dimissioni fino a che la questione non sia chiarita. Non possiamo mantenere a vita onorevoli e senatori che con solo pochi anni di lavoro incassano in un mese quanto un comune cittadino prende in un anno, è uno schiaffo alla dignità degli uomini che lavorano e una vergogna per loro che passano per ladri o sfruttatori. Forse non sono in tema con l’argomento, ma a me non interessa la destra o la sinistra o il centro ecc.ecc. a me interessa che per la situazione in cui ci troviamo, i nostri figli non hanno lavoro, i nostri ospedali chiudono,i nostri studenti muoiono nei laboratori di università perchè poco sicuri, i nostri militari sono abbandonati a se stessi e rischiano la pena capitale (quelli all’estero),i nostri precari, sono precari a vita, i nostri imprenditori sono stremati e suicidano, non abbiamo più speranza nel futuro, negli uffici manca la carta, la benzina per i mezzi, le divise, ma gli uffici sono pieni di macchinari che non si fanno funzionare perchè non c’è il tecnico.Macchinari che sono costati un sacco di soldi.. ma sono fermi ed è stato fatto un favore a chi li ha forniti.Tutti i governi che si succedono non fanno che scaricare le responsabilità su quelli che li hanno preceduti, ma non riescono a fare di meglio o diversamente. Vorrei davvero potermi fidare di qualcuno ma si rivelano chi più chi meno solo piccoli don Chiquotte in lotta con i mulini a vento.
Esprimo un assunto piuttosto banale, ma credo sia necessario perché si capisca meglio il seguito del mio ragionamento.
Poiché ogni nostra azione, come accompagnare i figli a scuola, fare la spesa al mercato rionale, o al super, pagare una bolletta all’ufficio postale, ecc., andare dal medico, comprende di per sé un aspetto politico, è ovvio che occorre escludere l’espressione, che si ode spesso pronunciare “io non mi occupo di politica”. D’altra parte, sarebbe anche un nostro dovere sociale seguire ciò che accade, non solo a livello nazionale, ma soprattutto ciò che è a noi più accessibile, cioè a livello della propria Circoscrizione, come si diceva tempo fa, e ora del proprio Municipio.
Ciò, tuttavia, si riallaccia ad un’azione di gruppo, di associazione o, come accadeva diversi anni fa, all’attività che molti di noi svolgevano in un partito, la cui scelta dipendeva dalle proprie convinzioni personali. Nel mio caso, poiché idealmente privilegiavo gli aspetti sociali, la solidarità con i più disagiati, l’acquisizione dei principali diritti civili (mi riferisco agli anni ’70 quando, nel nostro Paese, il tradimento di una moglie rappresentava “un crimine”, denunciabile, tanto da rendere legittimo anche il delitto d’onore, ma nessuna punibilità per il marito che tradiva, non c’erano ancora né divorzio né diritto all’aborto, ecc.), si osteggiava la pena di morte ai paesi che l’applicavano, e così via. Si trattava, ovviamente, di un partito progressista, di sinistra, ad esempio il partito socialista che contemplava tutti questi aspetti.
C’era la convinzione di appartenere ad un gruppo che condividesse questi ideali e che si impegnasse per raggiungere tali obiettivi, e si avvertiva anche una certa coesione tra le persone che partecipavano alle varie riunioni.
Oggi questi argomenti suonano obsoleti: ciascuno pensa alle proprie posizioni individuali e alla casta alla quale appartiene.
Ecco perché, al momento attuale, non sarebbero più possibili raggruppamenti del tipo sopra descritto.
Anche allora esistevano discrepanze tra cittadini normali e parlamentari, ma forse non nella crescita esponenziale odierna.
Perché i nostri parlamentari, governatori, consiglieri regionali, comunali ecc. (in primis il nostro Capo dello Stato), sono retribuiti o avere appannaggi e privilegi di gran lunga superiori a quelli dei loro simili europei?
Se non si pone un limite, in modo serio e non sporadico, a tutte queste anomalie, quando sarà mai possibile ridurre le spese, che i governanti stessi, spesso blaterano di voler fare ?
Per principio, non amo il bipartitismo e mi auguro che si giunga presto allo svecchiamento dei nostri governanti, inserendo molti giovani nelle fila della politica. I Grillini ci hanno provato, ma sono ancora immaturi per intraprendere azioni decisamente innovative e qualificanti: forse potrebbero migliorare i loro comportamenti, nonostante abbiano un “capopopolo” ossessivo, troppo invasivo, che non permette loro di avere idee proprie……Potrebbe avvenire una ribellione generale……
Perdonate la mia esposizione, non proprio conseguenziale, ma sono le considerazioni che mi ha suscitato la lettura del bell’articolo di Michele Salviati.
Lorenzo, grazie di avercelo fatto conoscere.
Wanda, ho letto con molta attenzione la tua accorata presa di posizione. I tuoi sentimenti sono certo quelli di tutti noi. Non è che non ci piace la politica, solo non ci fidiamo. E ti pare poco? Abbiamo bisogno che la politica e i politici siano credibili. E’ troppo? No, è il minimo. Poi si parli di contenuti. E si realizzino programmi, non solo si enuncino.
