Leggo sulla rassegna di lsBlog (già Legno storto) questo articolo di Luigi Mascheroni pubblicato su Il giornale del 20 ottobre 2013. Gli imputati, se così possono chiamarsi, sono gli intellettuali. Poiché l’argomento assume colori generalizzati, a cui non sfuggono sinistra, centro e destra, lo propongo ai nostri amici a fini di dialogo.
“C'è solo una cosa peggiore degli intellettuali: gli intellettuali disonesti. Ipocriti, conformisti, mitomani, moralmente doppiopesisti e politicamente ruffiani. Quelli che predicano male e razzolano peggio, fingendo di essere ciò che non sono e di insegnare ciò in cui non credono. Che incantano gli altri, illudendo prima di tutto se stessi. «Che vorrebbero guidare le masse e influenzare i politici, ma non sanno guidare né rieducare se stessi né i partiti di riferimento».
Sono gli Intellettuali del piffero (Marsilio) ai quali Luca Mastrantonio - (ex?) dalemiano, già Riformista, oggi «terzista» scalpitante del “Corriere della Sera” - dedica un micidiale pamphlet che mette al muro, inchiodandoli con le loro stesse dichiarazioni contraddittorie e interessate, grazie a un meticoloso lavoro d'archivio, i protagonisti del culturame italico in questo eterno ventennio (anti)berlusconiano. Vecchie trombette (Eco, Camilleri, la Spinelli, Flores d'Arcais...) e giovani tromboni (Saviano, Lagioia, Christian Raimo, i TQ...) che partirono per suonare e furono suonati. Suonati e disinnescati da questo fragoroso manuale che vuole rompere l'incantesimo dei «professionisti dell'impegno», svelandone trucchi e meschinità, così che non facciano più danni. Gli scrittori “di successo”, che gozzovigliano in quel mercato e su quei media che a parole disprezzano. Gli apocalittici nei toni, ma ben nella società dello spettacolo. Gli «oracoli di cartavetro come Travaglio e Saviano». Le compagne integrati di lotta femministe, libertine con se stesse, pudiche se c'è da attaccare il Drago.
Mostri, arlecchini e saltimbanchi, come quelli che firmano appelli se c'è da mettere il nome nella scaletta del varietà mediatico o difendere un assassino, ma di sinistra, come Cesare Battisti (Vauro, Balestrini, Scarpa...), quelli che mettono sotto processo Nori perché scrive per Libero (Cortellessa), o Berardinelli sul Foglio (Fofi), o Cubeddu sul Giornale... Quelli «che vogliono scrivere come Pasolini, su certi giornali, pur non scrivendo come Pasolini». Quelli alla disperata ricerca di un palcoscenico, disposti a recitare qualsiasi parte, e suonare qualsiasi piffero, pur di raccogliere l'applauso del pubblico non pagante, e ci viene in mente - è successo l'altroieri - Piergiorgio Odifreddi, ateo di ferro, che si scioglie quando un (finto) Papa lo chiama al telefono: «Santità, mi alzo in piedi... Sarò anch'io a Messa con Lei... Vuol scrivere l'introduzione al mio libro?». Zanzare. Da schiacciare.
Scritto con il preciso intento morale di fare del male a chi ci ha fatto del male - e urlare in faccia ai pifferai che hanno finito di incantarci, perché non gli riconosciamo più alcun potere su di noi (che è il parricidio intellettuale perfetto) - il libro di Mastrantonio è il conto, salato, che la sua generazione post-ideologica presenta, a futura vergogna, a quanti, prima, ci hanno detto di voler derattizzare la società, liberandola dal Male e dall'Ignoranza, e poi - maghi che si sono messi in testa di diventare sovrani - ci hanno incantati con la loro sedicente superiorità morale. Eccoli. I «dementi storiografici» (gli Asor Rosa, gli Eco, i Camilleri, propagandisti dell'idea delirante che il berlusconismo è peggio del fascismo!).
