LA DOMENICA DEL BOSCO

 

  Barra  separ. con lucine multic. Le_nostre_ru_09023     Buona  Domenica     Giuseppe_09120   Barra  separ. con lucine multic.   Lamico_ritro_08837

 

 

Dopo tanti anni ritrovo l’amico Tino con il quale ci eravamo persi di vista. Avevamo lavorato per tanti anni nella stessa Azienda ma in settori diversi e non avevamo avuto la possibilità di frequentarci tanto ma era pur sempre un amico e in tante occasioni ci siamo sempre trovati bene insieme. L’esserci incontrati di nuovo, ormai da pensionati, aveva fatto piacere ad entrambi. Avevamo ripreso quindi a frequentarci con le rispettive consorti e ogni volta era un incontro in allegria e un’occasione per rimembrare e raccontarci tanti episodi di vita vissuta.

 

1647 Tavola imbanditaTavola imbandita

 

In ogni circostanza non mancava mai l’occasione di metterci a tavola: una semplice spaghettata al pomodoro fresco oppure aglio, olio e peperoncino, due stuzzichini, qualche oliva in salamoia confezionate alla casereccia maniera, qualche sfoglia di pane carasau condito con sale e olio extra vergine d’oliva, un pezzetto di bottarga di muggine immersa in olio sempre extra vergine, due fettine di salsiccia secca, quella buona confezionata in casa e stagionata in una arieggiata cantina, un pezzetto di pecorino sardo e, immancabile, un bicchiere di vino rosso, cannonau o barbera oppure bianco, d’obbligo il vermentino genuino di terra sarda.

 

1635 Marina di SardegnaMarina di Sardegna

 

Tino è il diminutivo del suo nome ma in genere lo chiamo con il cognome dicendogli che ha avuto un po’ di destino proprio nel cognome anche se lui, per innata modestia, ha sempre negato. Il suo cognome è Pintor, di innegabile origine spagnola, e Tino, infatti, è un appassionato pittore autodidatta. Dipinge di tutto con bravura: ritratti, paesaggi, nature morte. Pur non avendo frequentato nessuna specifica scuola di pittura, né avendo avuto alcun maestro, era divenuto bravo con le varie tecniche pittoriche: pastello, guazzo, acquarello, tempera e pittura ad olio sia su tela che altri supporti, carta, cartone o legno.

 

1643 Natura morta con fiasco e teiera

Natura morta con fiasco e teiera

 

 

Mi raccontò che aveva avuto un unico incontro, in occasione di una mostra collettiva in una importante Galleria d’Arte di Cagliari, capoluogo della Sardegna, quello con una affermata pittrice che nell’osservare i suoi dipinti aveva espresso qualche critica costruttiva, rivolta, più che altro, come suggerimento per poter migliorare l’impiego dei colori e la tecnica per far risaltare meglio i contrasti tra luci ed ombre.

 

1661 Pagliaccio triste

Pagliaccio triste

 

Tino aveva ascoltato con attenzione e accettato i consigli della generosa esperta e li aveva sapientemente messi in pratica, migliorando le sue produzioni via, via che si dedicava al suo hobby nato fin dall’età giovanile. Tino non vende i suoi quadri perché in ogni opera mette qualcosa di sé, del suo animo d’artista e ogni dipinto, una volta finito, lo sente “suo” in modo particolare, per cui ne è gelosissimo.

 

1645 Il vaso delle roseIl vaso delle rose

 

Tale atteggiamento è pienamente condiviso da Rosa, sua stimatissima consorte, perché anche lei si affeziona all’opera del suo compagno di vita, man, mano che la vede nascere e formarsi sotto le sapienti pennellate di Tino. Una vita insieme, due figli, classica coppia maschio e femmina, e tre nipotini, gioia dei nonni, hanno festeggiato da pochi mesi 55 anni di matrimonio e, cosa sicuramente rara, tra loro è ancora vivo il sentimento della gelosia, soprattutto da parte di Rosa che non lascia solo il marito neppure per una breve uscita. Una coppia esemplare per amore duraturo e fedeltà reciproca. Una bella storia d’amore.

 

1652 Costumi di SardegnaCostumi di Sardegna

 

Rarissimamente Tino ha regalato qualche suo quadro ma l’occasione deve considerarsi veramente un evento eccezionale. Con molto savoir-faire gli ho espresso il desiderio di averne uno anch’io e ne ho indicato un paio che avevano attirato la mia attenzione, proponendogli anche l’acquisto. Nel segno dell’amicizia, Tino si è scusato e ha rifiutato di cedermi uno dei quadri già confezionati ma ha promesso che ne avrebbe dipinto uno esclusivamente per me: lo aspetto ancora ma sono certo che mi arriverà, prima o poi, so che Tino è un vero amico e mantiene le promesse.

