LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 23 Novembre 2014 | 24 commenti- commenta anche tu!
Ho letto questo simpatico racconto inviatoci dall’amica Enrica Bosello per la pubblicazione nella nostra Buona Domenica e mi ha sinceramente commosso per la maniera dolce di esprimere sentimenti e sensazioni. Forse per questo non ho trovato le parole giuste per scrivere una adatta presentazione ma mi è venuto in mente questo sovratitolo:
Tutti i giovedì pomeriggio alle ore 16 sono fuori della scuola, prendo il mio nipotino, Chicco e lo porto a basket, lo zaino della scuola, sul sedile di fianco al mio, sul sedile posteriore, lo zaino del basket, vicino a Chicco. "Nonna," dice:
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- "L'acqua da bere l'hai messa?, hai messo tutto?
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- “Io? Non gioco a basket... non so cosa c'è dentro...”
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- ”Non lo hai preparato tu?”
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- “Nonna...cavolo, potevi guardare!!!” poi apre lo zaino, e trovando tutto dice: "Wau che colpo, nonna!!”
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- "Lo ha preparato la tua mamma, ringraziala stasera".
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- "Nonna sono le 16 e 15 non puoi andare un po' più veloce, arriviamo in ritardo, se vai come una lumaca!"
Il nostro battibéccare continua, finché non arriviamo alla palestra, corre, lo chiamo, ma è già avanti, quando raggiungo la palestra, è già entrato nello spogliatoio, esce poco dopo con un altro ragazzino, mi guarda e sorride, è diventato un monello, mi mancano i momenti in cui si faceva coccolare, le nostre chiacchierate e i suoi abbracci.
Giocano tra di loro, lo chiamano riscaldamento, poi l'allenatore inizia a fischiare, parla con tutti i ragazzini e le ragazzine, non capisco cosa dice, le parole rimbombano nella palestra.
Si sentono le pallonate, il mio Chicco è il più magro e il più piccolo di tutti, ma si impegna, riesce anche a fare canestro, mi sembra ieri, che piccolo, piccolo era quasi sempre da me, ora invece, lo vedo molto poco...
Lo chiamavo topo, ma ora si infastidisce quando lo chiamo così:
- "Nonna, sono grande adesso!!"
Avrebbe dovuto andare a prenderlo il papà, ma ha avuto un problema di lavoro, per cui sono andata ancora io, esce con passo lento svogliato, gli chiedo cosa sia successo, mi risponde che è stanco, deve ancora studiare storia.
Tornato a casa, in attesa che i suoi genitori ritornino, lo faccio studiare, ma è molto svogliato, mi arrabbio, alzo la voce, sbuffa ma non risponde, inizia di nuovo a leggere ad alta voce...
Dopo un po' di volte, e qualche mio atto di nervosismo, ha saputo spiegare con parole sue il capitolo e ha risposto correttamente a tutte le domande.
Soddisfatta, ho avuto la brutta idea di dire: - “Oh! Finalmente!”
Sono scesi due lacrimoni da quegli occhioni, mi ha guardato ed è corso in camera sua...
Ho aspettato un pò di tempo, poi sono salita a cercarlo, era sul letto, gli ho accarezzato la testa, e ho detto: - “Voglio solo vederti fare bella figura”, e l'ho lasciato solo.
Poco dopo è sceso, con un biglietto dove aveva scritto:
Per un po' nessuno dei due ha parlato, poi ha iniziato a farmi battutine, gli ho chiesto se mi aiutava a fare alcune cose, e dopo aver sistemato quello che dovevamo, senza motivo mi ha chiesto: “Nonna, se tu vincessi un trimiliardo di milioni di euro (Che non so cosa voglia dire) cosa faresti?”
-Ho risposto: - “Sono tanti soldi... ci devo pensare... ANDREI A SCUOLA!” - “Noooo! Nonna certo che sei strana forte”
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- Sono strana?
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- Direi, un pacco?
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- Un pacco di cosa?
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- Mi guarda dall'alto al basso, e poi con quel sorriso sornione mi dice, - “Non lo so...”
Mi sento in colpa per aver perso la calma, quelle due lacrime mi hanno colpito più di uno schiaffo.
Il mio ruolo è diventato quello di un tassista che va come una lumaca, che rompe le scatole, fa venire il mal di cuore, e che è un pacco di stranezza.
Mi è tornato alla mente un detto: “La scuola è per tutti, lo studio è per pochi...”



Un angolo di vita vissuta, un quadretto tenero e simpatico, affettuoso e vivido. Ancora una volta hai fatrto centro, Enrica. Un grazue a te, a Giuseppe e a Giovanna. Che bella domenica!