Grazie, Giovanna, della tua “esposizione”.Mi ricordo che qualche anno fa frequentavo un’associazione a cui davamo il nome di “sfogatoio”. Aveva due regole fondamentali: parlare tutti e fare il “giro delle opinioni”, nel senso che tutti dovevano esprimersi senza rinunciare alla porola. Sì, perché anche allora vi erano quelli che rinunciavano, si fidavano a priori. Io penso che un deciso miglioramento della nostra situazione, qui e ora, sia affidato all’esposizione delle persone, al “metterci la faccia”, oltre che alla già ricordata credibilità dei capi e della politica in generale.
Ho sempre sostenuto che il Bosco è un bel salotto per interessanti e approfondite discussioni e con i commenti di oggi sull’articolo di Salvati abilmente presentato da Lorenzo, ne abbiamo una prova chiarissima e lampante.
Franco, Nembo, Giuseppe57, Wanda, Giovanna e, naturalmente, Lorenzo, avete dato calore e vita ad un bel dibattito animato e pacato allo stesso tempo, abbracciando tutti gli aspetti positivi e negativi della politica italiana e della vita sociale che ne deriva. Dopo aver assistito da spettatore alla discussione, ovvero aver letto tutti i commenti ritengo che non serve aggiungere altro ma consentitemi di esprimere la mia impressione, quella che mi è venuta spontanea entrando nel merito della discussione: Oggi è stato un salotto degno, con pari importanza e dignità, di una puntata di “Porta a porta” di Bruno Vespa. Bravissimi!
Grazie, Pino. Sei un vero amico e ti sono grato, anche a nome di tutti i partecipanti, del giudizio positivo e degli auguri impliciti a continuare. Ti abbraccio.
parlate pure della vostra politica amici , sono i fatti che contano non i voti ,dei fatti si vedono ogni giorno tagli e debito pubblico che continua a crescere???????il resto lo sappiamo tutti,
Sì, Giosué, abbiamo tanti problemi. Badiamo ai fatti, come giustamente dici. Di questi una parte dipende da richieste che ci provengono dall’esterno e altri da logiche di contenimento delle spese interne. Il cittadino, secondo il mio parere, deve essere messo in grado di giudicare. E, quanto ai sacrifici e ai contenimenti, non dovrebbe essere chi comanda a dare il buon esempio?
caro Lorenzo, non è che a me non piaccia la politica, non mi piace il politichese a cui ci hanno condannato. Tutti sono d’accordo di dover fare, per uscire da questo pantano in cui stiamo affondando, ma in pratica quando si tratta di fare, c’è sempre un interesse diverso o una recriminazione o qualunque altra cosa che ha la precedenza. Nei vari show che trasmettono, i vari politici che parlano non fanno che rivangare il passato e attribuire ai precedenti governi tutto il peggio possibile, non tenendo conto che anche chi parla era al governo, magari all’opposizione, ma che ci stavano a fare se non sono capaci di giudicare un uomo dai suoi comportamenti, dalle sue idee e di accettarlo o buttarlo fuori da dove si trova (camera o senato che sia) se la sua moralità non è perfetta? perche negli altri paesi del mondo (tranne in quelli dittatoriali) se succede qualcosa che non è legale, le persone fanno un passo indietro e si dimettono senza alcuna sollecitazione di sorta? o loro sono più virtuosi di noi, o noi non siamo capaci di scegliere le persone giuste.
Wanda, ti dò ragione anche se ritengo che i problemi non si riferiscano solo alla moralità dei politici o allo scadimento personale e morale di singoli e gruppi. Ci sono questi problemi ma ci sono anche quelli che si riferiscono ai diversi modelli di intervento, agli impegni internazionali, alla situazione delle finanze. Insomma non c’è certamente da ridere. Fanno male spesso e volentieri ad affidarsi a polemiche di superficie. Se fossi in loro riderei molto meno di quanto fanno correntemente.Comunque, il primo passo è fare della politica una materia per tutti perché non debbono esserci soltanto specialisti o tecnici ma prersone che si mettano al servizio della comunità, di tutte le comunità in rappresentanza delle quali sono state elette. E speriamo che anche quella che chiamano crisi internazionale ci dia qualche sollievo. Purtroppo il modello che sottende questa crisi è quello finanziario: tanti dei problemi derivano da speculazioni di titoli e monete e ne soffrono soprattutto i paesi più poveri o in difficoltà. Ma l’obiettivo è capire e tenere gli occhi bene aperti, in attesa, e credendoci fermamente, di tempi migliori.
…e già, ma chi di speranza vive, disperato muore. Noi nel frattempo cerchiamo di crederci ancora per un poco senza morire prima di disperazione…
Ti abbraccio, Wanda.
Buona domenica…. la Politica dovrebbe essere uno strumento per risolvere i problemi della società ma do quanto vedo e da quanto leggo sono solo scontri di potere, e accetterei anche una lotta di potere, ma per risolvere i problemi, invece i problemi si stanno incancrenendo.
