La nostra Terra
Scritto da giovanna3rm il 19 Febbraio 2014 | 13 commenti- commenta anche tu!
Un nostro amico, Lorenzo di Ancona, ci invia un suo racconto, assai piacevole, che siamo molto lieti di pubblicare in Bosco. Ci auguriamo che sia gradito anche ai nostri lettori.
E’ da più di un’ora che mi rigiro nel letto e guardo l'orologio, posto alla mia sinistra, in continuazione. Sono passate le 4 del mattino da pochi minuti, rifletto un attimo e mi decido. Mi alzo, mi faccio la barba, senza mettere nessun dopobarba: in montagna è sempre meglio non usare profumi, se si vogliono sentire quelli che emana la natura.
Appennini Marchigiani (Arcevia)
Mi preparo una bella colazione da fare quando sarò nel bosco, prendo un caffè e un frutto, il cesto, il bastone, gli scarponi, il coltellino e uno straccetto per pulire i funghi. Salgo in auto e metto con calma i vari utensili nei sedili posteriori, guardo la montagna che mi sta di fronte, lontana e bella.
Un bel bosco
Parto con calma, il viaggio è lungo ma piacevole: mi attende una giornata all'aria aperta e respirare aria pura fa bene. Sto ormai viaggiando da oltre un’ora. Iniziano le prime curve e i tornanti fino all’arrivo al parcheggio che conosco bene. Sistemo la macchina fuori dall'erba, perché non dia fastidio a chi arriverà dopo.
Guardo il cielo stellato, bello all'inverosimile! Toh !!!! Una stella cadente passa proprio ora, sarà una giornata fortunata? Cosa mi riserverà il destino quest'oggi? Mi metto gli scarponi e guardo la luce fievole che sta appena illuminando la zona dove mi sono fermato. Il manto dell’ erba, rorido di rugiada della notte, dà un certo splendore e riflessi bianchi e argentei, che mi fanno presagire il terreno bagnato.
Cielo stellato
M’incammino verso il prato che ho davanti e cerco d’individuare tutto ciò che è bianco e che possa assomigliare ad un fungo prataiolo. Guardo velocemente a destra e a sinistra, ma nulla. Proseguo verso le zone più alte e, camminando vicino alle piante, sento i rumori degli animali che fuggono al mio passaggio, scoiattoli, corvi, passeri, che stanno iniziando una nuova giornata e intravedo anche un fagiano, che emette il suo caratteristico verso, come se avesse la femmina vicino e che, avvertendo la mia presenza, fugge svolazzado velocemente.
Corvo

L'alba arriva all'improvviso e ho trovato solo qualche fungo, ma sarebbe già sufficiente. Osservo quelle piante secolari, con quelle grosse venature nel terreno, sembra che vogliano raccogliere intorno a loro tutta la terra che sta sfuggendo. Enormi sono i loro rami che, per l’alzarsi del vento, fanno un grande fruscìo, ma è un vento buono, caldo che fa muovere le sue meravigliose chiome con folate costanti. In quegli alberi si nasconde di tutto: volpi, uccelli, scoiattoli, ma soprattutto i corvi. Ne vedo cosi tanti che è impossibile ignorarli, gracchiano e fanno un gran rumore, forse li spavento o forse li ho svegliati, allora penso sia meglio che mi allontani velocemente.
Funghi prataioli
Boletus aestivalis
Nel boschetto, prendo un sentiero scosceso, che devo solo attraversare per arrivare dove sono proprio i miei posti preferiti. Lì, la luce del sole è già arrivata, irradia tutto dei suoi colori ed emana i suoi profumi; avverto odore di nocciole, di corbezzolo, di ghiande ma, soprattutto, di porcini, che hanno un odore forte di maturazione, che inebria solo se ci si avvicina. Osservo il posto con molta calma, vedo diversi funghi in poco spazio, mi preparo a raccoglierli quando un suono strano, stridulo, mi arriva all'orecchio.
Piccola volpe
Guardo attentamente in ogni luogo e mi accorgo che una piccola volpe mi osserva, con i suoi occhi luccicanti e fa un verso che non avevo mai sentitoprima. E’ molto bella, con quella coda lunga e rossa, la schiena color mattone rosso e due occhi fiammeggianti. Alzo il bastone, solo per spaventarla, infatti scappa. Aspetto un attimo e non vedendola più mi abbasso a raccogliere i funghi che avevo visto prima. Li raccolgo, ma ogni tanto l'occhio corre verso il punto dove avevo visto la piccola volpe.
