Tumore al seno !!

ALBA

Carcinoma mammario

    1.      Che cos’è il tumore alla mammella?

ddiiÈ una patologia oncologica dovuta alla moltiplicazione incontrollata di un gruppo di cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne con capacità di invadere il tessuto circostante e, nel tempo, anche altri organi del corpo.

    2.      I tumori al seno sono tutti dello stesso tipo?

No, esistono due principali tipi di carcinoma della mammella:
- invasivo, capace di infiltrare i tessuti circostanti, di andare in circolo e di dare origine a metastasi;

- in situ, caratteristica patologica non ancora a rischio, non ancora capace di sviluppare metastasi.

    3.      Quali sono i maggiori fattori di rischio per il tumore alla mammella?

I principali fattori di rischio per il carcinoma della mammella sono:

• Età: con l’aumentare dell’età aumenta il rischio. Circa l’70% dei casi di cancro al seno si verifica nelle donne sopra i 50 anni.

• Ormoni: fino ad oggi numerosi studi hanno dimostrato una correlazione tra l’insorgenza del breast_cancertumore al seno e gli ormoni presenti femminili. I casi di malattia aumentano con l’età anche per effetto della prolungata esposizione agli ormoni prodotti dall’ovaio prima della menopausa. Le donne con vita fertile più lunga sono più a rischio ( prima mestruazione precoce, sia in quello di menopausa tardiva).

• Familiarità: vi è un aumento del rischio quando in famiglia vi siano stati casi di tumore al seno in parenti prossimi (madre, sorella, nonna, zia) sia da parte materna sia paterna.

• Predisposizione genetica: in presenza di una familiarità di casi di tumore dell'ovaio e del seno si può sospettare la presenza di una predisposizione genetica.

• Nulliparità: il numero delle gravidanze può influire sul tumore al seno, infatti, maggiore è il numero di gravidanze, minore è il rischio. Anche l'età della prima gravidanza è influente: una gravidanza prima dei 30/35 anni sembra proteggere la donna dal rischio di sviluppare un tumore alla mammella.

cellule_tumorali_cancro_seno• Precedente carcinoma della mammella: aumenta le probabilità di recidive allo stesso o all'altro seno.

• Obesità: la tendenza ad ingrassare, specialmente dopo la menopausa, può costituire fattore di rischio.

• Dieta: un eccesso di calorie può aumentare il rischio.

    4.      Quali sono i segni per sospettare un tumore alla mammella?

Nella larga maggioranza dei casi il tumore al seno si presenta alla donna e al medico come un nodulo duro alla palpazione. La maggior parte dei tumori al seno non provoca dolore.. Ogni nodulo che compare dopo i 30 anni deve essere considerato dubbio. Sempre più spesso è il radiologo, con una mammografia o l’ecografia eseguita per riscontrare un tumore non palpabile. I tumori iniziali guariscono in oltre il 90% dei casi.

    5.     Oltre al nodulo mammario esistono altri segni per sospettare un tumore al seno?

Si, alcuni altri segni (rari) devono essere considerati:

• retrazione della pelle

• arrossamenti localizzati o diffusi

• retrazione o cambiamento del capezzolo

• secrezione ematica o sierosa abbondante dal capezzolo

• aumento delle dimensioni di un linfonodo all’ascella

    6.      Quali sono i principali esami per scoprire il tumore al seno?

tumore-al-senoE’ importante scoprire un tumore della mammella il più precocemente possibile, perché con un’adeguata ed opportuna anticipazione diagnostica, le possibilità di vincere il tumore al seno sono pari ad oltre il 90%.

Gli esami per la diagnosi di un tumore mammario sono:

AUTOPALPAZIONE, l’autoesame del seno che permette alla donna di conoscere la struttura della propria mammella e quindi di individuare tempestivamente gli eventuali noduli duri o di consistenza diversa dal tessuto circostante, e/o anomalie rispetto al mese o ai mesi precedenti. Andrebbe effettuata periodicamente, possibilmente una volta al mese.

VISITA SENOLOGICA, l’esame del seno eseguito da un medico, possibilmente esperto, che potrà così riscontrare un nodulo sospetto. Andrebbe effettuata una volta l’anno a partire dai 25/30 anni di età.

