Senso comune e politica !!
Scritto da Scoiattolina il 18 Novembre 2009 | 13 commenti- commenta anche tu!
Senso comune e politica
Nella rubrica Idee e Opinioni del Corriere della Sera del 20 settembre 2009, alla pagina 14, ho letto un articolo di Paolo Macry che mi ha fatto pensare.
Politica & FinanzaVe lo propongo testualmente.
Scrive Macry:
“Spesso, come insegna il lettino dell’analista, le cose importanti avvengono sotto il pelo dell’acqua.
Da oltre quindici anni, la sinistra è tutta concentrata attorno al Cavaliere, al suo conflitto d’interesse, ai suoi processi, infine alle sue vicende private. In un modo o nell’altro, il discorso pubblico è stato monopolizzato da Berlusconi e da una nuova categoria identitaria, che si chiama antiberlusconismo. E la cultura politica della sinistra è slittata dal classismo marxiano e dall’umanesimo socialista a tematiche giudiziarie, morali e perfino caratteriali.
Nel frattempo, qualcosa di ben più profondo ha modificato il modo di pensare degli italiani. Oggi il Paese sembra condividere i valori dell’efficientismo burocratico e della meritocrazia scolastica, discute senza scandalo di salari e produttività, mostra non soltanto nel Nord Est forti diffidenze verso gli immigrati, chiede rigore nella repressione dei devianti. E poi condivide politiche estere costruite sugli interessi nazionali e non su sentimenti pacifisti, esprime fiducia illimitata per carabinieri e forze armate, valorizza la bandiera, è orgogliosa dei suoi morti in guerra.
Naturalmente si tratta di idee e anzi, spesso, di idee smentite dalla pratica. Ma la tendenza è chiara. In tempi non lontani, una simile lettura sarebbe stata stigmatizzata come antipopolare o semplicemente fascista. Oggi diventa senso comune. E’ questa l’onda lunga che spiega l’ormai sperimentata consonanza tra il Paese e la destra (con o senza escort). Personalità
come Maroni, Gelmini, Sacconi, La Russa sono gli interpreti apprezzati della svolta. E sta qui la ragione dell’afasia insuperabile della sinistra, la quale, se fa propri i valori emersi in questi anni, non ha più alcuna identità che la differenzi dal campo avverso e, se si oppone a quei valori, finisce in rotta di collisione con il sentire comune.
Insomma, mentre continua la caccia alle fidanzate del premier, la talpa scava. Per la prima volta dal Ventennio, l’egemonia culturale sulla società italiana sembra passare silenziosamente dalla sinistra alla destra”.
Questo articolo mi sembra un ottimo viatico per ragionare, da un lato, sulle aspirazioni della società italiana e, dall’altra, sulla rappresentazione che ne danno le forze politiche. Se le aspirazioni fossero troppo “terra terra” e lontane da impegnativi modelli di comportamento necessari, da solidarietà internazionali, sociali, morali da perseguire, tutto ciò imporrebbe alle forze politiche di individuarle e di farsene carico.
Ma, “rebus sic stantibus”, l’analisi di Macry mi sembra assai convincente.
Voi che ne pensate ?
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CIAO LORENZO A ME QUESTO ARTICOLO MI è PIACIUTO E GLI HO DATO LA PRECEDENZA ..BRAVO !!
GRAZIE SABRY. SPERIAMO CHE POSSA PROVOCARE UNA TRANQUILLA DISCUSSIONE.
Ciao lorenzo l’argomento è molto interessante scritto molto bene ,però secondo me si potrebbe aggiungere per individuare il concetto o vero il significato di destra e centro sinistra,cosi per un eventuale dibattito si possa discutere serenamente senza pregiudizi.… esistono tre grandi discriminanti. La prima è costituita dall’opposizione fra progresso e disponibilità a cambiare della sinistra e fra tradizione e conservazione della destra. La seconda, dall’opposizione fra istanze egualitarie/antiegualitarie. La terza, dalla concezione delle differenze: gerarchica e “verticale” per la destra (diverso = inferiore, oppure: le differenze sociali sono “naturali”), “orizzontale” per la sinistra. Quest’ultima prende atto dalle differenze di sesso, lingua, religione, capacità, intelligenza, senza che ciò dia luogo ad una classificazione gerarchica (più importante/meno importante; superiore/inferiore). Poi, a prescindere da queste differenze, dice che ogni individuo è diverso dall’altro. Karl Marx arrivò a coniare la famosa massima: “Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i sui bisogni” , che è appunto il riconoscimento della diversità degli individui. La sinistra difende questa diversità, che è poi la singolarità di ciascuno, e contemporaneamente si scaglia contro le differenze che vengono create dalla società: differenze economiche, di grado di influenza politica, di opportunità fra gruppi di individui e altri. Non arriva a dire “tutti uguali in tutto”, si preoccupa però che le differenze di reddito, di posizione sociale, di istruzione, non affliggano sempre le stesse persone e cerca di distribuire le risorse collettive in modo tale che il maggior numero di persone possibile ne possa usufruire. La destra, al contrario tende a difendere e a creare le differenze sociali, economiche, politiche, perché ritiene che il sistema così com’è vada bene e, difendendolo, accentua le disparità già esistenti.
