LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 16 Maggio 2015 | 28 commenti- commenta anche tu!
Nell’esistenza di ciascuno di noi c’è sempre un qualcosa che lascia il segno, un avvenimento, una storia o un episodio che ha destato forti emozioni, incertezze e palpitazioni e, in conseguenza, rimane stampato nella mente come ricordo indelebile e ogni tanto riemerge. È il caso di questa storia che ci propone l’Amica Sandra.vi per la nostra Buona Domenica e non potevamo perdere l’occasione di pubblicarla per la gioia di tutti noi e della stessa Sandra che merita il nostro grazie. Brava Sandra!

Era un luglio particolarmente caldo, le scuole finite, cominciavamo a fare progetti per le vacanze. Naturalmente c’erano gli inviti dei miei da Pegli “Vi aspettiamo, non mancherete” e mia cognata da Chiavari “Il nonno aspetta di vedere Laura, passerete le vacanze qui vero?” Mia figlia logicamente non voleva andare né da una parte né dall’altra, cercava compagnia. Inaspettata giunse una telefonata dai nostri clienti greci, perché non venite a trascorrere qualche settimana al mare da noi? La proposta fu accolta con entusiasmo, però il mio socio pose una condizione, lui non avrebbe fatto la traversata in nave, dovevamo attraversare la Jugoslavia (erano gli ultimi anni che si poteva fare). Io ero un po’ titubante, i km erano tanti anche se la macchina era confortevole, poi mi lasciai contagiare dall’entusiasmo e dissi di sì.
Fatti tutti i preparativi, pronte le macchine, un bel mattino molto presto i miei amici, Ermanno e Mina, con il loro figlio Sergio, io con mia figlia Laura e la cuginetta Virginia, imboccammo la Milano Venezia alla volta di Trieste prima tappa.
Trieste: Cattedrale di San Giusto
Uno sguardo alla bellissima città, poi ci dirigemmo alle grotte di Postumia, infatti non sarebbe stato possibile passare vicino e non fermarsi. Uscimmo, entusiasti dopo aver visitato le varie sale e ammirato quelle che sembravano sculture.
Grotte di Postumia (Slovenia), circa 20 km., ricchissime di stalattiti e stalagmiti, sono visitabili anche con un percorso interno su un trenino panoramico
Uno sguardo rapido a Lubiana, ma i ragazzi cominciano a protestare, hanno fame, vogliono mangiare. Io fermo l’auto, vado verso quella dei miei amici e dico: “Sono senza benzina, i ragazzi hanno fame, che dite, ci fermiamo, vero? Vedo segnalato un ristorante vicino, ci fermiamo lì”. Infatti pochi km, ecco un ristorante all’aperto con dei tavolini sotto dei bellissimi platani. Io posteggio, scendo, chiudo la macchina, pensando di fare il pieno dopo. Ci riposiamo e mangiamo. Mi accosto ad un tavolino e appoggio guida, occhiali e chiavi sul tavolo. Sento mia figlia chiamarmi “Mamma, vieni, qui è più fresco. “Vengo”, rispondo, mi giro per raccogliere la mia roba... le chiavi non ci sono più!
