Sono stato a Lourdes per una promessa fatta in un momento critico e difficile della mia vita, a causa del mio lavoro. Non è semplice per me scrivere questo articolo e sintetizzarlo soltanto a parole, poiché si tratta di un’esperienza unica, che ho vissuto intensamente .
Accadde una domenica di settembre, di vent’anni fa. Verso sera ci trovammo nella piazza del paese, insieme al resto del gruppo Unitalsi, una trentinadi persone, in partenza per Milano (Stazione di Porta Romana), dove ci aspettava un treno, appositamente attrezzato per il trasporto dei malati e dei pellegrini. Arrivammo a Milano e subito, con altri barellieri e dame, iniziammo a sistemare le cose, mettere i malati sulle barelle e i bagagli sul treno. Nel frattempo arrivarono anche gli altri gruppi dell’Unitalsi della Lombardia. Sui volti delle dame e dei barellieri trasparivano sentimenti diversi: per alcuni si trattava di un’esperienza già consolidata e erano felici di poterla ripetere, per altri, come il sottoscritto, che era alla sua prima prova, erano tutte novità, da scoprire e da vivere.
Gruppo di Volontari
Finalmente partimmo e, fin dall’inizio, ogni accompagnatore ebbe la propria mansione nell’assistenza ai malati, fino all’arrivo a destinazione. Viaggiamo tutta la notte e dopo tredici lunghe ore arrivammo a Lourdes. Mentre aiutavamo i malati nel trasbordo su automezzi, appositamente attrezzati per il loro trasferimento all’ospedale assegnato, pensai: sicuramente questa gente è venuta per cercare qualcosa, ma cosa?
La Cattedrale
La risposta non fu tanto semplice. Una cosa, tuttavia, era certa: si avvertiva un impulso interiore che accomunava tutti, che invitava a partecipare a questo pellegrinaggio, una spinta che derivava dalla fede e dalla speranza che nascevano e crescevanodentro di noi. Poco dopo le dame erano già all’opera presso l’ospedale Acceuil –Notre Dame, situato all’interno del recinto sacro dove si trovavano la grotta e le piscine. Mi fu assegnato il compito di assistere i fedeli al bagno, poi a condurli alla Basilica superiore, a quella Sotterranea e a numerose altre cappelle. Tutto mi sembrava immenso e particolarmente toccante.
La grotta
Chi non ha mai partecipato e vissuto una simile esperienza, avrà difficoltà a capire ciò che si provava in un simile luogo di pace e di preghiera, anche perché era tutto diverso dalla solita vita quotidiana e dall’abituale stile con cui si partecipava ai vari riti religiosi. Durante la mia esperienza di una settimana, oltre ad accudire gli ammalati nelle loro esigenze quotidiane , li accompagnavo alle funzioni e vivevo con loro i vari momenti della giornata.
Piscine di Lourdes
Fu sicuramente un’esperienza di fede che ha lasciato una traccia consistente nell’animo di ognuno di noi. Ed è ancora più forte per chi non si aspetta più di essere aiutato e incomincia ad aiutare gli altri; allora scoprirà che ci sono persone che hanno bisogno di aiuto, che credono in noi , tanto quanto noi crediamo in noi stessi. Ogni giornata era caratterizzata da una particolare funzione religiosa (Via Crucis, Rosario, Processione eucaristica, Flambeaux , ecc..) ed anche se l’atmosfera e lo scenario erano sempre variati, lo spirito con cui venivano vissuti era unico e coinvolgente, quasi a trasformarsi in un solo elemento, con la preghiera e la meditazione.
La Madonna nellla Grotta
Ora comprendo quanto sia deterninante ricordare, meditare sul cammino percorso, riflettere sull’esperienza personale e comunitaria vissuta al santuario e, infine, è importante avvertire quotidianamente la presenza del prossimo nella nostra vita.
Richard Clayderman - Av e Maria (Bach-Gounod)
COMMENTI
il 09 aprile, 2014 lorenzo.rm dice:
Amico Nembo, non conoscevo questa tua esperienza di vita e, l’averla saputa, mi ti rende ancora più caro. E’ essenziale credere in quello che si fa e alimentare la speranza di chi soffre e crede. Poi sarà quel che sarà. Per questo, alla speranza si accompagna la preghiera. Ti abbraccio.
il 09 aprile, 2014 Giuseppe3.ca dice:
É una esperienza di grande valore mistico coinvolgente anche per gli scettici o per chi stà ai margini della Fede.
Mi sono sempre promesso di farlo ma non sono mai stato a Lourdes ma non è da escludere che possa ancora succedere, chissà: mai dire mai, come suol dirsi.
