50° Anniversario della tragedia del VAJONT per non DIMENTICARE
La diga del Vajont
Alle ore 22.39 del 09 Ottobre 1963 si verificò una tragedia umana. Una frana gigantesca di una massa compatta, di oltre 260milioni di metri cubi di roccia e detriti, provocò un’onda che cancellò, in pochi secondi, un intero territorio e quasi 2.000 vittime. La morfologia delle valli del Vajont e del Piave venne sconvolta. Oltre alle vittime e agli ingenti danni territoriali, la popolazione superstite subì le
Campanile di Pirago
conseguenze di indelebili danni morali, che fecero soffrire e continuano a far soffrire persone e singole comunità. La natura uscì ancora una volta vincitrice nei confronti dell’uomo…si consumò una tragedia tra le più grandi che l’umanità non potrà mai dimenticare.
La Redazione del Bosco
COMMENTI
il 09 ottobre, 2013 Nembo dice:
Un pensiero a tutte le vittime. R.I.P.
il 09 ottobre, 2013 Lorenzo.rm dice:
Ricordiamo e piangiamo ancora e sempre. Tanto più che da un po’ di tempo corrono strane voci sulle responsabilità.Coraggio Italia.
il 09 ottobre, 2013 armida,ve dice:
la tragedia del Vajont fu fatta passare per fatalità, per molto tempo, da parte dei responsabili, in combutta con il potere di allora. Io ricordo benissimo (sono veneta) la mattina del giorno 10 ottobre; si dava la notizia della disgrazia, come se fosse stata imprevedibile.. Ricordo il commento di Montanelli:”un sasso è caduto nel bicchiere, l’acqua è traboccata, tutto qui”. Questo per zittire le accuse che già iniziavano ad esserci. Per molto tempo le informazioni furono carenti(per essere buoni).. Finalmente una sera, per caso, vedo su Rai 2 uno spettacolo teatrale:
in diretta dal Vajont il grande attore Marco Paolini rifà la storia, dopo essersi documentato nel libro di Tina Merlin (Sulla pelle viva )Consiglio a tutti di leggerlo! Da quel momento la conoscenza di quanto accaduto fu a portata di tutti. Ora, finalmente, i geologi fanno il mea culpa, intanto a Longarone e dintorni stanno ancora pagando per quello scempio, la vita delle persone superstiti è stata certamente, fortemente segnata.
A questo punto, speriamo che la tragedia non sia stata vana, anche se non ci credo molto..
il 09 ottobre, 2013 gianna dice:
La tragedia del Vajont, mai si potrà dimenticare ,Longarone e d’intorni stanno ancora pagando le conseguenze,sperando che nn succedono mai più.
il 09 ottobre, 2013 Alessandro31 dice:
Tragica fatalità!
Altro che tragica fatalità,fu un disprezzo per la vita e per la natura; e non mi sembra affatto che tali tragedie volute abbiano insegnato qualcosa,sono passati ben 50anni e ben altre vite umane si sono sacrificate per incuria del territorio o per avidità umana.Si giusto ricordiamo, le memorie dovrebbero servire a imboccare nuove strade e non perpretase sempre i stessi crimini. ” Questo è l’essere umano” che si maschera di bonismo e altruismo ma è il peggior animale.
alessandro
il 09 ottobre, 2013 Giuseppe3,ca dice:
Tragedia italiana, non sola purtroppo, che è giusto ricordare. Una preghiera per tutte le vittime di allora e di altri episodi analoghi, non possiamo fare altro se non sperare che simili cose non si ripetano.
il 10 ottobre, 2013 giovanna3.rm dice:
Ricordo molto bene quel giorno terribile: ero da poco tornata a Roma da un viaggio al Nord e proprio in quella zona, a Calalzo. Avevo ancora in mente le immagini di tutti i paesini che avevo visitato, vicinissimi a Longarone. La tragredia mi colpì in modo particolare, anche perché avevo diversi amici nella provincia. Fortunatamente si salvarono ma ebbero grossi problemi per lungo tempo.
In questi giorni si parla di nuovo di quell’evento orribile: al solo pensiero che avrebbe potuto essere evitato c’è da essere angosciati!
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d
Un pensiero a tutte le vittime. R.I.P.
Ricordiamo e piangiamo ancora e sempre. Tanto più che da un po’ di tempo corrono strane voci sulle responsabilità.Coraggio Italia.
la tragedia del Vajont fu fatta passare per fatalità, per molto tempo, da parte dei responsabili, in combutta con il potere di allora. Io ricordo benissimo (sono veneta) la mattina del giorno 10 ottobre; si dava la notizia della disgrazia, come se fosse stata imprevedibile.. Ricordo il commento di Montanelli:”un sasso è caduto nel bicchiere, l’acqua è traboccata, tutto qui”. Questo per zittire le accuse che già iniziavano ad esserci. Per molto tempo le informazioni furono carenti(per essere buoni).. Finalmente una sera, per caso, vedo su Rai 2 uno spettacolo teatrale:
in diretta dal Vajont il grande attore Marco Paolini rifà la storia, dopo essersi documentato nel libro di Tina Merlin (Sulla pelle viva )Consiglio a tutti di leggerlo! Da quel momento la conoscenza di quanto accaduto fu a portata di tutti. Ora, finalmente, i geologi fanno il mea culpa, intanto a Longarone e dintorni stanno ancora pagando per quello scempio, la vita delle persone superstiti è stata certamente, fortemente segnata.
A questo punto, speriamo che la tragedia non sia stata vana, anche se non ci credo molto..
La tragedia del Vajont, mai si potrà dimenticare ,Longarone e d’intorni stanno ancora pagando le conseguenze,sperando che nn succedono mai più.
Tragica fatalità!
Altro che tragica fatalità,fu un disprezzo per la vita e per la natura; e non mi sembra affatto che tali tragedie volute abbiano insegnato qualcosa,sono passati ben 50anni e ben altre vite umane si sono sacrificate per incuria del territorio o per avidità umana.Si giusto ricordiamo, le memorie dovrebbero servire a imboccare nuove strade e non perpretase sempre i stessi crimini. ” Questo è l’essere umano” che si maschera di bonismo e altruismo ma è il peggior animale.
alessandro
Tragedia italiana, non sola purtroppo, che è giusto ricordare. Una preghiera per tutte le vittime di allora e di altri episodi analoghi, non possiamo fare altro se non sperare che simili cose non si ripetano.
Ricordo molto bene quel giorno terribile: ero da poco tornata a Roma da un viaggio al Nord e proprio in quella zona, a Calalzo. Avevo ancora in mente le immagini di tutti i paesini che avevo visitato, vicinissimi a Longarone. La tragredia mi colpì in modo particolare, anche perché avevo diversi amici nella provincia. Fortunatamente si salvarono ma ebbero grossi problemi per lungo tempo.
In questi giorni si parla di nuovo di quell’evento orribile: al solo pensiero che avrebbe potuto essere evitato c’è da essere angosciati!