La legge naturale
Scritto da Scoiattolina il 9 Luglio 2010 | 29 commenti- commenta anche tu!
Confesso di non conoscere Mario Capanna nella veste di commentatore di cose di religione. Per me è stata una sorpresa aver letto ne il Giornale del giorno 22 febbraio 2010 a pag. 38 una sua opinione inserita nella rubrica Sottosopra che, criticando un’opinione espressa dal Papa, indica una strada, in tema di etica e legge naturale, che, a mio giudizio, può servire da guida comune per l’umanità dei credenti e non credenti.
Ve la passo senza commenti particolari. Dunque, l’articolo ha il titolo: “Benedetto XVI, l’etica e la legge naturale” ed esso recita:
“Parlando alla Pontificia Accademia per la vita, Benedetto XVI, in merito alle questioni di bioetica, ha sostenuto che lo Stato deve richiamarsi alla legge “iscritta da Dio creatore nel cuore dell’uomo, legge che ogni ordinamento giuridico è chiamato a riconoscere come inviolabile”. La questione, delicatissima, ha implicazioni decisive. Il precetto del Papa porterebbe, né più né meno, allo Stato etico, sulla base della morale cattolica. Realizzazione durata secoli, da Costantino in qua. Oggi non è più accettabile un tale fondamentalismo.
Per la coscienza laica l’etica scaturisce dal diritto naturale (nessuno può prevaricare sull’altro, ecc.); la coscienza cattolica presuppone un di più: la legge naturale sarebbe iscritta da Dio nel cuore dell’uomo. Di ogni uomo? No, è evidente: essendo la fede un “dono di Dio” (Pascal), i beneficiati sono solo un sesto dell’umanità, tanti sono attualmente i cattolici. Non si tratta di disputare teologicamente sull’<avarizia> di Dio: è il dato di fatto che conta. Può lo Stato (qualsiasi Stato) assumere come principio ispiratore –e vincolante per tutti- il punto di vista di una minoranza, per quanto rispettabile, degli esseri umani?
In un passo precedente dello stesso discorso, il Papa aveva sottolineato (con chiaro riferimento al nazismo e ai regimi totalitari): “La storia ha mostrato quanto possa essere pericoloso e deleterio uno Stato che proceda a legiferare su questioni che toccano la persona e la società pretendendo di essere esso stesso fonte e principio ispiratore dell’etica”.
Logica vuole che si faccia notare come, con quelle parole, il Papa incappa in una contraddizione vistosa: se lo Stato sceglie –facendone obbligo a tutti- l’etica di una minoranza, che è convinta di averla ricevuta come rivelazione da Dio, è proprio con quella scelta che pretenderebbe di “essere esso stesso fonte e principio dell’etica”.
Lo Stato ha un solo modo per non prevaricare su nessuno (religioso o laico che sia): garantire con le leggi, in base al diritto naturale, che ogni persona (e popolo) sia considerata sempre come fine e mai come mezzo (Kant). Che è poi, a guardar bene, lo stesso principio indicato da un grande padre della Chiesa come Agostino, che sosteneva: “Ama et fac quod vis”. Ama e fa ciò che vuoi: se ami veramente, non puoi fare del male ad alcuno. Nemmeno a te stesso.”.
Io non entro naturalmente sulle definizioni formali nonché sulle differenze tra le prescrizioni di Dio e quelle assumibili dallo Stato in quanto rappresentante di tutti i cittadini. Ma se, sul piano dei contenuti, le due posizioni non fossero così distanti e se, in fondo, i
risultati si equivalessero pur partendo da punti di vista diversi?
La forza dell’amore non potrebbe consentire un cammino comune?
Lorenzo.rm
RIFLETTIAMO INSIEME E MAGARI DISCUTIAMONE !!
Stavolta abbiamo voluto introdurre un argomento difficile, che non a tutti piacerà. D’altra parte, chi dice che dobbiamo sempre occuparci di problemi della cronaca o di esigenze primarie dei cittadini? Non possiamo anche noi metterci su un divano o una poltrona a riflettere? O quello della riflessione è una prerogativa di altri blog? Noi siamo ottimisti in merito al fatto che anche questo tipo di argomenti possa interessare l’attento lettore. E, se per stavolta non sarà così insisteremo. Grazie, comunque, amici dell’attenzione.