Però, nella mia attività di servizio nelle Ferrovie dello Stato, ho avuto modo di curare i programmi dei treni Unitalsi in partenza dalla Sardegna (con trasbordo sui traghetti) per i pellegrinaggi verso Lourdes e ho visto molto da vicino gli ammalati e l’elogiabile impegno degli accompagnatori. Già questo, di per sé, è molto toccante. Grazie Nembo ti sei fatto onore anche stavolta.
il 09 aprile, 2014 franco muzzioli dice:
Caro Nembo ,sono un maledetto dubbioso e credo nell’uomo, nella coralità d’intenti, nella capacità del cervello di incidere sul corpo ed i suoi mali.
Non penso che la Madonna (una divinità) , scelga un luogo specifico ,un’ acqua particolare , un gruppo di pastorelli ,per aiutare gli uomini, quando ,nella sua immensa grandezza ,può toccare il cuore di ognuno di noi ovunque sia …senza costringerlo a viaggi della speranza.
Certamente è molto importante il “pathos” , l’unione dei richiedenti, la preghiera corale che influisce beneficamente sui singoli come un bel tramonto od una dolce musica.
Certamente grande merito a chi si occupa di persone sofferenti ,quello è il “vero viaggio a Lourdes” dividere con gli altri le croci della vita……poi ,a mio parere, ognuno è artefice del suo miracolo.
il 09 aprile, 2014 Nembo dice:
Amico Lorenzo, mai avrei pensato di andare Lourdes, ma dopo l’eperienza fatta sinceramente lo rifarei, non immaginavo cosa sarebbe successo, cosa avrei fatto, cosa avrei provato. Ho imparato una lezione di umiltà dalle persone sofferenti, che mi hanno insegnato che si può soffrire anche con il sorriso.
il 09 aprile, 2014 Nembo dice:
Vero Giuseppe, mai dire mai e, ti suggerisco se puoi di andare a Lourdes un’esperienza che può dare e regalare tanto a chi lo riceve. Io sono andato come barelliere e, come tutti i volontari ho offerto un amorevole servizio ai sofferenti regalando conforto e, spero un pò di serenità.I volontari non ofrono solo servizi, tempo, e risorse, ma ricevono anche ricchezze,ovvero: sorrisi, carezze,strette di mano e altro ancora da persone sofferenti che a mio parere è la cosa più bella.
il 09 aprile, 2014 Nembo dice:
Caro Franco, ti ringrazio del tuo commento che come sempre è schietto e sincero. Credo anch’io nelle capacità dell’uomo e nella sua intelligenza umana, io a Lourdes sono andato per una promessa come ho descritto in premessa del racconto, ma ti devo dire Franco con la mano sul cuore, che in quel posto vive l’amore umano, sono partito con l’idea di dare qualcosa, a chi aveva bisogno, e sono ritornato sapendo di aver ricevuto molto di più di quello che ho dato. Può essere anche suggestiva la cosa, ma molte persone che hanno una vita segnata dalla speranza decidono di andare verso i santuari mariani, spinti dalla speranza di ottenere una guarigione o alleviare in parte la loro sofferenza. Quasi sempre questo non avviene, ma ottengono un miracolo nel ♥, infatti in questi pelligrinaggi grazie alla condivisione fraterna e, davanti alla vergine Maria, si trova la pace e la certezza di non essere mai soli ad affrontare la sofferenza nella vita e, come tu hai detto giustamente le ” croci della vita” Un saluto
il 09 aprile, 2014 giovanna3rm dice:
Per coloro che credono e hanno fede, un viaggio a Lourdes è comprensibile e, sicuramente, di grande conforto.
Un plauso particolare ai volontari che, con la loro prsenza, permettono a tutti i pellegrini di seguire i vari riti, e di partecipare di persona a tutte le fasi previste
Non ho mai dubitato della tua disponibilità, Nembo, in qualunque occasione occorra un atto di solidarità. Grazie caro amico.
il 09 aprile, 2014 Giulio Salvatori dice:
So già che il mio commento va a cozzare con alcune mentalità e dovrei evitare di creare scompiglio.Premetto che sono cresciuto nel volontariato e, pertanto, mi va di dare una stretta di mano a tutti coloro che di prodigano in questo.Come non dire grazie a Nemo per questa testimonianza.La preghiera di massa crea in me una ribellione, un rifiuto ;chi è sofferente non ha bisogno di fare chilometri affrontando disagi fisici anche se aiutati da persone volontarie. Troverà sempre una Chiesa, una Madonna ,a cui rivolgersi.Comunque, ognuno è libero di fare come , e questa volta ci sta, come Crede .
