EFISIO GUERRIERO ROMANO
Scritto da Giuseppe il 4 Maggio 2016 | 12 commenti- commenta anche tu!
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360a FESTA DI SANT’EFISIO A CAGLIARI
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La storia di Efisio
Ogni anno, puntualmente, il Primo maggio si celebra a Cagliari la festa di Sant’Efisio che raccoglie preziosi costumi provenienti da tutta la Sardegna per una processione rituale che in diverse tappe raggiunge Nora, luogo del martirio di Efisio.
Chi era Efisio?
Efisio nacque ad Elia, alle porte di Antiochia in Asia Minore, intorno alla metà del III secolo da madre pagana e padre cristiano.
Fu arruolato tra le truppe di Diocleziano per combattere i cristiani, ma durante il viaggio verso l’Italia si convertì al Cristianesimo.
Secondo una leggenda devozionale, durante una notte gli sarebbe apparsa una croce che splendeva fra le nuvole: mentre contemplava questo strano fenomeno, avrebbe udito una voce misteriosa dal cielo che gli rimproverava il fatto di essere persecutore dei cristiani e, per questo, gli veniva preannunziato il suo martirio.
Inviato in Sardegna per difendere gli interessi dell’Impero Romano, fu accusato di infedeltà ed egli stesso rivelò a Diocleziano di essersi convertito alla fede cristiana. Venne imprigionato, torturato e messo a morte sul patibolo di Nora il 15 gennaio 303.
Detto questo si potrebbe concludere che Efisio sarebbe stato ricordato al pari di tanti altri martiri cristiani poco conosciuti ma un fatto importante lo ha portato ai fastosi festeggiamenti che si ripetono immancabilmente a Cagliari, ogni anno fin dal 1657.
Nel 1656, infatti, i sardi invocarono il Martire affinché sconfiggesse la terribile ondata di peste propagatasi nell’isola a causa di alcuni marinai catalani affetti dal morbo, approdati ad Alghero su un veliero mercantile. A Cagliari morirono circa diecimila persone. La città fece un voto a Sant’Efisio: se fosse riuscito a sconfiggere la peste, ogni anno si sarebbero svolti i festeggiamenti in suo onore.
Provvidenziali piogge nel mese di settembre fecero scomparire la peste e l’evento miracoloso venne attribuito alla intercessione del santo. Il 1° maggio dell’anno successivo si svolse la prima processione che si ripete immancabilmente ogni anno con immutata devozione non solo dei cagliaritani ma anche di tutti i sardi, anche quelli emigrati per lavoro in tutte le parti del mondo. Questi, spesso ritornano a Cagliari proprio nel giorno del 1° maggio per venerare il santo.
La processione prevede un percorso di oltre 60 km., dura quattro giorni, dall’1 al 4 maggio; parte da Cagliari per poi proseguire a Giorgino, località nella quale viene sostituito il cocchio di città con quello di campagna e si cambiano gli abiti del Santo, poi prosegue ancora verso Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro, Pula e Nora.
Il percorso inverso si svolge il 4 maggio con arrivo a Cagliari in notturna.
Il primo maggio, oltre agli aspetti religiosi, la processione ha valenza turistica e di folklore culturale a livello europeo, mentre quella del 4 maggio prevalentemente religiosa, è molto sentita dai cagliaritani che mantengono una devozione profonda per Sant'Efisio.
L’intera Sardegna è comunque strettamente legata alla devozione del Santo e ogni primo maggio sfilano in processione a Cagliari tutti i colori dell’isola, con i preziosi e tradizionali costumi dei vari paesi partecipanti, ma anche le cosiddette traccas: carri addobbati a festa, trainati da buoi, all’interno dei quali sono esposti in mostra i prodotti più genuini della terra, dell’artigianato sardo ed i dolci messi in bella mostra nei cestini appositamente intrecciati.
Possiamo tranquillamente asserire che nel bacino del Mediterraneo, la processione di Sant’Efisio sia tra le più importanti se non proprio la più importante per valenza, durata, lunghezza del percorso, numero dei partecipanti, paesi coinvolti e tipicità dei costumi presenti, di rara e incommensurabile bellezza, alcuni dei quali risalgono a centinaia d’anni fa.
Una manifestazione che, almeno una volta nella vita, deve essere vista.
Ma al di là delle parole saranno più convincenti le immagini, eccone una sintesi:
INCANTOS-BALLENDE CANTENDE SARDEGNA
CANTI POPOLARI





Grande, Efisio. aiutaci ad essere come sei stato Tu. Per la Sardegna, per l’Italia, per il mondo. Amen.
Si Lorenzo, è proprio il caso di dire AMEN, perché oggi uomini come Efisio che hanno dato la propria vita per una fede e per il bene altrui, non esistono più. Intanto guardiamoci la parte folkloristica della festa. Grazie, ciao.
Molto bello e interessante il tuo post GIUSEPPE, non conoscevo la vita di s.Efisio e l’ho letto con vero piacere. Ho invece la cassetta con tutta la cerimonia e me la gustero’ nel pomerigio con le belle musiche che tu hai postato nel Bosco, un grazie di♥, con un caro saluto
Ti ringrazio Sandra, fa piacere sapere che il post desta interesse in chi legge, perché ciò significa che c’è sempre qualcosa di buono da conoscere. Un saluto… ciao.