Ho letto con molto piacere l’interessante articolo di Mario Capanna: è sorprendente, tuttavia, che un ex Sessantottino si confronti con Benedetto XVI!
Tutto sommato, condivido il pensiero di Capanna, mentre mi paiono contraddittorie le espressioni del Papa.
Infine, l’assunto del già eretico Sant’Agostino sono di grande insegnamento!
Ottima idea quella di trattare argomenti del genere, permettono di riflettere e discuterne.
Grazie, Giovanna, della fiducia. Continueremo a mettere sul tappeto argomenti e non “verità” nostre. Cercando di far ragionare liberamente gli amici e non di fare acquisire le nostre opinioni, più o meno validamente supportate. La vera discriminante è questa: fra chi vuole convincere chiedendo l’adesione al proprio partito o alla propria posizione e chi vuole esclusivamente far ragionare, rendendo magari meno ostici argomenti che di solito vengono rimossi perché ritenuti a torto “difficili”. Continueremo così.
Bè che dire a volte la chiesa nn fa riflettere ma solo sclerare , con quello che si sta sentendo in questi giorni su la chiesa , pedofili , preti che non rispettano il giuramento della castità ( di queste cose ci sono tantissimi fatti) e quanti non ne sappiamo visto che il vaticano è tabù , la dentro non si sà nulla e poi fanno le morali quando sono i primi che dovrebberò vergognarsi altro che la legge di DIO sono loro che non rispettano la parola di dio e la legge governativa deve ed è obbligata ad intervenire e cessare tutto questo schifo che gli uomini della chiesa stanno facendo , scusate mi sono sfogato grazie lorenzo argomento interessante .
Certamente, Lorenzo, l’amore fà miracoli!!ed è l’amore verso l’umanita’ che può far sì che la chiesa e lo stato possano camminare insieme..
Per quanto riguarda la questione etica e bioetica, se c’è qualcosa che può unire la laicita’ alla posizione cattolica,è mettere al centro del pensiero,la persona umana prima di tutto; questo deve essere il centro focale delle questioni fra bioetica cattolica(che è per la sacralità della vita), a quella laica,(per la qualità della vita).
Sui grandi principi c’è accordo, perchè riguardano i diritti dell’umanità, quindi sono convinta che dialogando con tolleranza e solidarietà verso il pensiero altrui, tralasciando fedi ed ideologie, si possono trovare delle norme condivisibili da tutti.
Mattia, grazie dello sfogo, che conferma la fiducia che nutri nei nostri riguardi (infatti ci si sfoga con gli amici). Io riassumerei questo sfogo condensandolo in una richiesta pressante, forte, di coerenza da parte di tutti. Nel senso che quando si parte da principi alti e forti, sì da determinare, nel caso della Chiesa, ma anche dello Stato laico, una richiesta di adesione da parte di adepti e di cittadini in genere, bisogna che le strutture, le organizzazioni, e le persone che le rappresentano, siano adeguate ai compiti e, appunto, coerenti. Se ciò non è i contraccolpi negativi sono evidenti e trasmettono un senso di insicurezza o di rivolta che non potrà più sanarsi. Vorremmo sempre parlare dei massimi sistemi, come quelli presentati in tema di legge naturale, ma la realtà si incarica di dirci che gli atteggiamenti, gli atti concreti, rivelano quanto si possa essere lontani dai fini e quanto il genere umano non si comporti secondo diritti ma secondo interessi spesso disdicevoli.