ECOGRAFIA, l’esame usato, su indicazione del medico, in caso di comparsa di noduli. È consigliabile comunque nelle mammelle compatte tipiche delle donne giovani o delle donne che non abbiano allattato.

MAMMOGRAFIA, il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce: è consigliabile eseguirlo una volta l’anno per tutte le donne dai 40 anni in poi.

    7.     La mammografia è dolorosa?

La compressione della mammella durante l’esecuzione della mammografia può risultare a volte fastidiosa o leggermente dolorosa. Dura poco tempo ed è comunque indispensabile per ottenere un buon risultato.

    8.     La mammografia presenta margini di errore?

La mammografia presenta ancora un limitato margine di errore diagnostico, ma rimane, comunque, l’esame salvavita per la maggior parte delle donne che si ammalano, perché permette di poter intervenire quando il tumore è ancora di piccole dimensioni e ben localizzato. Per avere una maggiore sicurezza sull’accuratezza dell’esame e sui risultati è importante affidarsi a radiologi esperti e scegliere ospedali e centri in cui si eseguano migliaia di mammografie ogni anno.

    9.     L’esposizione ai raggi della mammografia può essere dannosa?

L’esposizione ai raggi X, durante l’effettuazione di una mammografia, è del tutto trascurabile.

    10. E in caso di sospetto, quali accertamenti più approfonditi si possono effettuare?

Nel caso di ritrovamento di lesioni sospette in seguito ad esame mammografico, è consigliabile l'esecuzione di un ago feb737829433ae5d12924da0bd5bb81faspirato e/o di una biopsia per la conferma cito-istologica, quindi l'eventuale exeresi (asportazione) della lesione. La decisione di effettuare una quadrantectomia o una mastectomia è presa sulla base di vari parametri bioistologici, estensione del tumore, dell’eventuale interessamento linfonodale.

    11.  Se si sente un nodulo al seno, scoperto tramite l'autopalpazione, cosa bisogna fare?

La prima cosa da fare è riportarsi al proprio medico di fiducia. Questi valuterà se è il caso di sottoporla ad approfondimenti diagnostici (mammografia, ecografia, agoaspirato, biopsia). Se la visita e la mammografia non evidenziano nulla di particolare, è probabile che il medico proponga di aspettare qualche mese, per ripetere gli esami clinico-diagnostico-strumentali.

    12. Quali sono le terapie più efficaci nel tumore della mammella?

Nel tumore della mammella, le possibilità terapeutiche sono rappresentate prevalentemente dalla chirurgia, seguita dallachemioterapia e dalla radioterapia.

    13. In cosa consiste la chirurgia in caso di tumore al seno?

La chirurgia è l’arma più efficace in caso di tumore al seno a cui si ricorre, indipendentemente dallo stadio, per rimuovere il tessuto malato. Le tecniche di intervento sono due: conservativa e demolitiva. La chirurgia conservativa (quadrantectomia) è possibile solo quando il tumore è di dimensioni ridotte e consiste nell’asportare unicamente la parte di ghiandola in cui si trova la lesione, salvando il seno. La chirurgia demolitiva (mastectomia) è necessaria quando il tumore è piuttosto esteso e prevede l’asportazione totale della mammella. Entrambe queste tecniche chirurgiche possono richiedere l’asportazione dei infonodi ascellari. Per sapere se questi sono coinvolti dal tumore si usa la tecnica del “linfonodo sentinella”: si identifica il primo linfonodo più vicino al tumore e, se questo risulta sano, non si toccano gli altri. Altrimenti, si procede allo all’asportazione di tutti i linfonodi dell’ascella.

    14. In cosa consiste la chemioterapia?

Consiste nella somministrazione di farmaci che tentano di distruggere, con un’attività tossica selettiva, le cellule tumorali. Sono tanto più efficaci quanto più elevata è la proliferazione cellulare e, per questo, possono purtroppo danneggiare anche i tessuti normali attivamente proliferanti (midollo osseo, bulbo capillifero, ecc.).

