Che cosa e’ lo stalking ??
Scritto da Scoiattolina il 10 Luglio 2010 | 62 commenti- commenta anche tu!
"Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c'è un momento per l'inizio e un momento per la fine e questo non crea una ferita. Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere e ringrazi l'altro: “Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono” Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore,con il cuore colmo di riconoscenza. Se sai come amare, saprai come separarti”(OSHO)
VI PROPONIAMO UN ARGOMENTO DAVVERO DELICATO
All'interno del fenomeno della dipendenza affettiva, spesso la persona dipendente attua una serie di comportamenti che
potrebbero ravvisare molte analogie con i comportamenti tipici del fenomeno dello "stalking".
Un caso di stalking
C’è un articolo sul Corriere della Sera del 7 luglio 2010, pag. 3 della Cronaca di Roma, a firma di Ester Palma, che parla di un caso di stalking. Riguarda la storia di una donna di 38 anni, perseguitata da 5 da un ex collega.
Dice la donna;
“Mi ucciderà, lo so che mi ucciderà. Ma qualcuno dovrà pagare per la mia morte. Perché mi hanno lasciata sola: magistrati, forze dell’ordine, tutti”.
La giornalista riassume così la situazione della malcapitata:
Due lauree, l’amore per i cani, un lavoro, poi cinque anni di incubo: “Mi ucciderà”. Chi la perseguita è un suo ex collega, come lei consulente tecnico del Tribunale di Roma.
“Un caso di stalking, grave e pericoloso” scrive la Palma. “Ma finora neanche la legge Carfagna, entrata in vigore più di un anno fa, ha potuto liberare Eleonora dal suo persecutore.
Questo è il fatto. Ma più importante sembra la spiegazione che ne dà Terry Bruno, una psicoterapeuta esperta di
bullismo e stalking. “Molestatori e stalkers sono persone frustrate, con gravi complessi di inferiorità, che sperano di imporsi con la violenza e l’aggressività. E che alle loro vittime danno tutte le colpe del loro malessere, arrivano a colpirle o a ucciderle perché non riescono a sottometterle”.
“IL meccanismo è sempre lo stesso” – spiega. “Si tratta di persone che vanno in crisi di identità se la
donna che dicono di amare non li accetta più. Spesso si tratta di ex fidanzati e mariti, ma non sono infrequenti i casi di amici che hanno evidentemente frainteso gli atteggiamenti di quella che poi diventa la loro vittima, come è successo a Eleonora, che magari era gentile e allegra, con lui come con tutti. Ma persone così hanno percezioni sbagliate, eccessive e quando si rendono conto che da parte dell’oggetto delle loro attenzioni non c’era amore o altro, si
sentono delusi, traditi. Sono impulsivi, perdono lucidità, puntano sulle attenzioni ossessive verso la partner. E scatta la violenza, la rabbia”.
Che fare, chiede la Palma? Risponde la Bruno che in casi del genere bisogna proteggere in particolare la persona perseguitata, da sostenere anche psicologicamente. “Spesso –dice – le donne molestate diventano insicure, fragili, e rischiano di rimanerlo anche dopo che il pericolo e le minacce sono cessate”.
Tutta la pagina-inchiesta sul caso pubblicata dal Corriere della Sera stringe il cuore. Discutiamone fra di noi se siete d’accordo.
Lorenzo.rm

La parola “stalking” deriva dal linguaggio venatorio della caccia e letteralmente significa “fare la posta” per poi estendersi al comportamento intenzionale, malevolo e persistente, di seguire o molestare un'altra persona, creando così il fenomeno dello stalking.
Secondo gli studiosi il fenomeno dello stalkink necessita della presenza di tre elementi:
-
un soggetto, detto stalker, che investe di un'intensa fissazione ideo – affettiva una determinata persona.
-
una sequenza comportamentale ossessiva di atti di sorveglianza, di controllo, di comunicazione, di ricerca di contatto
-
la persona individuata dallo stalker, detta stalking victim, che percepisce a livello personale come invadenti e sgraditi tali comportamenti, vivendoli come delle minaccia alla propria persona e svillupando un senso di ansia, di paura e altre problematiche psicologiche.
I comportamenti tipici del fenomeno dello stalking sono: telefonate, sms, pedinamenti, lettere e fiori, appostamenti vari (casa, lavoro, ecc...), violazione di domicilio, visita sul luogo di lavoro, minacce di violenza, violenza fisica e sessuale di diversa entità, fino ad arrivare a comportamenti estremi come tentato omicidio ed omicidio.
La maggioranza degli stalkers sono di sesso maschile ed attuano tali comportamenti nei confronti di compagne che hanno interrotto o vogliono interrompere la relazione.
Il comportamento di stalking viene agito per diversi motivi, quali:
-
per recuperare la relazione
-
per vendicarsi dei torti subiti
-
per dipendenza affettiva
-
per desiderio di continuare a esercitare un controllo sulla vittima.
Nel caso della dipendenza affettiva il dipendente-persecutore agisce il prorpio stalking per due motivi principali:
-
al fine di esercitare un controllo per timore di essere lasciato
-
dopo la rottura di una relazione per recuperarla o vendicarsi della sua ex.

QUESTO COMPORTAMENTO ECCESSIVO HA FATTO MOLTE VITTIME ,
COSA NE PENSATE VOI ELDYANI ?


