LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 13 Settembre 2014 | 18 commenti- commenta anche tu!
Ogni giorno la vita scorre nella sua normale monotonia fino anche ad annoiarci. A volte pensiamo che sarebbe bello avere una vita diversa, piena di emozioni e sentimenti da vivere con piacere e allegria, in armonia con tutti ma ci lasciamo sfuggire ciò che abbiamo intorno, le cose che abbiamo vicino che rappresentano la nostra vita e che invece trascuriamo perché non gli diamo l’importanza che meritano.
Poi, all’improvviso, un fatto casuale ci desta dal nostro torpore, dalla nostra apatia e ci fa riflettere e capire il valore del bene che fa parte di noi, il nostro bene, che non possiamo trascurare né dimenticare perché è parte integrante del nostro esistere.
Di queste considerazioni, comuni ad ogni essere vivente, ce ne dà una concreta e palese dimostrazione l’amica Enrica Bosello con un racconto che descrive un episodio pieno di significato e che induce ad una profonda riflessione, vissuto in prima persona, e che oggi ha voluto portare all’attenzione dei lettori della nostra Buona Domenica.
Grazie Enrica.
(Riflessioni di una madre)
A volte, quando tutto sembra davvero un susseguirsi di momenti in cui la delusione e la sensazione di essere inadeguata, tanto che ti senti stupida, non perché tu lo sia, ma perché non sai anticipare, non sai prevedere la malizia di alcune persone, ogni volta, ogni maledettissima volta rimani spiazzata, e delusa.
Tutto si accumula e diventi nervosa, la rabbia, lo sconforto ti fanno vedere tutto nero, non che sia un bel periodo ma la preoccupazione ti fa perdere il controllo delle emozioni, ti convinci che i problemi sono tuoi, agli altri non importa un bel niente delle tue difficoltà, perché continuano a vivere la loro vita, a fare quel che a loro piace, ti infastidisce e reagisci male, anche con chi ti sta vicino e non c’entra nulla.
Un miscuglio di sensazioni solo negative.
Poi alle nove di sera, quando fuori è buio, piove, fa freddo come se fosse novembre, non agosto, hai già chiuso la porta, senti bussare, vedi tuo figlio in lacrime, che ti dice: "mamma fammi qualcosa da mangiare, non ho voglia di prepararmi nulla, sono a terra"
Spontanea sorge la domanda:
"Cosa è successo?"
Piangendo, mio figlio mi dice che un suo carissimo amico è deceduto, ha avuto un incidente in moto, mentre si recava al lavoro, un camion gli ha tagliato la strada.
-"aveva 25 anni, un anno meno di me, era bravo, ci eravamo ripromessi di fare una grigliata in giardino, mi sembra che ogni tanto, come se si timbrasse un cartellino, qualcuno se ne va, ne ho già messi via diversi di amici, il mese scorso un'altro amico si è tolto la vita.”
Guardo mio figlio, mentre mangia un panino imbottito, farcito di lacrime, lacrime vere di sincero dolore che viene dal cuore. Lo ascolto mentre parla, lacrimoni grossi scendono sul viso e nasce naturale la voglia di abbracciarlo come quando era bambino.
Alle elementari
Poi mi dà la buona notte, ritorna a casa sua, in un momento, mentre lo vedevo piangere pensavo alla meschinità, alla viscidità di alcune persone, mi sono messa in discussione, ho pensato alla madre di quel ragazzo, ho pensato a me, se dovesse succedermi una cosa simile ancora, non voglio nemmeno pensare, credo che impazzirei....
Ho ripensato a questi ultimi periodi, dove lo sconforto ha raggiunto in me un livello altissimo, ho permesso alla negatività di prendere il sopravento mentre è solo alla morte che non c'è rimedio.
Gioco sui prati
Come spiegare a chi agendo per gelosia, per apparire superiore, perché è falso e ipocrita, e ti fa cattiverie gratuite, che ci sono cose più importanti, che spesso la vita ti toglie più di quanto ti ha dato... non capirebbero, perché in fondo non sono toccati e in questo, la vita è ingiusta, perché sembra accanirsi sempre con gli stessi.
Ho la consapevolezza di avere un figlio di animo buono, e sono orgogliosa di questo, se davvero, come spesso mi ripetono, c'è qualcuno sopra di noi che vede e provvede, mi auguro che lo abbia notato.
Richard Clayderman - Lettre à ma mère


Stavolta fatti e risvolti psicologici. Si pensa, si soffre, si vuole uscira dai problemi. E si va avanti. Una domenica non delle solite, Con Enrica, Pino e Giovanna che ce la rendono, al solito, interessante e gustosa. Grazie al trio. Grazie.