Boletus fragrans
Quello che dirò apparirà molto strano, ma è ciò che penso. Vi sono persone che visitano gli zoo, i parchi naturali per vedere gli animali, e devono anche pagare il biglietto, mentre io sono qui, nel mio posto ideale, e ho la fortuna di osservare ciò che la natura ci ha riservato: in montagna, gran parte del creato passa davanti ai nostri occhi in un attimo: fiori, frutti e animali che ti osservano, come fossi una meteora.
Piccolo cervo
Oggi non ho avuto la fortuna di vedere i piccoli cervi, come altre volte mi è capitato. Appena arrivavo, alle prime ore del mattino, erano lì, al pascolo lungo la strada. Oggi non ho avuto la fortuna di incontrarli. Ho visto vipere, serpenti non velenosi, ramarri gialli come i limoni: stanno al sole come se volessero aggiungere un colore oro su quel corpo verde smeraldo, formiche, cavallette e grilli, che saltano in continuazione quando gli passi vicino.
La natura dà loro la forza di combattere per ogni filo d'erba, il profumo di ogni fiore si espande tutt'intorno, incontrando gli odori del bosco. Vi è l'eucalipto selvatico, il timo, il rosmarino, la valeriana e tante erbe di vari colori che fanno del bosco un arcobaleno.
Porcini
Niente è paragonabile a tutto ciò che ho visto e respirato. Una giornata splendida, sotto ogni aspetto: la natura, i colori, le forme delle piante, gli animali che tranquillamente continuano a fare la loro vita, come se io non ci fossi. Li vedo che mi osservano, mi guardano e poi continuano il loro percorso, ignari della mia presenza, ma sento, vedo e osservo ogni loro movimento. A tratti mi giro per osservare ciò che ho lasciato indietro, vedo le stesse cose che ho davanti, immense e belle.
Passerotti
Mi accingo a fare quella piccola colazione. Apro lo zaino e prendo l'acqua, ne bevo un sorso tanta è l'arsura, mi piace sentire il fresco che mi procura, prendo il panino che ho preparato a casa e lo mangio con gusto, guardando i passeri che si sono avvicinati. Pensano, forse, che avranno qualcosa del mio cibo. Gli butto delle molliche ma, vedo che non si avvicinano nemmeno di un centimetro, non fa nulla: so per certo che appena mi allontanerò andranno a mangiare le briciole. Una sola cosa ho dimenticato questa mattina, la macchina fotografica: avrei potuto fissare questi bei momenti.
Dopo la mia breve colazione riparto per raggiungere un altro posto, dove sono sicuro di trovare altri funghi. Scendo per una piccola scarpata, infatti, vedo subito due porcini, non molto grandi, ma si tratta di due Boletus edulis, belli e freschi; li metto insieme agli altri, mi addentro un po' nel bosco, ma non tanto. Vedo delle fragoline e, quando le si incontra, è sicuro che i porcini sono vicini.
Boletus edulis
Avverto uno strano silenzio, mi guardo intorno e, in lontananza, vedo un cinghiale, non molto grande. Cerco di non fare molto rumore, e l’animale rimane abbastanza vicino, a circa 50 metri. E’ bello, ha un pelo grigio-scuro e marrone, sta smuovendo il terreno in cerca di cibo. Lì si trova di tutto, anche il pregiato tartufo nero. Sicuramente l’avrà trovato. Involontariamente, pesto un ramo con un piede e il cinghiale scappa, così velocemente, che a mala pena riesco a vederlo correre. Si è inoltrato nel bosco in un attimo.
Cinghiale
E’ un vero peccato aver dimenticato la macchina fotografica: ora avrei una bella foto del cinghiale! Proseguo nella ricerca dei funghi, ne trovo degli altri, anche se non sono come i porcini, ma buoni ugualmente. Cammino ancora per una mezz'ora: guardo l'orologio, si sono fatte le undici. Ho camminato tanto, ho trovato quello che mi ero ripromesso, e sono molto contento della mia lunga mattinata, piena di sorprese. Non avrei mai pensato che una notte insonne mi avrebbe regalato un mattino splendente e ricco di esperienze..
Con rammarico, mi accingo a tornare verso l'auto. Mi tolgo gli scarponi e salgo per partire, dò un’occhiata a ciò che lascio e sono convinto di aver passato una mattinata splendida e che il film di questa piccola avventura resterà nel mio cuore e nella mia mente per molto tempo.

