“La strada del Sagrantino”
Se volete gustare un buon bicchiere di Sagrantino , seguitemi…… e diverremo amici…. ANGELOM vi accompagnerà……
Nell’Umbria, la mia cara regione e particolarmente a Montefalco, si coltiva uno dei più preziosi vitigni autoctoni d'Italia, il Sagrantino. Tra queste colline coltivate a vigneto ed ulivo, dove sorgono torri, borghi e castelli medievali, si estende un percorso culturale ed eno-gastronomico che attraversa per 60 chilometri paesi dove la tradizione vinicola non è confinata fuori dal tessuto urbano, ma è parte integrante di esso: “La strada del Sagrantino”.
Nell’intero territorio che comprende Montefalco, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria siti in provincia di Perugia. si produce questo nettare.

I Frati francescani venuti dall’Asia Minore portarono questo vitigno chiamato “Sagrantino”, in seguito alle nuove tecnologie e a coltivatori capaci che hanno impostato nuove tecniche, oggi è diventato il fiore all’occhiello dell’enologia umbra, esportato in tutto il mondo. Il vino Sagrantino è nato come “Dolce”, anche se attualmente prevale la versione “Secco”. Un tempo, infatti, questo vino veniva prodotto esclusivamente nella tipologia “Passito”, ed ottenuto dall'appassimento delle uve su graticci di legno.
Questa tecnica di produzione era assai congeniale alle uve di Sagrantino, capaci di appassire per mesi senza marcire e con gli acini piccoli e neri che conservano a lungo intatta la componente zuccherina. Sia nella versione “Secco” che in quella “Passito”, l'invecchiamento previsto è di almeno trenta mesi, di cui, per il “Secco”, almeno dodici in botti di legno. Ciò consente di ottenere un vino dal colore rubino tendente al granato, dai profumi di more di rovo e dal gusto caldo e speziato. Sono molte le manifestazioni organizzate durante l’anno, lungo “La Strada del Sagrantino”.
Tra le più importanti, grazie anche al grande coinvolgimento della popolazione locale, ricordiamo: Cantine Aperte, Terre del Sagrantino, Il mercato delle Gaite, Agosto Montefalchese, Settimana Enologica e Frantoi Aperti.
Di seguito troverete altri eventi che si svolgono nei comuni legati alla Strada del Sagrantino:
Festivi Calici Dal dicembre a gennaio, Montefalco inaugura la rassegna gastronomica legata ai grandi vini passiti, provenienti da tutta Italia. Tra Cielo e Terra Nei comuni legati alla Strada del Sagrantino, nel mese di giugno si svolge “Tra cielo e terra” un evento caratterizzato da numerosi spettacoli della nuova drammaturgia, tra i più interessanti del panorama italiano. Calici di Stelle Nei comuni di Montefalco, Torgiano e Castel Viscardo (TR) si potrà trascorrere la notte di San Lorenzo aspettando le stelle cadenti e gustando dell’ottimo vino. Arte in Tavola In programma a Bevagna da Aprile a Maggio, “Arte in tavola” promuove i prodotti della terra e dell’artigianato, attraverso mostre mercato nelle principali vie del centro storico della città. Genius Loci Genius Loci è ormai un appuntamento classico dell’estate di Gualdo Cattaneo e de La Strada del Sagrantino. Alla degustazione degli ottimi vini umbri si unisce dell’ottima musica e del buon cibo....
Angelom




mmmmmm… Il sagrantino…
Mi ricorda una figuraccia che ho fatto.
Ad una cena che ho dato, gli ospiti portarono del sagrantino , ed io tutta fiera dissi:”LO beviano col dolce”
Vidi sguardi stupiti , ma nessuno disse nulla..
Pensai ” I soliti che col dolce pensano solo al bianco e alle bollicine”
Nella mia infinita ignoranza conoscevo solo il passito. e quelle erano bottiglie di secco , adatto x gli arrosti e le cacciagioni…Buonissimo , ma inadatto alla torta con le noccioline…Meno male che avevo in fresco delle bollicine….
Che bello, Angelo. Il sagrantino è un ottimo vino e i vostri appuntamenti umbri una meraviglia. Mi viene da dire: quanto è bella la nostra Italia!
Angelom, bellissimo questo tuo articolo così ricco e dettagliato…si sentono quasi gli odori delle vigne e dei grappoli d’uva al sole e si legge tutto l’amore che hai per la tua terra.