Verissimo Lorenzo, una domenica un pò diversa ma non per questo priva di stimolante interesse. L’argomento presentato da Enrica coinvolge tutti, nessuno escluso, e porta ad una serena riflessione personale. Grazie.
Piacevole il video musicale inserito da Giovanna in piena sintonia con l’argomento. Analoga considerazione anche per le immagini che sinceramente non era facile trovare. Grazie Giò.
ho leto con atenzione il raconto di enrica, certo sono cose che sucedono tutti giorni incidenti stradali gente che x la disperazione si toglie la vita ,penso alamico del figlio di enrica morto in un incidente stradale ,perdere un caro amico e doloroso x lalui x la famiglia che lo amava tanto e non lo vedra mai piu,molte volte pensiamo solo a noi no non e giusto questo si chiama egoismo dovremo rifretere e pensare a tanta gente che sofre x malatie e queste malatie ti portano ala disperazione e pure ala morte xche non ai piu voglia di vivere no non deve sucedere la vita e nosta dobiamo amarla xche e unica la vita e bella viva la vita anche se soferta ma e nostra solo nostra brava enrica giovanna e giuseppe grazie
Grazie Vanni, condivido il tuo pensiero. Oggi è una domenica diversa ma non dobbiamo pensare che sia triste: aiuta a riflettere sulle situazioni della vita nelle quali tutti siamo coinvolti per cui consideriamo anche questa una Domenica utile. Ciao.
L’amica Enrica informa che non può essere presente questa mattina perché impegnata al lavoro. Rivolgo a tutti un fervido invito a lasciare comunque un commento che Enrica potrà leggere al suo rientro. Grazie a tutti.
La vita è questa cara Enrica, muoiono bambini con tumori al cervello……ne muore di fame uno ogni tre secondi!!!!!Ci sono calamità naturali che uccidono centinaia di migliaia di persone alla volta….malattie ….carestie …poi l’uomo che ci mette del suo.
Un ragazzo di 25 anni esce in moto e non per colpa sua…muore! Se fossi il padre di quel ragazzo impazzirei , ma alla mattina il sole sorge ancora ed alla sera tramonta spesso con grande splendore.
Non sò…si deve continuare a vivere nella “monotonia” di una esistenza spesso apparentemente inutile, cercando un pò di senso e un pò di felicità.
Non penso siano utili parole consolatorie , forse solo la fede può farlo …io che non la sento …..constato, vivo o sopravvivo.
Si una domenica un po’ diversa dal solito ,ma nn per queso interessante ,anzi penso che questa riflessione di Enrica ,scritta con la sua solita semplicita’ .dettatale dal cuore ci porta a pensare quante volte ci amareggiamo la vita per delle futilita’ ,chiudiamo gli occhi davanti a tanto dolore ,Enrica attraverso le lacrime del figlio che vorrebbe abbracciare e nn puo'(E’ un uomo ormai ‘)intuisce anche il dolore dell’altra mamma.Un ringraziamento a te Enrica per il tuo scritto e a Giovanna x l’appropriato video
Enrica ,hai scritto un articolo che non riesco quasi a commentare. Ti auguro solo che tuo figlio si riprenda , e porti in lui solo un buon ricordo dell’amico morto. Mi auguro che anche il tuo morale si sia ripreso. Te lo auguro di cuore . Ciao
Ognuno di noi, si rapporta davanti alle situazioni e al dolore con i modi e le possibilità che ha…..
non c’è un modo universale per dimostrare il proprio dolore.
Sui giornali locali,(io parlo di quelli della mia zona), è un susseguirsi di notizie, dove ragazzi giovani perdono la vita sulle strade, un bollettino di guerra, sono tutti ragazzi dai 20 ai 40 anni…
Sono una madre che molto spesso, non dorme, che come molte altre vive in ansia continua, perchè i figli sono in giro, basta solamente il sentire una sirena, non si sa se è di un’ambulanza, dei pompieri o della polizia. Viene spontaneo chiamare il proprio figlio al cellulare, che naturalmente non risponde quasi mai, e quando lo fa è seccato del tuo interessamento,ma è veramente preoccupante quando il tuo telefono squilla in piena notte, allora sai già che è il tuo turno, e se ti va bene, come è successo a me la settimana scorsa, oltre ad avere un figlio mezzo rotto, ma vivo, hai problemi burocratici ed economici.
Ma per una madre che non vedrà mai più tornare il figlio, non ci sono spiegazione, ne se e ne ma, non torna punto e basta, forse è vero, che chi crede in questo è aiutato, per gli altri che non la pensano così, rimane solo il ricordo di come era e il vuoto di non vederlo più.
