Bullismo 2°parte
Scritto da Scoiattolina il 5 Novembre 2009 | 5 commenti- commenta anche tu!
leggi, anche se ci sono reati nel loro comportamento, loro stessi lo dicono e se ne approfittano, si sentono e si vedono questi “bulli” in un mondo adulto sempre più assomigliante a un impasto da rieducare. Adolescenti pieni di ira verso tutti ( e qua parlo per ambo i sessi) la loro ideologia è dare botte, violentare, rompere arredi scolastici, arredi urbani, mettere ostacoli sui binari dei treni,
sabotare centraline telefoniche, derubare i propri coetanei, rapinare, umiliare i professori e anche malmenarli, il loro ideale è “distruggere”. Si muovono indisturbati, dentro una società ridotta a “ballerini”, esperti e strateghi, tutti bene intrappolati sulle loro poltrone comode sia in tv che nelle sedi scolastiche con conferenze snocciolano dati, aggettivi e avverbi, sempre bla-bla- a volte a fatica vengono compresi, le tensioni anche politiche e sociali, incidono molto ed è un carburante per le bravate di questi bulli, dovrebbero scendere un po’ in strada girare nelle classi magari “ come bidello per un giorno” così visionerebbero quello che succede nelle aule ecc. Quando un tredicenne prende a bastonate un compagno, quando una ragazzina brucia i capelli alla professoressa e il tutto viene ripreso al cell. per poi vantarsi di essere superiori verso gli altri, sono davvero importanti le frasi a effetto? Per me siamo arrivati a un punto di non ritorno, bisogna abbassare l’età alla non impunibilità; e pur vero che vale sempre la regola ”prevenire è meglio che reprimere “, dico questo perché la maggior parte dei ragazzi con cui ho avuto a che fare dicevano: non potete farci nulla! I bulli se ne fregano di tutto e di tutti, di fronte ai compagni devono emergere, devono dimostrare che non hanno paura di nulla nemmeno con la forza pubblica e guai, dico guai, se un agente si permettesse di dire una parola fuori codice…!!!I genitori direbbero non sono capiti. Forse è nella formazione familiare la vera risposta a quell’immersione di benessere, che rafforza l’urlo “
voglio avere tutto e subito” ragazzi abbandonati fino a sera a se stessi, magari alla sera non si sentono nemmeno dire…come ti è andata a scuola ecc..A questi potenziali lupi con gli occhi dolci, occorrerebbe far prendere visione di quanto dolore e quanta fatica c’è nel mondo dove i loro coetanei muoiono di fame, di guerra, di soprusi, altro che comunità quando poi e se davanti a un tribunale per minori ci vanno….Il bullismo rappresenta una nuova forma di devianza proprio nei giovani, che necessita grande attenzione, in quanto spesso si manifesta come azione di gruppi nei confronti di uno o più studenti incapaci di difendersi. Il bullismo secondo il mio modesto parere va analizzato e compreso nelle diverse sue forme e sfaccettature, solo un impegno costante ( da genitori in primis, scuola, centri di aggregazione ecc..) può favorire il recupero, altrimenti avremo futuri devianti di regole nella società sulla strada della criminalità, e le vittime in soggetti irrimediabilmente depressi o suicidi. Forse proprio in questo contesto si può cercare e giustificare la violenza, c’è la chiave di accesso per definire il problema di un forte disagio familiare, ma che riguarda tutti, forse stando, come dicevo prima, più vicino ai figli, saremo più vicini alla libertà e alla nostra capacità di riscattarci da questa vita, spesso travestita da mancanze verso gli altri. E mai arrendersi a questa società bullistica fatta da ragazzi minorenni, a volte bambini. Ci sono tre ingiustizie
su cui bisogna riflettere: la prima è la vittima, quella etichettata “ sfigata” lacerata e contusa non solo fisicamente come capita ma anche dentro nell’anima che è peggio, la seconda ingiustizia sono i compagni-
complici nel silenzio, quelli che fiancheggiano per paura e disonore per la verità; costa impegno e fatica ma abbattere l’infamia dell’omertà è più che essere coraggiosi, la terza ingiustizia colpisce l’eroe –negativo- il pseudo furbo del gruppo, il rambo, quello che non è mai escluso in nulla, quello che si fa riprendere dal telefonino, quello che minaccia, quello al centro della commedia, dell’attenzione ecc..il bullo questo individuo perde il senso e il contatto con la realtà quotidiana che porta lo stesso poi a una motivazione di sembianze ( viste o fatte da altri) che lo stesso non riuscirà a fare, con il tempo non riuscendo, avrà una caduta che si farà dirompente con il silenzio inaccettabile ecc.. e li poi arriva la vera pericolosità per cui si va in un labirinto chiamato droga.
Tutto questo andrebbe sviscerato, parlando a scuola con i docenti, con i professori, parlare in famiglia con i propri figli, non avere paura o timore di dichiarare tutti gli episodi che quotidianamente si vedono non solo in classe ma in strada, sui mezzi pubblici, ecc…capisco che poi si ha paura di ritorsioni di minacce e quant’altro ma non dire nulla e subire è peggio. Io per esperienza personale suggerisco, per ovviare a questa omertà, un sistema semplice, ma nello stesso tempo efficace, rappresentato solo con un questionario di classe da distribuire a tutti gli studenti rendendolo anonimo per salvaguardare la privacy, dove settimanalmente a giorni alterni, un docente che tiene custoditi i questionari, fa scrivere quanto è successo, chi è stato ecc..o semplicemente scrivere tutto ok! In questo modo bulli, bulletti/e, sapranno che ogni intimidazione, soprusi e violenza saranno resi noti alle autorità scolastiche, le quali dopo i necessari controlli e accertamenti veritieri prenderanno provvedimenti disciplinari, o segnalando episodi più gravi alle autorità competenti. Sono certo che questa piaga verrà eliminata ma ci vuole coraggio, ma soprattutto il più importante rimane sempre il contesto famigliare. NEMBO
bravi, avanti
commenti funzionanti!
Enrico
GRAZIE DEGLI INCITAMENTI DI ENRICO. NOI CONTINUIAMO E CHIEDIAMO CONTRIBUTI A CHI E’ INTERESSATO.
Nembo,le argomentazioni che poni sul bullismo sono, ahimé, fin troppo evidenti e angoscianti. Ho già più volte espresso la mia opinione in proposito, in altri articoli che affrontavano tale argomento.
Sono anch’io dell’opinione che le responsabilità ricadano in primo luogo in famiglia, poi sulla scuola, le istituzioni, i mezzi di comunicazione, ma anche su ognuno di noi che, spesso, assistiamo passivamente ad accadimenti come quelli che hai elencato. Occorrerebbe maggiore coraggio a tutti i livelli, interventi mirati e costanti, anziché lavarsi la coscienza con concetti altisonanti, ma soltanto teorici.
Grazie, comunque, di aver posto un argomento così attuale e scottante.
Non mi è chiaro come mai l’articolo sul Bullismo sia scritto da giulio.lu ma appaia in finalwe la firma di Nembo. Volete spiegarmelo p.f.?
GIOVANNA ERI DISTRATTA MA E’ DETTO CHE L’ARGOMENTO E’ STATO PROPOSTO DA GIULIO, CON UNA MAIL CHE PERALTRO SI PUO’LEGGERE. E CHE QUESTO ARTICOLO SUL TEMA E’ STATO PROPOSTO DA NEMBO. NON TE NE VOGLIAMO, NATURALMENTE. MA PERCHE’ NON SCRIVI ANCHE TU QUALCOSA?