Portachiavi d'oro
Guardo per terra sotto il tavolo, le ho appena appoggiate, chiamo il cameriere lì vicino, “no visto” accorre mia figlia, gli amici, niente... le chiavi sono sparite. L’amica Mina mi sgrida, tu devi abbandonare le chiavi con quel porta chiavi... Infatti il porta chiavi era una catena d’oro fermata da una moneta d’oro che la mia mamma aveva regalato a mio marito e io tenevo sempre con me, come caro ricordo. Ma in quel momento niente contava se non il fatto della macchina chiusa e senza benzina. Ci mettemmo tutti a cercare, a chiedere, niente, le chiavi si erano volatilizzate, sparite nel nulla. Io pregavo, tenetevi il porta chiavi, buttate le chiavi... Ad un certo punto mi si avvicinano due giovanotti e mi dicono: “Signora, il suo problema è entrare in macchina?” “Sì” rispondo e loro, di rimando: “Ci pensiamo noi”
Poco dopo mi chiamano, la macchia è aperta e mi fanno vedere come avviare il motore... “É semplice signora, avvicina i fili, fa la scintilla e poi avviato motore, inserisce la marcia”. Non avevo altra scelta, ho dovuto ringraziare i due ragazzi con una piccola mancia, fatto le prove con Ermanno che come amico mi è stato sempre vicino, fatto rifornimento di benzina, mandato le due ragazze nell’auto degli amici, perché loro volevano stare insieme e finalmente riprendemmo il viaggio. Quei km furono una vera tortura, pregavo di non trovare altri ostacoli davanti a me e dover spegnere il motore ma fortunatamente ripetei l’operazione di riavvio del motore solo poche volte, solo in occasione dei rifornimenti di benzina. Per nostra fortuna, a Salonicco, conoscevamo una persona del posto, l’ingegnere Kosta che nell’occasione si dimostrò un vero amico. Ermanno, che oltre ad essere amico di famiglia era anche il mio socio di lavoro, gli telefonò’ illustrando la situazione. “Nessun problema” rispose, arrivate sistemo io tutto, vi aspetto” Continuai così un po’ più sollevata il mio viaggio che mi aveva dato tanta apprensione, quasi da incubo.
Panorama di Salonicco (Thessalonìkë - Grecia), città fondata alla fine del IV secolo a.C.
Ecco, finalmente Salonicco, il nostro amico ingegnere greco ci accoglie con un sorriso amichevole. Scarichiamo la macchina in albergo, un bagno e, subito a letto: “Il primo che mi sveglia… lo fucilo”, scherzavo naturalmente. Quando mi sveglio uscendo dallo stato di torpore nel quale ero caduta, sopra il mio viso vedo mia figlia che agita delle chiavi e mi dice: “Mamma, sai che per mettere in moto la macchina si usano le chiavi?” È un cuscino quello che vola per la camera mentre lei scappa ridendo; la signora è servita. La mia macchina è sotto, pronta, ed è veramente stupendo inserire una chiave e avviare un motore. Mi sembra ancora adesso di aver vissuto un incubo, molte volte mi chiedo se non avrò sognato, anche se tutto è finito bene è stata una triste realtà.
Salonicco (Grecia) - Chiesa di San Demetrio
Ripartimmo da Salonicco e da quel momento tutto filò liscio: raggiungemmo i nostri amici al mare e ci godemmo quei giorni di vacanza. Al ritorno però la mia macchina riposò tranquilla nella pancia di un ferry-boat, perché il rientro lo facemmo col traghetto di linea ed io mi godetti un indimenticabile e stupendo tramonto sul mare.
Grazie cari Amici del Bosco, Buona Domenica.



Che devo dire? Queste sono le storie che mi piacciono particolarmente, piene d’avventura e con finale positivo. Grazie a Sandra , e a Pino, e a Giovanna. Buona domenica a tutti gli amici del Bosco.
Un video con musica deliziosa e immagini di un osé artistico che esalta la bellezza femminile. Brava Giovanna, tutti i “maschietti” di Eldy te ne sono grati (insieme a tutte le signore). Il Bosco dimostra di essere all’avanguardia anche in questo! Ciao.
Un viaggio movimentato quello presentato da Sandra e, come qualcuno diceva…che non sono le persone a fare i viaggi ma i viaggi a fare le persone. Però alla fine possiamo dire…che tutto è finito bene, un bel racconto. Buona Domenica
Grazie Lorenzo, la tua approvazione esalta il lavoro di tutti. Un saluto.
Ciao Sandra mi sembra di aver fatto il viaggio in tua compagnia. Mi hai fatto visitare posti nuovi, conoscevo solo Trieste. Mi sembra di vederti quando ti accorgi che ti hanno rubato il portachiavi, regalo della tua mamma a tuo marito perciò ancora più caro. Ho potuto vedere Salonico città di cui mi parli spesso. Tutto molto bello,complimenti Sandra, un abbraccio.