  1649 Madonna assorta in preghiera

Madonna assorta in preghiera

 

In occasione di una visita nella sua bella dimora, conclusa come di consueto a tavola per una immancabile cena conviviale, ho avuto modo di fotografare i suoi dipinti ben sistemati alle pareti di casa quasi come fossero disposti in una Galleria d’Arte aperta per la visita dei convenuti.

La descrizione non sarebbe completa senza la visione delle immagini, ecco una piccola sintesi della Galleria di Tino. Buona Domenica per tutti, l’ingresso è gratuito.

 

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P.S. – Rivolgo solo una domanda a tutti gli amici, esperti di pittura e non: ditemi se valeva la pena raccontare la mia storia con l’amico Tino per mostrarvi i suoi dipinti. É stato solo un pretesto per trascorrere insieme la nostra Buona Domenica nel Bosco. Grazie. 

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1636 Indiana d'AmericaIndiana d'America

   
1659 Terrazza del Bastione di Cagliari

Terrazza del Bastione di Cagliari

Parete

Parete 1

 

 

 

 

 

 

 

 

   
1655 Parete 2

Parete 2

 
1656 Parete 3

Parete 3

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 Fausto Papetti  -  Aria

             


COMMENTI

  1. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Un elogio subito alla bravissima Giovanna per il sapiente inserimento dei quadri, per la delicatissima musica e per le immagini del video che mi hanno ispirato un altro racconto che presenterò in seguito. Grazie.

  2. il 05 ottobre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Un duo, dunque, oggi, le due G. Ma quanta bella e succosa pesca. Chi diceva: mai di domenica? La nostra è davvero una bella domenica. Grazie.

  3. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Grazie Lorenzo, come ho già detto, non possiamo smentirci. Ho voluto fare un omaggio ad un amico che merita ma, nello stesso tempo, abbiamo fatto un omaggio a noi stessi con la visione di una serie di piacevoli dipinti. Un saluto.

  4. il 05 ottobre, 2014 Nembo dice:

    Ritrovarsi dopo qualche anno con gli amici è sempre bello, suscita sempre sensazioni particolari della persona con la quale si è amico. In questo caso Giuseppe tu ci hai presentato il tuo amico Tino-Pintor, lo stesso deve essere un tipo tosto e geloso delle sue belle opere che dipinge visto che non le mette in vendita,non sono esperto di pittura ma visualizzando le foto a mio parere ogni quadro conferisce qualcosa di suo del tuo amico Tino. Buona Domenica.

  5. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Verissimo Nembo, hai inquadrato l’amico Tino nella sua vera indole, devo aggiungere che ha anche un animo di estrema bontà, forse questo non lo avevo messo in evidenza nel racconto: mea culpa. Grazie.

  6. il 05 ottobre, 2014 Bosello Enrica dice:

    Io che non so disegnare nulla, provo una sana invidia per chi sa disegnare e dipingere, dipingere per se stessi, perchè fa piacere e stare bene, potersi permettere di scegliere,di non vendere le proprie opere è un privilegio, avere amici che gratificano le te passioni lo è ancora di più, bellissimo il quadro del pagliaccio triste,e ancor più bello il quadro intitolato costumi di Sardegna, dipingere è un dono di natura, che si può perfezionare certamente, ma alla base c’è la mano, e gli occhi per trasmettere un’emozione che si ha dentro

  7. il 05 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Giuseppe non puoi immaginare la mia sorpresa nel leggere la storia di Pintor, che io conoscevo già.Non l’ho conosciuto di persona , ma la storia la sapevo.E’ stato bello risentirla ,lo hai descritto come è, hai menzionato l’amore con la moglie a distanza di tanti anni di matrimonio,e la gelosia di Rosa. I suoi dipinti sono bellissimio almeno così sembra a me, non sono una critica d’arte , ma il bello tutti lo vedono. Vedrai che con la calma il dipinto ti arriverà , arriva sempre ad un amico sincero. Bravo ciao

  8. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Enrica, bellissima la tua analisi, è veramente come dici. Tino ha veramente l’animo dell’artista e pur non avendo seguito nessuna specifica scuola d’arte sa esternare sulla tela o qualsiasi altro supporto pittorico, opere degne di ammirazione. Sinceramente sento anch’io un piccolo senso di bonaria invidia per una dote naturale che non tutti possono avere. Grazie.

