Zibaldone – Tesoro
Scritto da giovanna3rm il 1 Luglio 2014 | 19 commenti- commenta anche tu!
Sono giorni che mi frulla per la testa quello che sto per scrivervi ,non ricordo dove l’ho letto né dove l’ho appreso, si tratta certamente di un testo pieno di buona filosofia contadina ma la mia memoria non riesce a trovare in quale libro era nascosto.
“ Un padre rimasto vedovo giovanissimo, riesce ad allevare e crescere i due figli maschi. Viveva in un piccolo borgo e si dedicava al lavoro nei campi, al taglio del bosco ed al piccolo gregge di pecore, queste attività gli consentivano di vivere con dignità e non fare mancare nulla ai figli. Il paese aveva anche la scuola elementare che i ragazzi frequentarono con assiduità e man mano che crescevano aiutavano il padre nei lavori quotidiani.
Finite le elementari, non continuarono gli studi e pensarono di aumentare il numero delle pecore e qualche mucca . Ma chi ha delle bestie sa che non esistono le festività, bisogna provvedere comunque a pulire la stalla, mungerle, portarle al pascolo etc etc. Tanto che con il passare del tempo incominciarono a sentire la stanchezza e il sacrificio. Diventati ormai grandi, dissero al padre che erano stufi di quella vita, delle solite cose, dei giorni sempre uguali, che volevano andare via da quel paese che li opprimeva. Il padre ascoltò in silenzio poi disse loro che avrebbe fatto vedere un tesoro, una ricchezza che teneva nascosta da tanti anni.
La notte i due fratelli parlarono a lungo e non riuscivano a prendere sonno. Perché se il padre aveva un tesoro tanto prezioso aveva fatto fare una vita così laboriosa e piena di fatiche? Al mattino presto il babbo chiamò i figli , ad ognuno di essi mise in spalla una vanga e si avviarono verso il campo e tutti e tre si misero a zappare in silenzio. I giovani affondavano in profondità la punta della vanga con la speranza di trovare qualche grosso scrigno.
Il vecchio genitore osservava in silenzio con un sorrisino celato sotto i baffi, poi disse che era ora di ritornare a casa. I giovani non capirono e aspettavano fiduciosi che il tesoro tanto sperato fosse loro presentato.
Una domenica mattina, disse ai figli di vestirsi a festa che sarebbero andati alla Santa Messa, quel giorno era la festa del Santo Patrono. Verso le undici arrivarono in prossimità della piazza della chiesa. La banda musicale suonava in continuazione applaudita dalla gente. Le bandierine colorate scendevano a grappoli dal campanile , le campane donavano armonia e calore.


Grazie, Giulio, del tesoro che ci hai mostrato, frutto della sapienza e della saggezza di una volta. Per quanto mi riguarda, lo terrò in mente con grande riguardo, cercando di non dimenticare l’insegnamento. Certo, i tempi sono assai procellosi ma, qppunto per questo, un tesoro da conservare ci è davvero necessario.
una bella storia, di cui tanti figli avrebbero bisogno di coscerla, anche i non piu proprio giovani ,intanto la farò leggere ai miei nipoti esortandoli di farla leggere ai propri genitori.
Una breve storia, con un grande significato profondo di riflessione. La felicità è fatta di niente… che al momento in cui vive sembra tutta. (Jim Morrison)
Giulio,si veramente 1 bella storia,dovremmo farne tesoro x oggi si cerca solo il benessere solido e senza sagrifici e fatica come i ragazzi del racconto che erano stanchi e stufi della loro vita,il padre la sapeva lunga ed ha aspettato il momento buono x dimostrarlo.oggi in tanti dovremmo ceracare dentro noi stessi i veri tesori,ancora 1 volta hai fatto centro,,,Benedetto Toscano,,,,,
Una bella lezione, utile ai tanti giovani avventurieri di oggi che hanno la pretesa arrivistica di voler avere tutto e subito e non si rendono conto che basterebbe valorizzare il tesoro che hanno già tra le mani. Una favola d’altri tempi.
Riconosco che, tra quello che scrivo e ora anche la mia musica,in queste valli del Bosco sarò certamente invadente.Ma ora con la follia estiva la musica mi porterà via tanto tempo, così non avrete fra i piedi questo rompiscatole di toscano. Rimango del parere che ognuno di noi dona quello che può e quel pizzico di buono che ha dentro.Io lo faccio sempre volentieri e mi sottopongo al Vostro giudizio e alla Vostra critica.Non voglio apparire il maestro di buoni propositi e non sono alla ricerca di applausi.Sono già un premio i Vostri commenti.Grazie .E un grazie all’infaticabile Giovanna e company .