In questo mio scritto, non volevo intristire nessuno, ne dare un’idea sbagliata, ma la vita è sempre più difficile, per tanti motivi, ognuno diverso, con tanti aspetti. A volte mi arrabbio con i miei figli, brontolo, grido, e piango, ma spero non mi manchino mai, sono difettosi certo,qualcuno dice che perfetto non c’è nessuno e che non c’è nessuno che non abbia mai sbagliato, ringrazio tutti, da chi ha voluto e postato il mio scritto, a chi lo ha letto buona serata tutti.
Enrica, come sempre il tuo spacato di vita vissuta – questa volta insolito, perché triste e preoccupato – è comunque toccante e ben descritto.
Si avverte la tua partecipazione alla brutta esperienza di tuo figlio in modo totale, in pratica ti commuovi e piangi insieme a lui, seppure senza lacrime.
Coraggio, Enrica, ce la farai anche questa volta, ne sono sicura: forte e determinata come sei, anche se spesso hai dei dubbi in proposito, te la caverai e sarai il principale sostegno di tuo figlio.
Ti abbraccio.
Questo spaccato di vita,ci coinvolge un po tutti,abbiamo tutti figlii e il pensiro è sempre rivolto a loro.Quanto dice Enrica è vero,ci lasciamo prendere da tanti pensieri negativi,nella quatidianieta’ ma ci sono cose che di danno il vero senso nella vita.Ed è la vita stessa!!!Enrica ,la tua grande sensibilita’,ti ha fatto mettere da parte tutti i tuoi problemi e ti sei messa in discussione,pensando a quella mamma e al suo grande dolore.Il bosco come sempre ,riesce a mettere noi tutti in discussione,ha farci riflettere sui veri problemi.Grazie a tutti x questo .Siete uno staf fantastico,nn vuole assolutamente essere una sviolinatura,chi mi conosce sa la sincerita’ di questo mio pensiero,,,,,,,,,,,,,
Cara Enrica, purtroppo l’essere umano spesso è strano, per non dire incomprensibile. Quando abbiamo un problema, o ci si presenta un guaio cui dover far fronte e risolvere, siamo convinti che ci sia capitata una delle cose peggiori del mondo. Senza renderci conto che, facendo una breve panoramica e guardandoci intorno, scopriremmo che esistono realtà ben più gravi di ciò che ci sta succedendo. Ma tant’è, siamo così, esseri umani nati con un difetto (..e magari più d’uno..). Conosco alcune signore che passano la quasi totalità della loro vita a disperarsi vivendo veri e propri malesseri per motivi così futili da sembrare quasi stupidi (i rumori dei vicini, il cagnolino che abbaia, la suocera insensibile, il fratello/sorella insopportabili, le eredità ingiuste ecc…ecc…). Queste persone vivono di rancori e si autodistruggono. Sai cosa dico loro al proposito? Venite a fare un pò di volontariato con me, vi assicuro che vi passano tutte le fissazioni, i malesseri e farete, finalmente, qualcosa di utile nella vita.
Questo racconto di oggi e molto drammatico, certamente ci lascia senza parole, perdere un figlio deve essere un grave lutto,mia madre ne ha perso molti, e diceva va parte del cuore,che mai piu’ rimargina,sono molto spiaciuta anche se la mia famiglia in questo periodo e stata colpita da morte improvvisa 2 nipoti, ma vorrei darle coraggio ugualmente nel dolore si deve capire e cercare di starle accanto a chi soffre,Grazie Giovanna per il tuo video musicale!!
Questo racconto mi ha rinnovato il lutto in famiglia, forse ancora presto per poterne parlare,ringrazio Giuseppe3,Giovanna, per i suoi video musicali Enrica,
per il suo racconto molto coinvolta da vicino, questi sono dipiaceri grandi,ma sono d’accordo con francy chi fa del volontariato ne vediamo di ogni tipo,coraggio il tempo sapra’rimarginare le grandi e piccole ferite ciao…
Racconto veramente toccante, sopratutto la risposta che Enrica ha dato relativamente allo squillo del telefono, in quel momento ti passa la tua vita davanti, ti ritieni fortunato nonostante tutto,se comunque le cose si possono risolvere. Per una madre o padre a cui il figlio non torna più, credo si possa impazzire di dolore.
Comunque Enrica, passerà anche questa, forza e coraggio,un abbraccio.
Non si vorrebbe mai provare, queste situazioni e questi dolori, ma purtroppo sembra che sia , cosa brutta da dire, nella normalita quotidiana, forse troppe auto, troppi camion, troppo traffico, troppo di troppe cose, il fatto è che sembra infinito questo è il vero dramma non c’è fine al dolore e alle preoccupazioni