Discutiamone…..politica ed economia !!
Scritto da Scoiattolina il 30 Dicembre 2010 | 29 commenti- commenta anche tu!


A PROPOSITO DI RESPONSABILITÀ.
HO LETTO UN ARTICOLO SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 27 DICEMBRE 2010 (NELLE PAGINE 1 E 29), CHE DA’ CONTO DI UN VIZIETTO ITALIANO. VOGLIO FARVELO CONDIVIDERE SPERANDO CHE INCONTRI IL VOSTRO FAVORE COME ELEMENTO DI DIALOGO E CONFRONTO.
VE LO TRASCRIVO SOTTO DI SEGUITO.
UNA SINDROME ITALIANA
IL RESPONSABILE CHE NON C' E' MAI
Il valore perduto della responsabilità
Un politico democristiano di primo piano che ha attraversato tutte le esperienze della Prima Repubblica è solito dire che probabilmente anche i suoi compagni di partito mangiavano, ma almeno sapevano stare a tavola. Se proprio non erano del tutto onesti, avevano pur sempre uno stile. Questa considerazione mi è tornata in mente assistendo ad alcuni momenti del recente dibattito sulla fiducia alla Camera e, successivamente, a quello sulla riforma Gelmini in Senato: parolacce, insulti, gesti osceni, tutta una fenomenologia del cattivo gusto. E non è il solo caso nel quale abbiamo assistito non dico a una caduta di stile, ma all' assenza totale di stile, anzi all' assoluta mancanza di rispetto per le più elementari norme di buon comportamento, che appartengono, o dovrebbero appartenere, al patrimonio di ciascuno di noi, acquisito fin dalla scuola elementare. Stile, del resto, vuol dire educazione, serietà, rispetto degli altri, impegno professionale e civile: tutte doti che in questa triste e oscura fine d' anno sembrano ormai eclissate dalla nostra vita quotidiana. La classe politica - quella che si insulta in Parlamento le poche volte in cui è massicciamente presente - rispecchia bene la società civile, almeno nella sua maggioranza. Fuga dalle responsabilità, rancore, invidia, rabbia, furbizia sembrano essere le direttrici dei comportamenti individuali e collettivi, cui corrisponde una ricerca del tornaconto immediato, senza alcun interesse per il bene comune e per quella che una volta si chiamava etica civile. Dalle polemiche tra istituzioni alla furia distruttrice di alcune frange estreme inseritesi nel movimento studentesco, fino al «Natale nella monnezza» di Napoli, è tutta una costante esplosione di comportamenti irresponsabili, violenti e irrazionali, con il rifiuto di un confronto civile e il disprezzo delle norme e delle istituzioni che costituiscono il fondamento della democrazia. Siamo di fronte a una totale deresponsabilizzazione dei comportamenti: comincia dalla vita familiare che poco si interessa dell' educazione dei figli, ma li vuole proteggere dagli insegnanti rigorosi e ne favorisce l' esodo verso scuole facili, fino all' università, ove i molti laureifici assicurano il superamento degli esami e il conseguimento di una laurea; poi, in una continua fuga dalla realtà, la ricerca di case per vacanze, di viaggi esotici, di feste matrimoniali, tutto pagato a rate. Sovrana è la voglia di mostrare al vicino di essere di lui più furbi, più forti e benestanti. Importante è non assumere responsabilità, poi si vedrà! Un concorso come quello per vicesovrintendente della Polizia di Stato ha sottoposto ai candidati sedicimila test sbagliati? Nessuno è responsabile e, forse, il concorso andrà ripetuto, a meno che un abile burocrate non salvi tutti, alla faccia dell' irregolarità del concorso e degli errori della commissione che ha formulato i test. Del resto, quanto avvenuto nel recente concorso (di altre irregolarità in concorsi di quest' anno si è già persa memoria) sembra essere poca cosa di fronte al gioco sporco di interessi nati attorno a grandi cataclismi, come il terremoto dell' Aquila, o a scandalose emergenze come quella dei rifiuti in Campania: anche qui, promesse tante,
nulla di fatto, nessuno è colpevole, mentre prosegue il lucroso lavoro delle cricche, aquilane o camorriste, ben protette da poteri che si fingono stupiti e non responsabili. Forse proprio la deresponsabilizzazione costituisce il motivo comune nel variopinto e sconfortante panorama italiano. Non è responsabile il politico che promette e non mantiene, non lo è il chirurgo che trascura il paziente per litigare con il collega, non i commissari di un concorso palesemente irregolare, non il ragazzo che, non avendo studiato, viene bocciato, non il giornalista che non si accerta della veridicità di una notizia prima di riportarla, non il presidente di un ente - di raccolta spazzatura o di ricerca - che assume amici o parenti senza concorso, per chiamata diretta; non gli organi preposti alla tutela del patrimonio artistico che va in rovina, non i dirigenti dei servizi pubblici e della Protezione civile, quando lasciano tanti cittadini una notte in autostrada, bloccati dalla neve ampiamente prevista. Nessuno vuole più farsi carico delle proprie scelte, e ancor meno del bene comune: la giustizia terrena procede lentamente e, se si hanno buoni avvocati e tanti mezzi, giunge a una sentenza definitiva quando il reato è già prescritto. D' altra parte, la giustizia celeste - siamo il Paese della Controriforma - permette sempre degli accomodamenti. Quanto al bene comune, i concittadini, tutti irresponsabili, diranno: parliamone la prossima volta. Gregory Tullio
Questo è l’articolo. Ne vogliamo discutere fra noi?