    15. Quando si ricorre alla radioterapia?

La radioterapia è indicata dopo la chirurgia conservativa, quando c’è il pericolo che nel tessuto mammario residuo alcune cellule tumorali non ancora visibili possano dar vita ad una recidiva. Il trattamento non è doloroso, non ha effetti collaterali e con le moderne apparecchiature, dura pochi minuti e va ripetuto per 5 giorni la settimana, fino a sei settimane di seguito.

    16. Cosa sono le terapie sistemiche?

Le terapie sistemiche sono terapie che hanno lo scopo di colpire la malattia ovunque si trovi nell’organismo, per la presenza di metastasi manifeste oppure occulte.

    17.  A quali controlli ci si deve sottoporre dopo un intervento chirurgico per l’asportazione del tumore alla mammella e la fine della chemioterapia?dna1

Il follow up del carcinoma alla mammella prevede essenzialmente: una  visita clinica annuale. Altri controlli, a discrezione del medico ed in funzione del quadro sintomatologivo e clinico generale, sono:

· scintigrafia ossea;

· radiografia del torace;

·ecografia epatica;

· tac total body;

· risonanza magnetica;

· tomografia ad emissione di positroni

· rilevazione dei marcatori tumorali.

    18. È possibile che un tumore alla mammella si ripresenti all'utero?


    neoplasieLa probabilità che un tumore mammario dia metastasi all'utero è estremamente bassa. È più probabile che le lesioni metastatiche si osservino al fegato, a livello polmonare, osseo e celebrale. Non è comunque possibile escludere che un tumore primitivo dell'utero faccia seguito, in modo indipendente ad un tumore mammario. Bisogna comunque tenere presente una possibilità: in una certa percentuale di pazienti operate per tumore della mammella, dopo la chemioterapia è indicato continuare una terapia ormonale a base di anti-estrogeni, in caso di positività recettoriale. In questo caso un possibile effetto collaterale (collegato alla terapia e non al tumore mammario) è a volte costituito da un ispessimento della parete dell'utero (raramente accompagnato dalla comparsa di veri e propri fibromi uterini), che possono anche richiedere accertamenti bioptici.

Procedura di autoesame della mammella

L'autopalpazione va iniziata dall'esame delle fossette sopraclavicolari e dallecavità ascellari, alla ricerca di eventuali ghiandole ingrossate.

Le fossette sopraclavicolari vanno esplorate con l'aiuto dei polpastrelli dell'indice e del medio della mano del lato tumore-al-seno-una-speranza-dalla-vitamina-dopposto, avendo cura di tenere il braccio del lato esplorato pendente lungo il fianco.

Il cavo ascellare va esplorato flettendo il bracciosull'avambraccio, poggiandolo su un piano, a formare un angolo rettorispetto al tronco. I muscoli che delimitano la cavità ascellare non devono essere in tensione. L'esplorazione viene eseguita con le dita della mano opposta.

L'esplorazione manuale della mammella si esegue in posizione supina, mettendo un piccolo cuscino sotto la spalla corrispondente alla mammella. Il braccio dello stesso lato deve essere piegato al di sotto della testa. L'autopalpazione deve essere leggera, praticata a partire dai margini (cavo ascellare, sterno,clavicole e solco sottomammario) verso il centro (il capezzolo). L'autopalpazione può essere eseguita con le mani leggermente insaponate per rende più fluida l’auto palpazione


COMMENTI

  1. il 20 dicembre, 2009 lorenzo.rm dice:

    E’ UN VERO TRATTATELLO MOLTO UTILE. SPERIAMO CHE DIO CE NE SCAMPI,NATURALMENTE.

