É NATALE di Gabriella.bz
Scritto da Giuseppe il 9 Gennaio 2021 | 12 commenti- commenta anche tu!
Nel pomeriggio dopo aver telefonato a parecchie amiche e conoscenti ma di un certo valore, ho sfogliato i biglietti di natale dello scorso anno.
Quest’anno ci siamo viste meno, certe hanno paura del corona virus e non vogliono ritrovarsi con una o due amiche in casa di una o dell’altra.
Così per non dimenticare nessuna o almeno lo spero, ho telefonato, poi mi son presa i biglietti dello scorso anno e ho cominciato ad osservarli uno alla volta. Mentre gli guardavo pensavo alla persona che me lo aveva spedito, ricordando tutte con affetto, poi mi son bloccata, il cuore ha cominciato a battere forte. Lo scorso anno avevo messo tutti i biglietti delle persone che vivevano in casa di riposo, del gruppo a me assegnato, che con l’aiuto di un infermiera o di una volontaria, avevano scritto poche parole di augurio a tutte le volontarie. Naturalmente gli anziani chiedevano a volontari che non erano del loro gruppo l’aiuto per fare il lavoro.
Ricordo molto bene che mentre quelli che di solito stavano con me, in quei giorni di lavoro, non volevano che stessi con loro, mi avvicinavo allora ad altri che mi cercavano per aiutarli. Era stato un bel lavoro, erano soddisfatti gli anziani e forse di più noi volontari perché sapevamo che tanti avevano dovuti faticare per scrivere.
Avevo chiesto ad una volontaria che aiutasse in modo particolare Giulia una nonnina a cui ero affezionata perché con l’andare degli anni non riusciva più a scrivere, le sue mani riuscivano a tenere solo le posare, come tanti altri. Alcuni giorni prima di Natale la direzione ha preparato una festa, ci hanno consegnati i biglietti a tutti i volontari e a parecchi infermieri che aiutavano dopo il servizio.
La direzione ci ha dato un omaggio con un biglietto dove c’era scritta una poesia.














Sono ricordi d’altri tempi. Che si adattano, però, benissimo ai tempi d’oggi, e ce li fanno rivivere, come allora. Con rimpianto. Grazie a Gabriella e Giuseppe.
Vero Gabriella, a volte basta una cartolina per far riemergere ricordi che vorremmo rivivere. Purtroppo stavolta le restrizioni imposte dalla pandemia non ci hanno consentito di svolgere neppure la nostra opera di volontariato ma per noi è stato bello leggere questa tua esperienza che hai voluto raccontarci, grazie! Per quest’anno ci auguriamo presto il ritorno della normalità della vita antevirus. Un saluto, ciao.
Lorenzo buongiorno, sono ricordi d’oggi e vorrei non averli passati ma causa la pandemia questo unltimo Natale sono rimasti soli gli anziani della casa di riposo. Un saluto ciao
Spero tanto Giuseppe che quest’anno possiamo un pò alla volta ritornare a fare compagnia a tanti vecchietti. Ho ancora in un angolo le poesie semplici i foglietti con i quiz di semplicità estrema, con belle immaggini delle nostre valli per cercare di far rivivere i loro luoghi. Ora ringrazio te della bella coreografia, un saluto ciao
Cara Gabriella, bello il tuo post,parli del tuo lavoro di Volontariato,nella casa di riposo, Certo la colpa non è dei volontari, perche’ danno il tempo stabilito, penso come noi nel nostro ospedale,gli anziani hanno molto bisogno di parlare e essere ascoltati, perche’ sono soli, sono come i Bambini, hanno bisogno di affetto e di aiuti,ma voi pensavate poveri nonnini soli a Natale. Ma purtroppo era vietato entrare per il virus,Gabriella negli ospedali chiedevono aiuto, ci dobbiamo bardare di grembiuli visiere Mascherine doppi guanti, come quelli che vediamo in tv.ma gli ammalati devono guarire ci sono molti giovani i reparti sono divisi.da quelli della Pandemia ,il lavoro è molto diverso.Comunque serve il cuore per fare certi lavori di Volontariato.vi siete scambiati gli auguri, con bigliettini, telefono, avete donato un piccolo pensiero ai vostri nonnini,Poi vi hanno regalato una poesia per i volontari..Ma il cuore era agitato perche’ ti dispiaceva lasciarli soli.Comunque sei sensibile verso queste persone,Brava Gabriella, allora evviva i volontari di qualsiasi sede. Diamo una grande mano dove serve.Che Dio ci aiuti tutti.Un caro saluto Gabriella e grazie.Buona domenica al Bosco. Bravissima Gabriella non mollare mai.Ciao!
Cara Gianna, forse perchè lavori in un ospedale ma sai molto bene ciò che manca a tutti i ricoverati, siano essi ammalati o solo ricoverati per vecchiaia, forse brutta parola da dire ,ma triste realtà. Ti ringrazio del tuo entusiasmo per i volontari di tutte le sedi con la speranza che questa pandemia finisca presto. Un saluto ciao
ciao GABRIELLA ho letto con piacere il tuo racconto non ho avuto possibilità di fare volontariato Per un certo perodo sono andata con mia cugina atrovare la sorella in una casa per signorun bellissimo posto in mezzo al verde ,lei era tanto triste nnle piaceva,ma la figlia voleva cosi.Ma stette male una male una notte ,rimase muta senza muovervi ,opo visite,vari consulti fu ricoverata in una casa per anziani.FU mrssa in una cameretta ,in un letto,immobile ,io e la sorella ci alternavamo a visitarla,tutto inutile abbiamo cercato di chiamarla,scuoterla,apriva gli occhi (due stupendi occhi azzurri)ti guardava ,esubito li chiudeva ,ti assicuro uno strazio..Per andare da lei ,venivo chiamata da qualche vecchietta” signora ,venga si fermi,,,,,io sorridevo una carezza e andavo .Mi rendo conto adesso che sarebbero bastato poco ……,ma ero sempre di fretta ,un caro saluto,ciao,un ringraziamento al nostro bravo coreografo buona domenica
Ciao Sandra, sento nel tuo scritto la malinconia e credo sia stato molto difficile aiutare la signora anche se era in mezzo al verde e in un secondo tempo in una linda cameretta. Ci sono ammalati che non hanno la forza di aprire gli occhi o girare il capo, questi da noi vengono messi dove solo le infermiere assistono, i parenti vanno a farle una visita come possono. Sai ci sono delle persone che non ti aspettano, non si ricordano niente e allora vedi di fermarti da quelle che ti attendono, quelle che si mettono nell’entrata per vedere se una o l’altra arriva delle volontarie . Un abbraccio ciao
è triste il tuo racconto Gabri, ma si sa che nei posti sti sti dove tu hai fatto volontariato questo è, soprattutto se tutto se una persona è ancora cosciente è davvero straziante anch’io a suo tempo ho frequentato questi ambienti, ma guai se non ci fossero ha risollevato il morale la poesia finale, davvero molto bella- speriamo di mo di tornare alla normalità e tu possa coccolare qeste ste ste persone che hanno tanto bisogno di tenerezza
Carlina forse era triste ma di questi tempi è ben difficile essere allegri. Sento che anche tu una volta eri volontaria, bisognerebbe che anche i giovani sentissero non dico il dovere ma un pò di voglia di fare i volontari, ormai sono pochi. Un saluto ciao
Leggo con un po’ di ritardo…ma sempre valido sarà il mio pensiero. Sai toccare gli angoli più profondi del cuore.
Grazie Giulio del tuo pensiero, spero di rimanere tale. Un saluto ciao