Lieve, ringrazio anche te per l’impegnato commento. L’amore, appunto, e i diritti umani possono rappresentare il collante fondamentale perché ci si avvii verso una collaborazione di principio fra i potentati dell’umanità. E, a questo riguardo, uscirei volutamente dall’ambito della Chiesa cattolica e dello Stato laico strettamente intesi, ma applicherei il principio nei confronti di tutti quelli che possono e che devono. Sappiamo tutti quanto c’è da fare in questa martoriata umanità. Sappiamo tutti quanti problemi sembrano insolubili ma non lo sono (fame, guerre, problemi che mettono in dubbio la stessa sopravvivenza del pianeta). Se ha un merito questo articolo di Capanna, a parte la questione specifica riguardante il laicismo e le affermazioni di Papa Benedetto XVI, è quella di avvertire che occorre andare su di quota, occuparsi dei principi, se poi si vuole scendere per realizzarli concretamente nel mondo. L’accordo sui principi allarga le menti e fa superare i ristretti ambiti dei propri interessi di “parrocchia”. Ecco, se l’intesa sui grandi principi fosse davvero evidente e concreta non riterremmo davvero importanti cose di cui di solito ci occupiamo accapigliandoci (come se, ad esempio, l’italia fosse davvero l’ombelico del mondo, e spingeremmo verso azioni comuni i potentati di cui parlavo prima.
Scusami Lorenzo,per me è davvero un argomento difficile,pero’posso dire che concordo con lieve
Io penso positivo,e credo che si possa avere un’intesa sui grandi principi morali,basta intendersi , basta volerlo, ed avere in comune delle priorità.L’accordo è difficile,perche ognuno parte da necessità diverse, quindi,diverse priorità; ma qualcosa può universalmente accomunarci,ed è proprio il riconoscimento della persona umana e del suo benessere, indipendentemente da dove si parte,sia attraverso la legge naturale , quella che indica la chiesa,(cioè i diritti umani, basati sul riconoscimento della persona umana in quanto immagine di Dio),che quella positiva , laica; attraverso un codice civile chiaro ed universale.
La libertà dell’uomo,di discernere con la ragione, fra il bene e il male, attraverso la legge della coscienza, a mio parere non è assoluta,ma dipende dalla formazione dell’uomo stesso,dall’epoca e dalla stato in cui vive.
Quindi,un codice morale di base , universale, che accomuni le norme scritte a quelle della coscienza è necessario e urgente!
Grazie Nadia, volevo soltanto dimostrare che non ci sono argomenti “difficili”, basta intendersi. Ma allora, dico io, se questo è vero come è vero, com’è possibile che qui in Italia, ma anche altrove, si parla quasi sempre d’altro rispetto alle cose davvero importanti? Ci si pone di fronte a problemi da niente come se fossero i più importanti del mondo? Come mai sembra che siamo sempre in clima da rivoluzione permanente? Già, come mai? Come mai? Svegliamoci dunque. Chi dice che le cose importanti e concrete da affrontare siano quelle del giorno per giorno e che delle altre, quelle fondamentali, non ci si deve occupare perché sono riservate agli specialisti? Io penso esattamente il contrario. Penso che fino a quando ci saranno materie “riservate” non si farà mai un passo avanti. E continuo dicendo una cosa che da un po’ di tempo rappresenta un mio cruccio personale: l’Italia non è al centro del mondo, non esistiamo solo noi ed i nostri problemi. Quindi non comportiamoci sistematicamente come se tutto ci fosse dovuto e venisse prima di ogni cosa. E’ vero esattamente il contrario.
E torniamo alla cara amica Lieve. Qualcuno dice: ma se sei d’accordo perché glielo devi dire? Non diventa un commento “fasullo” il tuo? No, ho detto e ripetuto che i nostri del Bosco non sono commenti ma “dialogo”, non sono espressioni simili a quelle proprie degli indiani (pellirosse) di una volta: Augh, ho detto. Non sono espressioni a riprova, a dimostrazione di quanto abbiamo affermato. Che dimostrano quanto siamo bravi ad aver detto quello che abbiamo detto e tendono a procurarci simpatizzanti, aderenti alle nostre posizioni di partenza. Ognuno dice la sua e la ridice se vuole farla capire bene. E discute di tutto. Voglio finire, tutto ciò premesso, con la frase finale di Lieve: “Ci vuole un codice morale di base, universale, che accomuni le norme scritte a quelle della coscienza”. Ebbene, questa sorta di codice non c’è.
