Archive for ottobre 16th, 2011

Buona Domenica

Oggi presentiamo un racconto che l'amica Sandra.vi ci aveva proposto qualche mese fa per raccontarci un suo avventuroso viaggio in auto, dall'Italia verso la Grecia, del tipo "Turista fai da te".   Il racconto è completo di titolo e sottotitolo, ma personalmente ne avrei aggiunto un altro:

"UNA DIS...AVVENTUROSA AVVENTURA".

Care amiche e amici del Bosco, ringraziamo Sandra e vi invitiamo ad esprimere liberamente i vostri arguti commenti. Grazie.

MI  RITORNA IN MENTE 

Un viaggio indimenticabile

 

Si avvicinava il mese di agosto: con una coppia di amici il loro figlio, io con mia figlia e la figlia di cugini, decidemmo di fare un viaggio in Grecia per via terra attraverso la Jugoslavia (era ancora possibile farlo). Presa la decisione, partimmo una mattina presto su due macchine e raggiungemmo Trieste, dopo il confine visitammo le grotte di POSTUMIA e ci fermammo a LIUBLIANA. Da qui raggiungemmo  Zagabria. Io andavo man mano rilassandomi, tutti erano allegri, il viaggio procedeva bene, vedevamo posti molto belli, era solo un po’ caldo. Decidemmo, così, di fermarci prima di Belgrado. Trovammo un ristorante all’aperto sotto gli alberi e ci fermammo. Posteggiammo le macchine all’ombra, io ero senza benzina, ma decisi di mangiare e fare poi il pieno. Raggiungemmo i tavoli io mi fermai al primo che trovai, e appoggiai cartina, occhiali, chiavi e mi sedetti. Mi sentii chiamare “vieni qui e’ più fresco”. Mi alzai per guardare chi mi chiamava e guardare dove dovevo andare, feci un cenno e mi girai per prendere la mia roba. Le chiavi erano sparite, rimasi un attimo allibita poi guardai per terra, in borsa, sotto la sedia. Chiamammo camerieri nessuno sapeva niente anzi erano offesi dei nostri sospetti, mi sembrava di vedere le 3 scimmie, non vedo, non sento, non parlo. Anzi, ciliegina sulla torta, la mia amica mi dava dell’incosciente lasciare un portachiavi come il mio sul tavolo, infatti era un ricordo di mio marito una maglia d’oro con un franco svizzero sperai che chi le aveva prese tenesse il porta chiavi e gettasse le chiavi, niente!!! Da un tavolo vicino si avvicinarono due ragazzi italiani mi dissero “signora, se si fida di noi le apriamo la macchina e le insegniamo a mettere in moto senza chiave” se siete in grado fatelo, per piacere”. Cosa abbiano fatto non lo so, non penso di essere stata in grado di ragionare in modo coerente. Quello che so è che entrarono dal baule, aprirono la macchina, staccarono i fili dell’accensione e... misero in moto il motore. Poi mi rivolsero un bel sorriso “Ecco signora può partire. Venga, le facciamo vedere! Morale, un po’ loro , un po’ il marito della mia amica imparai a unire i 2 fili dell’accensione, fare la scintilla, dire una preghiera ....e il motore partiva. Intanto guidavo, pregavo la mia macchina che facesse giudizio dicendole ’’non ti fermare ti prego portaci a Belgrado, fai la brava Carlotta”(ogni mia macchina aveva un nome).

Arrivati, come Dio volle a Belgrado cercammo un buon albergo per poter riposare un pò.  Intanto il marito della mia amica si informava dal portiere dell’albergo dove trovare un fabbro per far fare una chiave per la macchina. Nessun problema, bastava lasciare nottolino, al mattino avremmo trovato la chiave. Lasciammo il nottolino, una mancia e crollammo a dormire come angioletti. Al mattino ci aspettava una meravigliosa sorpresa, altro portiere, non capiva niente! Niente! Che nottolino, lui avrebbe chiamato la polizia. Furibondo il marito della mia amica mi prese per un braccio e mi disse andiamo, ci hanno derubato, inutile cercare di farcela ancora. Usciamo al più presto da sto maledetto paese. Cercò e fortunatamente trovò un suo amico ing. greco e gli spiegò il tutto. Quello ci tranquillizzò, dandoci appuntamento a Salonicco. Cosi allacciando i fili ad ogni pieno di benzina per avviare il motore, arrivammo a SKOPIE (frontiera colla GRECIA). A Salonicco ci aspettava il nostro amico nel giro di qualche ora la mia “Carlotta” veniva accesa con una normale chiavetta. Mi dava l’impressione che si sentisse un po’....come dire?....Troppo normale! Anche la vacanza ...normale vacanza.      

Anche per questa Buona Domenica non possiamo trascurare il lato poetico del Bosco e leggiamo con piacere la poesia dedicata presentata dall'amica Nicoletta.

IL BOSCO DELLA NANNA

Il bosco ci avvolgeva

ogni pomeriggio d'estate

la luce trapelava

tra alti faggi e abeti.

Una pigna cadeva,

il solito scoiattolo rosso

si divertiva saltellando

di ramo in ramo.

Seduta su un sasso

ti cullavo

con la dolce ninna nanna

bambino mio

bello come il primo fiore

di primavera,

dolce come il cinguettio di un uccellino,

vivace come la lepre che vive nei boschi.

 
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