Lorenzo.rm



Il termine che si usa di solito è ben conosciuto anche se non dice nulla; “chi di dovere”. Ho segnalato a chi di dovere, ho fatto la denuncia a chi di dovere, ho informato chi di dovere. Naturalmente, dopo. non succederà nulla perché chi di dovere non risponderà nemmeno.
Bell’articolo, centratissimo, ahimé!
Il giornalista ha elencato, puntualmente, tutte le nostre magagne, la nostra inesistente “etica civile”, in poche parole, tutto ciò che è altamente nocivo in una società democratica e civile. C’è da prenderne atto con piena consapevolezza, cercando di migliorare la situazione ad ogni livello.
Cos’altro potrei aggiungere? Inizierei da comportamenti semplici e da persone corrette. Per esempio, se si urta una macchina in sosta, procurando un danno, sarebbe onesto lasciare un biglietto con i propri dati. Quando accade di incrociare una persona in difficoltà fisiche, anziché tirar dritto, sarebbe opportuno soccorrerla e condurla al pronto soccorso, se necessario. Non gettare mai in terra carta o altro, comprese le cicche di sigarete. Esistono portacenere da borsetta o borsello, molto comodi. Uscire con paletta e sacchetto, quando si porta fuori il cane, non assumere mai atteggiamenti arroganti verso persone più deboli, (vedi il nostro rapporto negativo soprattutto verso gli extra-comunitari), ecc.ecc.
Tutto ciò, e altro ancora, dovrebbe essere insegnato ai bambini, in ogni famiglia, poiché l’esempio è determinante per ogni comportamento.
Cominciamo noi ad agire civilmente, anche se gli esempi che ci circondano sono spesso deprecabili. Un comportamento corretto è positivo per noi e per gli altri.
Mi verrebbe in mente un elenco infinito di modi incivili e scorretti ma, ritengo, che li conosciamo bene e ve li risparmio.
Comunque l’articolo di Gregory Tullio fa riflettere profondamente e bene ha fatto Lorenzo a segnalarcelo.
Che siamo un popolo di deresponsabilizzati e di maleducati non c’è dubbio e mi riallaccio a tutti i giusti rilievi di Giovanna. In più abbiamo avuto una “seconda repubblica” che ha preteso di introdurre un duopolio raffazzonato e caciarone , creando in realtà i soliti Guelfi e Ghibellini o peggio ancora interisti contro milanisti, con l’ovvia mancanza di educazione nei rapporti e con l’esaltazione di tutti i peggiori difetti del passato. Così succede quello che ha descritto G.Tullio nel Senato, nella Camera, nelle assemblee comunali al bar dello Sport ecc. ecc. Lo so…siamo stati noi a votare per il maggioritario o a plaudire Berlusconi e Veltroni, paladini del bipolarismo dal sapore anglosassone, dobbiamo metterci in testa che anglosassoni non siamo e forse non lo potremo mai essere. Buttiamo le cicche per terra, parliamo forte al ristorante , abbiamo perso anche quella parvenza di “famiglia” che ci caratterizzava. Addio schiaffoni terapeutici di padri severi e consapevoli, addio maestre elementari con la bacchetta in mano . Si cresce con l’idea che essere furbi premia, che fregare lo Stato “è cosa buona e giusta” ,che dobbiamo avere e consumare se no non esistiamo. Penso che questa Italia sia tutta da reimpostare ….ma come si fa se i primi a dover essere cambiati sono proprio gli italiani ? Io spero nei giovani ….e pensate un pò….anche negli stanieri (quelli buoni, che sonon tanti …circa il 10% della popolazione). Forse fra una cinquantina d’anni l’Italia sarà una nazione di responsabili e civili abitanti….chissa!
