L’Artista della carta
Scritto da giovanna3rm il 28 Ottobre 2011 | 19 commenti- commenta anche tu!
Un noto bibliotecario, Clark Powell, e autore di oltre 100 libri, sosteneva che “I libri sono veramente cose morte, a meno che la loro lettura non li riporti in vita”.
Non la pensa sicuramente così Su Blackwell, l’artista della carta, che fa di questo materiale povero creazioni uniche con citazioni fantastiche e folcloristiche.
Pagine incise, intagliate, sminuzzate, prendono vita e danno luogo a magiche scenografie, regalando fiabe e sogni.
Castelli illuminati da una pallida luna, o bimbetti che parlano con gli animali del bosco, sono i protagonisti di racconti delicati ed effimeri come la materia di cui sono composti.
Rappresentano la fragilità della condizione umana, dei suoi sogni e speranze. Fragilità di carta, appunto.
Su prende un libro e lo trasforma in poesia, sceglie un paragrafo o un’immagine del testo, poi inizia un finissimo lavoro di cesellatura e taglio della carta. Le sue fonti di ispirazione sono le favole e il folclore: non poteva sfuggirle Alice, intagliata nel libro di Lewis Carroll. Ha inoltre prodotto alcuni complessi modelli tratti dalle Fiabe di Hans Christian Andersen, ricreando alcuni edifici dalle pagine di una guida turistica. Tale passione è nata in Su Blackwell, Londinese, nel corso di un suo viaggio in Thailandia, dove la carta viene usata per cerimonie spirituali.
Usare la carta, così delicata, e trasformarla in un processo irreversibile, è per l’artista il simbolo della precarietà del mondo in cui viviamo e della fragilità della nostra vita, dei sogni e delle ambizioni. I suoi personaggi preferiti sono le bambine, per il loro senso di vulnerabilità ma anche per la loro visione delle cose.
Anche se l’intento può sembrare un po’ malinconico, l’effetto-stupore che se ne ricava è totale. Colpisce soprattutto la sua capacità di creare un’atmosfera magica e fantastica intorno ai lavori tratti da libri, e di saper trasmettere questa sensazione a chi guarda le sue opere.
Le sue doti artistiche di scultrice e interprete hanno affascinato anche il mondo della Moda, tanto che due riviste importanti come “Harper’s Bazaar” e “Vogue” le hanno dedicato un servizio. Intanto Su Blackwell continua a farsi conoscere.
Aprire un libro con lei è come far fiorire una storia, entrarci dentro, essere risucchiati dalle pagine, vedere gli alberi che crescono sopra di noi, castelli che si ergono maestosi, farfalle che prendono il volo. E’ come se i personaggi e il paesaggio delle storie, intrappolati nelle pagine per molto tempo fossero stati improvvisamente liberati.

