Il Bosco è grande e c’è posto per tutti. Giulio la tua musica è gradevolissima ed è un piacere ascoltarla nella pace del nostro amato blog. So bene che sai uscire dal ruolo che ti sei imposto da solo del solito toscanaccio, si sta bene tutti insieme ed è bello anche discutere, ognuno può dire la sua in piena libertà e si rispetta il parere di tutti. Ciao.
Un tesoro molto importante quello che ci hai trasmesso, Giulio, una grande lezione di vita per tutti.
Ti ringrazio del tuo apprezzamento per il mio lavoro: molto gradito.
Come ben sai, sei un nostro caro amico e ti aspettiamo sempre in Bosco, quando lo vorrai.
Un caro saluto e buone serate di musica!
E io aggiungo: “in ogni angolo del nostro cuore c’è nascosto un tesoro”. Basta trovarlo e capire cosa contiene. Mentre ascolto il tuo fantastico sax, caro Giulio, ti ringrazio per il racconto che, anche se non ricordi dove l’hai letto o sentito, sicuramente è parte integrante della vita di tutti noi. Capirlo…..
Ma quanto sei bravo a suonare, m’incanti!
Ciao toscano dal cuore prezioso.
E’ vero Francesca, è proprio bravo a suonare il suo sax: si capisce che è la sua passione……non è da poco, peraltro! Bravo Giulio, è davvero un piacere ascolarti.
Carissimo giuseppe non mi risulta che ognuno può dire la sua, la pubblicate solo se vi fa comodo, certe cose a voi indigeste non le pubblicate.
Ciao a tutti Gabriella
Spero che se pubblicate il mio commento non lo facciate dopo che avete tolto il post, come gia successo, cosi nessuno legge.
Cara Gabriella: Un post rimane in visione nel Blog un determinato tempo: dipende da quanti altri sono in attesa di essere pubblicati. Hanno tutti lo stesso diritto di apparire in tempo utile.
Se, come dici, un tuo commento fosse arrivato quando l’articolo era già stato sostituito, ci spiace molto ma, sia pure in ritardo, sarebbe ugualmente apparso nel post. Certo, in quel caso, occorreva andarlo a cercare.
Cordiali saluti.
Alla Sig. ra Gabriella. VI, le Vorrei dire che tutte le critiche, pareri e,consigli, sono utili e importanti per migliorare e ampliare quanto è possibile il Bolg del nostro Bosco, dico noi perchè faccio parte della redazione e, leggendo il suo commento mi è doveroso chiderle quale sono le cose “indigeste” che la redazione non le ha pubblicato!Non tiriamo il sasso e poi..nascondiamo la mano in questo caso dietro un P.C.,le sarei grato se commentasse quale è stato il suo commento -indigesto- e, inerente…a quale Post
Chiedo scusa a Giulio Salvatori di questo mio commento che non è attinente al suo Post, ma mi sento chiamato in causa dalla Sig.ra Gabriella-vi-, sono abituato a vivere con chiarezza e trasparenza,e certi giochini fatti dietro a una tastiera non i sono tanti graditi quando il tutto non corrisponde al vero. Nembo
In qualità di Responsabile del Blog Il Bosco, devo chiedere vivamente scusa a Giulio, poiché i due commenti inviati da Gabriella.VI non sono affatto inerenti al post pubblicato e ciò non dovrebbe mai accadere.
Qualora vi siano rimostranze da fare, sarebbe opportuno indirizzarle alla Redazione, che provvederà, eventualmente, a chiarire i qui pro quo e ad informare gli interessati.
Cordialmente.
Non Vi preoccupate per me, mi dispiace per questi “incidenti di percorso ” basta chiarire, e tutto ritorna nella normalità.Avanti tutta in serenità
Mi unisco al pensiero di Giovanna e Nembo, L’affermazione di questa pseudo Gabriella si smentisce da sola, infatti, anche in questa circostanza, come altre volte, il suo commento, veramente inopportuno e fuori luogo, è stato liberamente pubblicato nel Bosco di Eldy senza alcuna censura.
A questo personaggio posso solo rivolgere un invito alla moderazione che sarebbe oltremodo utile per sé stesso.
Molto bella la tua storia Giulio ,cosi’ricca di tutta la saggezza dei nostri vecchi ,dal cielo nn cade niente se nn ti rivolti le maniche e ci dai dentro con tutto te stesso ,col desiderio di riuscire ,buttandoti a corpo morto cercando in te stesso quel tesoro nascosto ,che ti dara. modo di farcela .E’ la grinta che manca ai nostri giovani ,abituati ad avere tutto subito ,e molta colpa l;abbiamo .Bello il pezzo di musica.
Dove non vi è spirito di sacrificio non vi è lo spirito del saper vivere e cavarsela in ogni situazione…Il fatto che i ragazzi di oggi ottengono tutto facilmente può essere piacevole al momento, ma quando saranno indipendenti e senza la loro famiglia alle spalle si troveranno spiazzati.
Ritengo che una sana educazione sia la base per una vita dignitosa.