Volendo, le opposizioni fra destra e sinistra sono infinite. Facciamo degli altri esempi:
· La destra difende i valori della patria e può arrivare ad essere nazionalista/ la sinistra è internazionalista;
· La destra considera la guerra come uno strumento di politica estera per difendere gli interessi nazionali/ la sinistra è tendenzialmente pacifista, anche se il pacifismo è un universo piuttosto variegato;
· La destra si oppone ai mutamenti sociali, perché la tradizione dice che ciascuno ha un suo posto nella società/ la sinistra appoggia i movimenti femministi ed è disposta a sperimentare dei mutamenti, per esempio, nell’organizzazione del lavoro (lavoro di gruppo);
· La destra è individualista, competitiva, “vinca il migliore” dice/ la sinistra tende a fare riferimento non la singolo individuo ma ai gruppi con problemi e interessi comuni (i sindacati, i disoccupati, i lavoratori, ecc.);
· La destra crede che il mercato e l’iniziativa individuale sino gli unici elementi creatori di un ordine efficiente, perché garantiscono il successo ai più capaci e ai migliori/ la sinistra sostiene la necessità di un’economia che permetta ai migliori di emergere, ma che contemporaneamente offra possibilità ai nuovi soggetti;
· La destra favorisce in tutti i modi il mercato e l’integrazione mondiale nell’economia capitalistica, il suo problema principale è di continuare a produrre di più a costi minori (per essere competitiva rispetto ai concorrenti) e guadagnare di più/ la sinistra si pone il problema delle disuguaglianze di ricchezza a livello mondiale e di modelli di sviluppo produttivo differenziati e in armonia con la cultura e le risorse di ciascuna realtà;
· La destra sostiene lo “Stato minimo”, cioè poca burocrazia e il minor intervento possibile dell’ente pubblico nell’economia e nella società. Quindi meno tasse per mantenere uffici e servizi / la sinistra sostiene invece lo “Stato sociale”, cioè un ruolo attivo dello Stato nel ridurre le disparità esistenti fra gli individui e i gruppi. Quindi più tasse al fine di assicurare più servizi alla collettività e conseguentemente più uffici e più personale pubblico. E così via.
Destra e sinistra vengono definite in vario modo. Per la prima vengono usati come sinonimi nuova destra o neoliberalismo; per la seconda, nuova sinistra o progressisti. Al di là dei termini o delle parole, le differenze tra le due posizioni non sono piccole e non sono piccole le conseguenze che governi di destra o di sinistra possono produrre sulla nostra vita di tutti i giorni, sulla possibilità o meno di avere un buon livello culturale e una qualità di vita soddisfacente”. prova a leggerlo lorenzo se può esere di aiuto ciao
Molto interessante, poi cicco ha sviscerato la posizioni e le differenze di dx e sx ma,in questi giorni è un pò difficile capire l’evolversi che c’è in parlamento troppa carne sul fuoco.In politica la parola nn è mai data, è solo presa a prestito, a volte bisogna rinunciare ai privilegi per affermare dei principi in democrazia, ma la stessa nn è fatta di macchine bensì di uomini con i propri pregi e diffetti.Chi ha idee è forte, ma chi ha ideali è invicibile.
scusate ma io considero tante parole inutili destra e sinistra sapete perchè esistono ? ci avete mai pensato ?
