STORIE DEI TEMPI ANDATI

    LA DONAZIONE1  

LA DONAZIONE

 

 La storia di Camilla

 

Camilla aveva già due figli ma ne sarebbero arrivati altri perché, com’era d’uso allora, ogni unione era destinata a divenire una famiglia numerosa. Lei e Antonicu, suo marito, erano giovani, nel pieno della vita di sposi felici, forse avevano perso la verve dell'iniziale innamoramento ma, pur nella loro miseria, erano ancora traboccanti di reciproco e vicendevole amore.

Era stato un matrimonio di riparazione perché Camilla era rimasta incinta e avevano messo su casa affrettatamente con il minimo indispensabile. Una casa presa in affitto: due stanze e cucina con dietro un cortile dov’era ubicato in un angolo una sorta di gabinetto e al centro un pozzo per il pescaggio dell’acqua non potabile ma necessaria per i lavori di casa. Qualche albero da frutta tra i quali il classico albero dei limoni che non mancava mai in tutte le case di questo tipo. Galline ruspantiCompletavano l’ambiente poche galline ruspanti che fornivano le uova fresche ogni mattina. L’acqua da bere si andava a prenderla con le brocche di terracotta alla fontanella pubblica.

L’arredamento: un letto, un tavolo e quattro sedie, il tutto rimediato dalla donazione di qualche parente o benestante del paese grazie all’intercessione del parroco, il buon Don Peppino, che si prodigava in aiuto dove c’era miseria e povertà.

Un prete come pochi, un sant’uomo, che Dio l’abbia in gloria.

Dunque una casetta che oggi verrebbe chiamata casupola ma che Camilla teneva in ordine, molto pulita e decorosa con il suo lavoro di brava donna di casa. L’aveva arredata con quel poco che le avevano regalato parenti e amiche e un minimo di biancheria acquistata a credito, da pagare alla “raccolta”. Così si usava, non esistevano le rate ma i debiti si pagano nel periodo dei grandi lavori nei campi: la raccolta del grano, la vendemmia ecc.-

Contad. al lavoro

Antonicu, infatti, era un bracciante agricolo e lavorava “a giornata” nei campi, nei vari periodi dei lavori agricoli: aratura, mietitura, potatura, vendemmia, raccolta della frutta e via dicendo. Camilla faceva la sua parte andando a prestare servizio nelle case delle famiglie benestanti sia per fare il pane, per il bucato, la stiratura e altri lavori domestici ricevendo in cambio, di volta in volta, legumi, farina, una caciotta o  mezza forma di pecorino, lardo, salumi, olio o altri beni di sostentamento. Raramente veniva compensata con un po’ di denaro.

funghi-val-di-fiemme-predazzoblog.it_Antonicu, uomo di campagna, nei giorni di non lavoro si dedicava alla ricerca di funghi, raccolta di asparagi, cicoria, ricerca di lumache, secondo la stagione e così la vita andava avanti con l’amore della famiglia.

L’impegno maggiore e a scadenza fissa era il pagamento dell’affitto della casa ma non sempre poteva essere assolto con puntualità e il proprietario, ziu Franciscu, si lamentava e si recava nell’abitazione di Camilla per sollecitare il pagamento, strano a dirsi, proprio quando sapeva di trovarla sola in casa. Camilla, donna intelligente, abbozzava, spiegava le sue ragioni e riusciva ad ottenere una proroga.

 

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Purtroppo si rendeva conto che con le esigue risorse economiche della famiglia, non sarebbe riuscita a rispettare ogni mese l’impellente scadenza e il debito della pigione cominciava ad accumularsi. Consapevole di questo, un giorno che Franciscu si presentò per richiedere il pagamento del canone, gli fece un certo discorso. In considerazione che lui era ormai un uomo di una certa età e viveva solo, gli propose che lei avrebbe potuto estinguere il debito compensando con i lavori domestici nella casa dove lui abitava. Gli avrebbe preparato il pranzo o la cena e avrebbe tenuta pulita la casa, la biancheria ecc.- Franciscu si dimostrò felice di accettare e così Camilla iniziò a dedicarsi anche alla casa dove abitava quest’uomo, accudendo alle faccende domestiche, due o tre volte la settimana, per qualche ora, generalmente nel pomeriggio.