il 09 aprile, 2014 Nembo dice:
Condivido Giovanna, per tutti i credenti andare a Lourdes è una speranza compressiva oltre all’atto di fede con adorazioni e preghiere comunitarie, altresì credo che ognuno ha piccole storie che si tiene dentro il cuore che svela in privato solo davanti alla grotta della Madonna. Un grazie e, un plauso per la musica appropriata al post. Un Saluto.
il 09 aprile, 2014 Nembo dice:
Salve Giulio, ti ringrazio del tuo commento in primis, mi fa piacere che anche tu hai fatto volontariato che è una grande risorsa per tutti, altresì credo che la tua spontanea schiettezza non vada a cozzare contro nessuno poichè se si abbandonano i diritti acquisiti in questo caso “libertà di pensare e scrivere” comincia il declino della democrazia. Come dici tu Giulio la preghiera di massa ti crea ribelione e, a tuo giudizio è anche vero quello che hai detto che per avere una grazia non è necessario fare tanti kilometri con altrettanti disagi,perchè in ogni chiesa del mondo c’è il nostro Signore e una Madonna. Giulio condivido quando tu dici ognuno può fare quello che crede, certamente, ma credimi io ero addetto ai bagni e il bagno rappresenta un atto di affidamento alla madonna, anche se l’acqua era fredda e gli stessi malati avevano non poche difficoltà ad entrare anche con il nostro aiuto, li vedevo affascinati, diversi, senza timori e con una grande speranza di guarigione, miracoli se ne vedono pochi, ma quelli di fede e, d’amore tanti. Poi ognuno di noi ha il proprio coraggio di fare e di pensare che non è l’assenza di paura, ma la consapevolezza che nella vita c’è qualcosa di più importante della paura. Un Saluto
il 09 aprile, 2014 gabriella BZ dice:
Nembo quello che hai fatto è molto bello e ti deve aver lasciato nel cuore, la gioia di aver potuto aiutare tanti ammalati. Io non essendo più praticante dalla morte di mio marito ,mi riempio i pomeriggi se i nipotini me lo permettono , andando a far compagnia alle vecchiette, di una casa di riposo. Non è come fare gli accompagnatori nei vari santuari, ma per andare lì ci vuole più fede di quella che c’è in me.Bravo !
il 09 aprile, 2014 Nembo dice:
Gabriella-BZ- Quello che hai scritto è molto bello, dedicare una parte del nostro tempo per aiutare gli altri, nel tuo caso, presso una casa di riposo. E’ sempre affascinante aiutare chi ha bisogno, è il regalo più grande che tu possa fare a qualcuno è il tuo tempo, perchè quando regali a qualcuno il tempo regali un pezzo della tua vita che non ritornerà più indietro.
il 10 aprile, 2014 aquilafelice44 dice:
prava di invio
il 10 aprile, 2014 aquilafelice44 dice:
caro amico nembo finalmente riesco inviare,come tu sai e anche tanti amici del bosco pure io facio parte di quela categoria di disabili, molte volte mi e stato chiesto di andare a lurdes di cui anche un mio nipote in sedia lui va tutti gli anni ormai sono 25 anni che va in sedia e torna a casa sempre in sedia io da parte mia ho risposto sempre no io non vado a lurdes x chiedere il miracolo se la MADONNA volesse farmi il miracolo potrebe farlo pur io stando a casa, premeto che sono credente non praticante io forse il miracolo lo gia ricevuto ho una bella famiglia una moglie che mi acudisce in tutto sono felice anche da disabile ho tanta fede tanta voglia di vivere ho forza di volontà non mi manca niente vivo felice pur non andando a lurdes ho in altre parte del mondo grazie nembo grazie giovanna un bel raconto ogni tanto ricordatevi anche di noi disabili GRAZIE
il 10 aprile, 2014 Nembo dice:
Caro amico Aquila, apprezzo molto il tuo commento e, ti ringrazio di cuore, veritiero è quello che tu hai commentato ovvero che se la Madonna volesse farti un miracolo non è necessario andare a lourdes, è una frase che molti dicono però mai perdere la fede e credere sempre in positivo è molto dura lo so Aquila ma tu sei un grande. Tutti credono che stare con i malati sia una cosa triste, ma stare con queste persone meno fortunate delle altre ti danno una forza non indifferente e, la prova è quello chee tu hai commentato. Un Saluto
il 10 aprile, 2014 sandra vi dice:
Nembo ho letto le tua esperienza come barelliere -accompagnatore degli ammalati a Lourdes e delle emozioni che hanno suscitato in te ,le stesse suscitate in me nel viaggio fatto anni fa.Io sono partita coi Paolini ,in pulman perche; i treni avevano scioperato ,nn fu un viaggio piacevole perche’ trovammpo neve attraversando i Pirenei ,arrivammo a LOURDES alle 6 del mattino stanche e intirizzite .Erevamo una ventina ,ci guidava l’Abbe’ PIERRE(ancora poco noto) nn volle lasciarli salire in camera e ci porto’ alla grotta .Brontolando lo seguimmo….Quello che provai in quella grotta e’ indescrivibile ,fu qualcosa di irreale ,un senso di pace mi avvolse e mi in ginocchiai fisando la statua bianca senza parole ,freddo ,stanchezza nn sentivo piu’ niente .Segui poi tutte le cerimonie in programma ,ma quel senso di pace nn mi lascIio piu e per me quello e’ il miracolo che LOURDES ti da.UN grazie a GIOVANNA per l’appropriata AVE MARIA.