Grazie, Giovanna. Grazie, Franco. Soprattutto per l’attenzione che in un periodo così delicato (piene festività) abbiate prestato all’articolo che ho proposto. Avviando, peraltro, un dialogo costruttivo, basato su considerazioni di metodo e di merito.
Io non so se, attraverso la meditazione su questo tipo di lavori, possiamo migliorare il costume italiano. Mi auguro di sì. Ma possiamo certamente portare le persone a riflettere, il che è essenziale nella nostra giovane democrazia.
Avete giustamente allargato il discorso e ve ne sono grato. Mi sembra, peraltro, essenziale centrarlo sul problema della responsabilità di coloro che svolgono un’attività di tipo istituzionale. Mai e poi mai queste persone dovrebbero far finta che le loro competenze siano da attribuire ad “altri” o, peggio, a persone indeterminate, che è come dire nessuno. Solo se ogni istituzione, singola o collettiva, dà il buon esempio, anche il popolo non sarà restio ad assumersi anch’esso le sue responsabilità.
Hai ragione Lorenzo a invitare “chi svolge un’attività istituzionale” a dare il buon esempio ,ma sinceramente ho poca fiducia che il tuo probo richiamo venga recepito dagli “omarini”..che ci troviamo al vertice. Continuo imperterrito a sperare nei giovani ………anche perchè non possiamo fare altro ! ……E diciamolo ai giovani che il futuro dell’Italia è nelle loro mani, che se lo prendano o con le buone o con le cattive e chi crede in loro li aiuterà!
Il nostro Paese è alle prese con una crisi economica, politica e morale. Soffre l’economia, la politica non riesce a dialogare con i cittadini, le istituzioni sono travolte da vicende che d’istituzionale hanno ben poco. Chi mai si vuole addossare le proprie responsabilità, è un continuo scarica barili e il cittadino che vorrebbe essere ascoltato e che ha bisogno di risposte, non sa a chi rivolgersi. E’ vero che anche il singolo ha spesso dei comportamenti scorretti e il richiamo alle proprie responsabilità è importante, ma è dalle istituzioni che dovrebbe venire il buon esempio!
E’ vero quello che dici, Lucia, drammaticamente vero. Il cittadino comune si aspetta buoni esempi da “chi comanda”. Personalmente condivido la fiducia di Franco sui giovani. Solo che anch’essi andrebbero “depurati” delle sovrastrutture mentali che hanno. La realtà non è facile come si pretende che sia. Ci sono regole anche ingrate che devono essere seguite se vogliamo risultati buoni. Non mi piacerebbe dire, come Franco, lasciandosi prendere un po’ la mano, fa: ..”che se lo prendano (il loro futuro)o con le buone o con le cattive e chi crede in loro li aiuterà”. Non sempre i giovani hanno ragione.
èun periodo(abbastanza lungo per la verita’)che si sente dire specialmente dai nostri politici,….se ne assumera’la responsabilita’,io non ho ancora capito il perche’,il dove e il quando.
Già, Nadia, è come se fosse una minaccia questa responsabilità ed invece dovrebbe essere del tutto naturale che chi svolge determinati compiti se ne deve assumere la responsabilità. Buon anno, Nadia.
Hai ragione Lorenzo ….i giovani andrebbero “depurati”, io dico…andrebbero “meglio educati”, se un giovane è un delinquente, parte della colpa è anche dei suoi genitori,…se un giovane non studia, parte della colpa è anche della scuola….non fuggiamo dalle nostre responsabilità! Poi è certo che i giovani “non hanno sempre ragione “….come tutti quanti ! Almeno però loro sono come pagine bianche e c’è la speranza che queste pagine possono essere riempite di buone parole.
OK Franco.
FRANCO SCUSA NN SONO TUTTI I GIOVANI CHE FANNO COSI E X DIRLA TUTTA QUELLI CHE ABBIAMO VISTO A ROMA IL 14 DICEMBRE NON SONO SOSTENITORI POLITICI MA VERI E PROPRI TEPPISTI CHE ASSEDIANO LO STADIO LA DOMENICA E DOVE POSSONO FAR CASINO LI TROVI ….MA QUESTI RAGAZZI SONO STATI EDUCATI:
– ALCUNI BENE MA CON MALE COMPAGNIE SONO DIVENTATI COSI E MAGARI I LORO GENITORI NN SANNO NULLA
– E ALCUNI ANCHE I GENITORI SONO COME LORO E QUINDI NN HANNO AVUTO UN BUON ESEMPIO
E CMQ IO E ANCHE RAGAZZI CHE CONOSCO, EVITANO CERTI SOGGETTI …..PARLO X ESPERIENZA ….SE VEDI CHE QUALCUNO NN è UN BUON ESEMPIO ALMENO NOI LI EVITIAMO POI OGNIUNO LIBERO DI FAR CIò CHE CREDE …MEGLIO PASSA X CRETINI ALCUNE VOLTE …..!!
certo scoiattolina …hai ragione!!!….. Da vampiretto violaceo però ti consiglio di essere meno chattosa…NN CMQ X ….ma dai…!!!
