L’Angolo del dialogo – Fatti e Opinioni

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A fine Anni Cinquanta e fino a metà degli Anni Sessanta, quando ero ancora studente, ho fatto la comparsa al Teatro Lirico Vincenzo Bellini di Catania partecipando a diverse opere. Fra quelle che più mi appassionarono ci fu Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, nella quale ricoprivo il ruolo, beninteso con altri giovani della mia età, di un prete alla processione pasquale. Ricordo che quella foto di me vestito da prete impreziosì per anni il vecchio mobile-bar della mia casa paterna. E ricordo come i visitatori, informandosi da mia madre, si congratulavano con lei della vocazione che avevo avuto,  grazie a Dio.

 

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Ma torniamo all’opera. Cercatela su Internet, per cortesia e, se avete tempo e voglia, ve la gusterete tutta in poco tempo. C’è una musica stupenda: il famoso Intermezzo, la “Siciliana” (O Lola ch’ai di latti la cammisa), i cori (fra cui Il cavallo scalpita,  Inneggiamo al Signore, Viva il vino spumeggiante), gli insuperabili dialoghi (come la scena di gelosia fra Santuzza e Turiddu, l’Addio alla madre).

 

Sicilia NaifDisegno naîf della Sicilia

 

E c’è anche quest’atmosfera d’amore e di morte che aleggia in tutta l’opera, peraltro assai breve. Questa la trama, in breve: Turiddu ha tradito l’amicizia del compare Alfio facendo della moglie Lola la sua amante. La fidanzata Santuzza ha visto e capito e fa la spia ad Alfio.

 

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Turiddu sa che, nell’inevitabile duello rusticano con Alfio, può morire e raccomanda Santuzza, che potrebbe rimanere sola, alla madre. Tutto ciò in un quadro di colori e sapori indimenticabili. E che dire della “mia” processione? Insomma, una buona occasione per conoscere La “Cavalleria”, gustarla e farla propria. 

 

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Ricordando che la Pasqua di Resurrezione fu anche, prima, Pasqua di Passione. Come per Gesù, anche in terra di Sicilia. E che l’opera fu data un giorno a Catania, in un teatro lirico dove un ragazzo faceva la comparsa e si commuoveva fino al pianto per la tragica storia di Turiddu, Santuzza, Alfio, Lola e Lucia, la madre.

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Placido Domingo  -  "Siciliana",  dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni

 

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Il Maestro George  Prêtre dirige l'Intermezzo della Cavalleria Rusticana

 

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 Placido Domingo - Addio alla  madre, dalla Cavalleria Rusticana

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COMMENTI

  1. il 02 aprile, 2014 Lorenzo.rm dice:

    L’ho intitolato “Ricordi indelebili”, questo episodio della mia vita. E lo sono davvero. Mi hanno segnato per sempre. Ho capito allora che siamo come appariamo e che c’è un pubblico che ci guarda e ci giudica. Potenza dell’opera, del teatro, degli interpreti, di chi applaude o fischia.

  2. il 02 aprile, 2014 franco muzzioli dice:

    Dico sempre che “la Cavalleria” è l’unica opera “bella tutta” , non c’è un momento di cedimento , tutta musica somma, dall’overture ,all’intermezzo, dai cori alle arie …tutto stupendo.
    Poi è verista ,di ambientazione perfetta e finisce con un urlo, modernissimo e drammartico ….”hanno amazzato compare Turiddiu !!!” fine.

  3. il 02 aprile, 2014 govanna3.rm dice:

    Opera godevolissima, arie accattivanti, opera veramente bella da seguire.
    Lorenzo, ma quanti anni avevi, sei giovanissimo, non più di 18, direi! Immagino quanto tu abbia amato la lirica per parteciparvi così intensamente: sicuramente deve rappresentare un gran bel ricordo per te.
    Grazie di avercene parlato.

  4. il 02 aprile, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Franco, la Cavalleria è bella tutta e la raccomando vivamente a chi non la conosce. Poesia, amore, rancori, violenza.Hai ragione: l’urlo finale, modernissimo, è agghiacciante: Hanno ammazzato compare Turiddu. Se lo sentiva, il poveretto, ed in fondo, è stata una liberazione per lui, avendo tradito l’amico e compare Alfio. Questa vicenda dell’opera rappresenta per me un “debutto” con la vita. Ero al primo anno di università, mi sentii attore anch’io nel mio piccolo, provai l’ebrezza dell’applauso, fui ammaliato dagli splendidi colori e dalle voci di cantanti e coro. E feci la prima esperienza sindacale: ci davano due soldi e in più dovevamo fare la claque. Ricordo che ritardammo l’uscita di un’opera per protesta.

  5. il 02 aprile, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Giovanna, ero giovane, ma che bel prete sarei stato. Vero? Grazie di avere curato l’articolo con il consueto garbo e amore.