il 10 aprile, 2014 alba morsilli dice:
un doppio pregio hanno i volontari che si recano a Lurdus, oltre alla fede e la buona volontà è che si pagano tutto viaggio albergo.Io ci avevo provato a fare domanda ma mi sono resa difronte al costo.
Vi do una informazione certamente non sarà come essere presenti difronte alla grotta ma c’è tv 2000 che trasmette il Santo Rosario ogni sera alle 18 e alle 20 dalla grotta.
I sacerdoti dicono che è valido come essere sul posto ed io più di una volta ho pregato assieme a loro.
Quello che poi in maggioranza mi crea disturbo è che diventato un mercato di santi, tutto quella mercificazione
ti fa allontanare dal culto. come vedi caro Nembo se non hai soldi non fai niente neppure il volontario
il 10 aprile, 2014 Nembo dice:
Sandra, sono contento che anche tu hai provato quelle sensazioni straordinarie che a volte è anche difficile descriverle. Quello che tu hai descritto sulla grotta è verissimo, l’incontro con Maria è un incontro unico, che ti tocca nel profondo del cuore, ogni volta che passavo accanto con i malati, mi giravo verso la grotta e sentivo un profonda emozione, è giusto altresì menzionare il Flambeaux notturno con centinaia di candele, sentendo varie lingue che recitavano il rosario alla stessa maniera. Tutto questo è il sentimento della fede a lourdes.
il 10 aprile, 2014 Nembo dice:
Alba, ti ringrazio del tuo commento e, della tua schiettezza, certo che si, in questi tempi tenersi quello che si ha e aspettare tempi migliori è utile intendo il denaro. Volontariato, negli ultimi anni è diventato un fenomeno nazionale, sotto la spinta di emergenze, tutto grazie alla disponibilità e l’impegno di persone che mettono a disposizione il loro tempo e a volte anche denaro, resta comunque una grande risorsa umana. Credo che a Lourdes si va come ho descritto nei commenti sopra con fede e con speranza di guarigione, o per allieviare in parte una sofferenza. Altresì Alba, fare volontariato non ci vogliono soldi, basta dedicare un pò di tempo della nostra giornata, in qualche struttura opsedaliera o casa di riposo, o semplicemente dare una mano a persone in difficoltà magari con una stretta di mano o semplicemente un sorriso mentre si distribuisce il pane o pasta. Un saluto
il 10 aprile, 2014 alba morsilli dice:
ho parliamo due lingue diverse o non ci siamo capiti, io non intedevo il volontariato fatto qui in casa nostra lo so benissino come si svolge, ma andarea Lurdus tutto sulle spalle di chi presta a porgere aiuto.Ripeto ero intenzionata a farlo ma la spesa richiesta era esosa e questo non mi sembra giusto,Allora vedi caro Nembo che è questione sempre di soldi.non farmi credere luciole per lenterne
il 10 aprile, 2014 franco muzzioli dice:
Leggendo Gabriella ,mi viene da dire che è ben strano questo Dio degli uomini ,che ti abbandona per una grave scomparsa o per lo stesso motivo può ritornare.
Forse questo Dio (o sua Madre) è in noi ,ecco perchè sono d’accordo con chi dice che non dobbiamo fare tanta strada se lo vogliamo trovare .