Vedi come sò essere carogna ! Però a un giorno da capodanno ,tolgo i canini mi dò un pò di cipria per diventare almeno rosato ed auguro di cuore a tutti gli amici di bosco BUON ANNO
Bellissimo articolo, lorenzo!per nulla propagandistico;hai sottolineato uno dei problemi reali della nostra bellissima Italia!Meditiamo gente , meditiamo….senza dare la colpa a nessuno, noi siamo quello che siamo, non perchè abbiamo avuto dei governi che ci hanno portato a questo punto , ma perchè la nostra “creatività” va oltre l’etica morale e civile… meditiamo….
Lorè , segnalerò a chi di dovere,(me stessa)…..
Sco e Franco, non c’è dubbio che diciate le stesse cose, magari con parole diverse. Lieve mi ha fatto divertire usando il termine “creatività” degli italiani. Fa assonanza con la “criticità” del Presidente della Repubblica a proposito della legge Gelmini.
Con tutte le difficoltà che oggi il nostro paese sta attraversando: disoccupazione, licenziamenti, proteste giovanili, non si trova mai a chi rivolgersi per risolvere i problemi, i politici li fanno rimbalzare da un capo all’altro, le responsabilità sono una cosa tabù, nessuno sa niente di niente, i cittadini che aspettano fiduciosi una risposta, questa gli viene negata e quando avviene è sempre evasiva. L’unico che ha preso posizione, visto che nessuno se ne è occupato,è stato il Presidente della Repubblica che ha esortato questa classe dirigente a più responsabilità e senso del dovere costituzionale, ed è l’unico che ha ascoltato con vivo interesse le esigenze dei giovani, oggi nostro futuro, che sono sempre più disorientati e penalizzati. Se il paese non uscirà da questo lassismo non sapremo mai cosa succederà in futuro.
Sì, Angelo, tutti quelli che chiedono e hanno bisogno legittimamente hanno diritto a risposte non come dicono a Roma “paracule” ma dirette, e soprattutto hanno bisogno che alle parole seguano i fatti. Purtroppo il Presidente della Repubblica non può che esortare visti i suoi compiti limitati compiti istituzionali.
scusate, mi è scappato un “compiti” di più
lorenzo però ha fatto bene il presidente della repubblica ad aspettare per l’approvazione di questa legge …in parte è buona ma alcune cose nn vanno bene magari se le cambiano potrebbe essere una nuova visione
Pare che solo il 20% dei giovani abbiano ascoltato o sappiano il contenuto del discorso del presidente della repubblica…qualcuno ha idea del perchè??
(parlo di quello del primo dell’anno) scu…
lieve xchè nn erano a casa quel discorso lo poteva fare in altra ora e poi la tv dice anche chi c’è davanti ..se è giovane o over ….nn sapevo
Per me non è importante sapere chi c’era. Quello che ha detto puntava giustamente sui problemi dei giovani. E va benissimo che un Presidente della Repubblica lo faccia. Il fatto ò che lui, su un piano concreto, può fare ben poco. Per aiutare i giovani occorrono non soltanto atti politici ma possibilità economiche in un difficile contesto di concorrenza e di impegni internazionali. Se qualcuno dice che ci vuole poco a fare qualcosa di significativo mente sapendo di mentire.
Hai ragione,Lorè, ma le interviste che ci hanno mostrato in tv volevano sottolineare il menefreghismo dei giovani. Secondo il mio parere sono semplicemente impauriti, perchè non vedono il loro avvenire….non hanno idea di cosa sarà di loro…
Ho chiesto a mia figlia se l’aveva ascoltato,mi ha risposto che ha bisogno di fatti, non di parole….
Ecco, Lieve. Fatti, non parole. E posti veri, non finti, sovvenzionati da uno Stato senza soldi.
Ok Lorè, lo stato nn ha possibilità di sovvenzionare i giovani. Ma almeno tutta ‘sta gente che paghiamo x governarci tirassero fuori un idea, qualcosa,affinche ‘sti ragazzi possano costruirsi un avvenire…o contano solo sui nostri risparmi?? Finiranno quelli…e i nostri nipoti chi li manterrà??
Mi auguro che i nostri giovani si sostengano da sé lavorando seriamente ed onestamente. Nel pubblico e nel privato.