La cosa andava avanti così da un po’ di tempo, Camilla era contenta di aver risolto un problema non indifferente per la sua famiglia ma l’astuto Franciscu, felice di trovarsi questa giovane donna in casa, aveva in testa ben altre mire e non mancava di palesarle in ogni occasione. Camilla, molto accorta, riusciva sempre gentilmente a respingerle, ma un giorno successe quello che era ormai imponderabile e nell’ordine delle cose e si trovò a scaldare il letto dell’arzillo vecchietto. La vicenda ebbe poi a ripetersi con una certa regolarità e tutti felici e contenti finché la cosa restava nel massimo segreto tra loro, chiuso tra le mura domestiche della casa di Franciscu. Per la gente del paese Camilla faceva la domestica per il disbrigo delle faccende casalinghe nell'abitazione del vecchio ziu Franciscu, come faceva, del resto, a turno, durante la settimana, anche in altre case del paese. Poteva essere considerata un'opera buona e in effetti lo era perché andava anche oltre i limiti della bontà.

 barra separatrice natalizia

La vicenda è riferita ad un fatto realmente accaduto in una località della Sardegna ma, a quei tempi, poteva succedere la stessa cosa in qualsiasi altra parte della Terra. Tutto il mondo è paese.

La storia non finisce qui, è ancora lunga per cui preparo la puntata conclusiva per la prossima domenica.

So che vi stuzzica conoscere il seguito e la finale della storia, ma abbiate pazienza… sette giorni passano presto.

Un saluto a tutti in serenità e allegria.

Buona e felice Domenica.

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La Marianna la va in campagna

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COMMENTI

  1. il 12 febbraio, 2017 lorenzo12.rm dice:

    Penso che la storia sarà finita male, per via delle chiacchiere della gente e della gelosia di Antonico. Vedremo. Intanto, caro Giuseppe, bèccati un “Bravissimo” per la tua abilità di scrittore.

  2. il 12 febbraio, 2017 Giuseppe3.ca dice:

    Per il Bravissimo” dico grazie alla tua generosità Lorenzo. Io provo solo a raccontare storie prendendo spunto da un fatto reale e inserendo un pò di fantasia. Ora aspettiamo la finale. Buona Domenica.

  3. il 12 febbraio, 2017 edis.maria dice:

    Giuseppe hai descitto l’ambiente familiare e affettuoso con cura, il contorno paesaggistico e povero della vita di questa famiglia. Un vecchietto furbo, che con pochi soldi irretisce una donna povera, ma anche lei sicura del suo “corpo” in possibile vendita, che esibisce a richiesta! Vedremo nella prossima puntata chi, dei due che pensano di essere furbi e che tutto si possa nascondere alla curosità del prossimo, sarà “fregato”! Scusate la parola volgare!!! Un bel balletto ci invita a danzare!!!

  4. il 12 febbraio, 2017 giuseppe3ca dice:

    Certo Edis.Maria, nella prossima puntata vedremo che succede. C’è un gioco di dare e avere e tutti si credono furbi, convinti di riuscire ad ottenere qualcosa a proprio favore senza rischiare troppo e sperando di farla franca. Alla prossima domenica, la sentenza. Buona Domenica.