C’è forse solo questo atto magico di una visione, di una fonte, di una ricerca e di un viaggio con gli altri ,che in modo arcano fa scattare quella luce ,ma soprattutto quella speranza che da soli non riusciamo ad avere.
il 10 aprile, 2014 gianna dice:
Nembo, la tua grande esperienza a Lourdes, certo ti avra’aiutato a essere ancora piu’ disponibile, come volontario barelliere, un compito molto difficile ma tanto significativo, mai potrai dimenticare quei giorni, sappiamo tutti che a Lourdes tutti gli ammalati vanno con un desiderio quello di chiedere la grazie di una guarigione per loro e per i suoi cari,stare diversi giorni a contatto con queste persone molto ammalata, ti danno una forza maggiore per sapere distinguere quanto abbiano bisogno di fare quel viaggio stressante per chi gia’ soffre, ma questo e solamente un viaggio della speranza,chiedono alla Madonnina del Lourdes,, solo di guarire ho alleviare i loro dolori di sofferenze , che nn riescono piu’ sopportare,dunque tutti si rivolgono quasi per la stessa cosa una Grazie, Io non ho mai potuto andare per motivi famigliari,, ma conosco bene come volontaria il grande impegno dei nostri volontari, tornano stanchi ma felici di avere provato stare con certi ammalati, per capire dal vivo la loro sofferenza,si tornano con il cuore pieno di umanita’ e amore verso le persone sofferenti da lunghi anni,Nembo mai potrai dimenticarlo questo viaggio ti rimane come insegnamento, quanto è importante la salute e capire la sfurtuna degli altri,complimenti anche se te stesso avevi da chiedere, grazie per il tuo racconto complimenti ciao
il 10 aprile, 2014 Nembo dice:
Cara Alba, non è certamente nel mio carattere far credere “lucciole per lanterne” Ti ringrazio per la tua precisa delucidazione e, nel contempo mi spiace che tu non sei andata a Lourdes per i motivi che hai esposto, ti auguro che tu un domani possa andare e, esaudire il tuo desiderio di fede.
il 10 aprile, 2014 Nembo dice:
Gianna, ti ringrazio del tuo commento e, delle belle frasi che hai scritto. Tutto ha un valore nella vita dalla cosa più insignificante alla cosa più importante come può essere aiutare gli altri, certo che sì Gianna l’esperienza fatta a Lourdes è diversa di tutte le altre esperianze che ho fatto come volontario, le immagini che i miei occhi hanno notato penso che mi terranno compagnia nella mia vita. E sempre credo che nelle piccole azioni quotidiane fatte, molte persone possono ritrovare la possibilità di riaffacciarsi anche per degli attimi alla vita sociale normale, perchè insieme tutto è possibile.
il 12 aprile, 2014 Ignazia.ca dice:
proverbi sardi:
a friaxiu donnia pilloni ponidi iscraxiu.
a febbraio ogni uccello ingrassa la pancia.
il 12 aprile, 2014 Nembo dice:
Gent.Sig.ra Ignazia-ca-credo che lei, abbia sbagliato pagina nel mettere il proverbio che ha scritto perchè non è attinente al Post descritto!Facciamo comunque tesoro del suo proverbio!
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d
Amico Nembo, non conoscevo questa tua esperienza di vita e, l’averla saputa, mi ti rende ancora più caro. E’ essenziale credere in quello che si fa e alimentare la speranza di chi soffre e crede. Poi sarà quel che sarà. Per questo, alla speranza si accompagna la preghiera. Ti abbraccio.
É una esperienza di grande valore mistico coinvolgente anche per gli scettici o per chi stà ai margini della Fede.
Mi sono sempre promesso di farlo ma non sono mai stato a Lourdes ma non è da escludere che possa ancora succedere, chissà: mai dire mai, come suol dirsi.
Però, nella mia attività di servizio nelle Ferrovie dello Stato, ho avuto modo di curare i programmi dei treni Unitalsi in partenza dalla Sardegna (con trasbordo sui traghetti) per i pellegrinaggi verso Lourdes e ho visto molto da vicino gli ammalati e l’elogiabile impegno degli accompagnatori. Già questo, di per sé, è molto toccante. Grazie Nembo ti sei fatto onore anche stavolta.
Caro Nembo ,sono un maledetto dubbioso e credo nell’uomo, nella coralità d’intenti, nella capacità del cervello di incidere sul corpo ed i suoi mali.
Non penso che la Madonna (una divinità) , scelga un luogo specifico ,un’ acqua particolare , un gruppo di pastorelli ,per aiutare gli uomini, quando ,nella sua immensa grandezza ,può toccare il cuore di ognuno di noi ovunque sia …senza costringerlo a viaggi della speranza.
Certamente è molto importante il “pathos” , l’unione dei richiedenti, la preghiera corale che influisce beneficamente sui singoli come un bel tramonto od una dolce musica.
Certamente grande merito a chi si occupa di persone sofferenti ,quello è il “vero viaggio a Lourdes” dividere con gli altri le croci della vita……poi ,a mio parere, ognuno è artefice del suo miracolo.
