Archive for ottobre, 2020

DEDICA A NICOLETTA di Lorenzo

       

 

A NICOLETTTA

 

L’ho saputa La terribile notizia

L’ho saputa e tra l’incredulo

Il sorpreso

L’addolorato

Il disperato.

Sono rimasto infine attonito.

 

Ma è vero che non ci sei più

No che non è vero

Sei sempre qui e lotti insieme a noi

Compagna vera umile simpatica

Sincera Protagonista

di tutte le battaglie.

 

Senza veli e ritegni

Come solo le donne sanno essere

Un simbolo della giustizia

Contro le ingiustizie

Una voce forte e coraggiosa

In un mare di indecisioni

E incomprensioni.

 

Sempre all’avanguardia

Eri e ci sei e ci rimani

Ho imparato mille cose

da te Nicoletta

 

Il suono che ti individua

è generoso come te

Come eri e come sei rimasta

Nei cuori di chi ti voleva

E ti vuole bene

Senza se e senza ma.

 

Lode e onore a te cara

Ti sia lieve la terra

Non ti dimentichiamo

 

   

Nel ricordare la cara Nicoletta è d’obbligo citare la sua frase più ricorrente:

 

E non si può non rileggere alcune

delle sue dolcissime poesie

     

Sono un abitante del bosco,

la casa è piccola,

accosto le tende della finestrella.

metto gli scarponi e prendo il sentiero,

le castagne con tanti ricci

mi cadono in testa.

Sento le voci degli uccelli

e  degli altri animali del bosco,

i primi raggi di sole

sono chiari e dorati

con riflessi rosa e arancione.

Una folata di vento

dal sapore un pò dolce,

il fiume scende da montagne lontane

tra pini, libellule

narcisi e iris lungo le sponde,

ninfee a pelo d'acqua.

Mi siedo, annuso,

arriccio il naso,

rimango così a contemplare

il miracolo della natura.

Ora nel bosco

ha smesso di piovere

rimane l'odore di muschio,

di felci, di terra,

qualche lumaca

cammina sul sentiero,

la luce sembra dorata.

Senti il vento

come scuote le foglie,

la sua voce possente,

dammi la mano

stringila forte.

 

 

Il vento mi portava

odori e profumi forti

del mare,

della pioggia,

profumi

dolci e piccanti

di capperi in fiore,

di ginestre vestite,

di inebrianti zagare,

e riempiva il mio cuore

di immensa felicità

e di gioia infinita,

dimenticando gli affanni

della giornata trascorsa

e di quella a venire.

 

Il bosco ci avvolgeva

ogni pomeriggio d'estate

la luce trapelava

tra alti faggi e abeti.

Una pigna cadeva,

il solito scoiattolo rosso

si divertiva saltellando

di ramo in ramo.

Seduta su un sasso

ti cullavo

con la dolce ninna nanna

bambino mio

bello come il primo fiore di primavera,

dolce come il cinguettio di un uccellino,

vivace come la lepre che vive nei boschi.

 

 
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