io ho sempre detto non mi interessa il colore etanto meno la corrente se al governo ci fosse qualcuno che veramente pensasse al suo popolo nei suoi bisogni più pallesi
lo so che utopia. allora il popolo cerca in aggregazioni politiche per difenderi ed ottenere i suoi diritti l’unione fa la forza La sinistra è sempre stata del proletariato mentre la destra del medio ceto cioè chi aveva la pancia piena. Queste sono le basi del grande sconfitto che noi dobbiamo cercare di combattere
GRAZIE A TUTTI. PENSO CHE IL DIBATTITO SI STIA SVILUPPANDO BENE. RINGRAZIO CICCO DELLA VERA DOTTRINA DI CUI CI HA FATTO PARTECIPI. IL SENSO DELL’ARTICOLO, PERO’, MI SEMBRA IL CAMBIO D’ABITO CHE LE VARIE POSIZIONI STANNO MOSTRANDO SICCHE’ ALLA FINE LE SITUAZIONI POSSANO NON INCONTRARSI CON QUEL CHE SAREBBE LOGICO ASPETTARSI. DI MODO CHE POTREBBE PRESENTARSI IL CASO DI UNA DESTRA CHE FACCIA POLITICA DI SINISTRA E DI UNA SINISTRA CHE FACCIA POLITICA DI DESTRA. TENIAMO SEMPRE PRESENTE CHE I CANONI DEL COMUNISMO SONO TRAMONTATI DAPPERTUTTO E CHE LA VERA DIFFERENZA RISCONTRABILE OGGI E’ QUELLA FRA I PAESI PIU’ O MENO RICCHI E QUELLI SICURAMENTE POVERI. E QUI GLI SCHEMI SOCCORRONO POCO: PRIMA DI TUTTO BISOGNA DARE DA MANGIARE AGLI AFFAMATI E BERE AGLI ASSETATI.
Chiedo scusa ai signori uomini per essermi presa la licenza di dire la mia in un dibattito politico/sociale sereno e senza pregiudizi… Diciamo che messa cosi’ , come ci prospetta Cicco 53,sarebbe semplicissimo votare…Chi non voterebbe a sinistra? la’ dove stanno i pacifisti internazionalisti?Là, dove per tutti c’è possibilità di emergere e lavorare? dove non ci sono disparità, dove tutti sono colti allo stesso modo, dove non c’è gerarchia,dove le risorse sono distribuite equamente…Non so perche’ non ci siamo ancora arrivati…Forse perche’ quando Marx ha scritto il Capitale, nn ha tenuto conto che non si rivolgeva a uomini catechizzati,ma dalla natura complessa quali siamo, e dalla maggioranza di sesso femminile, quidi ancora più complessa….. e non ha tenuto conto che c’è un vecchio adagio che dice ” tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”…Grazie x la vostra gentile attenzione
LIEVE, MAGARI SI GOVERNASSE CON I PRINCIPI, CIOE’ APPLICANDO I PRINCIPI ALLE REALTA’ FATTUALI. MOLTA ACQUA E’ PASSATA SOTTO I PONTI E TANTE IDEOLOGIE SONO STATE MESSE IN CRISI DALLA PRATICA. TUTTO SOMMATO, PERO’, SI VIVE MEGLIO SE NON SI FA DEL PRINCIPIO UNA DISCRIMINANTE CHE ESCLUDE. E SI CERCA DI FARE PIU’ PROSAICAMENTE IL BENE DEL POPOLO CHE SI RAPPRESENTA. IN QUESTA FASE, SE VOGLIAMO DI SEMPLIFICAZIONE, MI SEMBRA CHE L’AUTORE DICA CHE LA DESTRA SEMBRA, DICO SEMBRA, RAPPRESENTARE MEGLIO IL SENSO COMUNE DEI CITTADINI. MA QUESTO NON E’ SEMPRE E NON E’ PER SEMPRE. E POI UN CERTO RECUPERO DEI PRINCIPI ANDREBBE SEMPRE BENE.
Lorenzo, mi trovi in parte d’accordo sull’articolo da te proposto,un analisi social-psicologica su l’Italia di oggi. In un mondo globalizzato in forte crisi economica dove le idiologie, schematizzate e ben definite degli anni 70/80 sono finite. Le carte in tavola si sono mischiate, è nata una nuova corrente di pensiero popolare dettata dalle difficoltà economiche,e da un certo individualismo serpeggiante. Oggi troviamo il simpatizzante di sinistra, che non vede di buon occhio l’integrazione razziale, troviamo il simpatizzante di destra, che ben vede le difficoltà economiche degli operai e dei pensionati. Il pensiero politico, si è variegato, seguendo una linea di intessi in parte comuni in parte personali. Toccando il tasto dolente Berlusconi, io uomo di sinistra dire: “stare attenti politici di sinistra a non martirizzare Berlusconi,”contrapponete delle proposte serie e mirate! Una vota nell’opposizione si costituivano i governi ombra per contrapporre le proposte di governo. Non facciamo di un uomo che non ha una grande levatura politica, un eroe! Non dimentichiamoci di Stalin, Mao, Mussolini, statisti che hanno ancora un seguito in gran parte immeritato .
MARC, PRIMA DI TUTTO UN GRAZIE DI CUORE PER IL TUO INTERVENTO, CHE M’HA FATTO TANTO PIACERE.
