LA DOMENICA DEL BOSCO

   

I CAVALLI di AVELENGO1

 

I  CAVALLI  AVELIGNESI

 

Poco tempo fa ero ad Avelengo, piccolo paese al di sopra di Merano, chiamato anche “La terrazza di Merano” infatti da lì si può vedere tutta la conca meranese, siamo a quasi 1300m. s.l.m.

Altipiano di Avelengo

Per andarci si passa tra prati immensi con qualche fiore, non ci sono più i fiori che una volta abbellivano le nostre praterie. É pur vero che andando in automobile non si ha il tempo di fermarsi per coglierne qualcuno, ma come tante altre bellezze sono scomparse, forse per causa della mano dell’uomo, che strappa oltre il fiore pure le radici invece che recidere lo stelo con delicatezza. Ero andata con i figli ed i nipoti per far conoscere meglio i cavalli di razza avelignese ai piccoli. É vero che andando all’ippodromo o alle sfilate con bande e tricolore, non mancano mai dei bei cavalli nati ad Avelengo, ma vederli in libertà in quei prati immensi è una cosa incantevole.

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Corrono a gruppi, non hanno steccati ma non si allontanano mai tanto da non scorgerli, sembra che qualcuno dica loro di non allontanarsi dal grande pascolo. Vi faccio capire dove mi trovo anche senza cartina geografica, un magnifico altopiano con un paesino Avelengo formato da frazioni. E’ un luogo adatto per tutte le escursioni. D’estate, ci sono le semplici passeggiate, le arrampicate leggere, per passare poi ad un vero lavoro di cordata, e per lunghe sciate in inverno… se c’è la neve, che non sia come quest’anno dove si doveva attendere che fosse sparata dal cannone invece di vedere le larghe falde di neve cadute dal cielo. Se giriamo il capo vediamo poche case a gruppi, malghe e boschi con uno scenario grandioso, il panorama sulle vette del Gruppo Tessa, il parco naturale più esteso in Alto Adige che confina con l’Austria. I sentieri per andarci sono ben delineati e attirano l’attenzione per la loro bellezza anche se molto lunghi, circa 100 km, uno di questi gira attorno a nove laghi e ognuno ha una sua propria forma ed un suo particolare colore.

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Posso dire che le montagne del Gruppo Tessa vantano molti laghi. Lascio correre lo sguardo che sembra voglia abbracciare quell’enorme gruppo, anche se non mi mancano certamente, le posso vedere dal mio balcone di casa, ma sono più distanti, qui sembra di poterle toccare con la mano e sognare.

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Mentre i nipoti si dilettano a tenersi in sella, due a dei pony, e due a dei cavalli con i genitori accanto, mi fermo con loro solo il tempo di guardarli e ammirarli. Mi guardo attorno chiedendomi perché sono venuta così poche volte su questo terrazzo, mi avvio verso la chiesetta di S.Caterina, è una chiesa che venne costruita sopra un precedente luogo di culto pagano, la prima venne distrutta da un rogo nel 1202, di questa sono conservati i muri perimetrali della navata.

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Nel 1251 venne consacrata una nuova costruzione e nel 1452 fu ristrutturata e rinnovata. L’ornamento più prezioso è l’altare tardogotico, al centro si trovano le statue in legno di S.Caterina nel mezzo ed ai lati S.Giovanni Battista e S.Maddalena.

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Lascio la chiesetta e ritorno dai bambini, è uno sport che ancora non avevano provato, stare in sella a dei cavalli, addestrati per far sentire i bimbi a loro agio. Ci sono dei paramenti per i cavalli da non credere tanto sono belli, la criniera non rimane libera, fanno dei treccioni o se è il caso tante treccine per poi essere infiocchettate. Ho voglia di camminare e guardarmi attorno, avviso che mi allontano voglio vedere la chiesa parrocchiale. Dai documenti esposti in una piccola bacheca si può capire che è del 1291 ed è dedicata a S.Giovanni Battista. A quell’epoca risalgono le mura della navata, alla seconda metà del XV secolo risalgono il coro gotico e la torre campanaria. In alto si nota ed è molto bello l’affresco che mostra Giovanni Battista e risale al 1600. Sopra il coro un notevole affresco realizzato da Karl von Blaas, ma devo andare, sento il richiamo dei ragazzi che mi vogliono per farmi vedere come sono già bravi a stare in sella, vedendoli tanto felici il cuore mi si stringe.

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Ricordo quando il mio papà mi metteva a cavallo ad un avelignese della nonna, aveva un manto bellissimo e lo copriva una sella nera mentre lui teneva il morso andavamo per i prati a portare i panini e le bibite ai vari parenti e aiutanti nel periodo della raccolta delle mele. Abbraccio i miei nipoti per sentire il loro bene, ne ho bisogno, alle volte rammentare fa male, anche se sono ricordi felici. Quando il cuore si è calmato racconto che anch’io sono stata a cavallo di un bell’avelignese, era uno stupendo stallone che aveva nella stalla la nonna, un patrimonio a quei tempi. Lo si usava come stallone e come cavallo da tiro per il carro. Erano increduli al mio narrare, forse non pensavano che anche la nonna una volta era bambina come loro, allora ho promesso che avrei fatto vedere le foto che avevo a casa in un vecchio album, quasi nascosto, io che ho album pieni di foto belle, quello lo avevo nascosto, aveva solo foto vecchie di quando ero bambina e forse avevo pudore a farle vedere ai nipoti, tanto erano vecchie. Non contenti hanno voluto che raccontassi loro qualche altro aneddoto. Ci siamo seduti sul prato e ho cominciato a raccontare delle gite che si facevano ai miei tempi.

