DISASTRO FERROVIARIO
Scritto da Giuseppe il 15 Luglio 2016 | 10 commenti- commenta anche tu!
DISASTRO FERROVIARIO
LINEA ANDRIA-CORATO
Lacrime sincere e un R.I.P. per le vittime, un augurio di pronta e completa ripresa per i feriti, un misericordioso cordoglio per chi ha perso i propri cari ma anche una parola di conforto per i responsabili che non potranno mai perdonarsi l’errore e ne subiranno tutte le conseguenze.
Sulle linee ferroviarie a semplice binario la circolazione dei treni avviene a sensi alternati tra una stazione e l’altra e ogni stazione è sede di incrocio, quando arriva un treno, può partire l’altro nella direzione opposta oppure quando un treno è arrivato nella stazione successiva, può essere inserito in linea un altro treno a seguire.
La circolazione dei treni è regolata com il "Blocco telefonico" cioè, i Capistazione Dirigenti Movimento che si scambiano i dispacci per telefono compilando in tempo reale il modulo M-100 V.L. (V.L. sta per Via Libera).
I treni sono identificati con un numero dispari per quelli che vanno nella direzione nord-sud e con un numero pari per quelli in senso inverso. Analogo criterio per la direzione est-ovest e viceversa. Non si deve sbagliare.
Formula dei dispacci prestampati sul mod. M-100 V.L.:
Domanda di una stazione a quella limitrofa:
“Giunto treno 1803 chiedo inviare treno 1802” segue la firma del Capostazione D.M. richiedente.
Risposta della stazione limitrofa:
“Via libera treno 1802” segue la firma del Capostazione concedente e una sigla numerica di 4 cifre di cui due prestampate nel modulo e due di fantasia al momento del benestare.
Questa documentazione debitamente numerata rimane agli atti per i controlli anche postumi.
Il regolamento è molto preciso e vincolante e gli “addetti ai lavori” seguono un preciso corso di istruzione, sostengono un rigoroso esame di abilitazione e dopo un breve periodo di tirocinio a fianco di un Capostazione esperto, ricevono il benestare ad operare da soli.
Sulle linee non dotate delle moderne tecnologie, la sicurezza è affidata esclusivamente all’operato dell’uomo e l’uomo, si sa, può anche sbagliare.
Ricordo le parole di un istruttore durante il mio corso di abilitazione: “L’attenzione deve essere sempre al massimo perché l’attimo del fesso può succedere a tutti e con la circolazione dei treni non si può sbagliare”
Altra frase dello stesso istruttore, rimasta impressa nella mia mente:
“Ricordatevi che il Capostazione non c’è solo per far circolare i treni ma soprattutto per fermarli quando mancano le condizioni di sicurezza”
Triste commettere un errore durante l’espletamento del servizio perché le conseguenze possono essere veramente gravi ed irreparabili come nel caso della tragedia sulla linea Andria-Corato in Puglia.
In questo specifico caso ci si è messa pure la fatalità perché lo scontro è avvenuto in un tratto di linea in curva dove non si poteva avere la visibilità a distanza dei due convogli che andavano l’uno contro l’altro ad una velocità di oltre 100 km/ora. In un rettilineo i macchinisti nel vedere il pericolo avrebbero azionato la frenata rapida e sebbene gli spazi di frenatura sulle rotaie sono più lunghi per effetto della minore aderenza del ferro su ferro (ruote e rotaie), lo scontro poteva anche essere evitato o perlomeno sarebbe stato meno disastroso.
Ora, indagini, inchieste e processi porteranno ad individuare la responsabilità dell’accaduto sull’ultimo anello della catena ma a monte esistono ben altre responsabilità non meno colpevoli: Ritardi burocratici, della programmazione, dei finanziamenti, dell’assegnazione dei lavori con interferenze negli appalti da parte delle organizzazioni malavitose e quant’altro nella italiana maniera.
Rivolgiamo una pietosa preghiera per i morti ma anche un pensiero di misericordia per tutte le persone coinvolte, da una parte e dall’altra.
Infine non può mancare un elogio all’operato dei Vigili del Fuoco, Polizia Ferroviaria, Carabinieri, agli addetti della Protezione Civile, agli operatori dei mezzi di pronto intervento, delle ambulanze, Pronto Soccorso, Ospedali e tutti coloro che hanno prestato volontariamente il loro aiuto e si sono offerti per la donazione di sangue. Grazie a tutti.