allora ve dico che un folle dopo 26 anni a cadenza circa annuale che io sappia ultimamente me suona il campanello me vol da’ immagini religiose e me dice l’ho preso in giro credo abbia avuto con lui uno o 2 contatti telefonici poi na volta m’ha riempito all’alba cortile de giornali porno circa 22 anni fa è riuscito entra’ in casa per caso causa apertura per uscita affrettata poi mi saltava in cortile e ne usciva saltando muretto confine come scimmia canguro forse atletico? ha perso na volta chiavi auto consegnate caramba con nome probabile suo non pubblicitario e i caramba le avran gettate suppongo. da ricordo nome credo sape’ chi sia e da dove arrivi da banale ricerca telefonica la mia speranza e’ solo la protezione divina abbiamo na società pure livelli assistenza sociale vergognosa ne so molto purtroppo chiudo per ora e questo è solo n’agente ammorbante esterno credo che a noi donne si invidi molto la gioia che sprigioniamo nonostante tutto, Dio ci ha dato la grazia della sublime maternità e i maschietti assicuro ce la invidiano ciao
ciao anonimo scusa ma credo che e scrivessi un pò + italianizato sarebbe meglio x tutti e chi vorra usare questa prassi dell’anonimo metta un numero quindi il prossimo metta anonimo1 e cosi via anonimo2 anonimo3 ecc …… almeno sappiamo al numero a cui rispondere grazie
Anonimo, o meglio anonima, prescindo dalle informazioni tecniche date da Sabrina, che farete la cortesia di seguire quando volete mantenervi anonimi e mi limito ad esprimere un mio parere spassionato. A parte la sua natura schifosa, dico che è un tipico prodotto “maschile”. Guardiamoci negli occhi amici uomini. Denunciamo tutti i casi di cui venissimo a conoscenza. Gli individui che li effettuano non solo sono delinquenti e miserabili, ma anche conigli: hanno timore della notorietà a cui sono esposti con la denuncia, in quanto forti con i deboli e deboli con i forti.
Io vi voglio raccontare la mia storia … un estate in montagna dove vado sempre ,conosco un ragazzo avevo 20 anni e lui 19 passammo l’estate ha far danni in divertimento in comitiva …mi era simpatico ,, il bello che lui era di aprilia e al rientro abbiamo continuato ad uscire gli presentai i miei amici tra cui anche stefy …..era gentilissimo educato e sempre disponibile se si diceva usciamo prendeva sempre lui la macchina ,,poi arrivo il mio compleanno e lui mi regalò una catenina con un cuore i mie amici mi dissero che era cotto di me e che solo io nn mi ero accorta ,,, i suoi modi erano e ripeto gentili……… decisi di conoscerlo meglio siamo usciti insieme qualche volta da soli ma nulla di + ,,, con il tempo capii che non mi piaceva e quindi comincia ad nn uscire con i mie amici dove lui aveva conquistato tutti e lui puntualmete si presentava sotto casa mia o meglio si presentava a casa quando io nn c’ero e mia madre gli preparava il caffè e scambiavano due chiacchiere i suoi genitori e mie si conoscvano (il padre e mio padre era compaesani) poi chiamava al telefono a casa o cell o sms che nn vi dico , veniva anche sotto l’accademia ,,mi ossessionava decisi di dirgli le cose chiare ,,ci incontrammo e gli spiegai ,,pensavo avesse capito ,,ma chèèèè …….continuo ………conobbi un suo amico andrea e lui mi disse sta in guardia che questo è matto ,,,andrea comincio ad uscire con noi cosi almeno stando insieme controllava il tizio di nome alessandro ….arrivo il natale e mi fece un regalo alessandro che io rifiutai ..poi partimmo per la montagna e alessandro decise di venire li si scateno l’inferno ……come mi trovavo lontana , ma sempre sotto l’occhio vigile dei miei amici , di tutto mi sentiii dire e io zitta pensando che era ferito quindi con il tempo le cose si sarebbero aggiustate …..arrivo la sera del 31 mentre stavavo al veglione lui oltre alle parole offensive fece il gesto di darmi un schiffo xchè ridevo e giocavo con un ragazzo tra l’altro un amicone (Marcone) un ragazzo alto e robusto ,,Marco vide la cosa e lo prese di peso e se lo porto via ,,,,,maa duro poco la cosa al punto che marco ed altri amici decisero di dormire a casa mia perchè questo era fuori forse bevuto …rientrammo ad aprilia e lui continuo ha venire sotto casa mia ,,mi senti davvero privata della mia libertà dissi tutto a mio padre e andò dal suo di padre gli spiego i fatti e le cose cambiarono x fortuna però a volte mi capita ancora di incrociarlo e nei suoi occhi si legge ancora la sua rabbia …….quella senzazione di paura c’è sempre …..prima di uscire di casa controllare in giro o quando torno prima di scendere dalla macchina controlli ,,, ,,,,,,fini tutto x fortuna cosi ………. ma certe cose una donna nn le scorda rimanonono con lei x sempre ,,,,,,all’epoca nn si sapeva che cosa era lo stalking ,,, ora però capisco tante cose !!