La legge naturale non va confusa con la fede cristiana e cattolica!. L’errore di fondo che c’è nell’articolo è quando si fa coincidere la luce di coscienza, cioè la legge naturale, con la fede cattolica, la prima è scritta nel cuore di ogni uomo che viene nel mondo indipendentemente dalla nazionalità, razza e religione abbracciata, la seconda è un dono che, se corrisposto, fa nascere nella persona una fiducia versò Gesù, vero uomo e vero Dio, che ti sostituisce alla legge naturale una nuova legge quella dell’Amore, ed è proprio tale Amore e secondo tale prospettiva, che fa dire a Sant’Agostino “ama e fai ciò che vuoi”. Il Papa Benedetto XVI nel suo intervento si riferiva alla legge naturale che è iscritta nel cuore di ogni uomo e quindi di tutti i parlamentari che ben potrebbero sotto i raggi della luce di coscienza partorire leggi ad essa più consone. Anche Papa Giovanni Paolo II nell’Evangelium vitae dice:”riscoprire l’esistenza di valori umani e morali essenziali e nativi, che scaturiscono dalla verità stessa dell’essere umano ed esprimono e tutelano la dignità della persona: valori che nessun individuo, nessuna maggioranza e nessuno Stato potranno mai creare, modificare o distruggere, ma dovranno solo riconoscere, rispettare e promuovere”.
Da ciò anche lo Stato perfettamente laico ben potrebbe migliorare le leggi seguendo maggiormente la sola legge naturale! …. Scusatemi se mi sono dilungato un pochino ma è il minimo che potevo dire su un argomento così importante.
lorenzo io credo che in italia le leggi dovrebbero essere più severe , la chiesa non deve aver questo potere di intromettersi nelle cose politiche o burocratiche della nostra penisola , benedetto XVI va predicando la legge di DIO ma lo trovo al quanto fuori luogo e soprattutto nella chiesa c’è uno schifo immagginabile , c’è gente che muore di fame , in africa è una cosa evidente e lui che fa ? anche in italia (e non solo qua) c’è gente che muore di fame e lui che fa ? è uno schifo il pontificio è lo stato più ricco e non fa nulla per aiutare il suo popolo però si permette di dettare le ” la legge della natura ” a me questa cosa fa incazzare e non poco invece di parlare dove non occorre aiutasse con le sue richezze i bisognosi , ma noooo meglio di no si dovessero impoverire troppo
Finalmente, Pino. Con la tua conoscenza delle cose di fede hai chiarito che la questione posta da Capanna circa lo “sbaglio” addebitabile a Papa Benedetto di cui scrive non ha diritto di cittadinanza nella diatriba fra laico e cattolico. Rimane il fatto che, pur essendo differenti i campi di interesse e la natura dei principi, i due campi potrebbero, e io dico dovrebbero, procedere in sintonia, per il bene dell’umanità intera. Sotto questo angolo visuale mi sembra comunque utile la posizione espressa nell’articolo. Il vero problema sta nel fatto che non tutte le religioni, come non tutti gli stati, laici o “religiosi” che siano, perseguono fini d’amore e di rispetto dei diritti umani. Non dovremmo dimenticarcene mai e agire di conseguenza.
Mattia, hai ragione sostanzialmente in diverse cose che scrivi ma sii, ti prego, più calmo e rispettoso nella forma. Osserverei inoltre che una cosa sono le discussioni, e io preferisco dire “i dialoghi” sui principi, e un’altra le azioni concrete che, quando non adeguate o ingiuste, devono essere rimarcate e anche combattute e, se costituiscono reati, devono essere punite duramente dalla legge. Comunque, un caro abbraccio.
Lorenzo, se tutti gli stati e le rigioni seguissero anche la sola legge di natura ci ritroveremmo tutti già nella nuova realtà di un mondo perfetto. Ma di mezzo c’è il libero arbitro di ognuno di noi di assecondare o meno la legge naturale o luce di coscienza; tale luce come riportato anche nel testo “Lettere da Stibbio” di Alfredo Calvi editore D’Auria “…Essa illumina,dall’intimo cuore ove brilla, la vita intera dell’uomo che può così giudicare tutto se stesso, pensieri parole ed opere. Di fronte a questa luce l’uomo è però libero di usarne o non usarne il raggio di rendere, con l’attenzione fedele,sempre più trasparenti i cristalli del cuore che essa deve attraversare per illuminare la sua vita, oppure al contrario, di velarli o lasciarli lordare o contaminare fino a renderli meno trasparenti o addirittura opachi…” e “… questo è valido, da sempre, per ogni uomo,pagano cristiano o ateo che sia.” Detto questo un capo religioso che dice signori miei quando votate una legge fatevi guidare dalla vostra coscienza specie quando la legge investe temi delicati come la bioetica a me sembra che non si possa gridare allo scandalo, e quella raccomandazione la poteva fare ciascuno di noi, tanto è che a volte sono gli stessi responsabili dei partiti che su temi molto delicati lasciano liberi i propri iscritti parlamentari e gli dicono siete liberi: “votate come coscienza vi suggerisce” . Lorenzo certo che se tutti collaborassero all’affermazione dell’Amore ed al rispetto dei diritti umani ci ritroveremmo in un mondo migliore,…. ma sforziamoci noidi fare la nostra parte secondo coscienza!