  5. il 12 febbraio, 2017 alba morsilli dice:

    nessuno da nulla per niente, e qui ne abbiamo la prova ma la loro furbizia a che punto arriva.
    come un romanzo a puntate aspettiamo la finale che mi intriga, mi incuriosisce, e non so darle una soluzione.
    perciò mi armo di pazienza e aspetto a domenica prossima

  6. il 12 febbraio, 2017 Giuseppe3.ca dice:

    Brava Alba… anche la “suspense” aiuta ad allenare e tenere sveglia la mente, le emozioni ci fanno sentire vivi… perciò le accettiamo con gioia e serenità. Alla prossima Domenica la conclusione che può riservare una soluzione inaspettata. Grazie… Buona Domenica.

  7. il 12 febbraio, 2017 sandra.VI dice:

    Bravo Giuseppe mi piace questa storia impostata fra sempilice gente di campagna si, ma abbastanza furbi, assistiamo ad un giochetto ad un “do ut des” quasi un balletto nel quale cerca prevalere un pizzico di furbizia… come finirà. Ti assicuro che la cosa mi incurioscsce veramente, non è facile il vecchietto è tra le mani di una donna non possiammo scordarlo.La MARIANNAA LA VA IN CAMPAGNA è la ciliegina sulla torta, bravissimo, un caro saluto ciao

  8. il 12 febbraio, 2017 tonia.fi dice:

    Una storia di vita dove la vicenda diventa interessante: la donna, molto astuta, aveva intuito come sbarcare il lunario. Per i bisogni della famiglia, visto che il padrone di casa la circuiva dimostrando interesse per lei come donna, si è adoperata per questa soluzione. C’è sempre un però, è pur vero che i soldi non fanno la felicità, però sono indispensabili per le necessità del vivere. Comunque Camilla la felicità l’aveva con il proprio marito. Aspettiamo il finale, vediamo come va a finire.
    Bella storia Giuseppe, mi piacciono questi racconti di vita.

  9. il 12 febbraio, 2017 giuseppe3ca dice:

    Vero Sandra, si è sempre saputo che la gente di campagna ha un pizzico di furbizia in più e, in questo caso, la Camilla sa dosare il dare e prendi con la misura giusta per il suo tornaconto. Hai ragione, il “vecchietto” forse non si rende conto di essere nelle mani di una donna che sa cosa vuole e userà tutti i suoi argomenti di donna per ottenere il massimo possibile. Lo vedremo la prossima domenica. Concordo sulla canzone, era proprio quella che ci voleva per questa storiella, grazie. Un sincero saluto, ciao.

  10. il 12 febbraio, 2017 Giuseppe3.ca dice:

    Si Antonella, sono racconti che narrano vicende vissute da altri ma fa piacere leggerle… sono pur sempre la visione di esperienze di vita. Certo che deve essere stato un bel tira e molla tra Camilla e Franciscu che, seppure vecchietto, sapeva bene cosa voleva ed è riuscito ad ottenerlo. Aspettiamo la finale, incuriosisce pure me… ahahah. Ciao.

  11. il 12 febbraio, 2017 gabriella.bz dice:

    Racconto che ti attira in modo incredibile, la mancanza della fine fa rimanere in suspense. La donna davanti alla miseria si adatta a fare il “lavoro più vecchio del mondo”. Sono curiosa di vedere fino a che punto la donna è furba o se il vecchietto ha la meglio su di lei…… ed il marito, non viene avvisato da nessuno?? intanto ci facciamo una cantata con “la Marianna la va in campagna”. Bello Giuseppe un saluto.

  12. il 12 febbraio, 2017 giuseppe3ca dice:

    Gabriella, di cosa devono avvisare il marito, può darsi che ci siano pure le male lingue ma in realtà nessuno sa niente, è una cosa strettamente ristretta tra quattro mura. Camilla va a fare i lavori da Franciscu nei giorni e nelle ore previste, così come va nelle altre case, quando finisce torna a casa e accudisce marito e figli. Si, da buoni Boscaioli gustiamoci in allegria la bella cantata “La Marianna la va in campagna” e, per la conclusione della storia, aspettiamo la seconda puntata prevista per la prossima domenica. Grazie per i complimenti, ciao, un saluto sincero.


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