LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 6 Ottobre 2013 | 19 commenti- commenta anche tu!
E' una domenica mattina, siamo un bel gruppo di persone, con me oltre ad alcuni amici, ho anche delle conoscenze, che ho acquisito frequentando un gruppo di aiuto e ascolto. Una di queste persone ha recentemente subito un lutto, lo chiamerò G, ed essendo io, una persona che ha provato la sensazione e il vuoto della perdita, mi sono sentita in dovere di non lascialo solo. Ha accettato dapprima un invito a cena a casa mia, con semplicità, e poi di partecipare anche a questa gita. Un'altro conoscente, lo chiamerò C mi aveva chiesto, se avesse potuto venire anche lui, “Certo che si” avevo detto, mi rispose "Ti farò sapere".
Poi, con una telefonata mi chiese informazioni sulla gita, su quanto tempo ci volesse, su quanta strada ci fosse da percorrere a piedi, “Parlo con mia moglie”, mi disse, “e poi ti richiamo”. La seconda telefonata dopo pochi giorni: "Vengo con mio figlio, se mi dici che non siamo obbligati a camminare molto...".
Montagne del Gottardo
Dopo alcuni chiarimenti ancora, mi confermò l’iscrizione, poi nei giorni a seguire ha chiesto se poteva aggiungere il suocero e la figlia, Sono riuscita a recuperare i posti e ci siamo organizzati per orari e posto di ritrovo.
La mattina di buon ora eravamo tutti insieme alla partenza del bus, lì ho capito il perché di tante domande e preoccupazioni....
Il mio Amico C, ha due figli diversamente abili, non sapevo che ci fossero queste difficoltà, e da subito avrei voluto chiedergli scusa, per non aver capito, ma come avrei potuto saperlo, credevo fosse solo un problema di deambulazione.... Ho iniziato a sentirmi piccola ma piccola dentro, nell'animo e nel cuore, non dicendo nulla, ma Riccardo che un pò oramai mi conosce mi diceva: “Non preoccuparti, non hai sbagliato nulla”.
Tunnel del San Gottardo
Riccardo ha fatto tanto volontariato per un comune della nostra zona, sa cosa sia la disabilità, per scelte sue personali, e ha un modo di rapportarsi con questi ragazzi, così bello e naturale, che rimango incantata a guardarlo. Il tempo non è dei migliori, mentre viaggiamo nella mia testa si affollano tanti pensieri:
Speriamo non piova;
Speriamo non si spaventino della galleria;
Speriamo non faccia freddo... per i ragazzi;
speriamo non sia troppo faticoso per loro.
Io vorrei dire o fare ma sono impacciata, sul pullman siamo vicini, parliamo del più e del meno, facciamo battute, il nonno dei ragazzi scherza con loro e con Riccardo, mentre viaggiamo nella verde Svizzera la bambina contenta agita le mani... ha visto un lago e poi un'altro, entriamo nel tunnel del Gottardo, tutti felici a guardare questa galleria che non finisce mai, poi iniziamo a vedere i monti con ancora tanta neve, "Neve, neve" gridano e ridono.
Mucche al pascolo
E poi la ragazzina urla: "Che bello!!!” e agita le mani. L'ho vista felice ma proprio tanto, quando alla sua destra, proprio dal suo finestrino, ha visto le mucche, era strafelice, il mio amico C mi guarda e mi dice:
"Hai visto come sono contenti? Eri preoccupata anche tu, l'ho capito, lo so". Lo guardo e non so cosa dire.
Prima tappa all'autogrill. Tutti, alla sosta, generalmente abbiamo bisogno dei servizi igienici. Il nonno si è portato il bimbo con sé nel bagno degli uomini, il mio amico doveva accompagnare la ragazzina nel bagno delle donne, e non volevano farlo passare, questi svizzeri sono così fiscali, fanno venire i nervi, ma veramente i nervi, le loro regole se le mettessero in un bel posticino qualche volta. Dopo tanto faticare riusciamo a far capire quello che è cosi lampante da vedere e C può accompagnare la propria figlia in bagno.
I ragazzi in sosta
La colazione, poi una telefonata alla mamma che è a casa e si riparte. Giunti a destinazione il tempo mi preoccupa ma non sembra preoccupare loro, sono bene equipaggiati ci salutiamo con l'accordo che se hanno bisogno ci contattano, ci allontaniamo adagio, per non far capire che comunque li teniamo d'occhio, li vediamo salire sull'ascensore mentre noi scendiamo lentamente a piedi.