Sì, Pino, cerchiamo di farla la nostra parte. E che sia una parte di verità anche. Di libertà, d’amore, d’impegno, di carità e di verità. Un caro abbraccio.
Il capo della Chiesa, ha fatto il suo mestiere, esortando lo stato a legiferare secondo la legge naturale,ma la legge naturale della Chiesa,a volte cozza contro i diritti dell’umanità.
Voglio porre il caso del divorzio; suppongo che venga “vietato” dalle leggi della Chiesa,(che dovrebbero basarsi sulla legge naturale), per tutelare la donna,(lo spero almeno).Mi chiedo cosa ci sia di morale quando una coppia scoppia, con tutto ciò che ne deriva….
Il fatto è che ,dal momento che la donna ha una sua indipendenza economica, viene a cadere il suo bisogno di protezione,ed ecco che il matrimonio diventa una catena.. Mi piacerebbe sapere quale legge naturale,è meno naturale…e cosa c’è di immorale desiderare di chiudere un rapporto che rapporto più non è…
Per quanto riguarda la bioetica, poi, vorrei porre il caso più banale, quello della gravidanza assistita.. Dove stà l’immoralita’nel desiderare di avere un figlio anche quando la natura lo impedisce? cosa c’è di immorale usare metodi legali che aiutano la natura?
Se andiamo avanti ci sono mille ed un caso in cui la legge naturale diventa obsoleta x i tempi che corrono…quindi , il Papa ha fatto il suo mestiere , ma la bioetica deve andare avanti,e fare il suo , giustamente,secondo coscienza, ma una coscienza che tenga conto delle necessità dell’uomo.
Grazie, Lieve. Il tuo intervento configura argomenti che emergono a partire da quelli esposti all’inizio, sono sviluppi degli argomenti iniziali. In questi casi siamo contentissimi: di stare insieme e di raggiungere risultati in tutte le direzioni possibili. Allora, è chiaro che ognuno svolge la propria missione e che lo Stato laico, in particolare, deve occuparsi nel modo più acconcio dei problemi di tutti i cittadini, quale che sia la fede o i principi che essi professano. Ed è questo che si chiede allo Stato. Nell’ambito dello Stato ognuno professa liberamente la sua fede o i suoi principi. I casi enucleati da Lieve sono degni di grande attenzione e così deve essere. E’ per questo che gli equilibri, scientifici, morali, religiosi non sono mai definiti una volta per tutti. La cosa più importante è che ci sia rispetto e considerazione per tutte le posizioni.
scusa , Pino , ma la natura cambia,e si adatta alle situazioni perchè è dinamica, come pure le leggi cambiano a seconda della necessità e le circostanze…. Per un positivista,la legge naturale, è innaturale proprio perchè non si adatta ai tempi,e la Chiesa,si regola su norme statiche, che andavano bene in altri periodi,ma che non corrono con l’attuale tempo.Chi si basa sulle leggi positive, ritiene che i dettami della legge naturale, proprio perchè non si sviluppa,sia valida solo all’interno di un percorso di fede.
Inoltre è bene ricordare che la legge naturale o morale,sono regole e principi universali che dovrebbero ispirare la condotta degli uomini, ma non è passibile, perche’ non è legge,la può ispirare , ma legge non è..