I «patrioti merdaioli» (i Luttazzi, i Tabucchi che inveiscono contro questo Paese «di merda», o meglio contro quella parte che non amano del Paese, «per scioccare i benpensanti o perché, semplicemente, sono ancora in una fase che i freudiani definiscono anale»). Gli «escapisti elettorali» (i Consolo, i Tabucchi, gli Eco, i Battiato, i Saviano e tutti quelli che minacciano di andarsene dall'Italia se vince il loro avversario politico, cioè Berlusconi, e poi restano sempre qui, anche se Berlusconi vince, «e curiosamente le mete scelte, a rendere ancora paradossale il tutto, sono Francia e Spagna, Paesi vicini ma che, a dispetto di chi a sinistra li elegge come patrie ideali, tornano spesso in mano alle destre, è come se questi intellettuali volessero tornare a venire colonizzati», (Franza o Spagna purché se magna). I «cleptomani editoriali» (gli Augias, le Mazzucco, i Luttazzi, i Galimberti, e noi ci mettiamo pure i ladri di tweet, le Littizzetto e i Crozza, che urlano al ladro di dimettersi, se il ladro è Berlusconi, ma loro anche se rubano battute restano in tv). Le «ninfomoraliste ipocrite» (le Ravera, le Melisse Panarello e quelle che «predicano da pulpiti decisamente poco casti», «se non fosse che il bigottismo spesso è strumentale»).
E gli «schizofrenici cognitivi», come i Camilleri «a favore del ponte di Messina quando c'è Prodi, contro quando c'è Berlusconi», o come Gianni Vattimo «che pur di attaccare Israele dà legittimità culturale ai Protocolli dei Savi di Sion», o come tutti quelli che pubblicamente sono impegnati contro Berlusconi e in privato raccattano soldi e fama grazie alla sua industria culturale, scrivendo per le sue case editrici e lavorando con le sue tv. Quelli che trovano però sempre il modo di scagionarsi, «perché mi trovo bene con gli editor» (Scalfari, Augias...) o perché «solo da dentro trasformi il sistema» (i Wu Ming, i Carlotto), o perché «stare dentro una contraddizione dà il senso di responsabilità» (Piccolo)... Tanti, ma non tutti. Qualcuno se ne andò da Mondadori appena il Cavaliere scese in politica, come Silvia Ballestra. Che per il 2014 ha annunciato il ritorno a Segrate, col romanzo Vera... Veri maiali orwelliani, come Napoleone, Palla di neve e... Piffero. Quelli che «tutti gli esseri umani sono uguali fra loro», ma gli intellettuali sono più uguali degli altri.”
Questo è l’articolo. Certo, è un po’ pesante con gli intellettuali. Ma noi non dobbiamo giudicare nessuno di loro. Gli esempi ci servono solo per enucleare il problema. Che ne pensiamo?.
I pifferai, già. Ma hanno sempre meno carisma e sono seguiti sempre meno. Anche perché hanno scelto una strada che non è la loro: quella dei fiancheggiatori, di questo e di quello. “Mala tempora currunt”, per tutti, per dirla con gli antichi romani.
il 11 febbraio, 2014 franco muzzioli dice:
Luigi Mascheroni……chi ?
Certamente un povero frustrato di destra che vive con la goccia di bile al lato del labbro , e non essendo un intellettuale ,con rabbiosità da antirabica, vomita tutti i suoi complessi e le sue invidie.
A mio parere non è degno di altro commento , dico solo che tra gli intellettuali che pensano …..” che tutti gli esserei umani sono uguali tra loro”….ha dimenticato il nostro Papa Francesco.
Un consiglio……..si vergogni!
il 11 febbraio, 2014 franco muzzioli dice:
Sempre che passi dal vaglio della moderazione!!!!!!!
Vorrei rendere chiaro chi è Luigi Mascheroni ,per giustificare un mio chi ? Da uomo di sinistra.
Luigi Mascheroni nato nel 1967 è giornalista presso il Giornale (ma va!) e presso il Foglio ( ma rivà!) .Ha una cattedra sulla teoria del linguaggio giornalistico ,ha scritto pamphlet sulla “cultura italiana” e trattati satirici sui “salotti italiani” .
Tanto per identificarlo meglio cito un suo twitter:
” Zucconi dice che De Benedetti è il suo editore e non il suo padrone ,che è un altra cosa. E perchè Berlusconi è sempre il mio padrone? “.. Rispondo io….”perchè i berlusconisti sono un altra cosa”……Non c’è nulla di male essere di destra….basta dirlo! Come essere di sinistra…..basta dirlo.
il 11 febbraio, 2014 Giuseppe3.ca dice:
Conformisti, opportunisti, doppiogiochisti, arrivisti, calcolatori, voltagabbana, maestri nell’arte di adeguarsi secondo le opportunità e come tira il vento, secondo le circostanze e le convenienze, trovando sempre il momento propizio e favorevoli per se stessi. Ecco come siamo e non dobbiamo meravigliarci se l’andazzo è questo, tutti si adeguano perché andare controcorrente non è facile per nessuno, si è sempre travolti dalla valanga, buoni suonatori e pifferai compresi.
