LA VALLE DEL MASINO di Enrica Bosello
Scritto da Giuseppe il 3 Ottobre 2020 | 14 commenti- commenta anche tu!
LA VALLE DEL MASINO
Il look down è finto, possiamo di nuovo vedere gli amici e i famigliari, manteniamo le distanze di sicurezza, niente abbracci, ma possiamo trovarci, e questo vuol dire molto… Dopo tanto tempo, decidiamo di passare una giornata in un luogo che sembra essere scampato alla Pandemia, quindi di buon ora si parte, borsa frigo, cibo al sacco e si va… Pronti Partenza… Via … Preferisco fare la strada del lago, che, se per certi aspetti, non è scorrevole, ci offre però un panorama bellissimo, chi mi accompagna in questo giro, non conosce le mie zone.
Mentre percorriamo il nostro tragitto, e mi sembra surreale, sentir dire quanto sia bello il lago di Como, mi viene detto che vivo in un posto molto bello,… Molto spesso ci si abitua e si dà per scontato quel che ci circonda... è vero vivo in un bellissimo posto…. Saliamo verso l’alto lago, dobbiamo raggiungere la bassa Valtellina. Morbegno, è il paese che congiunge Como alla Valtellina, fino a questo punto il panorama si può definire collinare a volte pianeggiante, e poi su fino alla Val di Masino. Siamo proprio in mezzo alla zona montuosa della Lombardia, in provincia di Sondrio, l’unica provincia alpina. Mentre saliamo il panorama cambia, è diverso.
La Val Masino, è circondata da alte montagne e, cosa che io davvero non sapevo, è famosa per le sue pareti rocciose da scalare, per gli itinerari turistici, per i vari percorsi da trekking di varia difficoltà, è stata per me, devo proprio ammetterlo, una piacevole scoperta. Mentre continuiamo il nostro percorso, vere e proprie lastre di pietra di notevoli dimensioni, determinano il percorso stradale, la strada ci passa proprio in mezzo.
Passiamo davanti al Sasso di Remenno, è il sasso più grande, alto 50 metri, le sue quattro pareti vengono percorse da diverse vie di arrampicata, è il più grande monolito roccioso d’Europa, con un volume di oltre mezzo milione di metri cubo, sceso a valle a causa di una grossa frana. Sul lato ovest alcuni pastori, hanno scolpito una scalinata nella roccia, che è ancora la via più semplice da percorrere per raggiungere la parte più alta. E’ circondato da diversi altri grandi massi, come un anello, tutti attrezzati per le arrampicate sportive, mentre per chi non vuole azzardare tanto, vi fanno addirittura delle escursioni, di diverso grado e pericolosità, per passare in mezzo questo percorso definito il “labirinto dei Ciclopi” di granito.
Non ho certo il fisico e la resistenza per fare arrampicate, ne percorsi di varia difficoltà. Voglio solo fare una gita in compagnia, quindi raggiungiamo il paese di San Martino, ci informiamo, e raggiungiamo le terme di Masino. Qui, incastonate tra le montagne si trovano le terme, la struttura è ferma e si iniziano a vedere i primi danni delle intemperie e dell’abbandono.
C’era un albergo che si collegava alle terme grazie ad un ponte di legno coperto, sono convinta ci fosse anche qualche colonia estiva, tutto questo è abbandonato dal 2015. E’ possibile, attraverso una scalinata, salire fino alla fonte dove l’acqua sgorga a 38°. Le proprietà curative di quest’acqua, sono riconosciute fin dal 1400, tutta la nobiltà italiana e svizzera, si affidava a queste acque miraolose.
É un luogo da favola, il tutto circondato da una foresta di abeti e faggi, fa parte dei 23.000 ettari di foreste e verde della Lombardia. E’ un luogo incantato dove tanti, ma davvero tanti escursionisti seguono percorsi stabiliti, sentieri attrezzati, le risorse naturali offerte dal bosco, la cascata, l’essere avvolti dalla suggestione delle “Termopili”, ossia delle numerose sorgenti naturali di acqua calda. I sentieri sono percorribili facilmente, senza grosse difficoltà, consentono di esser frequentati da diverse famiglie, anche con bambini in tenera età. Mentre noi, curiosavamo e passeggiavamo per questi sentieri, tanti ragazzi, prendevano il sole sopra grandi sassi all’intero del fiume, con i piedi e le gambe nell’acqua fredda, altre persone, con scarponi ai piedi si accingevano a salire fino a raggiungere le vette o i rifugi.
I boschi variano la loro composizione in base ai cambiamenti della quota, ci sono pascoli incastrati fra le tante rocce o le altissime pareti di roccia che incombono, il fiume che scorre, ovunque lo sguardo si appoggi si trova la meraviglia, e non si può far altro che ammirare il panorama. Scendendo verso il paese ci sono le indicazioni del punto di partenza del “sentiero sensoriale dei bagni di Masino”, è un sentiero di circa un chilometro, progettato per consentire a persone ipovedenti e non vedenti, di poter beneficiare di una passeggiata semplicissima nel bosco.
Le cime più alte, che raggiungono circa i 3000 metri di altezza formano una corona, quasi volessero proteggere le case addossate l’una contro le altre, le rocce di granito sono come giganti verticali, sparsi ovunque in mezzo ai prati, o sovrapposti quasi a diventare esagerati muraglioni, pronti a proteggere il paesaggio, dall’avvento della modernità , quasi a ricordare, a noi che le visitiamo che loro ci sono da sempre.