Si è sempre saputo che si semina nel pianto e si raccoglie nella gioia, un giorno lontano quelle lacrimucce porteranno il loro frutto, e quel bigliettino si trasformerà in un ricordo bello e in una frase di riconoscenza verso la nonna che oramai non c’è più. Buona Domenica a tutti!
Una storia che rispecchia molte altre storie uguali dei giorni nostri, i nonni sempre pronti ad aiutare i propri figli e nipoti, una grande risorsa umana, sempre pronti al dialogo con i nipoti trasmettendo i valori fondamentali del vivere. Come ha detto Chicco alla fine…i nonni sono sempre forti!
Si, una bella domenica Lorenzo, anche parole semplici posso far nascere grandi sentimenti e l’amore per i figli e i nipoti sarà sempre un sentimento grandissimo. Ringrazio anch’io Enrica per averci proposto questa bella pagina.
Il mio personale elogio a Giovanna per le immagini, sempre appropiate e per il video di dolcissimo accompagnamento musicale. Giò, siamo tutti con te!
É giusto quanto dici Pino, personalmente mi auguro che i segnali della riconoscenza, per il bene di tutti, si palesino prima del “quando non c’è più”. Grazie, Buona Domenica anche per te.
Vero Nembo, Nonni, figli e nipoti sono il segno del trascorrere del tempo e della continuità della vita; è stato sempre così e così sempre sarà per l’eternità. Grazie.
Sono diventata nonna a 42 anni, molto spesso scambiavano Chicco per mio figlio, ho goduto ogni attimo di essere nonna i primi anni sono state solo gioie ora è cresciuto ed è più difficile, per lui e per me manifestare quel sentimento che c’è, è appena stato qui ed è uscito con un libro sul campo di concentramento di Dacau, gli serve per la scuola, la mia unica raccomandazione è di non rovinarlo, spero gli possa essere utile, nel contempo si è preso una chiavetta nuova che avevo acquistato per me, e con un sorriso sornione ai miei brontolii, risponde:” Si nonna anche io ti voglio bene, Ciao e mi saluta così, prendendomi in giro, diventa grande e io divento vecchia
Enrica, hai descritto sapientemente un delizioso quadretto di vita vissuta, da nonna amorosa e intelligente: avrai ancora tante cose da insegnare al tuo dolce Chicco. Con i miei complimenti. Ti abbraccio
I bambini sono gli uomini del domani e nei loro pensieri rimarranno i bei ricordi vissuti con chi tanto li ha amati e coccolati.
Faranno sicuramente ciò che hanno imparato da noi e vivranno con l’amorevolezza e l’autorevolezza che, anche da noi nonni, hanno ricevuto.
Assecondarli nei loro semplici desideri, giocare con loro, ridere con loro, ascoltarli… entrare in empatia con loro è il massimo!
Proteggerli anche quando è necessario dire di no e dirlo con fermezza e dolcezza. Loro comprendono e, se non subito, sapranno, prima o poi, che abbiamo agito sempre per il loro bene, per quanto ci è stato possibile.
La loro vitalità inestimabile ci colma la vita, vivere accanto a loro, anche se danno da fare e da correre, è arricchire la nostra vita di tanto benessere … a volte anche di qualche lacrima … ma tutto sentito e condiviso con affetto.
I bambini intuiscono, captano, sentono e colgono anche quando pensiamo siano troppo piccoli … hanno orecchie e occhi attenti e vivono le emozioni più belle con tutto il loro essere, quanta gioia!
A volte ci portano a ridiventare bambini come loro, anche se per gioco, ma ci coinvolgono, eccome!
Sentirci bambini come loro e godere delle piccole cose con la meraviglia e lo stupore che loro ci trasmettono in continuazione e ci offrono gratuitamente con tutto il loro essere e la loro sana vitalità.
Enrica,quel “per colpa tua mi fa male il cuore” è bellissimo,è la vita di tutti i giorni,è la nostra realtà,è il nostro stare con i piedi per terra, à la vita vera.
Brava…..
Nonna e nipotino …da foto….mi immagino questo racconto diviso in fotogrammi…..piacevolissimo !
Non ti preoccupare Enrica …ho un nipote di 20 anni ed una di 25 (già laureata!!) …non mi corrono più incontro e non mi saltano più tra le braccia, ovviamente, ma rimangono un indispensabile corollario di affetto e di amore.