Sì Lieve, quando una convivenza non è più tale, o i caratteri risultano assolutamente incompatibili, è doveroso chiudere il rapporto in modo definitivo. Eppure tutto ciò era estremamente difficile, almeno fino all’asvvento del divorzio. E non solo per ragioni economiche, perché ritengo che ciò non deve comunque impedire la propria libertà di scelta. Certo, occorre trovarsi un lavoro, ma qualunque esso sia è preferibile all’inferno che si è costituito.
Ma la Chiesa, come ben sai, in base al Concordato del ’29, era contraria ad ogni scioglimento del matrimonio, sia pure celebrato solo civilmente, come fu il mio caso. Il divorzio in Italia fu conseguito nel ’70, ed eravamo nel ’64. Così la mia battaglia continuò per ben 4 anni, dovendo prendere la residenza all’estero, dove peraltro mi ero sposata, e alla fine il Tribunale decretò l’annullamento, avendo accettato una delle pochissime ragioni consentite per i matrimoni civili.
Ho voluto raccontare il mio caso perché ritengo appunto incompatibile l’intervento della Chiesa in un aspetto squisitamente civile, ma ciò lo dobbiamo appunto al “Concordato”, che ovviamente ritengo sia stato negativo a tutti gli effetti, non solo per quanto riguardava il matrimonio, finalmente superato con il divorzio.
Grazie della tua testimonianza, Giovanna. Fummo tutti all’epoca per il divorzio, come diritto di libertà per le persone che ne avevano bisogno.
Lieve, hai messo a mio avviso trppa carne sul fuoco rispetto al tema proposto, comunque la legge naturale non è un bene deperibile o che scade col tempo,a mio avviso, l’uomo, attraverso le diverse epoche, se pur sembra mutare nelle condizioni esterne: costumi, mode, tradizioni, tecnologie ecc… resta in sostanza immutato, nelle attività sociali ed ancor più nel profondo del proprio“Io”.Ossia nel proprio mondo interiore, composto tutto quanto di elementi non materiali, quali sono gli istinti, le passioni, le paure, i sentimenti, le fantasie, i pensieri, i ragionamenti, gli impulsi, le pulsioni, le decisioni, le intuizioni, ossia quelle cose che costituiscono o sembrano costituirne la personalità.
L’uomo, attraverso la storia, non muta nella propria libertà di scegliere, in quell’ambito di attività interiori ed esteriori, tra il bene ed il male, ovvero di agire assecondando l’una o l’altra cosa. Sono convinto che, la nostra esperienza, del comune sentire, intimamente la responsabilità morale delle scelte,che quotidianamente affrontiamo e che danno comunque una direzione ed un contenuto ed un senso, alla nostra vita, è la stessa dell’uomo di sempre perchè la legge naturale è la stessa da sempre.
HO LETTO CON PIACERE I VOSTRI INTERVENTI ,TUTTI PERCHè MI DANNO LA POSSIBILITA DI CONFRONTARMI CON TANTI PARERI QUALCUNO INSINTONIA COL MIO PENSIERO QUALCUNO NO MA è BELLO ESSERE IN CASA E CAPIRE TANTE PERSONE PER ME è UNA OPPORTUNITà GRAZIE
Marisa, nel ringraziarti colgo l’occasione per riaffermare la nostra intenzione di proporre e realizzare un dialogo costante fra di noi, confrontandoci in piena libertà ma sempre con l’intento di rimanere amici eldyani. Certo, non è facile, ma dobbiamo farcela. Spesso dipende dall’argomento di apertura che si propone. Se uno, soprattutto in politica, “confeziona” un testo smaccatamente di parte, o elogiativo al massimo o dispregiativo al massimo, non porta al dialogo ma allo scontro, inutile e controproducente. Se invece propone un problema, anche politico ripeto, su cui confrontarsi, spinge al confronto e noi diciamo meglio al dialogo. Pensa un po’ che qualcuno in sede di commento da altre parti è arrivato a mettere l’indirizzo mail di una forza politica per farsi spiegare, cliccandolo, qual è la verità di certi fatti. I nostri antenati dicevano: “Ipse dixit”. Noi proseguiamo per la nostra strada, contenti della fiducia che ci manifestate scrivendoci.