il 11 febbraio, 2014 Lorenzo.rm dice:
Franco, ti sorprendo se dico che sono d’accordo con te? Bisogna, quando si parla di persone, verificare chi sono, a tutti i livelli e in tutte le categorie. Ora, però, a me, chi sia Mascheroni interessa fino ad un certo punto e dico francamente perché. Perché è obiettivo di questo mio angolo di dialogo parlare di problemi e non parteggiare, porre argomenti alla discussione e non fare il tifo, che peraltro non mi riesce bene, neppure a favore della mia cara Lazio. Qui, in sintesi, si vuole porre il problema degli intellettuali fiancheggiatori, e sono tanti, e viaggiano in tutti gli eserciti, più o meno grandi. E fiancheggiano, a volte, in modo così ottuso da perdere anche il loro substrato di persone di cultura. Ecco i pifferai, di destra, di centro e di sinistra. Quasi come i giullari del re di altre epoche. Siamo d’accordo? Io personalmente preferirei che conservassero i loro connotati specifici. Ci darebbero qualche sicurezza in più, in questi momenti di grave incertezza. Ciao, Franco, caro amico di oggi e sempre.
il 11 febbraio, 2014 Lorenzo.rm dice:
Ed ecco perché sono d’accordo, e come non potrei essere?, con Pino. C’è da rammaricarsi se i pifferai non allontanano i topi dalle nostre città. Meno, se precipitano nei burroni con i loro potenti padroni. Ma il problema della scomparsa, almeno in certi campi, vedi caso: in politica, in economia, nella cultura impegnata a risolvere problemi e non di tipo salottiero, esiste ed è terribile. Come facciamo noi sprovveduti a fidarci di qualcuno?
il 11 febbraio, 2014 franco muzzioli dice:
E’ sparito il mio primo commento che dava cosequenzialità al secondo ,ora presente.
Commento irato contro questo solone berlusconiano (lo ammette lui), che mette insieme tutti nella grande pentola
che cuoce gli intellettuali di sinistra(o presunti)come:
Eco, Camilleri,Spinelli, Floris D’Arcais, Saviano, Lagioia, Raimo, Vauro, Balestrini, Scarpa….ma ci sta bene un ecc. ecc.
Ci mette anche ovviamente l’ateo Odifreddi…..nel commento dicevo che ha dimenticato il Cattolico Papa Francesco.
Hai ragione Lorenzo, questo più che un pifferaio è un giullare.
il 11 febbraio, 2014 franco muzzioli dice:
Ora c’è bene !!!!!!
il 11 febbraio, 2014 sandra vi dice:
E purtroppo Lorenzo come possibile nn essere d’accordo con PINO , con tanto fiele in bocca vedi questi pifferai inbonitori col sorriso stampato sul viso ,come su tapis -roulant pian piano portare tutto e tutti alla rovina.Non sono meritevoli di un Oscar?Eppure i buoni principi nn sono affogati ,la fiducia deve di nuovo affiorare ,’SPES ULTIMA DEA’
il 11 febbraio, 2014 Lorenzo.rm dice:
ERO SICURO CHE SAREMMO STATI D’ACCORDO, FRANCO. lA TUA REPLICA MI CONFERMA NELL’IDEA CHE SIAMO MESSI MALE. INFATTI NON SI PUO’ ESSERE COMPLETAMENTE SICURI CHE TANTI PERSONAGGI, UNA VOLTA DI CULTURA, NON SIANO DIVENUTI GIULLARI.
il 11 febbraio, 2014 Lorenzo.rm dice:
E SONO, NATURALMENTE, D’ACCORDO CON SANDRA. NON DOBBIAMO MAI PERDERE LA SPERANZA. QUALCOSA DEVE CAMBIARE, PERBACCO.
il 11 febbraio, 2014 giuseppe57 dice:
lorenzo ma non ai dimenticato nessuno?questi attori sono capaci di influenzare ler nostre coscienze secondo il volere dei propri padroni,in particolare chi non segue quotidiamente gli eventi che si susseguono.ma chi si salva,quando crediamo a qualcuno dopo un pò ci dobbiamo ricredere, ma cosa possiamo fare, possiamo credere alla storia per lomeno?
il 12 febbraio, 2014 giovanna3.rm dice:
Secondo Mastrantonio gli intellettuali di oggi, pur di avere un ruolo, sono disponibili “ad ogni costo, prezzo o compromesso con se stessi”. Se i giornalisti, per esempio, seguissero, almeno in parte, il metodo anglosassone, avremmo notizie più obiettive: si parlerebbe del fatto, dove è avvenuto, perché, chi è coinvolto, cosa è avvenuto in realtà. Ma siamo in Italia e i nostri giornalisti sono più portati a dare le loro interpretazioni e previsioni personali.