SE C’E’ UNA COSA POSITIVA AVVENUTA NELLE NOSTRE SOCIETA’, ALMENO A MIO PARERE, E’ LA SEMPLIFICAZIONE E LA QUASI SCOMPARSA DELLE IDEOLOGIE, COSTANTEMENTE CAUSA DI INUTILI LOTTE. LA SEMPLIFICAZIONE IDEOLOGICA, OVVIAMENTE, NON PUO’ SOPPRIMERE GLI EVENTUALI CONFLITTI FRA CLASSI E GRUPPI IN QUANTO, IN QUESTO CASO, CONDURREBBE ALLA MISTIFICAZIONE. MA I CONFLITTI DEVONO ESSERE REALI E LE SOLUZIONI, O PROPOSTE DI SOLUZIONE, PURE. DOPO DI CHE TUTTI, SIA AL LIVELLO DELLE FORZE POLITICHE, DEI GRUPPI SOCIALI E DEGLI INDIVIDUI DOVREBBERO DARSI DA FARE. COSCIENTI DEL FATTO CHE GLI EQUILIBRI OGNI VOLTA RAGGIUNTI NON SONO QUELLI DEFINITIVI MA POTREBBERO, E PER LE OPPOSIZIONI DOVREBBERO, MUTARE IN TEMPI BREVI. I PROBLEMI SI SPOSTANO ALLORA DAL PIANO DEI PRINCIPI AL PIANO DELL’INTERPRETAZIONE DEGLI INTERESSI VERI DELLE SOCIETA’. CON UN PROBLEMUCCIO DI NON POCO CONTO: CHE NON BISOGNA INTERPRETARE SOLO I BISOGNI E GLI INTERESSI DELLE NOSTRE SOCIETA’ MA ANCHE DI QUELLE CHE STANNO PEGGIO DI NOI.
Cioa a tutti ,molto interessante gli scritti ,penso che rispecchiano il nostro modo di essere di condividere le varie tematiche,io ho voluto precisare nel scritto,per non cadere nella retorica ,perchè secondo me quando si parla di politica spesso si cade in na contraddizione di divesa alle proprie edologie.Esprimere il significato storico e filosofigo della destra e la sinistra ,è importante perchè ci aiuta a confrontarsi su opinioni vaste con un certo pluralismo.è scontato che poi si riduce ad un abolla di sapone ,se non si entra in merito ai probelmi veri ,che in questo momento son tanti ,su tutti i settori che va dal economia ,al alvoro ,ai settori sociali vedi la sanità, la sanità ecc. Questi secondo me sono gli aspetti che dobbaimo misurarci ,e dare un contribuito ad esprimere quali sono i fenomeni c he hanno portato a questa crisi ecc .Ecco che si può fare un confronto un dibattito la quale risaltono le responsabilità oggettive di chi governa ,oppure della minoranza.Nessno a mio avviso ha cercato di denigrare la figura di berlusconi ,mio carissimo marc e neppure lo condanna ,però i fatti ci portano ,almeno sotto il mio punto di vista .che egli non fa niente che vada a coprire i suoi fatti personali,quando in italia è fermo tutto ecc .Poi sul discorso dell’emigrazione ,no mi sembra che abbia un rifiuto aparte della minoranza,basti pensare i fatti di questi giorni ,di non accettazione degli exstracomunitari ch li rifiutano su tutti gli aspetti (BRESCIA ECC),L’integrazione no si fa cosi ,senza avere un dialogo di confronto e di fiducia penso anche le paure che ci spingono a non legare con loro,no ci dobbaimo dimenticare che i nostri bambini convivano con i fligli degli exstracomunitari,sia come rewlazione e condivisioni.Si certo i problemi sono tanti sul concetto di integrazione ,basta che iniziamo a capire loro inteso come essere umano ecc . ciao grazie
SE HO CAPITO BENE, CICCO, TU CONDIVIDI LA NECESSITA’ DI MISURARCI NON PIU’ SECONDO SCHEMI GENERALI MA PER CONTENUTI. E RITIENI CHE QUESTA IDEA DEBBA ESSERE APPLICATA A TUTTI I SETTORI IMPORTANTI PER LA POLITICA. HAI PERFETTAMENTE RAGIONE.
Si lorenzo hai capito bene ,le impostazioni ideoligiche è un fattore puramente personale della nostra cultura,i problemi sono di tutti in eguale misura dobbiamo partecipare ad uN suo svolgimento di dibattito in modo tale che ci assumiamo le nostre responsabilità.Una questione che secondo bisogna prendere in considerazione e la legge elettorale ,la quale va modificata per un snellimento prociduarle ad eseguire i vari provvedimenti legislativi ,individuando le neccessità prioritarie per risanare le varie problematiche ,cosi il popolo può controllare i vari attuazioani ,dando un giudizio del tipo formale alle scelte della maggioranza che governa il paese,che poi a sua volta deciderà a chi dadre il consenso alle future candedature ,cosi cade il mito dello scarica barile delle rsponsabilità di governo.