  9. il 05 ottobre, 2014 riccardo2.co dice:

    Per essere degli artisti è proprio vero che ci vuole in primis una grande passione. Questo lo dimostra il tuo amico, e lo dimostri tu parlando della vostra amicizia, come Giovanna quando illustra le opere del bosco.
    Il tuo amico è molto bravo, ha una pulizia nei suoi dipinti che è difficile da trovare, in modo particolare in quelli con colori chiari e tenui, ma devo ammettere che vado matto per questo tipo di pittura.

  10. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Gabriella, sei la prima a notare che il racconto descrive anche una sottile e piacevole storia d’amore e questo, permettimi di dirlo, mette in evidenza la grande sensibilità del tuo cuore romantico. Tino e Rosa, dopo tanti anni, vivono ancora una bella e affettuosa storia d’amore. Una vera rarità ai tempi d’oggi. Grazie.

  11. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Quindi è il caso di dire che “artisti si nasce”, sono d’accordo Riccardo. Per tutti coloro che non hanno questa dote naturale non resta che ammirare quanto questi artisti sanno darci con le loro opere. Comunque anche il saper apprezzare con competenza, come fai tu, è una bella dote. Grazie.

  12. il 05 ottobre, 2014 aquilafelice44 dice:

    amico pino ritrovare un amico e sempre bello pure io avevo un amico molto caro lo conosciuto in germania lavoravamo assieme lui era nato ad adisabeba era un po di colore un bel ragazzo di un colore marroncino ma veramente bellissimo ,io ero sempre con lui mai uscivo con italiani parlava benissimo linglese frequentava tante belle ragazze e io ne ero felice di stare con lui e amici ,poi un bel giorno io x cause che non posso scrivere qui doveti partire imediatamente dala germania non lo potuto nemeno salutarlo ma il mondo e picolo molto picolo mi trovavo a milano vicino porta garibaldi che stavo scaricando il mio camion vidi dal di dietro passare questo signore solo vederlo caminare lo riconobi si era lui il mio amico josef giuseppe si chiama lo chiamai a voce alta si girò mi vidi ci siamo abbraciati con la promessa di rincontrarci lo invitai al matrimonio di mio figlio venne con la moglie pure lei di adisabeba ancora ci incontriamo viene trovarmi questa si chiama amicizia grazie ho racontato un po la storia di un amico ritrovato

  13. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Anche la tua una bella storia Vanni, valida per scrivere un bel racconto: pensaci, il Bosco ti aspetta. Grazie.

  14. il 05 ottobre, 2014 franco muzzioli dice:

    Le chiacchierate domenicali sono sempre piacevoli…..!!
    però hai “esposto” alcuni quadri di Tino e un commento, almeno a me, viene spontaneo.
    Tino ha un’ottima mano , ma si rifà troppo a schemi abituali , a riproduzioni, alla cartolina, al santino, alla natura morta di sapore seicentesco , forse dovrebbe “azzardare” di più , provare a dipingere non per canoni costituiti ma per sensazioni. Quadri come quello del clown ,sono inflazionatissimi ….Tino, che ha una marcia in più e la si vede in quel quadro dal sapore impressionista di ambientazione sarda …dovrebbe trovare una sua strada “un suo stile”.
    Se può valere il mio giudizio…..bravissimo ….ma apra le ali!!!!!!!

  15. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Ecco il giudizio di un esperto che guarda all’artista con una visione di business più che con una prospettiva di realizzazione interiore. La tua osservazione è validissima, Franco, se Tino avesse mirato a produrre le sue opere per trarre benefici economici o per inserire il proprio nome nell’elite dell’Arte Nazionale e forse più. Tino, dal nulla, ha soddisfatto il suo hobby e ha realizzato le sue opere per sè stesso, ancora oggi le ammira esposte nella propria casa ed è felice nel rivivere le emozioni che ogni dipinto gli riporta alla memoria. Ogni quadro è una parte di vita vissuta.
    Da un certo punto di vista concordo con te Franco, ma rispetto il pensiero di Tino. Grazie in ogni caso.

  16. il 05 ottobre, 2014 franco muzzioli dice:

    Vorrei precisare, perchè forse non sono stato chiaro, che il mio commento non è una critica a Tino , che ha tutto il diritto di circondarsi delle sue opere che rappresentano momenti della sua creatività e a cui fa bene a non rinunciare ……..ma ha le capacità di volare più in alto.
    Anche i “grandi” non sono partiti tali….hanno avuto i vari periodi…..finchè…….!!!!!!!