Amico Lorenzo, mai avrei pensato di andare Lourdes, ma dopo l’eperienza fatta sinceramente lo rifarei, non immaginavo cosa sarebbe successo, cosa avrei fatto, cosa avrei provato. Ho imparato una lezione di umiltà dalle persone sofferenti, che mi hanno insegnato che si può soffrire anche con il sorriso.
Vero Giuseppe, mai dire mai e, ti suggerisco se puoi di andare a Lourdes un’esperienza che può dare e regalare tanto a chi lo riceve. Io sono andato come barelliere e, come tutti i volontari ho offerto un amorevole servizio ai sofferenti regalando conforto e, spero un pò di serenità.I volontari non ofrono solo servizi, tempo, e risorse, ma ricevono anche ricchezze,ovvero: sorrisi, carezze,strette di mano e altro ancora da persone sofferenti che a mio parere è la cosa più bella.
Caro Franco, ti ringrazio del tuo commento che come sempre è schietto e sincero. Credo anch’io nelle capacità dell’uomo e nella sua intelligenza umana, io a Lourdes sono andato per una promessa come ho descritto in premessa del racconto, ma ti devo dire Franco con la mano sul cuore, che in quel posto vive l’amore umano, sono partito con l’idea di dare qualcosa, a chi aveva bisogno, e sono ritornato sapendo di aver ricevuto molto di più di quello che ho dato. Può essere anche suggestiva la cosa, ma molte persone che hanno una vita segnata dalla speranza decidono di andare verso i santuari mariani, spinti dalla speranza di ottenere una guarigione o alleviare in parte la loro sofferenza. Quasi sempre questo non avviene, ma ottengono un miracolo nel ♥, infatti in questi pelligrinaggi grazie alla condivisione fraterna e, davanti alla vergine Maria, si trova la pace e la certezza di non essere mai soli ad affrontare la sofferenza nella vita e, come tu hai detto giustamente le ” croci della vita” Un saluto
Per coloro che credono e hanno fede, un viaggio a Lourdes è comprensibile e, sicuramente, di grande conforto.
Un plauso particolare ai volontari che, con la loro prsenza, permettono a tutti i pellegrini di seguire i vari riti, e di partecipare di persona a tutte le fasi previste
Non ho mai dubitato della tua disponibilità, Nembo, in qualunque occasione occorra un atto di solidarità. Grazie caro amico.
So già che il mio commento va a cozzare con alcune mentalità e dovrei evitare di creare scompiglio.Premetto che sono cresciuto nel volontariato e, pertanto, mi va di dare una stretta di mano a tutti coloro che di prodigano in questo.Come non dire grazie a Nemo per questa testimonianza.La preghiera di massa crea in me una ribellione, un rifiuto ;chi è sofferente non ha bisogno di fare chilometri affrontando disagi fisici anche se aiutati da persone volontarie. Troverà sempre una Chiesa, una Madonna ,a cui rivolgersi.Comunque, ognuno è libero di fare come , e questa volta ci sta, come Crede .
Condivido Giovanna, per tutti i credenti andare a Lourdes è una speranza compressiva oltre all’atto di fede con adorazioni e preghiere comunitarie, altresì credo che ognuno ha piccole storie che si tiene dentro il cuore che svela in privato solo davanti alla grotta della Madonna. Un grazie e, un plauso per la musica appropriata al post. Un Saluto.
Salve Giulio, ti ringrazio del tuo commento in primis, mi fa piacere che anche tu hai fatto volontariato che è una grande risorsa per tutti, altresì credo che la tua spontanea schiettezza non vada a cozzare contro nessuno poichè se si abbandonano i diritti acquisiti in questo caso “libertà di pensare e scrivere” comincia il declino della democrazia. Come dici tu Giulio la preghiera di massa ti crea ribelione e, a tuo giudizio è anche vero quello che hai detto che per avere una grazia non è necessario fare tanti kilometri con altrettanti disagi,perchè in ogni chiesa del mondo c’è il nostro Signore e una Madonna. Giulio condivido quando tu dici ognuno può fare quello che crede, certamente, ma credimi io ero addetto ai bagni e il bagno rappresenta un atto di affidamento alla madonna, anche se l’acqua era fredda e gli stessi malati avevano non poche difficoltà ad entrare anche con il nostro aiuto, li vedevo affascinati, diversi, senza timori e con una grande speranza di guarigione, miracoli se ne vedono pochi, ma quelli di fede e, d’amore tanti. Poi ognuno di noi ha il proprio coraggio di fare e di pensare che non è l’assenza di paura, ma la consapevolezza che nella vita c’è qualcosa di più importante della paura. Un Saluto
Nembo quello che hai fatto è molto bello e ti deve aver lasciato nel cuore, la gioia di aver potuto aiutare tanti ammalati. Io non essendo più praticante dalla morte di mio marito ,mi riempio i pomeriggi se i nipotini me lo permettono , andando a far compagnia alle vecchiette, di una casa di riposo. Non è come fare gli accompagnatori nei vari santuari, ma per andare lì ci vuole più fede di quella che c’è in me.Bravo !