Lorenzo. Ci troviamo di fronte ad un problema di proporzioni crescenti che non può essere assolutamente sottovalutato
E’ una piaga della nostra società ormai dilagante di fronte alla quale si resta annichiliti, quasi impotenti…
… E ALLORA PROVIAMO A DIFENDERCI :
1. denunciare subito e senza esitazioni i fatti al personale di Polizia; si valuterà se procedere alla richiesta di ammonimento o alla presentazione della querela;
2. evitare qualsiasi contatto con lo “stalker”. Quando è necessario l’incontro dovrà avvenire solo in
presenza di testimoni;
3. attivare una segreteria telefonica ( consentirà di conoscere se durante l’assenza sono giunte delle chiamate per verificare la presenza in casa)
4. registrare le telefonate (è importante poter far ascoltare il contenuto esatto ed il tono della conversazione);
5. memorizzare gli sms e conservare le mail, eventuali bigliettini anche anonimi e qualsiasi sia il loro contenuto;
6. annotare tutti gli episodi avvenuti, specificando cosa è successo, quando e dove ed eventuali testimoni;
7. osservare se si è seguiti dallo “stalker” e se lo stesso viene notato sostare nei pressi della propria abitazione o del posto di lavoro;
8. informare della situazione le persone vicine;
9. non diffondere informazioni personali;
10. tenere sempre a portata di mano un telefono cellulare per poter chiedere aiuto in caso di emergenza (si è verificato che in un caso di “stalking” la vittima, manifestando paure che potesse trovare ad attenderla nei pressi della propria abitazione il suo ex convivente, ha mantenuto la comunicazione telefonica con la Centrale Operativa della Questura fino a che non è entrata in casa).
Lo “stalking” è un fenomeno in crescita facilitato anche dalla sempre maggior diffusione di telefonini e computer che permettono agli “aguzzini” di sperimentare sempre più sofisticate tecniche di violenza, attraverso sms, e-mail, chat e social network come, ad esempio, Facebook.
Diverso è infatti, quando si tratta di sconosciuti o persone conosciute in chat che agiscono “magistralmente e con pazienza certosina” scegliendo accuratamente le loro “vittime” tra quelle donne – e sono sempre più numerose – che cercano un diversivo alla loro solitudine e ai loro problemi.
Con grande “maestria” si insinuano, diventano amici fidati, confidenti e poco alla volta impongono la loro presenza con
il preciso scopo di voler arrivare al rapporto sentimentale e non solo, anche quando si sia, fin da subito, ricevuta una risposta negativa a un rapporto diverso da quello di sola amicizia.
L’atteggiamento persecutorio inizia quando, convinti nella loro mente insana, di avere effettivamente una relazione con
l’altra persona, perdono il contatto con la realtà.
E’ l’inizio di un incubo….
Grazie, Luciano. In effetti lo stalking è diventato un fenomeno gravissimo e repellente. Sono convinto che gli uomini possano dare un aiuto decisivo per controllarlo e punirlo collaborando con le vittime. Colgo l’occasione per abbracciarti con affetto.
Carlotta, grazie del decalogo che così cortesemente hai fornito. Intelligente e completo fino al dettaglio. Tutto può essere utile ma, da quanto ho capito, l’unico atteggiamento che non si deve tenere è la vergogna o il silenzio. Occorre parlare, parlare, gridare. E non poche persone, ma possibilmente tutte quelle che possono farlo. E occorre agire, punire, additare al pubblico disprezzo.
Bene, benissimo Carlotta per i tuoi preziosi consigli, è importante che le vittime di stalking abbiano degli strumenti per difendersi nell’immediatezza, altrettanto giusta la riflessione di Lorenzo riguardo al parlare e a far conoscere il problema in tutta la sua gravità, ma anche quando ci sono tutti questi presupposti comprese le ripetute richieste di intervento alle forze dell’ordine, spesso la vittime soccombono……perchè? Dov’è che l’ingranaggio non funziona? Perchè nonostante la legge ad hoc il fenomeno dello stalking aumenta invece di regredire?Forse una risposta potrebbe trovarsi nelle parole di disperazione di quelle mamme che si ritrovano le figlie ammazzate e che gridano al mondo l’accusa a chi avrebbe potuto salvarle e non lo ha fatto
Hai ragione Titina. Secondo me, e tanti, il fenomeno continua ad essere sottovalutato.
Bella domanda Tittati… penso che sia esattamente ciò che ogni madre che ha perso in questo modo la propria figlia, si ponga giorno dopo giorno, ora dopo ora…
Io ritengo queste persone banbini viziati ma molto pericolosi.non accettare la fine di un rapporto e ancora non trarre vantaggio dall’esperienzo è indice di infantilita .cercate di immaginare cosa puo essere sentire suonare il telefono e sentirsi dire che io le esco dagli armadi e dai cassetti e che se non vado lei si butta dal balcone.questo per sette anni,poi alla fine dio volendo a trovato l’amore dice lei ed è “felice”,pero quando la trovo per strada ,mimdice io non ti telefono piu ma tu esci sempre dagli armadi e dai cassetti ora la paura che facesse un atto tragico è passata,e lei a ammesso con una amica comune che in qualche maniera doveva rifarsi
scoiattolina ai visto che ci sono riuscito
Lorenzo…sono delle regole basilari suggerite dal Capo della Questura di Ancona. Qui sono molto attenti al fenomeno dello stalking e svolgono un eccellente lavoro, malgrado tutto, con lodevole merito
L’ennesima “vittima” : una donna di Bari 34 anni massacrata con una spranga da un 60enne conosciuto in chat, che si è fatto oltre mille km. per andarla ad ammazzare !!
E ancora dobbiamo leggere le “castronerie” sciorinate da chi in un blog come Poesie, che dovrebbe essere il blog dell’anima, gioca a rimpiattino su un fenomeno così raccapricciante solo per il gusto di poter dire di aver avuto un alto numero di commenti!! Sono basita!