  17. il 05 ottobre, 2014 edis.maria dice:

    Vale sempre la pena di raccontare delle amicizie profonde e durature nel tempo come le tue.Tempo fa ci hai presentato un POETA che ci ha fatto gioire nel leggere i suoi versi; oggi un pittore che rallegra i nostri occhi e il nostro spirito nell’osservare , nei minimi particolari la sua arte. Un artista autodidatta, grande artista, umile , che trattiene a se le sue opere, senza voler troppa fama , che si meriterebbe più attenzione, se solo la volesse! Giuseppe , presentaci sempre amici così! Grazie, ovviamente a tutti coloro che hanno collaborato ! Ossequi Tino Pintor!

  18. il 05 ottobre, 2014 gianna dice:

    Giuseppe3, molto bello il tuo racconto, incortrarsi dopo qualche anno con un caro amico perso di vista, ma il vostro incontro sara’ stato davvero indimenticabile con le vostre due consorti, i vostri rocconti di un tempo e quelli nuovi davanti a una meraviosa tavola inbandita, che era piena di ogni ben di Dio, tanti assaggi e tantissime cose da assaporare in dolce compagnia ,da questa coppia davvero bella ancora oggi,una splendida famiglia con due figlio e 3 nipoti, appena festeggiato il 55 esimo anno di matrimonio e la signora Rosa ,ancora gelosissima del suo Tino, la bravura di questo amico che con la sua passione di pittura, senza scuola ,e senta maestro, ora fa dei capolavori bravissimo Tino anche la sua consorte Rosa ha incominciato pitturare con il suo amato marito,la cosa impossibile che ancora viva il sentimento della gelosia specialmente di Rosa, in occasione in una mostra di collettivita’ in una galleria d’arte di Cagliari-Sardegna, aveva messo in pratica piano piano al suo hobby,certi piccoli dettagli per migliorare sempre piu’, la sua passione nei dipinti, meraviglisa questa sua galleria che conserva con tanta gelosia,il dipinto che aveva chiesto Giuseppe3, arrivera’ molto presto solo che vuole farti la sorpresa, ad un caro amico perso e ritrovato.bella questo vostro incontro complimenti TINO PINTOR.che festa nel bosco meravigliosa ciao….

  19. il 05 ottobre, 2014 alba morsilli dice:

    Il quadro che non ha dipinto.

    Dopo tanti anni avere ancora tante cose da dirsi, dalle più semplici alle più gravi, essere se stessi senza aver bisogno di essere ammirati. Che meraviglia!Essi sono completi uno accanto a l’altro dividendo non solo le parole ma anche i silenzi.
    La meraviglia della loro vita è l’amore.
    Riuscià il tuo amico Tino a dipingere questo quadro L’amore per la sua sposa

  20. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Condivido Franco ma vallo a spiegare agli artisti, sai come sono gli artisti (ognuno ha il suo ‘pallino’!). Tino aveva il suo lavoro, la pittura è stata il suo svago del tempo libero che non era poi tanto eppure, solo per diletto, ha creato molto, solo che lo ha fatto a modo suo.

  21. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Ammiro la tua buona memoria Edis, è vero, tempo fa leggevamo i versi sublimi di Ottorino Mastino, poesie che esaltavano i nostri animi, oggi ammiriamo i dipinti di Tino Pintor, artista del pennello autodidatta ma per questo non meno coinvolgente, da ammirare con piacere. Il mio merito? Solo quello di aver condiviso con gli amici del Bosco, le emozioni che hanno saputo darmi gli amici della vita. Edis.Maria anche tu sei una grande amica personale e del Bosco, grazie!

  22. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Grande Gianna,hai desctitto tutto con particolare precisione. L’incontro con un amico, dopo tanti anni ha consentito di rivivere, con il ricordo, momenti piacevoli di vita vissuta, ognuno per la sua parte. É vero che si vive anche di ricordi e oggi, la descrizione di questo incontro, ci ha consentito di stare insieme in piacevole compagnia per conoscere una bella coppia unita per la vita e ammirare i dipinti di un artista che non cercava la gloria nell’arte ma solo il gusto di creare qualcosa per soddisfazione personale. Grazie Gianna, un saluto.

  23. il 05 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Alba, sei una vera artista! La tua innata sensibilità ti ha portata a concentrarti più sull’aspetto della lunga storia d’amore dei protagonisti, che sulle opere del pittore autodidatta. Il quadro della loro vita, Tino e Rosa, lo hanno dipinto insieme con il loro reciproco amore, la cornice l’abbiamo costruita noi, oggi, con la presentazione del racconto nel Bosco. Grazie infinite, ciao.