Gabriella-BZ- Quello che hai scritto è molto bello, dedicare una parte del nostro tempo per aiutare gli altri, nel tuo caso, presso una casa di riposo. E’ sempre affascinante aiutare chi ha bisogno, è il regalo più grande che tu possa fare a qualcuno è il tuo tempo, perchè quando regali a qualcuno il tempo regali un pezzo della tua vita che non ritornerà più indietro.
prava di invio
caro amico nembo finalmente riesco inviare,come tu sai e anche tanti amici del bosco pure io facio parte di quela categoria di disabili, molte volte mi e stato chiesto di andare a lurdes di cui anche un mio nipote in sedia lui va tutti gli anni ormai sono 25 anni che va in sedia e torna a casa sempre in sedia io da parte mia ho risposto sempre no io non vado a lurdes x chiedere il miracolo se la MADONNA volesse farmi il miracolo potrebe farlo pur io stando a casa, premeto che sono credente non praticante io forse il miracolo lo gia ricevuto ho una bella famiglia una moglie che mi acudisce in tutto sono felice anche da disabile ho tanta fede tanta voglia di vivere ho forza di volontà non mi manca niente vivo felice pur non andando a lurdes ho in altre parte del mondo grazie nembo grazie giovanna un bel raconto ogni tanto ricordatevi anche di noi disabili GRAZIE
Caro amico Aquila, apprezzo molto il tuo commento e, ti ringrazio di cuore, veritiero è quello che tu hai commentato ovvero che se la Madonna volesse farti un miracolo non è necessario andare a lourdes, è una frase che molti dicono però mai perdere la fede e credere sempre in positivo è molto dura lo so Aquila ma tu sei un grande. Tutti credono che stare con i malati sia una cosa triste, ma stare con queste persone meno fortunate delle altre ti danno una forza non indifferente e, la prova è quello chee tu hai commentato. Un Saluto
Nembo ho letto le tua esperienza come barelliere -accompagnatore degli ammalati a Lourdes e delle emozioni che hanno suscitato in te ,le stesse suscitate in me nel viaggio fatto anni fa.Io sono partita coi Paolini ,in pulman perche; i treni avevano scioperato ,nn fu un viaggio piacevole perche’ trovammpo neve attraversando i Pirenei ,arrivammo a LOURDES alle 6 del mattino stanche e intirizzite .Erevamo una ventina ,ci guidava l’Abbe’ PIERRE(ancora poco noto) nn volle lasciarli salire in camera e ci porto’ alla grotta .Brontolando lo seguimmo….Quello che provai in quella grotta e’ indescrivibile ,fu qualcosa di irreale ,un senso di pace mi avvolse e mi in ginocchiai fisando la statua bianca senza parole ,freddo ,stanchezza nn sentivo piu’ niente .Segui poi tutte le cerimonie in programma ,ma quel senso di pace nn mi lascIio piu e per me quello e’ il miracolo che LOURDES ti da.UN grazie a GIOVANNA per l’appropriata AVE MARIA.
un doppio pregio hanno i volontari che si recano a Lurdus, oltre alla fede e la buona volontà è che si pagano tutto viaggio albergo.Io ci avevo provato a fare domanda ma mi sono resa difronte al costo.
Vi do una informazione certamente non sarà come essere presenti difronte alla grotta ma c’è tv 2000 che trasmette il Santo Rosario ogni sera alle 18 e alle 20 dalla grotta.
I sacerdoti dicono che è valido come essere sul posto ed io più di una volta ho pregato assieme a loro.
Quello che poi in maggioranza mi crea disturbo è che diventato un mercato di santi, tutto quella mercificazione
ti fa allontanare dal culto. come vedi caro Nembo se non hai soldi non fai niente neppure il volontario
Sandra, sono contento che anche tu hai provato quelle sensazioni straordinarie che a volte è anche difficile descriverle. Quello che tu hai descritto sulla grotta è verissimo, l’incontro con Maria è un incontro unico, che ti tocca nel profondo del cuore, ogni volta che passavo accanto con i malati, mi giravo verso la grotta e sentivo un profonda emozione, è giusto altresì menzionare il Flambeaux notturno con centinaia di candele, sentendo varie lingue che recitavano il rosario alla stessa maniera. Tutto questo è il sentimento della fede a lourdes.