Ci troviamo al primo balcone c'è tanta gente, li aiutiamo un pò a farsi strada e lì ho visto la felicità dei due ragazzi davanti alle Cascate del Reno, a Sciaffusa, ho guardato i miei amici G e C che, mi ringraziano, dicono che sono bellissime, i ragazzi sono euforici, loro non vengono a fare il giro in barca, ma piano, piano scendono giù all'altro belvedere, il nonno è contento, mi libero, finalmente, di un po' di tensione.
Ci lasciamo momentaneamente, parlando con Riccardo e l'altro amico G in barca, riferisco che io non sapevo, ma nemmeno l'altro amico aveva compreso la gravità della situazione.
Cascate di Sciaffusa
Mi godo il giro in barca facciamo foto e filmini, torniamo su, ci fermiamo a mangiare. Beviamo un caffè carissimo e schifoso e incontriamo di nuovo i ragazzi, sono scesi un'altra volta e ancora sono stati entusiasti.
Il museo lo hanno visto due volte, contenti di essere stati in treno in modo virtuale, di aver visto un tavolo con i piatti e i bicchieri che si muovevano e poi ripartiamo.
Il tempo è stato clemente, non ha piovuto, fino a che non siamo saliti sul pullman, tutti stanchi ma contenti. Qualcuno si addormenta. Sono serena mentre vedo Riccardo che gioca con gli sguardi attraverso i sedili del pullman con i due ragazzi.
Altra veduta Cascate di Sciaffusa
La vita mette tutti, chi più chi meno, a dura prova, e anche io ho avuto la mia dose di dolori e dispiaceri, ma oggi mi sono sentita piccola, infinitamente piccola.
Se mai mi lamenterò, perché non sono riuscita a fare tutto quello che avrei voluto, perché non ho soldi, o perché sono stanca, o perché quel giorno mi gira storta, ho autorizzato Riccardo a mettermi in riga...
Malgrado tante sfortune, mi sono resa conto di essere fortunata, i miei figli sono di costituzione sana, ho un bel nipotino, oggi ho imparato una grande lezione, so di essere una persona onesta, so anche di essere abbastanza disponibile, malgrado i miei tanti timori, quando ci siamo salutati il mio amico mi ha detto:
“Ti dò un bacio, e grazie”....
Sono contenta, e non solo per quel che ho visto, perché non abbiamo avuto problemi, sono contenta di aver fatto passare una giornata diversa ai ragazzi, ma forse più di tutti a questo papà e a questo nonno che vivono in simbiosi con questa situazione, forse è volontariato anche il mio.
La normalità ci permette solo di essere più veloci in qualche cosa, la disabilità ci fa capire che ci attacchiamo a cose inutili, che trascuriamo gli affetti pensando di fare, correre e spendere, invece un sorriso come quello davanti a delle mucche ti riempie l'anima.
§ - La grafica, le immagini e il video musicale sono a cura di Giovanna
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Grande Enrica, ci hai fatto piangere stamattima, ma anche ci hai reso ancora una volta convinti che l’amicizia, la simpatia, la comprensione siano i valori fondamentali della vita. Grazie di esserci.
Con i consueti ringraziamenti a Pino e Giovanna.
Buon giorno, è mattino presto per i più ma quasi tardi per me, ho tardato perchè ho riletto più volte l’articolo di Enrica e la cosa che mi ha colpito di più non è tanto la gioia dei ragazzi per la novità o la compiacenza serena del nonno….MA la intima riflessione dell’autrice del post e della sua analisi interiore che mi porta la conferma che l’essere umano è materia e sentimenti,spesso in contrapposizione tra di loro ( consumismo, materialismo,non conoscenza )ma basta poco per riaccendere i sentimenti sopiti non spenti: allora l’uomo deve fermarsi fare un’analisi interiore e riaccendere la fiamma dell’umanità insita in ogni persona.
Ecco: ” … riaccendere la fiamma dell’umanità”, hai detto bene Alessandro!
Enrica, hai fatto centro ancora una volta!
Bellissimo racconto, sincero: leggendo si sentono vibrare le emozioni di tutti. La vita è bella, il creato pure: le persone sono sempre, sempre speciali!
Un augurio a tutti di sentirsi gioiosi e di guardare la vita con la trasparenza dell’animo!
Che tu avessi un grande cuore , lo sapevo , ma hai superato te stessa nel aiutare quel nonno , il padre ed i suoi figli . Forse avevano fatto ben poche gite , e te gli hai aiutati. Dirti brava è poco , ma accetta i miei complimenti . Un abbraccio ciao
Che bella Enrica! Forse esperienze come la tua dovremmo viverle tutti , soprattutto quelli che non sono stati provati particolarmente dalla vita , per capire che esistono “altri tipi di felicità” e che bisogna acconternarci di quello che abbiamo.