Molto bella la storia di S. Efisio, non mi era nuova, ma oggi l’ho vista con tanti costumi e se la storia non può cambiare i costumi Sardi con lavorazioni favolose e tutte le donne con il capo coperto da foulard, danno un immagine nuova a tutto il post. Per finire il video con una musica deliziosa, e panorami da lasciarci incantati. Tutto molto bello Giuseppe. Un saluto ciao
Si veramente molto bello Gabriella e se la festa di S.Efisio ha assunto, ormai da decenni, una valenza a livello europeo, ma potrei dire, in certi casi, anche mondiale per effetto dei sardi emigrati in tutti i continenti. La motivazione è dovuta non solo alle ragioni del martirio del santo e dei suoi miracoli che ne hanno rafforzato il culto, ma anche per l’importanza dei tradizionali costumi della Sardegna che costituiscono un valore dell’opera manuale, artigianale e artistica, tramandata di generazione in generazione con gelosa cura protezionistica. Sono costituiti di tessuti di grande pregio e se ne conservano i segreti non solo a livello territoriale ma posso dire persino a livello familiare. Grazie per i tuoi interventi sempre molto specifici e precisi. L’aggiunta de video ha voluto mettere in evidenza un’altra caratteristica della Sardegna: la bellezza del suo mare. Grazie ancora, ciao.
Il Racconto di oggi Giuseppe3, parla di Sant’Efisio uno storia molto lunga ma intensa, Il primo Maggio la Sardegna festeggia un intenso momento di devozione,fede, cultura è tradizioni centenarie che si fondono in una grande processione, Sant’Efisio nato in una grande citta’ dell’Asia minore, visse all’Epoca dell’Imperatore Diocleziano nel terzo secolo D.C. Giovanissimo intraprese la carriera Militare e inviato in Italia, per contrastare la diffusione dl Cristianesimo, ma la tradizione vuole che si converta in seguito alle visioni straordinarie di una croce splendente nel cielo, che successivamnete si impressa nel palmo della mano e sentondo la voce di Cristo che lo rimproverava per la sua missione sanguinea, Giunto in Sardegna mentre i soldati combattevano i barbari, Sant’Efisio si converti al cristianesimo e ne divenne difensore, disobbedendo agli ordini di Deocleziano al quale ne comando’ il martire che avvenne il 15 Gennaio del 303 D.C. nella prigione di Nora. il rito ha origine da un voto del 1652 della Municipalita’ di Cagliari, oggi custodito presso l’Archivio Storico nella quale S’invoca l’intercessione di Sant’Efisio per far terminare la Peste e, ci si impegna a celebrare ogni anno e perpetualmente una festa solenne.Ogni primo Maggio quindi i fedeli accompagnano il Santo in questa grande tradizione ,processione ripercorrendo il tragitto che gli giunge dal carcere in qui venne imprigionato al luogo del martirio a Nora per poi tornare alla chiesa di Stampace il 4 Maggio entro la mezzanotte, bellissimi i loro costumi del suo paese meraviglioso il video. Un saluto
Precisa e dettagliata la tua descrizione Gianna, tutto vero. La scelta di Nora, anziché Caglari, come luogo di esecuzione per il giovane guerriero romano che non volle abiurare la sua conversione alla religione cattolica fu decisa per evitare la possibile reazione dei cagliaritani che avrebbero provocato disordini per impedire il martirio del giovane milite romano. Grazie Gianna, sempre puntuale, ciao.
ciao giuseppe purtropo conosco poco la storia di S.EFISIO questo guerriero romano convertito al cristianesimo ,poi ha sacrificato la propia vita. Da sardo mi vergno un pò non aver mai visto la grande festa che fanno a Cagliari. ma purtroppo la Sardegna l’ho lasciata in età molto giovane poi essendo anche lontano non ho avuto l’onore di visitare questa bellissima manifestazione.Bravo Giuseppe che almeno tu fai conoscere ai nostri amici del bosco la storia di S. EFISIO, complimenti giuseppe.
Non devi rammaricarti Vanni, le esigenze di trovare il lavoro e la sistemazione per la vita ti hanno portato presto lontano dalla tua terra ma la Sardegna l’hai mantenuta sempre nel cuore e pur non avendo visto la manifestazione della Festa del primo maggio, conservi la devozione per S.Efisio che, seppure non sardo d’rigine, ha dimostrato di voler bene ai sardi e ha sacrificato la propria vita per il loro bene. Grazie Vanni, ti sentiamo sempre vicino, un saluto, ciao.
Non conoscevo la storia di Sant’Efisio e l’apprendo con vero piacere. La Sardegna è un’isola fantastica, ricca di queste meravigliose storie, grazie Giuseppe per questi flash di cultura che ci fai conoscere.
Un ringraziamento a “Bosco” per questo riconoscimento, continuiamo insieme a possiamo avere ancora tante altre occasioni di piacevoli sorprese. Un saluto.