  6. il 02 aprile, 2014 Giuseppe3.ca dice:

    Si, La Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, un’opera breve ma che trasmette forti emozioni dal primo all’ultimo minuto in un crescente coinvolgimento musicale.
    Cagliari è una piazza ‘difficile’ per la lirica perché annovera tantissimi intenditori e appassionati amatori che chiedono sempre il meglio.
    Recentemente è stata presentata a Cagliari e, naturalmente, non me la sono persa oltre che per la bellezza dell’opera anche perché Lola era interpretata da una mezzosoprano di Cagliari, una cara amica di famiglia che ora fa parte del Teatro Stabile di BOlogna.
    Piacevolissimi i pezzi scelti da Giovanna.
    Grazie Lorenzo: un invito a ripeterti ancora.

  7. il 02 aprile, 2014 sandra vi dice:

    Bello il tuo racconto Lorenzo.Io ho vuto a fortuna di ascoltare la “Cavalleria Rusticana ” alla Scala di Milano interpretata da DEl Monaco,uno spettacolo indimenticabile e quel grido “hanno ammazzato compare Turiddu “egheggiava per la sala dandoti i brividi.Un grazie a te e all sempre bravissima GIOVANNA.

  8. il 02 aprile, 2014 Nembo dice:

    Vero Lorenzo quello che hai scritto, perchè ognuno di noi ha dei “ricordi indelebili” gli stessi sono impressi nella nostra mente e, sono sempre vivi, in questo caso credo che per la parte che hai interpretato come prete, sei rimasto emotivamente colpito anche se eri un attore che è l’elemento centrale dell’evento teatrale. Concordo nel dire che la “cavalleria” è tutta bella e passionale che rispecchia le condizioni sociali di allora della Sicilia ovvero il cosidetto onore e vendetta. Un plauso a Giovanna che come sempre con tanta passione a curato l’articolo.

  9. il 02 aprile, 2014 lorenzo.rm dice:

    Pino, a me, e penso a tutti, la Cavalleria ha fatto sempre una grande impressione. La storia, soprattutto, è meno banale di quello che si pensi. Basti osservare il personaggio di Turiddu, che, avendo tradito la sua fidanzata ed il suo amico, quasi attende il giudizio e la morte riparatrice. Si può vedere oggi qualcuno che raccomanda la fidanzata tradita alla propria madre? Lui lo fa e si avvia, presago, alla morte.

  10. il 02 aprile, 2014 lorenzo.rm dice:

    Grazie a te, Sandra. Quello dell’opera è stato per me un periodo felicissimo e particolare. Dicevo che mi sono sentito un protagonista, altro che una semplice comparsa. La musica, prima di tutto, certo. ma anche le scene, i cantanti, l’orchestra, tutto ho vissuto come un mondo incantato e fatato. Che dire del fatto che, pur essendo passato il momento della uscita in scena, stavo all’angolo remoto del palcoscenico a vedere dal vivo lo svolgersi degli eventi? Essendo inevitabilmente cacciato via dal direttore di scena?

  11. il 02 aprile, 2014 lorenzo.rm dice:

    Nembo, la mia parte da prete si limitava alla partecipazione ad una processione, con altri preti. Ma l’atmosfera era di grande sensibilità. Pd il dramma incombente ti dava l’impressione di un pericolo prossimo, che stringeva i protagonisti in una morsa. E poi i cavalli, i carrettieri, la gioia del popolo, il vino frizzante. Un’atmosfera da sogno carnale. Il prete si sentiva un po’ fuor di luogo? Sì.

  12. il 02 aprile, 2014 Giuseppe3.ca dice:

    Vero Lorenzo, non può essere diversamente: Bellissima novella di Giovanni Verga e grande opera di Mascagni.
    Le emozioni non mancano.

  13. il 02 aprile, 2014 gabriella BZ dice:

    Sei stato formidabile Lorenzo, pensa che è stata la prima opera che ho ascoltato da un disco, un 33 giri.Anni dopo l’ho vista è stata una meraviglia una cosa da farti lacrimare tanto è commovente.Bravissimi a te e Giovanna che ci ha fatto risentire dei pezzi.

  14. il 02 aprile, 2014 Giulio Salvatori dice:

    Caro Padre Lorenzo,l’avevo capito che c’era in Te qualcosa di Divino, peccato: oggi saresati come minimo Cardinale. Senti come suonerebbe bene :- Cardinal Lorenzo – Concedimi questa introduzione scherzosa ringraziandoti per avermi accompagnato nella vera musica. Seguo anch’io la Lirica e ogni tanto suoniamo intermezzi di Opere e ti devo dire che anche i cuori più refrattari vibrano.Concludo con una frase che diceva il mio vecchio Maestro :- La Musica ingentilisce i cuori. Grazie Lorenzo

  15. il 03 aprile, 2014 lorenzo.rm dice:

    Sì, Pino, l’aria peccaminosa che si resprava in paese avrebbe fatto sentire a disagio un prete vero, pensa un po’ un prete novello temporaneo come me.

  16. il 03 aprile, 2014 lorenzo.rm dice:

    Grazie a te, Gabriella, delle espressioni così belle e amichevoli che ci indirizzi. Grazie.

  17. il 03 aprile, 2014 lorenzo.rm dice:

    Grazie, Giulio. Le tue espressioni mi inorgogliscono, sia come prelato mancato che come amante della musica. Dette da un maestro come te, poi. Maestro Giulio, ti sono grato. E vai con la musica!


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