Sandra, la partenza per le ferie è sempre fantastica,ma dopo parecchi inviti dalla Liguria, per fare felice tua figlia con la sua amica ti sei messa al volante, volendo accontare la tua lucia, dove cambiavate localita’ molto lontana avendo avuto un invito da amici in Grecia, ma nel percorso succedeva una cosa spiacevole nella distrazione a una fermate in un bar spostandovi di tavolo per stare al fresco distrattamente lasciavi le chiavi della macchina,con un porta chiavi d’oro bellissimo e di valore e ricordi era stato regalato a tuo marito dalla tua mamma, ma poi un caus come potevi fare un lungo viaggio senza le chiavi,ma spiegando al proprietario del locale sei riuscita partire,Sandra bello il tuo racconto ma all’inizio le ferie c’era il pensiero delle chiavi, che poi tutto ando’ a buon fine Bravissima sei riuscita arrivare in Grecia. Grazie a Giuseppe3 per averci illustrato il tuo racconto come sempre preciso, a Giovanna3 con le sue bravure le foto e un meraviglioso video.B Domenica a tutti
In qualunque momento, Sandra, mi sarei prenotata per un viaggio delizioso come quello, nonostante l’inconveniente accaduto lungo il percorso. Bellissimi luoghi, coraggio nell’affrontare il percorso, insomma, tutti gli ingredienti pronti per un viaggio-avventura, come poi è stato.
Grazie Sandra, aspettiamo sempre tuoi nuovi programmi, del presente o del passato. Un abbraccio affettuoso.
Un grazie a lorenzo ,per aver apprezzato il mio racconto ,e’ vero tutto e’ bene quel che finisce bene ,ma la paura..
un ringraziamento anche te Giuseppe per aver postato cosi bene il mio racconto, valorizzandolo con le adatte illustrazioni, siete sempre bravissimi
i
Grazie Nembo ,del tuo commento e’ stato un bel viaggio movimentato ,veramente con molti imprevisti, ma con la soddisfazione di dire ce l’abbiamo fatta
Grazie Gabriella cara del tuo commento, ne abbiamo parlato del mio viaggio incubo e ora l’hai potuto leggere e seguirmi, pero’ e’ stato bello, anche se nn consueto, in fondo se fosse stato normale nn avrebbe lasciato tracce, un caro abbraccio
Giovanna ,cara grazie del tuo magnifico video ,che ho apprezzato molto ,penso che ate viagiatrice ia particolarmente piaciuto il mio racconto coi suoi inprevisti ,un viaggio normale ti sarebbe piaciuto molto
meno vero? un caro saluto un abbraccio
anche te Gianna cara un ringraziamento per aver letto e apprezzato con tanto sentimento il mio raconto un caro saluto
ciao cara e amica sandra certo ai rifiutato le vacanze in liguria ai rifiutato tutto x andare in grecia direi una bella scelta ma ti e costata anche cara quel portachiavi x te aveva un valore afetivo e te lo anno rubato senza chiavi la machina non si apre ma, x fortuna ai trovatodue ragazzi che sanno a perfezione come fare x aprire una machina cosa che sucesso a mio fratello in sardegna anno visto che era in dificolta le anno detto lei vai via x 10 minuti poi torni tornato a trovato la machina aperta . poi parli del tuo rientro in italia meraviglioso un tramonto sopra la nave ho tanti ricordi quando andavo in nave in sardegna vedere il sole sorgere e il tramonto ti rimane nel cuore brava sandra giuseppe e giovanna bello pure il video bravi bravi
Brava Sandra, un’esperienza di vita vissuta con tutti gli imprevisti che accadono quando si affronta un viaggio. Bello il percorso, con le tappe in bellissimi posti, l’importante essere giunti alla meta sapendo di trovare gli amici veri, pronti ad accoglierci e risolvere i nostri problemi.
Grazie Sandra, per le immagini non poteva essere diversamente… erano già illustrate nel tuo racconto, preciso e ben dettagliato ma soprattutto ricco di emozioni. Il portachiavi lo ha cercato Giovanna che ne ha trovato più d’uno ma ha scelto questo… ancora grazie anche a Giovanna, sempre bravissima e pronta a dare tutto per il “suo” amato Bosco. Ciao Sandra, ti aspettiamo con altri tuoi scritti, sempre deliziosi.
tutto il mondo è paese, i ladri ci sono ovunque,e anche quelli che ti hanno aperto la portiera della macchina che ti credi sono specializati in furti.