  2. il 18 gennaio, 2010 jesica dice:

    Ciao, ho 29 anni, 2 anni fa sono stata operata al seno, credo che questo articolo sia molto ben fatto.
    Sarebbe bello poterlo inserire in pagine personali come ad esempio Facebook.In questo modo, tante donne ne sapranno di piu, magari l’ignoranza puo’ salvarci la Vita.
    Ancora complimenti.
    Jesica

  3. il 19 gennaio, 2010 scoiattolina dice:

    grazie jessica da parte del bosco ,spero che tu ne sia uscita vittoriosa da questa prova ..scooo

  4. il 14 febbraio, 2010 Pina dice:

    ho tanta paura,la prossima settimana mi opereranno al seno,è successo tutto così velocemente,solo 10 giorni fa ero una donna spensierata,in confronto ad ora.Il consiglio che posso dare a tutte le donne,fate tutti i controlli e anche uno di più.Chiaramente anch’io la penso come Jessica.Grazie di cuore a tutte le persone che si occupano di questo brutto tumore.Un bacione,Pina

  5. il 15 febbraio, 2010 scoiattolina dice:

    ciao pina anche se nn ti conosciamo noi del bosco tifiamo per te si forte e fatti coraggio devi essere + forte tu di questo male tvb dacci notizie ci farebbe piacere e se vorrai racontarci la tua storia ben liete di publicarla magari può essere di aiuto ad altre donne ……nn mollare mai !!

  6. il 21 febbraio, 2010 mirella dice:

    l’articolo è fatto bene ma è importante dare informazioni circa i centri dove rivolgersi , anche dare nominativi di medici ,chirurghi e senologi esperti nel campo perchè dal mio punto di vista una donna che scopre di avere un cancro pensa di entrare in un tunnel senza uscita .Questo è ciò che ho vissuto io circa 4 anni fa e grazie ad alcuni angeli sono arrivata a L’AQUILA dal proff. GIAMPAOLO DE RUBEIS spero che il mio scritto venga letto e sia stato di aiuto MIRELLA .

  7. il 21 febbraio, 2010 scoiattolina dice:

    mirella ciao si letto e grazie …stiamo preparando un articolo proprio su cose innovative di chirurgia speriamo di suggerirvi qualcosa di buono grazie e se volete magari raccontare la vostra storia noi siamo qua pronte ha dare testimonianza di questo vi lascio la mia email che è tittisilvestro.sa@gmail.com se vorrete la pubblicare qua in questo blog noi siamo pronte ad farla circolare nn dovete dire nomi o cosa solo la vostra storia …grazie e auguri x tutto ….scoiattolina

    mirella nn mettere il cognome nn occorre

  8. il 22 febbraio, 2010 bruna dice:

    questo “mostro” di malattia spero che venga al più presto sconfitto !!! ci spaventa , ci opprime e abbiamo sempre lui in testa !! e purtroppo è come una roulette !! rosso o nero ?un abbraccio forte forte a tutte le donne che hanno il mostro alle calcagna !!! si sconfiggerà prima o poi !!!

  9. il 16 dicembre, 2010 katiuscia dice:

    sono spaventata da morire, sto aspettando da otto gioni l’esito del citologico di una distorsione ghiandolare che so già che mi sarà asportata…i primi giorni sono stata forte, quasi distaccata ma oggi sono stata triste e apatica tutto il giorno…temo la depressione. Ho tanta paura, ho trentacinque anni e una voglia pazza di vivere…di sopravvivere per le mie bimbe e mio marito.

  10. il 16 dicembre, 2010 scoiattolina dice:

    ciao katy leggo il tuo commento e posso dirti solo di avere tanta forza , nn abbatterti la vita ci mette davanti a queste prove e sono dure tu cerca di affrontarla piangere se occorre ma poi avanti si avanti con grinta non demordere mai quando vuoi sfogarti scrivi se nn vuoi qua anche x email : tittisilvestro.sa@gmail.com ciao e ti auguro un imbocca al lupo per tutto sabrina

  11. il 03 gennaio, 2011 Aurora dice:

    Ciao ragazze, ho 28 anni e prendo pillole anticoncezionali da 14 anni per via dell’endometriosi. Da qualche mese mi sono accorta che, oltre ad avere sempre dolore al seno dx, ho come la sensazione di sentire delle formazioni “dure” vicino al capezzolo…dopo aver letto questo articolo ho deciso che domani andrò dal mio medico per farmi prescrivere qualche esame specifico. Meglio farli per niente che farli troppo tardi… Un grandissimo abbraccio a tutte le donne che ogni giorno devono affrontare questo cattivissimo male. Aurora.

