PRIMA GUERRA MONDIALE

     

PRIMA GUERRA MONDIALE

 

Oggi si ricorda l’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale 24 maggio 1915. Conflitto conosciuto anche con il nome guerra italo-austriaca.

L’Italia entra in guerra a fianco di Francia, Gran Bretagna e Impero russo.

Dal Forte Verena, sull’Altopiano di Asiago, parte il primo colpo di cannone verso le fortezze austriache situate sulla Piana di Vezzena.

 

L'Italia entra in guerra

   

L’Italia inizia ufficialmente le operazioni militari della Prima Guerra Mondiale. Ai primi fanti del Regio Esercito che varcarono il confine il 24 Maggio 1915, è dedicata la prima strofa della “La canzone del Piave

Dopo alterne vicende sotto il comando del Generale Luigi Cadorna, malgrado innumerevoli atti eroici delle forze armate italiane, si arrivò alla disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917).

 

Infermeria di campo per il primo soccorso ai feriti

 

Solo dopo parecchie settimane l’Esercito Italiano riuscì a ricomporre una linea difensiva lungo il Piave, resistendo valorosamente ai nuovi attacchi sia sul Piave che sul Monte Grappa, impedendo l’accesso dei nemici alla Pianura Padana.

Dopo tale vicenda il Comando supremo fu affidato al Generale Armando Diaz, che si dimostrò più attento alle condizioni morali e materiali delle truppe e rassicurato dal clima di coesione politica nazionale, poté rafforzare lo schieramento sul Piave riuscendo a respingere, dopo furiosi combattimenti, un nuovo attacco austriaco (giugno 1918).

Dal 24 ottobre al 3 novembre 1918 gli italiani passarono al contrattacco, sfondando le difese dell’esercito austriaco che fu sconfitto nella battaglia di Vittorio Veneto. In pochi giorni furono liberate Udine, Trento e Trieste. Il 3 novembre a Villa Giusti (Padova) Italia e Austria firmarono l’armistizio che entrò in vigore il 4 novembre dello stesso anno.

 

LA CANZONE DEL PIAVE

Il Piave mormorava

Calmo e placido, al passaggio

Dei primi fanti, il ventiquattro maggio

L'esercito marciava

Per raggiunger la frontiera

Per far contro il nemico una barriera

 

Muti passaron quella notte i fanti

Tacere bisognava, e andare avanti

S'udiva intanto dalle amate sponde

Sommesso e lieve il tripudiar dell'onde

Era un presagio dolce e lusinghiero

Il Piave mormorò: "Non passa lo straniero"

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COMMENTI

  1. il 24 maggio, 2023 NEMBO dice:

    Bene Giuseppe hai fatto ricordare questa data e, questa storia di guerra che anocra oggi alcuni storici fanno un dibattito su quello che si è fatto, visto i segreti politici imperealiste fatte in quel tempo. Bene anche la tua narrazione che fa capire gli avvenimenti, ma anche le ideologie e le culture del tempo. Lunedì 24 maggio alle 3.30 le truppe italiane attaccano l’Austria, puntando le cosiddette “terre irredente” del Trentino, del Friuli e della Venezia Giulia che mancavano all’unificazione italiana. L’Italia così debutta nelle operazioni militari, sebbene sino a quel momento la volontà della nazione risultava divisa tra linea interventista e linea neutralista. L’allora Presidente del Consiglio Salandra, congiuntamente al Ministro degli Esteri Sonnino e d’intesa con il Re Vittorio Emanuele III, si accorda segretamente con la Triplice Intesa, senza coinvolgere né il Parlamento né gli altri componenti del governo e accetta le condizioni previste dal Patto di Londra stipulato occultamente il 26 aprile 1915 con Francia, Inghilterra e Russia.Il patto diplomatico sanciva che l’Italia sarebbe scesa in campo fiancheggiando l’Intesa contro gli Imperi centrali di Germania e Austria-Ungheria e che, in caso di vittoria, avrebbe ottenuto cospicui vantaggi territoriali: Trentino, Sud Tirolo, Venezia Giulia, parte della Dalmazia e Istria (a esclusione di Fiume), nonché alcune isole adriatiche.La canzone dl 24 Maggio ancora oggi ( anzi oggi sopratutto) viene ancora cantata la canzone composta nel 1918, quando oramai la guerra volge al termine, contiene più di una concessione alla retorica patriottica del momento. Un Saluto