CARO LORENZO TI SEI LIMITATO HA RIPORTARE L’ARTICOLO DI CAPANNA…
MI SEMBRAVA STRANO CHE CAPANNA AVESSE IMPARATO A LEGGERE.
COME MI SEMBRAVA STRANO CHE IL PAPA AVESSE DETTO QUELLE IDIOZIE COME RIPORTATE DA CAPANNA…
HO LETTO IL DISCORSO DEL PAPA, NN LO RIPORTO, MA BASTA ANDARE NEL SITO RIPORTATO QUI’ SOTTO…
ZI10043011 – 30/04/2010
Permalink: http://www.zenit.org/article-22284?l=italian
UDIENZA DEL PAPA ALLA PLENARIA DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE SOCIALI CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 30 aprile 2010 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il
discorso che Benedetto XVI ha rivolto questo venerdì mattina ai partecipanti alla XVI Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, sul tema “Crisis in a Global Economy.
Re-planning the Journey”, ricevuti in udienza nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano.
PARLA DELL’UOMO, DI DIO, (AMORE), DI CRISTIANI, DI NECESSITA’, DI CAMBIAMENTO. NN CONFONDIAMO LA PAROLA CRISTIANI CON CATTOLICO, SONO DUE COSE BEN DIVERSE, METTE IN PRIMO PIANO LA DIGNITA’ DELLA PERSONA.
INDICA LA CHIESA COME UN FARO CHE GUIDA GLI INDIVIDUI NELLA COSTRUZIONE DI UNA SOCIETA’ UMANA E GIUSTA…
LIEVE – GIOVANNA, DIO CI DICE CHE SIAMO LIBERI DI ESSERE NOI STESSI, ASSUMERCI LE RESPONSABILITA’ DELLE NOSTRE DECISIONI, NESSUNO CI CONDANNERA’…
GUARDIAMO SEMPRE LE COSE NEGATIVE MAI QUELLE POSITIVE, QUANTI POVERI CRISTI ANNO LASCIATO QUESTO MONDO PER DARE AIUTO AGLI ALTRI?…
– SI VERO C’E’ ANCHE DELLO SCHIFO MA LO STANNO COMBATTENDO…
Pat, ti ringrazio di essere tornato. No, non sono certo un tifoso di Mario Capanna né, ma questo per costume, soprattutto quando presento uno spunto iniziale per un argomento della rubrica, parteggio per chi scrive. Nel caso specifico mi sembrava utile, al fine di una eventuale ma alquanto utile collaborazione, sintonia, fra posizioni diverse, che spesso sembrano pesare come macigni, che in fondo, pur fra le imprecisioni di un uomo certamente di parte come Capanna, emergesse tale possibilità. E su questo ho chiamato ad un confronto, meglio dialogo fra noi. Poi è chiaro che ognuno ha detto la sua e guai se non fosse così. Qualcuno ha spinto sul tasto del laicismo. Qualche altro sul tasto del cattolicesimo. Qualcuno ha addirittura parlato d’altro ma sempre positivamente perché è comunque positivo che le persone parlino senza tenersi dentro rospi o segreti o fraintendimenti. O semplicemente misteri. Quanto ai misteri, ti dico in un orecchio, ad esempio, che a volte gli argomenti emergono come per incanto all’improvviso. Vedo che da altre parti si sta facendo un gran cancan in merito ai problemi dei disturbatori in Eldy. Sembra oggi che sia un problema vitale, insopportabile. Se ne valesse la pena potrei osservare che in altri periodi c’erano eldyani, ma allora la qualifica non era di moda, che venivano sistematicamente insultati, linciati, minacciati ma non si muoveva paglia. Oggi, ripeto, sembra un problema vitale. Ti ringrazio ancora, caro Pat, dell’attenzione che hai dedicato all’argomento che ho proposto e mi dispiace di avere ingenerato un qualsiasi minimo sospetto che parteggiassi per qualche posizione e tanto meno per quella di Capanna. Quanto a Sua Santità, non ha certamente bisogno di essere difeso da me. Ti abbraccio.
lorenzo si legge bene che nn sei schierato tranquillo…
nn lo sono neanche io, mi piace stimolare il dialogo, se costruttivo ancora meglio… ciaoo
E io ti ringrazio ancora una volta, Pat.