A Enrica un sentito grazie di vero cuore e i complimenti tutti meritatissimi.
Si Enrica, è proprio cosi, dai tuoi scritti emerge l’immensa bontà della tua anima, ciò che nella realtà riesci, invece, a mascherare con il tuo carattere forte, diretto e spontaneo, forgiato dalle esperienze del tuo vissuto che ha portato a chiuderti in difesa davanti a qualsiasi contrarietà vera o presunta. Ma stai serena, ciò che è importante e conta più di tutto il resto è la profonda sincerità che alloggia nel tuo cuore. Ti apprezzano tutti per questo. Grazie ancora.
Sono un amico di Enrica la conosco molto bene,ho mangiato spesso alla sua tavola, in compagnia, è una persona semplice e non dimentica le sue origini,non fa nulla per sembrare diversa da quel che è, a volte dolce, a volte ruvida e nervosa, molto ma generosa sto scrivendo dal pc di casa sua mentre lei è in cucina
grazie a chi mi ha dedicato tante belle parole, sono solo riflessioni, sono domande e risposte che mi sono fatta in quell’occasione, non credo in nulla, ma nella fortuna forse si,questo caro amico è un papà come tutti gli altri, e quei ragazzi sono figli, come tutti i nostri figli. Il coraggio di scegliere di portare avanti una situazione simile, merita tutto il mio rispetto, e quello degli altri. Bravo e il mio amico C che fa il papà, orgoglioso di esserlo, con tutti i sacrifici e le rinunce che questo ruolo comporta
Bella storia Enrica, e raccontata anche molto bene. Queste gite ti riescono sempre alla grande: le cascate di Sciaffusa sono spettacolari e hai fatto benissimo a proporre tale gita ai tuoi amici: credo bene che i bambini siano rimasti affascinati. Brava!
Ciao e a presto. Un abbraccio.
conoscendo personalmente Enrica non mi meraviglio più dei suoi scritti, sono stata ospite in casa sua ad Agosto, eppure la nostra amicizia era iniziata da poco ma lei mi ha aperto le porte come l’angelo del paradiso.
Quello che lei scrive lo sente in fondo l’anima perchè il suo cuore è grande per tutti,ma quello che più mi piace di lei è la sua sincerità e guai se crede che le persone le mentiscono.
Questa è Enrica tutta di un pezzo(anche se un grande) ma un pezzo che vale oro per l’amico sincero
Grande, Enrica! Che bello il tuo racconto, mi sembrava di esserci anch’io con voi. Quello che ti regalano le persone disabili ha un valore aggiunto, in tutto, e noi abbiamo sempre bisogno di quello che loro ci possono insegnare.
Complimenti a te e a Riccardo.
Buona domenica a tutti gli amici del Bosco, bello il racconto di Enrica, una testimonianza di solidarietà in questi momenti di dolore e di riflessione per i recenti fatti accaduti. Spesso un piccolo gesto di accolgienza alleggerisce le sofferenze di chi si ritrova solo dopo un lutto, con mille difficoltà, aprirsi e aiutare il prossimo è un dovere di ogni essere umano!
Bello il tuo racconto Enrica,commovente nella sua semplcita’.Sei veramente da ammirare nella tua grande bonta’ d’animo.Quella domenica hai seminato felicita’,sembra vedere la bimba ridere felice cogli occhi che brillano di gioia .Grazie Enrica sei stata bravissima,Un particolare ringraziamento a Giovanna per il pezzo di CLaydermann
enrica complimenti x il tuo racconto ,tutti capiamo che siamo fortunat dopo il tuo racconto ciao
I ringraziamenti sono d’obbligo…
grazie a tutti
ancora una volta mi hai colpito nell’ animo ti ringrazio per la dolcezza che tu riesci a riempire i ns cuori ciao
Mi sembra di rivivere quella giornata cara Enrica, questo racconto l’ho letto e riletto più volte anche perche mentre lo scrivevi io ero li che ti guardavo, e ad ogni luttura lo trovo semplicemente dolce come sai essere solo tu.
Ora ti chiedo molti di noi eldyani, aspettano la domenica per leggere i tuoi racconti, penso di interpretare il pensiero di chi ti legge, e ti chiedo; per favore continua con i tuoi racconti domenicali, non importa dove li pubblichi, ma è importante che noi li leggiamo in eldy.
Grazie Enrica.
non so Riccardo, mi stupisce che proprio tu, che sai come la penso, mi chieda di continuare….tu li leggi in primis
Da un po di tempo cerchi di convincermi, a volte non riesco,
Non so spiegare nemmeno io….
ma si sa, sono complicata, ringrazio nuovamente tutti anche Leila