Non sono d’accordo con le critiche dell’autore del libro, estese praticamente a tutti gli scrittori e giornalisti italiani. Del resto, proprio il suo libro dimostra che usare forme, non proprio corrette, si può raggiungere un grande successo.
E ancora, lui stesso, qualche giorno dopo l’uscita del suo libro, scrive un articolo sul suo stesso giornale, nel quale racconta non solo il proprio libro, ma cita all’interno una recensione a sé favorevole, che un suo collega pubblica su Il Giornale.
Per chiudere, questo tipo di critica mi lascia perplessa, anzi, per meglio dire non mi piace.
il 12 febbraio, 2014 Lorenzo.rm dice:
Giuseppe, non possiamo credere completamente neppure alla storia, che spesso è fatta da chi vince. Vediamo il caso dell’ultima guerra, quando interi episodi di violenza sono stati taciuti per anni. Ben venga sempre il confronto delle idee. Solo così è possibile arrivare alla verità, sempre parziale ben s’intende.
il 12 febbraio, 2014 Lorenzo.rm dice:
Grazie, Giovanna. Che non ti piaccia questo tipo di critica è normale. Neppure a tanti di noi piace. Ma i confronti sulle posizioni avvengono spesso in base a polemiche artefatte e globali, basate su campi ideologici diversi piuttosto che su idee in merito a fatti avvenuti. Comunque, questo c’è e questo dobbiamo accontentarci di avere. Protestando, però. Prendendo posizione. Puntualizzando. Dispiace, peraltro, che chi più sa porta il suo cervello al macero asservendolo.
il 15 febbraio, 2014 lucia1.tr dice:
Un articolo molto pesante, dove si spara a zero su(quasi)tutti. Non lo condivido, è facile criticare e definire Pifferai chi in cerca di criticare la politica, la finanza, la morale di questo Paese. Tra i nomi citati da Mascheroni ce ne alcuni che sono stati e restano punti di riferimento del mio pensiero, oggi non c’è più un rigore morale da parte di chi scrive, è facile ottenere consensi quando si fa maldicenza e accuse infondate.
il 15 febbraio, 2014 Lorenzo.rm dice:
Ciao e gtazie, Lucia. Ho chiarito in precedenza che l’articolo “apripista” serviva a porre il problema dei “fiancheggiatori” dei poteri forti e non si poneva problemi di condivisione. Cioé, come sempre facciamo in questo nostro “angolo del dialogo”, parliamo dei problemi e non delle persone. Ognuno di noi può avere questa o quella ammirazione, questa o quella simpatia, ma guai se le persone più colte e preparate, a prescindere da chi esse siano, si prestano a fare da fiancheggiatori. Ne va della loro dignità e, soprattutto, della nostra possibilità concretadi conoscere realmente fatti ed opinioni.
il 15 febbraio, 2014 lucia1.tr dice:
Grazie Lorenzo, avevo ben capito che l’articolo da te proposto era una provocazione,chi detiene il potere politico e culturale del Paese, deve essere imparziale nei giudizi scritti o orali. Tutti sappiamo bene che ogni nostro pensiero è condizionato dal nostro passato, cultura, ambiente e formazione, è’ importante che gli intellettuali siamo in primis essi stessi persone rette e moralmente irreprensibili e pur con le loro tendenze, non offendano la dignità delle persone a cui si rivolgono.
il 15 febbraio, 2014 Lorenzo.rm dice:
Condivido in tutto il tuo pensiero, Lucia e ti abbraccio con affetto.
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d
I pifferai, già. Ma hanno sempre meno carisma e sono seguiti sempre meno. Anche perché hanno scelto una strada che non è la loro: quella dei fiancheggiatori, di questo e di quello. “Mala tempora currunt”, per tutti, per dirla con gli antichi romani.
Luigi Mascheroni……chi ?
Certamente un povero frustrato di destra che vive con la goccia di bile al lato del labbro , e non essendo un intellettuale ,con rabbiosità da antirabica, vomita tutti i suoi complessi e le sue invidie.