Alba, ti ringrazio del tuo commento e, della tua schiettezza, certo che si, in questi tempi tenersi quello che si ha e aspettare tempi migliori è utile intendo il denaro. Volontariato, negli ultimi anni è diventato un fenomeno nazionale, sotto la spinta di emergenze, tutto grazie alla disponibilità e l’impegno di persone che mettono a disposizione il loro tempo e a volte anche denaro, resta comunque una grande risorsa umana. Credo che a Lourdes si va come ho descritto nei commenti sopra con fede e con speranza di guarigione, o per allieviare in parte una sofferenza. Altresì Alba, fare volontariato non ci vogliono soldi, basta dedicare un pò di tempo della nostra giornata, in qualche struttura opsedaliera o casa di riposo, o semplicemente dare una mano a persone in difficoltà magari con una stretta di mano o semplicemente un sorriso mentre si distribuisce il pane o pasta. Un saluto
ho parliamo due lingue diverse o non ci siamo capiti, io non intedevo il volontariato fatto qui in casa nostra lo so benissino come si svolge, ma andarea Lurdus tutto sulle spalle di chi presta a porgere aiuto.Ripeto ero intenzionata a farlo ma la spesa richiesta era esosa e questo non mi sembra giusto,Allora vedi caro Nembo che è questione sempre di soldi.non farmi credere luciole per lenterne
Leggendo Gabriella ,mi viene da dire che è ben strano questo Dio degli uomini ,che ti abbandona per una grave scomparsa o per lo stesso motivo può ritornare.
Forse questo Dio (o sua Madre) è in noi ,ecco perchè sono d’accordo con chi dice che non dobbiamo fare tanta strada se lo vogliamo trovare .
C’è forse solo questo atto magico di una visione, di una fonte, di una ricerca e di un viaggio con gli altri ,che in modo arcano fa scattare quella luce ,ma soprattutto quella speranza che da soli non riusciamo ad avere.
Nembo, la tua grande esperienza a Lourdes, certo ti avra’aiutato a essere ancora piu’ disponibile, come volontario barelliere, un compito molto difficile ma tanto significativo, mai potrai dimenticare quei giorni, sappiamo tutti che a Lourdes tutti gli ammalati vanno con un desiderio quello di chiedere la grazie di una guarigione per loro e per i suoi cari,stare diversi giorni a contatto con queste persone molto ammalata, ti danno una forza maggiore per sapere distinguere quanto abbiano bisogno di fare quel viaggio stressante per chi gia’ soffre, ma questo e solamente un viaggio della speranza,chiedono alla Madonnina del Lourdes,, solo di guarire ho alleviare i loro dolori di sofferenze , che nn riescono piu’ sopportare,dunque tutti si rivolgono quasi per la stessa cosa una Grazie, Io non ho mai potuto andare per motivi famigliari,, ma conosco bene come volontaria il grande impegno dei nostri volontari, tornano stanchi ma felici di avere provato stare con certi ammalati, per capire dal vivo la loro sofferenza,si tornano con il cuore pieno di umanita’ e amore verso le persone sofferenti da lunghi anni,Nembo mai potrai dimenticarlo questo viaggio ti rimane come insegnamento, quanto è importante la salute e capire la sfurtuna degli altri,complimenti anche se te stesso avevi da chiedere, grazie per il tuo racconto complimenti ciao
Cara Alba, non è certamente nel mio carattere far credere “lucciole per lanterne” Ti ringrazio per la tua precisa delucidazione e, nel contempo mi spiace che tu non sei andata a Lourdes per i motivi che hai esposto, ti auguro che tu un domani possa andare e, esaudire il tuo desiderio di fede.
Gianna, ti ringrazio del tuo commento e, delle belle frasi che hai scritto. Tutto ha un valore nella vita dalla cosa più insignificante alla cosa più importante come può essere aiutare gli altri, certo che sì Gianna l’esperienza fatta a Lourdes è diversa di tutte le altre esperianze che ho fatto come volontario, le immagini che i miei occhi hanno notato penso che mi terranno compagnia nella mia vita. E sempre credo che nelle piccole azioni quotidiane fatte, molte persone possono ritrovare la possibilità di riaffacciarsi anche per degli attimi alla vita sociale normale, perchè insieme tutto è possibile.
proverbi sardi:
a friaxiu donnia pilloni ponidi iscraxiu.
a febbraio ogni uccello ingrassa la pancia.
Gent.Sig.ra Ignazia-ca-credo che lei, abbia sbagliato pagina nel mettere il proverbio che ha scritto perchè non è attinente al Post descritto!Facciamo comunque tesoro del suo proverbio!
grazie mi scuso