GINO PAOLI
Scritto da Giuseppe il 9 Settembre 2016 | 11 commenti- commenta anche tu!
GINO PAOLI
Nato a Monfalcone il 29.9.1934. Era ancora bambino quando la famiglia si trasferisce a Pegli vicino a Genova. Il padre è ingegnere navale e la mamma oltre che casalinga suona il violino ed è pittrice. Subito dopo la guerra Gino Paoli comincia a suonare il pianoforte con il fratello Guido. I ragazzi preferiscono la chitarra e Paoli ha già un carattere ribelle, lo mettono perciò in collegio, prima in veneto poi a Rapallo, ma la maturità è lontana. Marina la scuola per andare a teatro, o per dipingere. A teatro conoscerà Luigi Tenco e Bruno Lauzi e insieme scoprono anche la canzone francese.
Gino tenta inutilmente di diplomarsi, alla fine va a lavorare a Genova dove conoscerà Anna e poco dopo la sposa, ma casa sua sarà un vero andirivieni di amici artisti squattrinati e affamati. Vivono in una mansarda dove girano i gatti, e proprio in quel periodo scrive la sua prima canzone “la gatta”. Costituiscono una vera comunità di musicisti, s’incontrano spesso con Umberto Bindi, Giorgio Calabrese, Joe Sentieri, Luigi Tenco, e soprattutto Gianfranco Reverberi, autore di canzoni, che ha stretto i primi contatti con la casa discografica Ricordi. In quel periodo si forma attorno a Gino Paoli il nucleo dei cantanti genovesi.
Debutterà con la Ricordi la sua prima canzone “La tua mano” e cambierà città, andrà a vivere a Milano dove incontrerà Giorgio Gaber e Mogol, diventerà loro amico e gli faranno conoscere Mina. Sarà proprio Lei a portargli fortuna cantando “Il cielo in una stanza”, una canzone scritta da poco. Conoscerà Ornella Vanoni e per lei scrive di getto “Senza fine” sarà uno dei pochissimi brani italiani che si classificheranno in America e sarà interpretata da Dean Martin.
Nel 1961 esce il suo primo album ma venderà pochi dischi, l’anno seguente esce un secondo album intitolato” Le cose dell’amore”. L’anno 1963 è il decisivo della sua carriera con “Sapore di sale”. Dopo d’allora la sua carriera va avanti con i suoi alti e bassi, di certo canzoni ne ha scritte tante, come “Che cosa c’è”, “ A Milano non crescono fiori” “Ieri ho incontrato mia madre”, “Basta chiudere gli occhi”, “ Le facce dell’amore!, “ Amare per vivere”, “Il mio mestiere”, “La ragazza senza nome”, Il gioco della vita”, “Quattro amici al bar”, “Ti lascio una canzone” e tante altre.
Nel mezzo dei brani scritti per lui , il 1986 scrive con Zucchero “Con le mani” e “ Come il sole all’improvviso”. L’anno dopo scrive per Marcella Bella “Tanti auguri” e “Per il riso e per il pianto”. Un cantante che non si ferma un istante di scrivere e le sue canzoni cantate da tanti altri cantanti lo faranno conoscere in tutto il mondo.





Un vero ringraziamento a Gabriella per questo suo post, questa settimana pr merito suo il Bosco ci presenta uno degli autori più noti e versatili. Le sue canzoni sono tante e una più bella dell’altra, come si può commentare? Un grazie anche a GIUSEPPE per le canzoni postate-
Gabriella e Giuseppe, mi avete fatto un grande regalo. Io, Paoli, lo amo, di un amore sconfinato e profondo. Grazie, grazie.
Io ringrazio te Sandra di aver ammirato Gino Paoli, ricordo gli anni passati quando ci entusiasmava, e ballavamo al suono delle sue magnifiche canzoni. Un saluto ed un abbraccio
Bene Lorenzo sono felice d’aver scelto un cantante che ti piacia particolarmente, è dei nostri tempi e forse lo ricordiamo con particolare sentimento. Un saluto ciao
É stata una buona idea ricordare Gino Paoli Gabriella, una buona occasione per riascoltare le sue canzoni che ci hanno fatto vivere tante emozioni quando eravamo giovani ed è bello ascoltarle ancora oggi.
Continua, non fermare la tua ricerca, ciao, un saluto.
…………e ne vale la pena, lavorare per due persone? perdona se non metto te, ma sei quello che con me hai lavorato. La delusione supera la voglia di lavorare.
oggi ho vissuto la mia gioventù, Gabriella hai avuto il potere di riportarmi in una balera, dove stretta stretta, tra le braccia del mio amore e al suono di questa canzone ballavano il ballo del mattone. Vibrava un organo dice la canzone ma forse non sentiva il mio cuore che batteva forte forte.
Anni 60 canzoni indimenticabili forse il bum economico
la nostra gioventù, che con poco ci divertivamo, ve li ricordate i giubox che ci mettavamo 100 lire per sentire lui il grande Paoli solo Paoli perchè Gino era Bartali che tempi ragazzi dal nulla eravamo felici ed oggi Gabriella mi hai fatto felice
Sono felice Alba di averti fatta rallegrare con il mitico Gino Paoli, i ricordi chi non li ha?, tanti e tutti belli. Sogni di una gioventù, che ricordiamo con tanto amore. Ciao Alba un abbraccio
Si Gabriella… ne vale sempre la pena. Quando sei convinta di aver fatto un buon lavoro devi sentirti soddisfatta indipendentemente dal numero dei consensi che ti arrivano nell’immediato. Se ne arrivano di quelli validi, anche se pochi, sono sufficienti per appagare la fatica del lavoro fatto. Stai serena e non demordere. Personalmente ti approvo, ti ringrazio e ti mando un caro saluto, ciao.
hai avuto un’idea magnifica Gabry a parlare d Gino Paoli che ci ha fatto tanto sognare, allora bastava poco, e, nel risentire le sue canzoni sembra che il tempo non sia mai passato ancora oggi si ascoltano con tanta tenerezza, xkè le belle canzoni e la buona musica non passano mai di moda grazie
Grazie Carlina del tuo commento, sono anch’io del tuo parere, una volta ci si accontentava di una bella canzone, una balera piccola e stretta e poter ballare con il nostro uomo mentre canticchiavi le canzoni, e Gino Paoli ne ha scritte tante di belle canzoni, oggi le ascoltiamo con nostalgia! Un saluto ciao