27 GENNAIO 1945 GIORNATA DELLA MEMORIA post di Nembo

 

27 Gennaio 1945

         

Campo di concentramento di Auschwitz

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27 Gennaio 1945

 

E una giornata molto importante da ricordare, la ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell'olocausto.

É un’occasione per riflettere sul passato e non farsi chiudere gli occhi di fronte ai disastrosi ed attuali scenari di guerre e di oppressioni.

Non dobbiamo essere indifferenti si vuole UMANITÀ da parte di tutti.

Queste immagini le dovrebbero vedere tutti i giorni non solo oggi!

Forse l'umanità si arrenderebbe alla crudeltà

     

 

 

Tra il 1943-1945 questo binario è stato testimone di fatti inauditi e terribili ricordati come la deportazione della Shoa. Sorge in un’area della stazione centrale di Milano (entrata da piazza Sofra) è situato al di sotto dei binari ferroviari, nel periodo sopracitato centinaia di persone furono caricati su dei vagoni merci e deportati ai campi di concentramento e di sterminio, Birckenau, Auschwitz, Mathausen e altri. Si tratta dell’unico luogo in Europa ad essere rimasto intatto come era allora, durante il percorso di questo memoriale fa conoscere i momenti della deportazione, sul muro vi sono scritti alcuni nomi dei deportati di politici milanesi e, ebrei di tutte le nazionalità, visitando questo tratto di storia, si prova la sensazione di angoscia e commozione toccata ai deportati che venivano messi su quei carri merci come bestie o forse come insetti dannosi a parere della gestapo per poi mandarli a morte.

   

La scelta del giorno che intende ricordare questi orribili avvenimenti è il 27 Gennaio di ogni anno come è stato deliberato dalla nostra Repubblica con la legge n° 211 del 20-07-2000, al fine del ricordo della shoah. Questa data è stata scelta perché il 27 Gennaio del 1945, le truppe sovietiche dell’armata Russa, nel corso dell’offensiva in direzione Berlino, arrivarono presso la città di Oswiecim (Auschwitz), scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e liberando i pochi superstiti trovati, per la prima volta al mondo si rilevava l’orrore del genocidio nazista. 

Questi sentimenti non si debbono dimenticare, facendo una riflessione su questi argomenti la stessa vale come ammonimento a tutti e, che non dia nuovo seme, né domani, né mai.

     


COMMENTI

  1. il 26 gennaio, 2025 Giuseppe dice:

    Più che giusto celebrare la Giornata della Memoria perché i personaggi che oggi hanno in mano i fili del governo del mondo pare che non abbiano capito nulla dalla storia e stanno dirigendo l’umanità verso una china che palesa il grosso rischio di essere senza ritorno. Possiamo solo sperare che si fermino in tempo, prima che sia troppo tardi. Grazie Nembo, teniamoci saldi sui nostri principi, un saluto.

  2. il 26 gennaio, 2025 NEMBO dice:

    Giuseppe condivido il tuo commento, e aggiungo… Gli attacchi antisemiti, con i vari cortei e soprattutto sui social, sono tornati e non solo, molte scritte nelle città si sono viste, con gesti sconsiderati di qualche provocatore non può né cancellare né macchiare la Memoria dei terribili avvenimenti. Tra odio e silenzio politico senza distinzione è il nuovo antisemitismo è quello esploso dal 07 Ottobre. Farneticazioni che oggi come, mai prima, trovano ascolto anche in ambienti giovanili sedotti da protagonismo e da propaganda eversiva e non solo questo è il punto, il ricordo si deve trasformare in memoria. L’Servono momenti di riflessione anche con nuovi linguaggi  e favorire una riflessione condivisa tra generazioni coinvolgendo le scuole  ffar leggere libri, racconti, visionando filmati ecc…Ricordare non basta, il ricordo non resta lì per sempre. A volte ci si emoziona per un attimo un giorno e poi tutto vola via. Un Saluto

  3. il 27 gennaio, 2025 NEMBO dice:

    Ricordiamo questo giorno…Ma proprio in un anno così particolare, (80 anni 27-01-1945)che dovrebbe rappresentare ancor più un momento di assoluta, unanime condivisione del cordoglio e della vicinanza al popolo ebraico, la ricorrenza rischia invece di venire in parte inficiata da un montante sentimento di “lontananza”, o “presa di distanza”, per usare due eufemismi, proprio nei confronti del “mondo” ebraico. Un sentimento che si sta sempre più diffondendo a ogni livello – politico, sociale, geografico, generazionale e che, spesso genericamente definito come “antisionismo”, va assumendo, non di rado, i toni, se non l’intima natura, di un vero e proprio antisemitismo.

  4. il 27 gennaio, 2025 Giuseppe dice:

    Si Nembo, sono trascorsi 80 anni e ancora nel mondo emergono rigurgiti di culture razziali che portano l’uomo contro l’uomo.
    Oggi più che mai, è necessario che le nuove generazioni sappiano, comprendano e vengano educate al rispetto del proprio simile: è l’unico modo per uscire dall’oscurità di certe ideologie antiumanitarie.


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