Ma non è il numero di commenti che conta…quanto la serietà nel sapersi confrontare su problematiche così devastanti, lasciando libertà e spazio a tutti di poter esprimere la propria opinione,senza le solite ingerenze. Stendo un velo pietoso…
Perdonate lo sfogo… ma non è sempre possibile tacere…oggi no !
Anchì’io ho subìto una pesantissima persecuzione psicologica, che oggi chiamiamo “stalking” per quasi tre anni. Ricevevo telefonate da uno sconosciuto, giorno e notte: all’inizio i toni erano piuttosto contenuti, ma via via divennero aggressivi, sboccati e volgarissimi. Qualche giorno più tardi, cominciai a ricevere lettere con allegate immagini porno. L’individuo diceva altresì che mi vedeva ogni mattina, dalla sua finestra, mentre andavo in ufficio. Si trattava dunque di un vicino, ma come individuarlo?
Mi recai al Commissariato mostrando le lettere, ma potei solo fare una denuncia contro ignoti. Chiesi di mettere sotto controllo il telefono, ma risposero che, per casi del genere, il pretore non avrebbe dato il consenso.
Insomma, non potevo contare su nessuna protezione, con l’angoscia continua, un giorno o l’altro, di trovare al portone di casa questa persona, in preda a chissà quali intenzioni!
Le lettere porno continuarono ad arrivare ed io, ogni volta, le consegnavo al Commissariato, senza alcun seguito, purtroppo.
Tale situazione andò avanti per almeno tre anni, poi fortunatamente cessò
Ma voi pensate che non ci fosse qualche modo per intervenire? Eppure ci vengono propinati film nei quali è cosa da ridere risalire immediatamente al numero telefonico di chi chiama un altro numero. La Polizia, secondo voi, non disponeva di mezzi adeguati per far cessare queste azioni vergognose?
Ma tant’è!
Mi vierne sempre da pensare che a nessuna donna, anche se psicologicamente disturbata,verrebbero in mente azioni del genere nei confronti di un uomo, qual è il vostro pensiero in proposito?
Sì, Riccardo, sono persone infantili, viziate e, delinquenti. A te è capitata una donna così ma sono soprattutto maschi. E, a ben riflettere, il tuo caso rientra più nelle molestie aggravate e continuate che nello stalking.
Meno male, Carlotta, che ad Ancona la difesa funziona. Purtroppo non va sempre così bene.
Sì, Giovanna, ricordo il fatto perché me lo hai raccontato all’epoca. Continuo a ritenere che ancora oggi viene sottovalutato.
Non sempre e non neccessariamente lo stalking viene attuato da un innamorato deluso-
( Tratto da wikipedia)
E’ un fenomeno davvero abberrante quando è attuato sistematicamente , con calcolo, scientificità, e continuità paranoica.
Il non sapersi rassegnare a un rifiuto e sintomo si infantilismo di un soggetto che arriva a servisi di qualsiasi mezzo abbia a disposizipone per cercare di non perdere l’oggetto del suo desiderio.
Per contro qualche volta ( molto più raramente per fortuna) si assiste ad un fenomeno contrario: persone che accusano altri di stolkink ( o di mobbing, il meccanismo è lo stesso) essendo loro dei frustrati e non ricevendo le attenzioni da una determinata persona, tentano di vendicarsi accusando, callunniando, addirittura trovando complici o creando prove false.
E’ il caso dell ragazzina che accusa l’attore di averla sedotta. Dell’allievo che arriva ad accusare l’insegnante.
Della figlia che accusa il padre di maltrattamenti.
E’ il caso di chi spesso, sentendosi “superiore”, ritiene umiliante il constatare di non essere in grado di piegare alla propria volontà un’ altra persona ed allora vigliaccamente si serve di qualsiasi mezzo possa avere a disposizine.
Grazie Alfred degli elementi interessanti, importantissimi, che hai aggiunto al quadro. Servono a chiarire quanto lo stalking sia fenomeno pericoloso e da combattere con tutte le forze.
Purtroppo, hai perfettamente ragione Lorenzo…non va sempre così! per questo dobbiamo continuare a parlarne a gran voce e a mostrare tutto il nostro diniego di fronte alla superficialità di chi “dovrebbe” fare di più…ma non lo fa
La “sindrome del molestatore assillante”, è una grave patologia psichiatrica che se non viene opportunamente riconosciuta e valutata, non può che condurre ad azioni di tipo ossessivo-compulsive che sfociano nella maggior parte dei casi in violenze inaudite ai danni di una donna.
Ho letto con interesse le vostre storie, che per fortuna a differenza di tante altre…troppe, si sono risolte in una maniera positiva se così vogliamo dire, fermo restando tutte quelle componenti negative che le hanno accompagnate. L’angoscia, la paura, il senso d’impotenza e la rabbia che questo tipo di esperienza alimenta purtroppo restano.
A Gio vorrei dire :
trattandosi di una “grave patologia psichiatrica” penso che nel caso di uno stalker-donna, i comportamenti ossessivo-compulsivi siano gli stessi anche se stando alla casistica, sembrerebbero totalmente privi di quelle violenze così efferate perpetrate dallo stalker ai danni di una donna.
Alla fine, è la forza fisica a fare la differenza, credo.
Tuttavia, sono portata a pensare che una donna non arriverebbe mai a una simile ferocia.
Condivido, non bastano leggi e provvedimenti approvati solo sulla carta…andrebbero applicati!