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Finito di narrare dell’avelignese siamo andati a salutare i cavalli che avevano cavalcato, promettendo al padrone che sarebbero ritornati. Se prima c’era la voglia di un nuovo sport ora era incentivata per i miei racconti. Ritornati a casa hanno voluto subito vedere le foto promesse, il bel cavallo avelignese sembrava ancora più bello aveva una linea che quasi non ricordavo ed i nipoti hanno potuto vedere che non scherzavo dicendo loro che pure io ero stata a cavallo di un puro sangue avelignese.

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MAGIE E MISTERO DEL CAVALLO

simbiosi uomo/animale  - due corpi una sola anima

 


COMMENTI

  1. il 03 luglio, 2016 lorenzo12.rm dice:

    Delizioso il tuo servizio domenicale, Gabriella. Stupisce e avvince. Grazie a te e a Giuseppe.

  2. il 03 luglio, 2016 mariejose2-FR dice:

    Per incoronare, questo percorso, d’una bella giornata soleggiata festiva, famigliare, culturale e campestre, dove noi condotti, Gabriella, nel tuo universo fiorito, contornato d’un grandioso panorama, impresso, il titolo di un film, incantevole, chiamato in francia “la Mélodie du bonheur”, spero che la traduzione è la stessa per voi “la melodia della felicità”….mi sembra sentire ancora la bella canzone finale. Buona Domenica per tutti.

  3. il 03 luglio, 2016 gabriella.bz dice:

    Grazie Lorenzo sei buono a dire che avvince, ma mi piaceva tanto il contorno. Un saluto ciao

  4. il 03 luglio, 2016 gabriella.bz dice:

    Sei deliziosa Mariajosè quando immedesimi il mio racconto nel film chiamato “la melodia della felicità”. E’ pur vero che le montagne e tutto quello che si può vedere è una meravigia. Per ora ti saluto ciao

  5. il 03 luglio, 2016 Giuseppe3.ca dice:

    Grazie Lorenzo… anche io voglio elogiare Gabriella che oggi ci ha portato nel mondo dei cavalli, animale intelligente che ha affiancato l’uomo in tutta la sua storia, antica e moderna, in guerra e in pace, nel lavoro, nello sport e nel divertimento. Felice di aver trovato un video in sintonia con l’argomento e una canzone molto orecchiabile.

    Grazie Gabriella, ho trovato la storia molto interessante e mi ha appassionato. Ciao, Buona Domenica.

  6. il 03 luglio, 2016 gabriella.bz dice:

    Grazie Giuseppe del lavoro che hai fatto, e di un video da favola tanto è bello. Ti ringrazio anche delle parole che hai trovato per descrivere il mio racconto che non è il massimo, ma volevo postarlo per la bellezza del luogo. Ti saluto ciao

  7. il 03 luglio, 2016 alba morsilli dice:

    in un mondo che piange le vittime del Bangladesh hai portato la freschezzae aria pulitain casa nostra.
    La tua terra amata datutti per le sue bellezze naturali, tu che la descrivi con l’intelligenza del cuore ci rendi partecipi di un pezzo di paradiso. Ho chiuso gli occhi e sognavo i cavalli, prati, mi sembrava di essere sul posto, l’immaginazione trasmessadel tuo racconto ha avuto questo effetto

  8. il 03 luglio, 2016 sandra.VI dice:

    Per la pima volta trova difficile commentare ,Gabriela ,hai fatto un descrizione così semplice ,ma talmentente viva e reale che ne abbiamo goduto della tua felicità ,i tuoi nipotini in sella ai pony ….e i pony sono veramente stupendi .Un angolo della tua terra veramente magnifico ,nn conoscevo completamente .le bellissime chiesine.Infine seduta coi nipotini aprire il vecchio album dei ricordi di quando eri bambina ,complimenti ti ho seguita commossa fino alla fine .un grazie a giuseppe per la scelta del video

  9. il 03 luglio, 2016 gabriella.bz dice:

    Alba sei gentile a dirmi che senti la freschezza, e chiudendo gli occhi ti sembra di vedere la bellezza dell’altopiano, dove le montagne fanno da contorno e sui pascoli i cavalli si divertono a correre. Un saluto di cuore ciao

  10. il 03 luglio, 2016 gabriella.bz dice:

    Non immaginavo davvero che ti piacesse tanto questo racconto, Sandra sapevo il tuo amore per le montagne e tante volte ne abbiamo parlato, non credevo che ti piacessero i cavalli, ma pensando al tuo vecchio posto di villegiatura avrei dovuto immaginarlo. Sento la tua commozione per un post che davvero ero indecisa se postare o meno. Ti ringrazio di cuore e ti abbraccio ciao grazie


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