A mio parere non è degno di altro commento , dico solo che tra gli intellettuali che pensano …..” che tutti gli esserei umani sono uguali tra loro”….ha dimenticato il nostro Papa Francesco.
Un consiglio……..si vergogni!
Sempre che passi dal vaglio della moderazione!!!!!!!
Vorrei rendere chiaro chi è Luigi Mascheroni ,per giustificare un mio chi ? Da uomo di sinistra.
Luigi Mascheroni nato nel 1967 è giornalista presso il Giornale (ma va!) e presso il Foglio ( ma rivà!) .Ha una cattedra sulla teoria del linguaggio giornalistico ,ha scritto pamphlet sulla “cultura italiana” e trattati satirici sui “salotti italiani” .
Tanto per identificarlo meglio cito un suo twitter:
” Zucconi dice che De Benedetti è il suo editore e non il suo padrone ,che è un altra cosa. E perchè Berlusconi è sempre il mio padrone? “.. Rispondo io….”perchè i berlusconisti sono un altra cosa”……Non c’è nulla di male essere di destra….basta dirlo! Come essere di sinistra…..basta dirlo.
Conformisti, opportunisti, doppiogiochisti, arrivisti, calcolatori, voltagabbana, maestri nell’arte di adeguarsi secondo le opportunità e come tira il vento, secondo le circostanze e le convenienze, trovando sempre il momento propizio e favorevoli per se stessi. Ecco come siamo e non dobbiamo meravigliarci se l’andazzo è questo, tutti si adeguano perché andare controcorrente non è facile per nessuno, si è sempre travolti dalla valanga, buoni suonatori e pifferai compresi.
Franco, ti sorprendo se dico che sono d’accordo con te? Bisogna, quando si parla di persone, verificare chi sono, a tutti i livelli e in tutte le categorie. Ora, però, a me, chi sia Mascheroni interessa fino ad un certo punto e dico francamente perché. Perché è obiettivo di questo mio angolo di dialogo parlare di problemi e non parteggiare, porre argomenti alla discussione e non fare il tifo, che peraltro non mi riesce bene, neppure a favore della mia cara Lazio. Qui, in sintesi, si vuole porre il problema degli intellettuali fiancheggiatori, e sono tanti, e viaggiano in tutti gli eserciti, più o meno grandi. E fiancheggiano, a volte, in modo così ottuso da perdere anche il loro substrato di persone di cultura. Ecco i pifferai, di destra, di centro e di sinistra. Quasi come i giullari del re di altre epoche. Siamo d’accordo? Io personalmente preferirei che conservassero i loro connotati specifici. Ci darebbero qualche sicurezza in più, in questi momenti di grave incertezza. Ciao, Franco, caro amico di oggi e sempre.
Ed ecco perché sono d’accordo, e come non potrei essere?, con Pino. C’è da rammaricarsi se i pifferai non allontanano i topi dalle nostre città. Meno, se precipitano nei burroni con i loro potenti padroni. Ma il problema della scomparsa, almeno in certi campi, vedi caso: in politica, in economia, nella cultura impegnata a risolvere problemi e non di tipo salottiero, esiste ed è terribile. Come facciamo noi sprovveduti a fidarci di qualcuno?
E’ sparito il mio primo commento che dava cosequenzialità al secondo ,ora presente.
Commento irato contro questo solone berlusconiano (lo ammette lui), che mette insieme tutti nella grande pentola
che cuoce gli intellettuali di sinistra(o presunti)come:
Eco, Camilleri,Spinelli, Floris D’Arcais, Saviano, Lagioia, Raimo, Vauro, Balestrini, Scarpa….ma ci sta bene un ecc. ecc.
Ci mette anche ovviamente l’ateo Odifreddi…..nel commento dicevo che ha dimenticato il Cattolico Papa Francesco.
Hai ragione Lorenzo, questo più che un pifferaio è un giullare.
Ora c’è bene !!!!!!
E purtroppo Lorenzo come possibile nn essere d’accordo con PINO , con tanto fiele in bocca vedi questi pifferai inbonitori col sorriso stampato sul viso ,come su tapis -roulant pian piano portare tutto e tutti alla rovina.Non sono meritevoli di un Oscar?Eppure i buoni principi nn sono affogati ,la fiducia deve di nuovo affiorare ,’SPES ULTIMA DEA’
ERO SICURO CHE SAREMMO STATI D’ACCORDO, FRANCO. lA TUA REPLICA MI CONFERMA NELL’IDEA CHE SIAMO MESSI MALE. INFATTI NON SI PUO’ ESSERE COMPLETAMENTE SICURI CHE TANTI PERSONAGGI, UNA VOLTA DI CULTURA, NON SIANO DIVENUTI GIULLARI.