Ripeto ciò che ho detto a Lorenzo, qui da noi tutto quanto riguarda lo Stalking e le problematiche ad esso correlate, vengono affrontate con determinata e responasabile attenzione…sarà perchè l’Ispettore è una donna ??…
Riccardo… sette lunghi anni, non deve essere stato facile
grazie x avercelo raccontato
Puoi finalmente stare sereno…adesso è “l’altro” a doversi preoccupare di armadi e cassetti!
Carlotta, ecco spiegato l’arcano. In Ancona queste problematiche sono affrontate al meglio perché l’Ispettore è una donna. Diciamolo pure.
Lorenzo, io credo invece che in quanto donna si debba confrontare con una realtà (colleghi, superiori e magistrati) tutta al maschile, che non le renderà di certo facile il lavoro.
Non è detto che le cose funzionino solo perchè è una donna, penso che dipenda dalla sensibilità e determinazione di ognuno a prescindere dal fatto che sia uomo o donna.
E allora se questo Ispettore riesce in qualche modo a fare qualcosa di più, nonostante i limiti imposti da leggi inique, forse anche altrove si potrebbe fare meglio…
Speriamo, Carlotta. Il fenomeno è gravissimo e provoca crescenti casi di delitti.
BISOGNA LASCIARE L’AMORE QUANDO L’AMORE CI LASCIA…..
Quando una storia importante finisce, è un momento delicato.
Vi sno persone che pur non essendo disturbate nella personalità, rivelano un’incapacità di metabolizzare l’abbbandono.L’orgoglio ferito fa perdere la lucidità, mette a nudo le fragilità, rovescia in negativo i sentimenti positivi dell’amore, ed ecco che il disinvestimento affettivo non si verifica, anzi, affiorano energie distruttive che tentano di isolare socialmente, denigrare pubblicamente l’ex partner accusandolo di ogni
nefandezza, attribuendogli totalmente la responsabilità della rottura.
Si può creare una situazione di accerchiamento psicologico, che non è definibile come stalking vero e proprio, ma implica uno stillicidio di situazioni penose, cariche di recriminazioni che ingenera molta sofferenza.
Si instaura così un circolo vizioso alimentato dal rancore.
L’amore si trasforma in odio, diventa meschinità.
Le persone che non sanno accettare la fine di un rapporto sentimentale, sono persone con scarsa autostima. Esse considerano inaccettabili fallimenti ed errori nella scelta del partner.Non imparano dai propri sbagli, anzi spesso li ripetono. Non li considerano ciò che dovrebbero essere:una
esperienza in più che va elaborataed immagazzinata per aggiungerla ad altre esperienze e vissuti che comunque creano un arricchimento complessivo.
In sintesi, per riuscire a gettarsi alle spalle la fine di un amore occorre avere la capacità di analizzare i fatti in modo oggettivo: non ci sono colpevoli ma casomai circostanze avverse che hanno impedito al rapporto di crescere e maturare.
Bisogna inoltre ripristinare la fiducia nelle proprie potenzialità affettive con una lucida, adeguata introspezione e naturalmente, la fiducia negli altri.
Silvana, trovo il tuo commento perfetto anche avuto riguardo alla genesi dello stalking di tipo amoroso. Proprio bello, da incorniciare e utilizzare anche come autoanalisi.
Grazie molte, Lorenzo. Ho dimenticato un concetto, che forse è sottinteso: i comportamenti così negativi da parte dell’abbbandonato, altro non sono a mio parere, che richieste d’amore mascherate.La rabbia deriva dal fatto che tali richieste si sa che non saranno soddisfatte.
Le storie non sempre hanno un lieto fine, non sempre vanno nella direzione sperata.
La perdita dell’amore della persona che si ha vicino è vissuta come una scofitta personale, come la perdita di un oggetto del quale di detiene il possesso esclusivo, dimenticando che è un essere umano è che appartiene solo a sè stesso.
Ecco che ciò che poteva sembrare amore si trasforma in odio, si perchè non penso che il vero amore possa portare a tanto.Così si passa dall’essere amante ad aguzzino, persecutore e, nella peggiore delle ipotesi, assassino.
Ogni esperienza di vita, negativa o positiva che sia deve servire ad accrescerci, arricchendoci nell’animo e non ad farci essere degli esseri che non so classificare.
Condivido la tua analisi, Silvana, attenta e approfondita, dettata dalla sensibilità che ti distingue
Può essere, Silvana. Potrebbe trattarsi appunto di violenza determinata dall’amore non più riconosciuto e apprezzato. Ma l’amore è l’opposto della violenza.
Sì, Antonino, l’analisi di Silvana è davvero da condividere. Tu hai scritto una cosa importante a proposito dell’amante che si trasforma in stalker. Da persona immatura e potenzialmente violenta qual è passa a tutte le azioni che abbiamo esaminato in quanto considera la persona con cui ha avuto rapporti e che adesso odia in un oggetto a sua disposizione, un oggetto e non una persona, a cui si deve comunque rispetto e considerazione anche se non ci ama più.
Vorrei porre l’accento sulla differenza tra lo stalkizzato e la stalkizzata.
Trovo che fra i due casi ci sia un’enorme differenza, e stà nel fatto che la donna ha il terrore della sopraffazione fisica, ed è la paura che la paralizza e la rende vittima di un persecutore, che trae eccitazione nell’icutere timore,sopratutto per sentira in suo potere.
La prevaricazione del più forte sul più debole è una viltà; la meschinità più abbietta mai esistita !!