Se non si rimente al centro l’uomo con i suoi valori persi da questo mararsma non se ne esce e non entro in merito a questioni d’ingegneria politico istituzionale perche sono un uomo della strada e constato tante chiacchiere e niente fatti, fatti che non vengono risolti per vari motivi politici e tecnici ma vedo un grande scollamento tra il vertice sempre piu vertice ( tutelato ) e la base allo sbando.Questo le ultime vicende politiche lo hanno dimostrato chiaramente, e che giudizio pensate abbiano dato i cittadini che lottano per arrivare a fine mese?
Mah! se la classe politica non capisce che quello che conta è l’uomo e i suoi valori non arriveremo da nessuna parte.
In merito a cosa si puo trattare nei blog? di tutto si può parlare ma con serieta rispetto ed educazione.
Grazie, Alessandro, condivido in tutto e per tutto la tua opinione in merito all’evidente scollamento fra politici e popolo, scollamento che prescinde da ogni ricetta in merito agli interventi da attuare, sia sul piano iatituzionale che programmatico. Non farci mancare il tuo parere, tanto apprezzato.
Non entro nell’argomento per non rischiare di ripete quello che è gia stato scritto, ma posso solo aggiungere; visto redazione di eldy che di politica si può parlare, senza litigare, e con pacatezza discutere le proprie idee.
Ciao Lorenzo voglio puntualizzare meglio alcune cose in modo pacato e semplice, non sono un cattolico fervente anche se battezzato e via dicendo: il mio credo è la natura e l’uomo con la sua inteligenza e i suoi valori,cè voluto Papa Francesco a commuovermi con la sua semplicità e la sua coerenza, in lui rileggo tanti miei pensieri che altri papi avevano cancellato definitivamente, e ha riaperto in me alcune problematiche esistenziali( chi sono, cosa voglio, qualè lo scopo della mia esistenza, che senso ha la vita)
Bè con PAPA FRENCESCO inizio ad intravedere alcune risposte e questo mi da grande solievo,ma anche i politici e sopratutto loro, che sono alla guida della società dovrebbero soppesare di più le SUE parole
E’ la natura, animali, piante e l’uomo con i suoi sentimenti ,valori e bisogni e ha il dovere di rimettere al centro di ogni discorso.
Condivido totalmente il pensiero di Alessandro, bisogna mettere al centro la natura in ogni discorso, come ci insegna Papa Francesco.
Grazie amico Riccardo. Sì, si può e si deve discutere di politica, che assume un’importanza vitale per le nostre vite.
E ancora grazie, Alessandro. Il tema che ho proposto concerneva i partiti, cioè gli strumenti con i quali si fa politica. Abbiamo trattato di argomenti connessi e perfino più importanti degli strumenti della politica, che sono gli interessi del popolo e la necessità che esso sia rappresentato seriamente dai politici, nelle sue necessità presenti e a venire. Tu ci offri ora una chiave per il dialogo che accolgo con entusiasmo. Ci sono realtà profonde che trascendono gli individui:i valori fondamentali dell’esistenza; e additi come modello un uomo già tanto amato, Papa Francesco. Una persona stupenda, capace di raffrontarsi con tutti, credenti e non credenti, in nome, appunto, dei grandi valori della vita. Vedrai che lascerà un grande segno.
Ciao Anna. Sì, mettere al centro la natura e i suoi valori profondi, quelli che vi fanno sopravvivere, crescere su tutti i piani, essere liberi e solidali, ecc. Grazie.
Ho espresso più volte il mio agnosticismo , ma come Alessandro sono stato colpito alle lacrime dall’amore ,quasi panteistico,che esprime Papa Francesco.
Quella frase citata nella lettera a Scalfari, Dio è “tutto in tutti” nessuno escluso ,neppure la natura, neppure l’universo.
Ha condannato la bramosia della ricchezza ,il liberalismo sfrenato, ha rivalutato le parole di Joshua figlio di Joseph e Maria , parole spesso dimenticate o male interpretate.
Si è schierato con i poveri, con gli ultimi, con gli oppressi , ha detto che combatterà i falsi buonismi ,i sepolcri imbiancati , gli uomini del destino.
Questa, cari amici ….è anche politica!
Certo che lo è! anzi Franco è il fondamento essenziale per una vera politica, in fondo la politica non dovrebbe essere lo strumento per inalzare l’uomo? e uomo non di parte, ma nella sua interezza sociale: bianchi, rossi, gialli, neri e di tutti i schieramenti politici di destra o di sinistra.Io sono un laico e questa laicità di parte non mi piace affatto.
Eh sì, Franco, Papa Francesco rivolterà la politica degli Stati. Ha messo un ingrediente nella religione che metterà in crisi il modo di far politica, fra l’altro. Magari i partiti si ispirassero con convinzione al messaggio, che era stato dimenticato, di aiutare prima di tutto i poveri del mondo. E non solo a parole, naturalmente, ma con i fatti.
Alessandro, sì, tutti gli uomini sono uguali, senza distinzione alcuna. Su quasta base bisogna ricostruire.