Scritto da Scoiattolina il 6 Dicembre 2009 |
2 commenti- commenta anche tu!
LA PIU' GRANDE OCCASIONE NELLA STORIA DEL MONDO
Alla fine dell’Ottocento, un famoso vescovo, proveniente da uno degli stati del Midwest (U.S.A), stava viaggiando in
America, parlando a gruppi di leader religiosi ed accademici. Durante il viaggio, ricevette un invito a cena dal rettore di una piccola, progressiva e stimatissima università dell’Ovest, ed accettò con benevolenza.
Il vescovo fu salutato cordialmente, e gli fu offerta un’elegante cena formale in casa del rettore. Poi, dopo cena, alcuni insigni professori si raccolsero intorno a Sua Eminenza, a discutere del futuro, bevendo brandy e fumando sigari.
“Eminenza, cosa pensate che riservi il futuro all’umanità?” chiese uno dei professori.
Il vescovo divenne molto serio, la cordialità svanì dal suo volto. “Caro amico, il futuro è
fosco”, egli rispose.
“Secondo me, abbiamo scoperto tutto ciò che c’era da scoprire, abbiamo creato tutto ciò che c’era da creare, inventato tutto ciò che c’era da inventare, ed ora ci troviamo sul sentiero del declino e dell’autodistruzione.”
Un opprimente silenzio calò nella sala. Alla fine, il rettore, (che era anche un professore di fisica), prese la parola.
“Eminenza”, cominciò quasi scusandosi.
“Mi permetto di dissentire. Non posso credere che ci troviamo alla vigilia della distruzione. Ho la sensazione che sia appena iniziata un’era di grande progresso, come il nostro mondo non ha mai conosciuto prima.
Non intendo offenderla, ma sono convinto che le cose che oggi abbiamo solo sognato, domani diventeranno realtà”.
Il vescovo era attonito. Non era abituato ad essere contraddetto, neanche gentilmente.
“Quali saranno i sogni che, secondo Lei, diverranno realtà?” domandò.
“Eminenza, un giorno, penso, gli uomini impareranno a volare come gli uccelli”.
“Lei deve essere pazzo”, urlò il vescovo. “Il volo è riservato agli angeli”.
Detto ciò, si precipitò fuori dalla sala, ponendo bruscamente fine a quella discussione serale.
Quello che non vi ho detto è che il cognome del vescovo era Wright. Alcuni decenni più
tardi, i suoi due figli Orville e Wilbur, realizzarono il sogno del volo sulle paludi ventose e salmastre di Kitty Hawk.
E’ facile per noi ridere della visione pessimistica del vescovo. Dopo tutto, abbiamo il vantaggio di guardare al pasato e vedere un’intera catena di innovazioni: l’aeroplano, la lampadina, il telefono, l’automobile…
Il vescovo probabilmente avrebbe protestato con altrettanta veemenza all’idea di un uomo che cammina sulla Luna, o all’idea di una lettera o di una e-mail spedita in tempo reale da un capo all’altro del mondo, in un batter d’occhio.
Il vescovo, in tutta la sua sapienza, non aveva aperto la sua mente all’idea del cambiamento. Era legato al suo modo di pensare, e rifiutava di spostare la sua prospettiva.
Potete immaginarvi cosa succederebbe se tutti noi avessimo lo stesso atteggiamento?
Come dimostra la storia del vescovo, potremmo rischiare di fermarci sulla soglia di un momento storico, di un metodo o di un servizio che potrebbe cambiare le nostre vite per sempre, e non vedere, tuttavia, che questa possibilità ci sta tendendo la mano, invitandoci a coglierla.
Avete l’intenzione di accontentarvi che il futuro vi passi accanto, mentre altri, come i fratelli Wright, cercano di afferrarlo con tutte le loro forze?
John Kalench
sco leggendo il tuo articolo mi hai fatto venire in mente galileo galilei come la chiesa non vede di buon occhio tutto ciò che è progresso
BELLO L’ARTICOLO E BELLISSIME LE PROSPETTIVE DELLA SCIENZA IVI RACCONTATE. DOPO LE ULTIME PRESE DI POSIZIONE DELLA CHIESA SIAMO SEMPRE PIU’ LONTANI DALL’IDEA CHE CI POSSANO ESSERE VALIDI CONTRASTI FRA SCIENZA E RELIGIONE.