Ho trovato questa lettera in rete , si commenta da se…
giorgio67
18/04/09 12:14
Nello Stalking NON devono rientrare gli uomini sempre Rifiutati
Le donne tutte poverine vero?? Ma guarda un po’!… Vorrei tanto sapere se loro sanno che significa trascorrere un sabato sera da sole…andare in bianco per anni…solo poche che lo sanno…Invece gli uomini soli, tantissimi in Italia (forse il 40%) in astinenza affettiva/sessuale forzata imposta dalle donne che li rifiutano a causa della loro non corrisposta presenza fisica od economica i quali insistono per colmare il bisogno d’amore che gli manca…. NON devono essere perseguitati da questa ulteriore legge truffa solo a tutela della donna!!! L’ Italia è l’unico paese al mondo che legalizza il mal comportamento, il malcostume, le scorrettezze, i capricci ed i vizi delle donne, le quali hanno seminato in questi ultimi 30 anni solo solitudine e frustrazione tra gli uomini….gli uomini che soffrono la solitudine perché eternamente rifiutati, hanno il diritto di insistere affinché vengano accettati ….! Le donne devono imparare ad accettare con coerenza gli uomini che soffrono la solitudine specialmente se di animo nobile e di buoni sentimenti, invece di fare sempre al contrario…la donna a causa della sua profonda ignoranza si diverte a torturare psicologicamente spesso gli uomini che non lo meritano sinceri ed onesti. Questa legge gli fornisce un arma in più per finire di distruggere quel poco di onestà che c’è rimasta nell’uomo e per favorire al massimo l’ipocrisia che ha costruito questo mondo “Finto” dove conta solo l’apparenza fisica ed il denaro. Uomini veri ribellatevi..!!!
Sì, Lieve, lo stalking è prevaricazione e violenza del più forte nei confronti del più debole, dell’uomo nei confronti della donna. E’ un delitto esecrabile che in casi sempre più numerosi si trasforma in uccisioni vere e proprie, di cui la cronaca è piena in questi giorni. Nessuna considerazione, dunque,per questo delitto che deve essere punito in modo esemplare.
Voglio sperare, Lieve, che la lettera di quel tale giorgio67 sia solo uno scherzo di cattivo gusto attuato da persona comunque ignobile. Ovviamente, secondo questo individuo, lo stalking è tutta colpa delle donne che non capiscono le sacrosante esigenze degli uomini. E vi pare poco? Si tratta di un vero e proprio incitamento al delitto contro le donne. Non è un reato? Ci auguriamo che siano in corso indagini per trovare il miserabile che ha scritto la lettera.
Lieve, che dire di quell’ignobile lettera del tale giorgio67 che ci hai sottoposto? Secondo questo individuo lo stalking è tutta colpa delle donne che non sono sensibili alle esigenze dei poveri uomini, costantemente rifiutati nelle loro esigenze. Essendo un incitamento alla violenza ci auguriamo che ci siano indagini per scoprire l’ignobile individuo che ha scritto una tale lettera.
Scusate, ho riscritto il commento in quanto non mi sembrava che fosse passato.
COMPLIMENTI X L’ARTICOLO LORENZO
I COMMENTI TUTTI MOLTO INTERESSANTI CONTENENTI CONSIGLI MOLTO UTILI.
MA NELLA REALTÀ SONO MOLTO DIVERSE, QUESTI PSEUDO PERSONAGGI SONO PROTETTI DA VARI APPIGLI LEGALI E DALL’ORMAI PERSO RISPETTO PER LA DONNA.
NE PARLO XCHE’ L’HO VISSUTA TRAMITE MIA FIGLIA, UNA STORIA DURATA QUALCHE ANNO CHE NN HA PORTATO A NESSUNA SOLUZIONE, ALLORA TI STANCHI DI ESSERE PRESO IN GIRO NE PARLI CON GLI AMICI QUALCUNO SI OFFRE PER DARTI UNA MANO.
, NN VI DICO COSA HO FATTO, VI DICO SOLO CHE SI E’ FATTO LA PIPI SUI PANTALONI, DA ALLORA MIA FIGLIA VIVE IN PACE…
QUESTO SI PUÒ’ FARE XCHE’ LEGALE BASTA CHE NN TI VEDA NESSUNO, COME FANNO LORO QUANDO MOLESTANO…
Qua la mano, Pat, amico. Non bastano le chiacchiere, infatti, per chi ci capita. La dissuasione che hai usato è stata efficace. Allora evviva. Ti abbraccio.
pat trovare n’amico davvero disposto aiutarti
me pare che rifiutanti di assumersi vere responsabilità egoismo non stop sian + i masckietti almeno io purtroppo ce so cascata e rifiutata nonostante massima b volontà dialogo infinito sono arrivata a kiudere pausa riflettente magari guardando lo specchio dell’animo se ravvede che Dio gli metta na mano in testa e riallacci il suo cuore slegato dal bene e dal mondo
LIEVE, CERTE COSE SI PREFERISCE TENERLE NASCOSTE, PER ACCORGESI QUANDO PRENDONO UNA BRUTTA PIEGA COME HA FATTO MIA FIGLIA DANDOGLI POCA IMPORTANZA…
GLI AMICI SE SONO AMICI, ( QUELLI CHE HANNO PIACERE DI STARE CON TE A TAVOLA CON DAVANTI UN PIATTO VUOTO ) CAPISCI COSA INTENDO ?