Bella anche questa domenica ,con quesyo delizioso quadretto di vita famigliare tracciato da Enrica colla sua umana semplcita’.Eccola nonna stringere il suo piccolo e coccolarselo come solo noi nonne sapplamo fare coi nostri cucciolotti ,ma purtroppo ci sfuggono di mano .Ma lei sa capire e guidare il suo ometto con tanto amore che viene ricambiato ,Come sempre brava Enrica ,e’ un piacere leggere i tuoi scritti.Complimenti a Giovanna bellissimo il video e la musica
enrica cara amica pure io ho 4 nipoti uno ne a 16 anni il mio primo nipote non voglio scrivere molto ma voglio solo ducumentare cio che sucesso a me un paio danni fa in casa cera lui e mia moglie io ero a letto e mi son sentito male mia moglie come sempre chiama il 118 arrivano e lui mio nipote si ataca alla barella e grida forte agli infermieri noooooooooo non potete portar via mio nonno mi e rimasto solo lui…. noooooooo nonno non morire non lasciarmi tvb ricordo poco ma credetemi e rimasto incollato ala barella nessuno e riuscito a farlo restare a casa io non ricordo niente ma solo quando ho ripreso conoscenza lo trovato li vicino a me questo e amore di un nipote il nonno VANNY e ancora qui io x lui sono tutto giochiamo assieme sa che io x lui sono lunico nonno che li e rimasto guai se non ci fossi brava enrica nipoti e figli sono la nostra gioia AMIAMOLI sempre un abbraccio a tutti coloro che anno nipoti giuseppe bravo
Bravo Vanni, ti ringrazio, hai aggiunto un quadretto molto toccante e hai risvegliato in me il ricordo di un episodio molto simile al tuo tra me e il mio nonno materno. Cose che rimangono impresse nella nostra mente per sempre.
Il tuo grazie va principalmente ad Enrica per il suo racconto ricco di profonda tenerezza e per il resto a tutto lo staff del Bosco. Un saluto e un augurio sincero per quanto sai. Ciao.
Non sono un’amore di nonna, sono una nonna innamorata del proprio nipote, arrivato forse, in un momento in cui non era previsto, almeno da me. Dal primo momento in cui l’ho visto dal vetro della nursery io non ho capito più nulla, a volte mi fa arrabbiare, altre volte lo vorrei stringere forte, ma la vita è così, si cresce e si cambia.
Non so se diventerò nonna ancora,lo spero, gli anni passano velocemente, ma, Chicco per me è stato molto molto importante…..ero io ad aver bisogno di lui….per continuare giorno per giorno. Ora passo a ringraziare, tutti, chi ha voluto con ostinazione affinchè io lo mandandassi, a chi lo ha postato e forse corretto qualcosa, e a chi ha cercato le immagini, a chi lo ha commentato, ad Aquila che ha messo in evidenza che i sentimenti,sono quelli che contano che durante i momenti più duri non ti lasciano solo.
Ringrazio,tutto lo staff del bosco ,il racconto ,di oggi è un altro regalo,che Enrica ci ha donato.Grazie monella,riesci sempre a coinvolgere ,i sentimenti di tutti,si,siamo genitori e nonni,tutti sappiamo che questi tralci,sono la linfa della nostra vita.la tua descrizione,cosi’ limpida e genuina,ci ha resi partecipi di un episodio famigliare,molto tenero e allo stesso tempo profondo.Questi piccoli scaccia pensieri(io li chiamo cosi’)entrano nella nostra vita portando una ondata ,di calore e di forza,il tuo piccolino lo ha dimostrato,dicendoti ,che le avevi fatto male al cuore,ed era x dire,nonna ti voglio bene.Perdonami Enrica,se continuo con ostinazione ,a tirarti x la manica della giacca,,,,,,,,,
Elisabetta volevo comperare un cappotto nuovo ma sarà meglio che aspetto, quando mi avrai consumato anche l’altra manica della giacca ci penserò
Enrica,aspetta i saldi!!!!!!!!!!!!
Enrica, sempre molto interessante questo tuo racconto nonna e nipotino,sono sempre esistiti questi rapporti d’amore tra nipoti e nonni, sono percorsi di vita, oggi le nuove generazione sono molto esigenti ma i tempi sono cambiati, anche i nonni sono cambiati hanno dovuto adeguarsi, vero i nonni e nipoti sono il segno che il tempo passa domani saranno i nostri uomini, questa rimane la continuita’ della vita, Complimenti a questa nonna sempre molto attenta e premurosa, grazie Giovanna, per le sue immagini per il video musicale siamo tutti con te!grazie
grazie Gianna
L’altra manica saro’ sempre io a tirartela con tutta l’ostinazione possibile ,finirai per avere almeno un gile’ .Ti si legge sempre con tanto interesse ,,,,,,,,
Giuseppe3, sei la persona in cui presenta tutte le storie con una grande, passione e gentilezza,se puoi perdonami questa mia svista involontaria, grazie e buona serata ciao…
Grazie Gianna ma non era il caso di chiedere perdono! Per quale motivo? Per me è sufficiente che siate tutte contente del lavoro che il Bosco riesce a fare per stare in gruppo e farci sentire uniti. Oggi il ringraziamento va alla bravissima Enrica e a tutti coloro che continueranno ad inviarci i loro lavori per portarli a conoscemza delle tantissime amiche/amici. Un saluto, ciao.