  24. il 05 ottobre, 2014 elisabetta8.mi dice:

    Quando una amicizia è solida,il tempo che passa,nn la scalfigge.ritrovare un amico è sempre un gran piacere,cosi’ è stato x te Giuseppe e x lui.Con gli amici è un vero piacere stare a tavola,che sia un piatto di spaghetti o pane e salame ,va sempre benone.Oggi in questa pagina del bosco ci sta dentro propio tutto.La vostra bella amicizia,l’arte e l’amore profondo di questa coppia attempata,ma solido,cosa molto bella.Di arte io nn capisco nulla ma questi quadri mi piacciono,sono del parere che presto il tuo amico si fara’vivo un un dono x te.Grazie a tutto lo staff x questa bella pagina,,,,,,,,,

  25. il 06 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Grazie anche te Ely perché sai apprezzare il bello anche nelle piccole cose. In un semplice racconto hai saputo leggere i valori dell’amicizia, la solidarietà, la bellezza dell’arte, l’amore di coppia e infine hai ringraziato lo staff di redazione per l’impegno costante nel creare belle pagine per gli amici del Bosco. Un saluto.

  26. il 06 ottobre, 2014 giovanna3.rm dice:

    Caro Pino, ti ringrazio per le belle espressioni che mi hai rivolto: ho lavorato con piacere al tuo post perché avevo capito quanto fossi felice di aver ritrovato un caro amico e , sicuramente, di fargli cosa gradita pubblicando una gran parte delle sue opere. Ho apprezzato molto questa tua particolare generosità.
    Capisco bene anche la sua decisione di non volersi privare nemmeno di una sua produzione. Mi ricorda tanto un mio amico, anche lui pittore che, secondo me, dipinse quadri straordinari e meravigliose nature morte. Lo conobbi negli anni ’70, in piena presa di coscienza femminista e lui, aderendo totalmente al movimento, dipinse molti quadri particolari: donne completamente ripiegate su se stesse, delle quali si intravedevano, a volte, solo i piedi o qualche piccola parte del loro corpo, racchiuse com’erano nella loro consapevolezza e particolarità, più o meno da tutti ignorate! Ebbene, anche lui non voleva separarsi di nessuna delle sue opere, nonostante le richieste che riceveva. Poi, decise di lasciare l’Italia per raggiungere un paese Africano, quasi come un Missionario. Era un insegnante di scuole primarie e non aveva grandi mezzi economici. Per realizzare il suo progetto, fu quindi costretto a vendere i suoi quadri. Fortunatamente ne acquistai diversi, che ora custodisco con un grande ricordo affettuoso: pochi anni dopo, mori in Africa per una malattia infettiva.
    Ritornando all’artista Pintor, mi sono particolarmente piaciuti due quadri: “Marina di Sardegna” e “Terrazza del Bastione di Cagliari”.
    Pino, quando lo rivedrai, esprimi tanti, tanti auguri e complimenti, da parte mia, al tuo amico Tino: che continui a dipingere poiché è questo che lui predilige in maniera particolare, mi sembra di aver capito, e questo aspetto è insostituibile! Grazie di avercelo fatto conoscere.

  27. il 06 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Parole meritate Giò! Una bella storia anche la tua e capisco quanto puoi sentirti affettivamente legata ai quadri dell’amico perduto. Il quadro “Marina di Sardegna”, piace tanto anche a me e questo sta a dimostrare che, in qualche cosa, un po’ ci somigliamo.
    Tino sarà felice di leggere i complimenti espressi nei suoi confronti e non mancherò di comunicargli i tuoi auguri. Sono certo che sarebbe contento di conoscerti per avere la recensione delle sue opere da parte di un’esperta. Non mancherò di rivolgergli l’invito per continuare a dipingere anche se ultimamente ha rallentato non poco la sua attività artistica.
    Grazie di tutto Giò, la collaborazione per il Bosco continua.

  28. il 06 ottobre, 2014 gianna dice:

    Giuseppe3, quel quadro arrivera’ ma sara’ stato dipinto con un amore speciale di un amico,bene lo presenterai agli amici del bosco, cosi ci sara’ il continuo di un racconto di Tino e Rosa ,la coppia piu’ bella con un amore eterno dopo 55 anni di matrimonio,Evviva Tino e Rosa ricordatevi che l’amore non invecchia mai. un abbraccio e un sorriso per voi ciao:::

  29. il 06 ottobre, 2014 giuseppe3.ca dice:

    Gianna, so che Tino ci sta già lavorando ma non conosco il soggetto del dipinto per cui, quando arriverà, sarà una sorpresa anche per me. A tempo debito, non mancherò di presentarlo agli amici del Bosco che, a quanto pare, hanno preso a cuore la storia di Tino e Rosa. Ancora grazie.


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