UNA MANO TE LA DANNO ANCHE SE DEVO FARE SOLO DA POLO…
CIAOOOO CHIEDI SEMPRE PRIMA O POI LE PORTE SI APRONO
PAT, UNA VERA FORTUNA DAVVERO QUANDO SI TROVA QUALCUNO CHE TI AIUTA AD USCIRE DAL TUO ANGOLO DI DISPERAZIONE. UN AMICO, CERTO, UN GRANDE, MERAVIGLIOSO AMICO. POTEVA ANDARTI MALE LO STESSO, PAT. POTEVI NON RISOLVERE. POTEVI TROVARE SEMPRE LA SPALLA DI UN AMICO A CUI APPOGGIARTI PER PIANGERE INSIEME. INVECE E’ANDATA BENE. IO PENSO CHE LA PRIMA COSA DA FARE SIA NON RASSEGNARSI ALL’INELUTTABILE; QUANTE PERSONE ASPETTANO PENSANDO CHE CI SIA POCO DA FARE E CHE, COME DICONO A NAPOLI “HA DA PASSA’ ‘A NUTTATA”.MA NON PASSA, NON PASSA E LA DISPERAZIONE AUMENTA. PAT, MENO MALE, MENO MALE.
E C’E’ DA AUGURARSI ANCHE L’AIUTO DI DIO, LIETA, CHE AL MISERABILE TOCCHI L’ANIMA E IL CUORE. C’E’ UNA SOTTOVALUTAZIONE TOTALE, COME DICI, DA PARTE DEI MASCHIETTI. SE NE PARLI NON E’ CHE STRIZZANO L’OCCHIO PERO’ SOTTOVALUTANO, TI CONSIGLIANO DI STAR TRANQUILLO CHE ALLA FINE TUTTO SI AGGIUSTA. QUANTE MADRI STANNO ANCORA PIANGENDO PER NON AVER FATTO NULLA DI PERSONALE, PER ESSERSI AFFIDATE ALLA LEGGE, SEMPLICEMENTE, COME PERSONE ONESTE E FIDUCIOSE. NEGLI ULTIMI VOSTRI COMMENTI STA EMERGENDO UN’OPERAZIONE VERITA’ INQUIETANTE NEI CONFRONTI DI UN FENOMENO DI RARA CRUDELTA’.
Corriere della Sera di oggi 14 luglio 2010 Prima Pagina:
CONFESSIONI DI UNO STALKER PENTITO Storia di un’ossessione e di una cura
“Sentivo dentro queste parole: uccidila e starai meglio, morta lei starai bene. Era un’altro me stesso che mi diceva quello che dovevo fare”
Storia di uno stalker, 60 anni di Milano che avrebbe voluto uccidere la sua fidanzata. Si è fermato in tempo, con l’aiuto degli psicologi dell’Osservatorio Nazionale dello Stalking.
Una storia di pochi mesi, lui sposato con un figlio, lei 30 anni di meno e con problemi di salute che la costringono a tornare al sud, al paese natale. Lui la sostiene e la relazione continua al telefono. Quando lei, lascia intendere che la liaison non avrà un seguito, lui crolla.
La cerca al telefono ma lei non risponde e così scatta il delirio. A quel punto da innamorato, si trasforma in persecutore. Quaranta telefonate al giorno con quattro cellulari diversi, centinaia di sms, fax, per farle sapere che non ha nessuna intenzione di sparire dalla sua vita. Le minacce, frasi terribili per farle capire quanto male gli aveva fatto e quanto lui foleva farne a lei.
Poi, rileggendo quello che scrive, la vergogna, il senso di colpa e allora di nuovo sms “scusami cucciola, sei la cosa più importante della mia vita”
Ma gli incubi continuano, di notte “la voce” gli parla : “via lei, via il dolore” è ormai un’ossessione.
Sarà il padre di lei, a fargli il nome di Massimo Lattanzi, presidente dell’Osservatorio dello Stalking e da allora, la terapia psicologica e la cura che ancora oggi prosegue, con una lenta “risalita”.
Oggi dice : ” Dico solo che quando si fanno certe cose, si è costretti ad agire così, è un’impulso irresistibile. Io ci sono caduto dentro e conosco il meccanismo, per fortuna sono stato fermato in tempo”.
Penso che sia un dovere di ognuno di noi lanciare messaggi positivi, che diano in qualche modo almeno una speranza a chi legge e magari questo incubo lo sta vivendo sulla sua pelle, giorno dopo giorno. E sono tante.
Soprattutto poi, nel rispetto di tutte quelle famiglie che hanno perso una figlia in questo modo assurdo.
Non concediamo “scappatoie” associando lo stalker a una persona infantile che non accetta di essere stato lasciato. Non è cos’! E’ una persona con gravi disturbi della psiche.
Tutti durante il percorso della nostra esistenza siamo stati chi più chi meno, lasciati da un amore che credevamo fosse l’unico… non per questo siamo diventati tutti stalkers o assassini.
Alla fine di un amore si sopravvive…a quella di una figlia per un “amore malato” …no.
Lorenzo, condivido appieno il tuo pensiero, e aggiungo che, a mio parere, la lettera di quell’individuo ignobile che mi rifiuto persino di citare, è una vera e proprio istigazione alla violenza molto pericolosa, proprio ora che il caldo torrido fomenta gli episodi di follia omicida ed emulazione.
Questo individuo non è altro che l’ennesimo “psicopatico” che andrebbe, se mai, identificato o l’ennesimo “imbecille” che si diverte a lanciare provocazioni facendo il bastian-contrario.
Proprio in quanto donna, lo avrei ignorato con indignazione e sdegno!
