L’Angolo del dialogo – Fatti e opinioni
Scritto da giovanna3rm il 19 Agosto 2014 | 16 commenti- commenta anche tu!
(pubblicato il 3 settembre 2010 su FB).
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E’ successo su un autobus affollato in una grande città. Un signore sta dietro ad una bella ragazza, che ogni tanto si gira e lo guarda. L’uomo, ad un certo punto, sbotta:
“Signorina, è già la terza volta che si gira e mi guarda. Così facendo ingenera il sospetto che io la tocchi mentre io, invece, non la sto toccando e non la toccherò. Poiché, però, si gira pur senza che io la tocchi, le dico che è una mitomane, a caccia di pubblicità”.
La ragazza ritorna confusa a guardare il finestrino e tace. Non posso fare a meno di intervenire. “Signore, dico, lei ha formulato accuse gravi, ed in fondo ingiuste, per un semplice sguardo. Lo sa che, in base al suo comportamento, può essere accusato lei di essere un mitomane? Sta provocando un caso senza nessun elemento di prova. E l’accusa di volersi fare pubblicità vale per la signorina ma vale anche per lei”.
Ma che fa signore? Non siamo ancora sull'autobus.
“Sì, mi risponde, ma se si crea una discussione dopo un’eventuale accusa di palpeggiamento, io rischio la galera e un processo per direttissima”. Una ragazza, esile e bruna, interviene dicendo: “La ragazza ha ragione”. Un ragazzo, biondo e pelato, dà ragione a me.
Rifletto e penso che forse tutti hanno una parte di ragione. Che il torto sia dell’autobus troppo pieno? E del nervosismo che provoca? O da un conflitto fra i sessi? La questione non mi sembra futile e ve la passo per ogni eventuale approfondimento.
Réflections - R. Clayderman & James Last
Specie con il caldo (questo sconosciuto quest’anno), le discussioni sono frequenti. Ne ho voluto sceglere una, immaginaria, che porta a delle riflessioni. Vogliatemi bene.
A me è successo al Pronto Soccorso dell’ospedale S.Anna di Como due mesi fa circa Ho portato mio figlio e ci sono stata dalle 6 di sera fino alle 5 del mattino successivo,mentre attendevamo ho letto un libro che mi ero portata ma dopo un bel po ero stanca, un signore che stava di fronte a me nel corridoio ha iniziato a camminare avanti e indietro ,brontolando. Forse per la stanchezza,ero li da molto tempo più di lui, non mi sono nemmeno resa conto che lo guardavo, ad un certo punto ha alzato la voce ed ha iniziato ad imprecare,contro di me,dicendo cosa avessi da guardare, purtroppo lo avevo di fronte, ho continuato a leggere, poco dopo se l’e presa con una infermiera dell’accettazione, credo che sia stato lo stress, il dolore, la stanchezza e poi non so, certo è che non potevo sempre fissare il pavimento.
Evidentemente quel signore aveva qualche rotella in disordine.
Purtroppo con tutto quello che capita al giorno d’oggi, sia su gli autobus, che anche per strada, senza che nessuno, intervenga, o peggio, proprio eviti con spregio, chi è in difficoltà, può capitare che uno sguardo annoiato fisso nel nulla, venga preso da chi lo incrocia, per molesto.
Avete mai provato ha fissare per terra di fronte a voi, mentre una persona donna o uomo che sia, inizia ha guardarsi le gambe, come sei il vostro sguardo avesse incrociato un difetto su di loro?
Molti di noi, purtroppo sono pensano più al’apparenza che alla sostanza, così può capitare che uno sguardo diretto di fronte a noi, venga scambiato per sguardo molesto, al contrario lo sguardo molesto non venga nemmeno visto, perche il guardone, è molto attento nel farsi scoprire, essendo ben abituato, al ricevere risposte che lo metterebbero alla conoscenza di tutti.
Ottimo articolo Lorenzo, come lo sono sempre i tuoi.
Saluti Rik
Raccontino riflessivo, dove i torti e le ragioni si confondono, dopo… la “sparata” un po’ maliziosa dell’uomo. Il signore dietro la ragazza accusa con un preconcetto la ragazza di voltarsi per guardarlo, questo signore o ha la coda di paglia? O inconsciamente vorrebbe farlo? O ha paura senza motivazione, di essere preso per una persona che pratica la “mano morta.”Si sa che nei bus lo sguardo delle persone molto spesso e perso nel vuoto, si guarda senza vedere, l’occhio in uno spazio cosi piccolo, senza visuale, si sofferma e ri sofferma su varie persone, gli sguardi si incontrano, si incrociano. Penso che il problema sia del signore non della ragazza. Lui a “generato” a torto un sacco di illazioni.