E’ tempo di vendemmie anche nella mia terra, cugina della tua, e vorrei raccontarti una bellissima iniziativa che si è appena svolta (domenica 8 ottobre) nel comune di Rosora nei colli iesini: “La Vendemmia dell’Imperatore” sotto la luna…
Originale iniziativa della Cantina Vini Monteschiavo che ha lanciato la sfida del Verdicchio a “chilometri 0” e della filiera cortissima, con il consumatore finale che non compera la bottiglia, ma se la guadagna in vigna, vendemmiando. Centinaia di partecipanti hanno affollato fin dal tardo pomeriggio i filari della Croce del Moro sulle colline di Rosora e muniti di grembiule, forbici e cesti hanno dato inizio alla vendemmia alla “maniera contadina”
per la produzione del “Vino dell’Imperatore”.
Poi, tutti a cena sull’aia con menù di pappardelle al cinghiale, porchetta, carne alla brace, verdure, dessert e fiumi di vino…balli e musica sotto le stelle alla maniera contadina fino all’alba.
Le migliaia di bottiglie di Verdicchio doc Classico, saranno in parte donate ai vendemmiatori, e in parte vendute con la propria etichetta.
Dietro ciascuna bottiglia, il vendemmiatore troverà inciso il proprio nome.
Bellissima iniziativa che valorizza il territorio e le tradizioni agricole e che è diventata itinerante…
Una bottiglia del tuo Sagrantino…per una mia di Vino dell’Imperatore… alla maniera contadina torniamo al “baratto”…
Bellissimo questo articolo!!!! Non aggiungo altro, sono troppo coinvolta…Sono una Montefalchese doc, proprio come il Sagrantino!
Ormai il tempo della vendemmia è finito, con il forte caldo, la produzione è notevolmente diminuita perché si è dovuti intervenire alla raccolta dei grappoli prima del tempo dovuto, con una grossa perdita di produzione , ma guadagnando sicuramente sulla qualità del prodotto. E’ usanza anche nella mia Umbria festeggiare, con canti , suoni e balli la chiusura del processo della vendemmia. Aspetteremo ora per S. Martino gustare il Buon vino Novello.
Cara Carlotta, ti ringrazio, il baratto che vorrai fare è subito accettato, ci organizzeremo quanto prima.
Caro Lorenzo,non credo che mancherà occasione per farti assaggiare “Il sagrantino” questa delizia che la mia terra ci offre
buongiorno che dire………….che bella la nostra terra cosi bistrattata non conosco questo vino nel senso mai bevuto………….è un ottimo incentivo per andarlo a prenderlo alla coop se lo trovo e poi lo gustero
Ormai è passato del tempo….purtroppo!
Anna ed io …….seduti da Coccorone in vicolo dei fabbri ….ignari abbiamo bevuto quasi una bottiglia di Sagrantino …dopo per arrivare a villa Pambuffetti …la strada sembrava più lunga ..perchè il passo era breve e la camminata incerta …ma con le mille e mille luci della valle non abbiamo perso la strada.
Bei ricordi !
grazie angelom per il tuo bellissimo articolo adro l’umbria vi ho passato settimane in vari periodi dell’anno ,gustandomela sempre piu d ora aggiungo la conoscenza di queso meraviglioso vino”Sagrantino”
Niko, potrai trovare Il Sagrantino anche alla Coop, ormai è esportato in tutto il mondo e distribuito dalle più grandi catene alimentari.Dovrai chiedere il “Sagrantino Passito” per gustare il vero nettare. Caro Franco, anche per me e Lucia sono stati bei ricordi quelle ore passate insieme con la tua carissima Anna, ci auguriamo di ritrovarci presto ancora insieme.
Angelo, ti ringrazio per la bella descrizione del vitigno Sagrantino: andrò senz’altro alla ricerca di questo speciale nettare: conosco un buon enologo e me lo farà avere, compreso il “Sagrantino Passito”.
Un caro saluto.
Angelo, da come illustri il modo in cui,viene prodotto questo vino,veramente ottimo,dimostri la passione e l’attaccamento che hai per la tua terra,la tua Umbria.
Angelo, dovrò proprio venire a berlo sul posto questo nettare degli Dei “Sagrantino” e non basterà un bicchiere.
Come entusiasmano questi argomenti;porta l’individuo non più giovane ai tempi in cui si era spensierati ed una volta terminata la scuola, s’andava a vendemmiare assieme agli adulti i quali dando suggerimenti sul da fare ci dicevono dai ed incomincia a lavorare.I cesti venivano riempiti con grande amore mangiando nel qualtempo qualche chiccco,si cantava,ci si raccontavano anneddoti e noi ragazzine si asoltavano i discorsi dei grandi…Ricordo che dopo la raccolta s’andava sull’aia a pigiare l’uva nei tini con i piedi era un divertimento immenso.Con il mosto,nettare che assaporo con il ricordo, le mamme lo cuocevono e diventava una specie di dolce.In dialetto lo chiamavamo (siguli)buonissimo…
CARO LORENZO, TI ASPETTO E NON SOLO PER BERE IL SAGRANTINO MA PER FARTI CONOSCERE LA MIA TERRA.