DICO SOLO CHE BISOGNA TENTARLE TUTTE SE SI TRATTA DI DARE
UNA MANO AD UNA PERSONA, CREDO CHE UNA STRIZZA FACCIA
CAMBIARE ATTEGGIAMENTO A MOLTE PERSONE, CHI DI SPADA
FERISCE DI SPADA PERISCE, SCUSATE MA IL BUONISMO A TUTTI I
COSTI NN FA PER ME…
CARLOTTA, AVEVO LETTO LE “CONFESSIONI”. HAI RAGIONE. NON CONCEDIAMO SCAPPATOIE. SALVIAMO LE INNOCENTI VITE DISTRUTTE IN VARIO MODO. E FACCIAMOLA SMETTERE A QUESTI MOSTRI.
OK, CARLOTTA, HAI RAGIONE IN TUTTO. QUESTO E’ IL MONDO IN CUI STIAMO VIVENDO LA NOSTRA AVVENTURA DI VIVENTI. NON DOBBIAMO SUBIRLO MA NEPPURE POSSIAMO FARE MIRACOLI. SPERIAMO.
PAT, TI E’ ANDATA BENE. TI ABBRACCIAMO E CI CONGRATULIAMO CON TE E CON CHI TI HA AIUTATO.
stalking è bullismo mancanza di rispetto burla persone che nun gradiscono le mascalzonate che glie si fanno e se capita se kiede scusa se nun ci si capisce se cerca de illuminarsi reciprocamente d’immenso va be’ ciao ai buoni di animo a quelli che san rispetta nun prevaricano tanto de + i presunti deboli e specie se han cariche sociali non si mangia nessuno x 40 anni con la tracotanza perchè non si capiscon altre esistenzialità e poi senti che caragnano pure loro nonostante siano piuttosto feroci riciao
lieta no nn è la stessa cosa lo stalking è una violenza che può degenerare ma dopo una causa precisa come il rifiuto di un amore e l’individuo ovm solitario perseguita una persona sola …il bullismo è una cosa completamente diversa un gruppo di persone percuote una sola persona e lo fa in gruppo di solito ed è una violenza che putroppo capita quasi e solo tra ragazzi se laprendono o vogliono estorcergli qualcosa e se uno si ribella vano giù pesanti alcuni casi anche tragicamente …però nn basta chiedere scusa nn basta proprio !!
Certo, Lieta, una discussione, un confronto con questi miserabili è sempre possibile. Ma quando qualcuno si avventura per quei sentieri vuol dire che è diventato un vero delinquente e come tale deve essere trattato. L’attività di rieducazione, collegata alla pena sacrosanta, potrebbe fare qualcosa di positivo ma non facciamoci illusioni. Il massimo impegno deve essere rivolto a salvare la persona soggetta a tale inaudita forma di violenza: da qui la tutela continua: perché questo tipo di atti fa affidamento sul silenzio della vittima per potersi realizzare. Per questo bisogna denunciare, denunciare e ancora denunciare.
e se i bulli non so ragazzi ma vecchi burloni cialtroni cafoni co pallio d’agnello pure abito de pecora infamante ciao
che denunci lorenzo pe fini te’ alla gogna esse lo stigma nonostante la tua chiara dura condotta de vita giustizia terrena non esiste non c’è ciao
Mi auguro, Lieta, che ci sia un po’ di giustizia anche in questa terra. D’altra parte, ce dobbiamo provà sinò che famo, subimo sempre?
ho già subito abbastanza e dico mi ricrederò un po’ se vedro’ piccola schiarita per varie situazioni che me circondano e cmq non c’è da stupirsi esempio comportamento pat o altri similia fai da te o peggio purtroppo ciao
No, Lieta, non c’è da stupirsi davvero. Speriamo di non essere lasciati soli, soprattutto le donne, in attesa che l’umanità diventi possibilmente meno crudele e meno pazza.
io credevo che non fosse possibile essere vittima di stalking essendo un uomo grande e grosso (cosi mi definiscono)eppure da anni mi ritrovo alla merce di una pazza burina e cafona che inveisce su di me ed i miei familiari , dopo aver denunciato il fatto alle autorita con la classica risata di risposta per il motivo suddetto .
la questione continua ormai da molti anni ed io mi sto convincendo sempre piu che questa “nadia” chiamiamola cosi sia una pazza affetta da sindrome ossessiva compulsiva , nel mio piccolo non riesco piu ad avere una vita sociale normale per non parlare del lavoro che ringrazio la mia testa dura mi sono tnuto ben stretto ,praticamente non vivo piu .se qualcuno puo aiutarmi ogni consiglio è ben accetto!
Documenta , GERMANO, REGISTRA TELEFONATE E INSULTI,FOTOGRAFA LA BURINA CAFONA, PORTA TESTIMONI,FAMIGLIARI E NON… E FAI MORIRE QUELLA RISATA DEL CAVOLO DELLE AUTORITà…
E NON TI VERGOGNARE DI DIRE IL SUO NOME , ANZI GRIDALO! SE HAI LE PROVE NESSUNO PUO’ FAR NULLA… IO QUESTO FAREI…
URLEREI IL SUO NOME E TUTTA LA MIA RABBIA!!! AUGURI!
Sì, Germano, fai appunto quello che dice Lieve. E incaponisciti sul problema fino a farlo cessare. Oggi siamo tutti menefreghisti perché non vediamo i risultati delle nostre azioni. Ma vedrai che i risultati giungono se ci crediamo.
Però, Lieve, non urlare qui in redazione. Conosco i tuoi urli: da fare accapponare la pelle.