Ho voluto precisare alcuni particolari perché questa è una vicenda che mi ha particolarmente toccato nel ricordo dei miei 40 anni di servizio ferroviario.
Vi ringrazio per la comprensione.


Grazie, Giuseppe, delle informazioni. Piangiamo i morti ed i vivi, vittime di fatalità e di strumenti di intervento antiquati. Che altri casi del genere non si verifichino più in avvenire. Ti abbraccio, Giuseppe.
Ringrazio per il tuo abbraccio Lorenzo, di grande comprensione. Ho sentito doveroso precisare, in sintesi, alcuni particolari di servizio che non sono noti ai più e sebbene richiamati nei discorsi di circostanza dal Ministro dei Trasporti, non potevano essere capiti se non solo dagli “addetti ai lavori”. Ci uniamo al dolore dei familiari delle vittime ma siamo vicini anche a chi è incorso, suo malgrado, nel fatale errore. Grazie ancora, un saluto, ciao.
Nel leggere il tuo racconto che senza dubbio è molto più chiaro di quello che le varie Autorità hanno cercato di spiegarci Senza dire che la disgrazia sarebbe potuto essere evitata se avessero speso il denaro stanziato per il lavoro, e non per altro.Scusa lo sfogo ma ci voleva, ora serve solo pregare per i morti e sperare che l’unico che è incorso in un errore non paghi solo lui. Grazie Giuseppe del tuo lavoro, un saluto.
Grazie a te Gabriella, nel nostro animo prevalgono la misericordia per le vittime incolpevoli ma anche la comprenzione per gli errori umani, certamente non voluti ma derivanti da stress di lavori ripetitivi ed alienanti. Ciao.
Grazie Giuseppe per questo tuo lavoro ,molto chiaro ,che ci ha dato un quadro preciso ,sopratutto abbiamo potuto capire la dinamica dei vari movimenti ,molto più di quanto abbiamo letto.Tutto questo ci indigna ancora di più per lo stato di degrado nel quale viaggia il nostro sud ,ed ora piangiamo vittime innocenti,di errori che si sarebbero potuti evitare se le cose avessero funzionato come dovevavano funzionare.Un saluto
Il fatto è che per colpa dei soliti politici …. ci rimette la gente …. 23 morti che si potevano evitare e quello che fa più male …. provo tanta rabbia … e tanto dispiacere per le famiglie che stanno piangendo il loro lutto …… una preghiera per tutte le vittime
Concordo Sandra e come ho detto, le colpe sono attribuite sempre sull’ultimo anello della catena, ignorando colpe non meno gravi che stanno a monte, per ritardi, inadempienze, mancanza di programmazione e finanziamenti che esistono sulla carta ma che nei fatti non arrivano. Grazie per il tuo intervento, utile e perspicace. Ciao Sandra.
Ci uniamo alla tua preghiera Sabry, grazie. Purtroppo a cose avvenute non c’è rimedio. Rimane la rabbia per le inadempienze delle cose che dovevano essere fatte ma sono rimaste sulla carta e nelle promesse non mantenute dei tanti (troppi) politici che si alternano nelle poltrone di comando. Parole, parole, parole…
Ho appena staccato gli occhi dalla televisione , occhi bagnati per lo strazio, per la commozione…quella bara bianca con la foto di una ragazzina bellissima.
Stiamo da giorni assistendo a tragedie strazianti, spesso per motivi religiosi …e angosciato mi domando che spettacolo sarà dall’alto dei cieli …indifferenza…Lui non può proprio fare nulla…guarda e basta ?
Tutto dipende dall’opera dell’Uomo Franco, niente può arrivare dal Cielo. Facciamo più progetti che opere, per le opere mancano sempre i finanziamenti perché i soldi disponibili vengono spesi per i progetti che poi rimangono sulla carta. Un giro di denaro disperso in burocrazia inutile… Manca la concretezza, progettiamo il ponte sullo stretto di Messina e trascuriamo le piccole opere molto più urgenti e oggi ne vediamo le conseguenze. Di fronte a uomini di questp genere il Buon Dio che può fare? Mandare un altro Diluvio Universale? Ciao, un saluto.