E SONO, NATURALMENTE, D’ACCORDO CON SANDRA. NON DOBBIAMO MAI PERDERE LA SPERANZA. QUALCOSA DEVE CAMBIARE, PERBACCO.
lorenzo ma non ai dimenticato nessuno?questi attori sono capaci di influenzare ler nostre coscienze secondo il volere dei propri padroni,in particolare chi non segue quotidiamente gli eventi che si susseguono.ma chi si salva,quando crediamo a qualcuno dopo un pò ci dobbiamo ricredere, ma cosa possiamo fare, possiamo credere alla storia per lomeno?
Secondo Mastrantonio gli intellettuali di oggi, pur di avere un ruolo, sono disponibili “ad ogni costo, prezzo o compromesso con se stessi”. Se i giornalisti, per esempio, seguissero, almeno in parte, il metodo anglosassone, avremmo notizie più obiettive: si parlerebbe del fatto, dove è avvenuto, perché, chi è coinvolto, cosa è avvenuto in realtà. Ma siamo in Italia e i nostri giornalisti sono più portati a dare le loro interpretazioni e previsioni personali.
Non sono d’accordo con le critiche dell’autore del libro, estese praticamente a tutti gli scrittori e giornalisti italiani. Del resto, proprio il suo libro dimostra che usare forme, non proprio corrette, si può raggiungere un grande successo.
E ancora, lui stesso, qualche giorno dopo l’uscita del suo libro, scrive un articolo sul suo stesso giornale, nel quale racconta non solo il proprio libro, ma cita all’interno una recensione a sé favorevole, che un suo collega pubblica su Il Giornale.
Per chiudere, questo tipo di critica mi lascia perplessa, anzi, per meglio dire non mi piace.
Giuseppe, non possiamo credere completamente neppure alla storia, che spesso è fatta da chi vince. Vediamo il caso dell’ultima guerra, quando interi episodi di violenza sono stati taciuti per anni. Ben venga sempre il confronto delle idee. Solo così è possibile arrivare alla verità, sempre parziale ben s’intende.
Grazie, Giovanna. Che non ti piaccia questo tipo di critica è normale. Neppure a tanti di noi piace. Ma i confronti sulle posizioni avvengono spesso in base a polemiche artefatte e globali, basate su campi ideologici diversi piuttosto che su idee in merito a fatti avvenuti. Comunque, questo c’è e questo dobbiamo accontentarci di avere. Protestando, però. Prendendo posizione. Puntualizzando. Dispiace, peraltro, che chi più sa porta il suo cervello al macero asservendolo.
Un articolo molto pesante, dove si spara a zero su(quasi)tutti. Non lo condivido, è facile criticare e definire Pifferai chi in cerca di criticare la politica, la finanza, la morale di questo Paese. Tra i nomi citati da Mascheroni ce ne alcuni che sono stati e restano punti di riferimento del mio pensiero, oggi non c’è più un rigore morale da parte di chi scrive, è facile ottenere consensi quando si fa maldicenza e accuse infondate.
Ciao e gtazie, Lucia. Ho chiarito in precedenza che l’articolo “apripista” serviva a porre il problema dei “fiancheggiatori” dei poteri forti e non si poneva problemi di condivisione. Cioé, come sempre facciamo in questo nostro “angolo del dialogo”, parliamo dei problemi e non delle persone. Ognuno di noi può avere questa o quella ammirazione, questa o quella simpatia, ma guai se le persone più colte e preparate, a prescindere da chi esse siano, si prestano a fare da fiancheggiatori. Ne va della loro dignità e, soprattutto, della nostra possibilità concretadi conoscere realmente fatti ed opinioni.
Grazie Lorenzo, avevo ben capito che l’articolo da te proposto era una provocazione,chi detiene il potere politico e culturale del Paese, deve essere imparziale nei giudizi scritti o orali. Tutti sappiamo bene che ogni nostro pensiero è condizionato dal nostro passato, cultura, ambiente e formazione, è’ importante che gli intellettuali siamo in primis essi stessi persone rette e moralmente irreprensibili e pur con le loro tendenze, non offendano la dignità delle persone a cui si rivolgono.
Condivido in tutto il tuo pensiero, Lucia e ti abbraccio con affetto.