Posso immaginare l’ansia che tu avevi,fortunatamente gli amici son serviti a qualcosa. Finalmente a destinazione, e qui sono iniziate le vere vacanze
Grazie Lucia ,per il tuo commento sono bellssimi luoghi rimasti ancora piu’ impressi nella memoria dall’incidente accaduto
Vanni ,amico caro hai ragione ,sai dopo tanto penare che bello quel ritorno sula nave e quei tramonti ,quel cielo che diventa un fuoco ,spettacolo unico ,grazie un abbraccio
un ringraziamento anche a te Alba per il tuo commento, sai anch’io poi sono stata sfiorata da un dubbio, erano troppo bravi, pero’ in quel momento per me erano troppo utili; una cosa mi serviva, mettere in moto la macchina……………
Sandra un’avventura la tua che ti resterà nella mente certamente, anche se , il finale, fu lieto e risolutivo! Per noi lettori aver letto le tue vicissitudini ascoltando della bellissima musica, ha sollevato un po’ il tuo dispiacere! ahahhhah!! A me è successo nel garage dove affittavo un posto macchina, e , ,avevo un portachiavi simil oro.Le chiavi bisognava lasciarle nel cruscotto e tutti mi dicevano “Si fida a lasciare il portachiavi? ” Io rispondevo ridendo “Non è oro!” . Una mattina era sparito!!! Il ladro poco intenditore, rimase fregato ed io risi a crepapelle!!!!! Sandra ,mi spiace per la tua disavventura, ma io ho letto con piacere i tuoi ricordi! Ciao
Grazie Edis del tuo commento il tuo era davvero un ladro ” di galline ” come suol dirsi,il danno con macchina in garage era davvero da ahaahah ,una bella beffa chi si e’ trovato una patacca tra le mani.Per me il fatto di mettere in moto una macchina senzachiavi in paese estero nn era molto piacevole credilo
Lanostra memoria ancora le cose brutte e quelle buone ed in questo racconto ci sono tutte due, e merita di essere raccontato come un caso della vita che io ho letto con piacere.
GRAZIE Giuseppe leggo il tuo commento con piacere, lo so le cose belle e quelle brutte rimangono fissate nella nostra memoria, sono parte della nostra vita, ed e’ bello quando si puo’ ricordare un finale positivo
Sandra il tuo burrascoso viaggio, fortunatamente è finito bene. Sei stata brava a proseguire, hai dimostrato, che davanti alle avversita’ prevale sempre il buon senso e la volonta’, sei stata decisa e coraggiosa e alla fine ti sei sentita gratificata per la decisione presa. mi è piaciuto questo tuo racconto, hai fatto capire, che le donne sanno prendere, le decisioni giuste anche in momenti difficile,anche se i maschietti a volte ci credono fragile,grazie allo staff del bosco ,che come sempre riesce a deliziarci,,,,,,,,,,,
ANCHE A TE elisabetta cara il mio ringraziamento per il tuo graditissimo commento ,nn siamo poi le fragiloi feminucce e quando occorre costi ,quel che costi dobbiamo farcela ,tu ne sei un esempio un abbraccio cara
Ciao Sandra. Sono rientrato dopo un lungo fine settimana e ho trovato il tuo simpatico post che non posso fare a meno di commentare.
Anche perchè molti anni fa ho avuto una esperienza analoga e guarda caso proprio in Jugoslavia.
Un guasto al radiatore della macchina che sembrava irrisolvibile, perchè avvenuta in unm luogo sperduto, vicino Spalato. Ho rivissuto la stessa ansia e preoccupazione da te descritta. Pe fortuna il signor Kosta di turno lo avevo dentro la macchina….mio padre, una persona veramente ingegnosa che, senza perdere la calma, risolse seppure momentaneamente il problema. E non abbiamo perso nemmeno il traghetto che ci ha riportato ad Ancona.
Incredibile! Due storie parallele a lieto fine, che grazie a te ho rivissuto con tanta nostalgia.
Anch’io ho letto veramente con piacere il tuo commento Francesco e ti ringrazio ,Tu hai avuto un signor Kosta a portata dimano ,io ho dovuto andarlo a scovare a Salonnico .Pero’ i finali a lieto fine ci hanno compensato di tutto,Un saluto.