  2. il 24 maggio, 2023 giuseppe3ca dice:

    Bene hai fatto ad integrare Nembo e ti ringrazio per i validissimi inserti storici.. Su tutte le guerre c’è sempre tanto da dire ma ho voluto sintetizzare al massimo dell’essenziale perché importante è non dimenticare la nostra Storia.
    Ora vediamo quanti seguiranno con spirito di veri italiani.
    grazie, un sincero saluto.

  3. il 24 maggio, 2023 M. Licy dice:

    Grazie per questo ricordo, perché mi ha portato indietro nel tempo quando mio nonno tenendomi sulle sue ginocchia mi raccontava quello che aveva passato e con orgoglio mi mostrava la ferita che aveva alla testa
    Viva l’Italia e gloria a tutti coloro che hanno sono morti per difenderla

  4. il 24 maggio, 2023 giuseppe3ca dice:

    Confermo M.Licy, gloria agli eroi che hanno costruito l’Italia. Il tuo è un bel ricordo e puoi esserne orgogliosa. Anche il mio nonno paterno fu arruolato e inviato nelle zone di combattimento. ritornò anch’egli con una ferita di guerra ma non ebbi modo di conoscerlo, morì che ero ancora troppo piccolo ma ricordo quanto raccontato dai familiari. I tuoi interventi sono sempre graditi, un caro saluto.

  5. il 26 maggio, 2023 lorenzo12.rm dice:

    Grazie Giuseppe Apprezzo moltissimo il tuo articolo sulla Prima guerra mondiale, Mi è piaciuto tantissimo e ti ringrazio. Con amicizia. Lorenzo

  6. il 27 maggio, 2023 Giuseppe dice:

    Ti ringrazio Lorenzo, è un evento storico di valenza mondiale che penso dovrebbe interessare tutti gli italisni che hanno a cuore la propria Patria, ma evidentemente mi sbaglio. W l’ITALIA e un saluto per tutte e tutti, ciao

  7. il 27 maggio, 2023 Carlina dice:

    Il Piave mrmorò “non passa lo straniero” è sempre commovente ricordare questo inno alla pace- hai scritto un articolo molto interssante Giuseppe- peccato che da allora è passata tanta acqua sotto i ponti e le persone non sono riuscita a capire ancora molto carlina

  8. il 27 maggio, 2023 Giuseppe dice:

    Una bella riflessione Carlina, la storia ci ha insegnato che c’è sempre stata una guerra per riportare la pace quando qualcuno ha tentato di dominare su un altro popolo. Noi amiamo la pace e vogliamo difenderla proprio perchè sappiamo quanto è costata in termini di danni e vite umane di chi ci ha preceduto. Ancora oggi si combatte per conquistarla e difenderla questa benedetta PACE.
    Ringrazio per il tuo intervento, sempre utile e gradito, un caro saluto.

  9. il 31 maggio, 2023 LUCIO SANTANGELO dice:

    Il post di Nembo è ricco di connotazioni tecnico/scientifiche incotrovertibili. Posso solo aggiungere qualche considerazione di carattere generale sull’attività fisica, frutto anche della mia esperienza cinquantennale in materia : non ci si inventa runners per caso in età avanzata e ,come si suol dire,non bisogna fare il passo più lungo della gamba, specie se non si ha alle spalle un percorso antico e consolidato in materia. E’ necessario ascoltare i consigli di un medico sportivo e non è indispensabile correre perchè anche una camminata a passo veloce può ugualmente migliorare la salute preservando dall’invecchiamento delle arterie senza stressare troppo l’organismo di una persona non più giovanissima. Come accennato, io corro da 50 e più anni e non ho mai smesso. Sono molto felice di farlo perchè in quei momenti mi dimentico dei problemi specie se mi sto allenando a fianco ad una spiaggia meravigliosa come quella del Poetto nella mia adorata città di Cagliari…quando inizio a correre a volte sono stanco..ma quando termino sono così felice che mi sento …più riposato di prima..viva la vita e non mollate mai…!!!


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