  12. il 03 gennaio, 2011 scoiattolina dice:

    aurora facci sapere il responso e se possiamo ti aiutiamo nel nostro piccolo sabry

  13. il 15 febbraio, 2011 Paola dice:

    Mi sono presa un bello spavento: ho fatto la mammografia a novembre, poi l’ecografia, poi l’agobiopsia… e il 23 di dicembre ho saputo di avere una neoplasia al seno.
    Ho passato un brutto Natale. Il 18 gennaio sono stata operata e ora sto facendo la radioterapia.
    Il mio tumore è stato preso precocemente, è stato diagnosticato con una semplice mammografia. Non era palpabile, non me ne sarei mai accorta in tempo. Ora sono serena e sollevata, ho scoperto che la senologia ha fatto progressi da gigante, anche dal punto di vista del rispetto della sensibilità femminile.
    Quello che mi sento di dire a tutte le donne è di FARE LA MAMMOGRAFIA OGNI ANNO! Quei dieci minuti di tempo sono ben spesi.

  14. il 15 febbraio, 2011 scoiattolina dice:

    GRAZIE PAOLA PER LA TUA TESTIMONIANZA E’ DAVVERO MOLTO UTILE ….GRAZIE

  15. il 17 marzo, 2011 Manu dice:

    Anche io mi trovo addirittura da settembre dell’anno scorso nel vortice di questo incubo che sembra non avere fine. Mi hanno diagnosticato un carcinoma duttale infiltrante di 2/3 mm. “incapsulato” all’interno di un nodulo che apparentemente mi avevano detto fosse un fibroadenoma. Sono stata fortunata perchè ho trovato dei medici che, nonostante le apparenze, hanno voluto andare a fondo della cosa. La mammo era negativa, dall’eco risultava semplicemente un nodulo nemmeno vascolarizzato. Mi hanno fatto comunque un ago aspirato perchè ho 42 anni e… nemmeno l’ago aspirato ha dato esito di carcinoma!!!! Soltanto dopo la nodulectomia, dall’esito della biopsia hanno scoperto il mostro. Mi hanno riaperto per fare la quadrantectomia e ora sto facendo la radio. Sono momenti durissimi e impegnativi da morire sia fisicamente che psicologicamente per tutti i controlli a catena, i giri da un posto all’altro e i pensieri terribili che ti si affollano nella testa. Però posso dire che anche a me hanno detto che oggi riescono a calibrare le cure in modo mirato a seconda delle varie situazioni, quindi care amiche di sventura… speriamo in bene, forza e coraggio perchè noi donne abbiamo sicuramente una marcia in più e spesso nella vita non si può scegliere. Un consiglio: se avete un dubbio, anche minimo, andate a fondo e seguite il vostro istinto, meglio un esame in più prima…. Un forte abbraccio a tutte voi!!!! Manu

  16. il 17 marzo, 2011 Manu dice:

    Mi hanno diagnosticato un carcinoma duttale infiltrante di 2/3 mm. “incapsulato” all’interno di un nodulo che apparentemente mi avevano detto fosse un fibroadenoma.La mammo era negativa, dall’eco risultava semplicemente un nodulo nemmeno vascolarizzato. Mi hanno fatto comunque un ago aspirato perchè ho 42 anni e… nemmeno l’ago aspirato ha dato esito di carcinoma!!!! Soltanto dopo la nodulectomia, dall’esito della biopsia hanno scoperto il mostro. Mi hanno riaperto per fare la quadrantectomia e ora sto facendo la radio. Sono momenti durissimi e impegnativi da morire sia fisicamente che psicologicamente per tutti i controlli a catena, i giri da un posto all’altro e i pensieri terribili che ti si affollano nella testa. Però posso dire che anche a me hanno detto che oggi riescono a calibrare le cure in modo mirato a seconda delle varie situazioni, quindi care amiche di sventura… speriamo in bene, forza e coraggio perchè noi donne abbiamo sicuramente una marcia in più e spesso nella vita non si può scegliere. Un consiglio: se avete un dubbio, anche minimo, andate a fondo e seguite il vostro istinto, meglio un esame in più prima…. Un forte abbraccio a tutte voi!!!! Manu


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