Mia nipote quasi tutte le mattine prende il treno per Milano dove frequenta l’Università. una mattina si e seduta, in treno, di fronte, ad un signore distinto. questo signore, leggeva il giornale tranquillamente. Mia nipote… alternava lo sguardo al giornale del signore, e al paesaggio che si vedeva attraverso il finestrino facendosi cullare con la testa dai movimenti sussultori del treno. Il signore, ogni tanto girando la pagina del giornale, alzava lo sguardo e guardando mia nipote, gli strizzava l’occhio destro. Questo atteggiamento un po’ imbarazzante si ripeteva ogni qualvolta il signore guardava mia nipote. Lei imbarazzata… non sapeva che tipo di comportamento adottare si diceva tra se e se: ma… “questo cosa vuole? Va beh… adesso non lo guado più, smetterà!!! Se no cambio pasto.”Il treno un locale, fa una fermata dove di solito sale un’amica di mia nipote. La sua amica sale, é si siede accanto a lei, guada il signore, lo saluta, poi rivolgendosi a mia nipote gli sussurra piano in un orecchio: “non farti trarre in inganno questo signore ha un tic nervoso all’occhio destro”.
Lorenzo, scusami ho dimenticato la morale!!!!!
MAI… FERMARSI ALLA PRIMA APPARENZA
mano morta chi bussa alla mia porta !!!!!!!!!nessuno e mi spiace un bel signore che adochiavo troppo serio manco mi guardava, allora ne apprrofitto di una brutta franata del bus e ci sono cascata adosso,scusi scusi “niente cara non sapevo come avvicinarmi a lei e il bus è stato complice.
così inizia una storia d’amore durata anni
Argomento da non sminuire che merita riflessione, a volte è meglio non essere mai coinvolti, i tempi sono cambiati e ora c’è linea dura per la famosa “Mano morta” se si hanno testimoni si potrebbe configurare reato e, se va bene molestia sessuale art. 660 C.p., questo reato si manifesta anche con solo frasi verbali a sfondo sessuale o corteggiamento invasivo, altrimenti si configura violenza sessuale art. 609 C.p. anche quando c’è ” Toccamento” fugace e non causale. Però bisogna anche evitare scene platealmente infondate solo per attirare attenzione, a volte veramente si hanno degli equivoci molto imbarazzanti. Anche se quotidianamente ci sono manifestazioni di questo genere su tutti mezzi pubblici, c’è solo indignazione per questi pervertiti.
Strusci occasionali, mano morta, sguardi insistenti e ripetuti a volte accattivanti e pieni di sottintesi, a volte imbarazzanti per il soggetto che li riceve…. ma questi sono episodi di vita quotidiana e si dice che il mondo è vario, io aggiungo che a volte è anche avariato: non sai mai cosa fare e come comportarti perché la reazione di chi ti sta vicino è sempre imprevedibile. Qualcuno una volta disse che viviamo in un mondo di pazzi e forse non ha tutti i torti. Ciao.
Scusami, Enrica, se sono stato così laconico e affrettato nella prima risposta al tuo commento. Continuo dicendo che quel signore dallo sguardo fisso e seccato avrà avuto qualche motivo interiore per comportarsi da “matto”, con tutto il rispetto, naturalmente, per i matti. Evidentemente, quando gli sguardi si incrociano, in un’epoca di turbamenti, può accadere di tutto.
Grazie, Riccardo. La storia è vera, anche se avvenuta qualche anno fa (quando ancora si “toccava?). Non è che oggi stiamo meglio di prima sul piano dei rapporti fra i sessi. Comunque, l’incrocio degli sguardi è fatale che avvenga, e gli sviluppi possono essere tanti: dipende anche, e soprattutto, da coloro che guardano e dalle intenzioni che hanno. L’ha fatto apposta quel signore a causare quel putiferio? Ha fatto male la ragazza a voltarsi più volte? Chi lo sa.
Molto carina, Mario, la vicenda di tua nipote. Ah, quel tick quanti equivoci ha generato…La verità è che il rapporto fra le persone che si vedono poco e non si frequentano prescinde dai riscontri interiori di ciascuno. Ma vi è capitato di osservare quante volte siamo nervosissimi quando guidiamo? Di fronte a certi pretesi “errori” di guida di altri scattiamo come la molla di un coltello. diventando potenzialmente degli assassini. In fondo la discussione sull’autobus è stata pacifica. E meno male.
Quanto è bella, Alba, la tua storia d’amore legata ad una frenata. Provvidenziale questa volta.
Avete notato, amiche ed amici, come è stato preciso Nembo? Sembrava un discorso di poco conto ma tutto poteva sfociare in denunce e addirittura in galera, con diverse possibili aggravanti.Io ho assistito al fatto e, alla fine, mi sono dichiarato contento attribuendo la colpa dell’accaduto all’autobus troppo pieno.
Pino, fammi dichiarare, come spessissimo avviene, d’accordo con te. Viviamo in un mondo di pazzi ed è bene che manteniamo sempre vigile la nostra mente. Tutto può capitarci: attenzione!
Ho dimenticato, e me ne scuso, di ringraziare Giovanna per l’impostazione e per le vignette, davvero esilaranti. Grazie, grazie.