LE FOIBE – IL GIORNO DEL RICORDO
Scritto da giovanna3rm il 10 Febbraio 2014 | 5 commenti- commenta anche tu!
IL GIORNO DEL RICORDO
LE FOIBE: TOMBE SENZA NOME
10 Febbraio
La strage dimenticata, ricordare per capire. Dopo la “giornata della memoria”, il 10 Febbraio si celebra il “giorno del ricordo” per non dimenticare. Circa 5.000 Italiani furono massacrati in Istria, Dalmazia,Venezia Giulia tra il 1943 al 1945. Questo eccidio fu nascosto, sotto forma di azione di guerra, ma in realtà fu il più atroce e barbaro sterminio, perpetrato il primo maggio 1945, a guerra finita, uccidendo, deportando, torturando migliaia di cittadini civili, maestri, minatori, ferrovieri, militari, appartenenti alle forze dell’ordine, preti, suore, donne e bambini, a Basovizza, che divenne poi monumento nazionale nel 1992. Erano cittadini inermi, colpevoli solo di essere Italiani o anticomunisti: queste atrocità furono compiute dalle truppe del maresciallo Tito, durante l’occupazione Iugoslava.
Persone destinate alle Foibe
Questa giornata non è solo dedicata alle vittime delle Foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi dell’Istria, Dalmazi. Si tratta di oltre 350mila persone, costrette ad abbandonare la propria casa, la propria terra, per non sottomettersi al regime comunista instaurato da Tito. Le Foibe sono delle caverne, pozzi naturali molto profondi presenti sul Carso. Le stesse, vennero considerate per migliaia di persone tombe senza nomi e senza fiori. Le vittime trucidate in modo inumano e barbaro venivano gettate in queste sacche naturali, dopo numerose violenze, legate con del filo di ferro fra di loro a catena, e sospinte a gruppi verso l’orlo dell’abisso. Poco dopo, con una scarica di proiettili, uccidevano i primi e questi trascinavano gli altri
Il buio infernale di una Foiba
vivi, dopo un volo di centinaia di metri. Questi, agonizzanti per le lacerazioni subìte durante la caduta contro gli spuntoni di roccia morivano dopo giorni di sofferenza. Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi e dimenticati. Lo Stato Italiano, la politica Nazionale, la scuola, hanno completamente cancellato il ricordo ed ogni riferimento a chi è stato ucciso per il solo motivo di essere Italiano o perché era contrario al regime di Tito, compresi numerosi croati e sloveni che subirono la stessa fine dei nostri connazionali. Impossibile sapere quante persone furono gettate nelle profonde cavità, migliaia sono state esumate, ma molte furono irraggiungibili. Approssimativamente, si parla di 6-7mila, alle quali vanno aggiunte circa 3.000 persone scomparse nei Gulag (campi di sterminio) di Tito.
In seguito all’interessamento delle varie associazioni combattentistiche, a nome degli esuli e dei loro familiari, dopo sessant’anni, venne istituita questa giornata-nazionale del “ ricordo”, sancita dalla legge 92 del 30 Marzo 2004. A nostro parere, è d’obbligo una profonda riflessione, circa questi terribili eventi : mai più nazionalismi, mai più violenze, mai più guerre. L’uomo, come diceva Brecht, "impari ad essere di aiuto all'uomo".
NEMBO




Uno stralcio orribile della nostra storia in cui le vittime furono costrette a tacere per non disturbare i manovratori dell’epoca. La verità ritrovata fece giustizia e ora ricordiamo anche noi questi nostri fratelli e sorelle vittime della violenza stavolta comunista. Riposino in pace e Dio li abbia in gloria.
É un dovere ricordare le pagine infamanti della storia umana, da qualsiasi parte siano state registrate perché è un dovere dell’uomo vigilare affinché non abbiano a ripetersi.
Grazie Nembo, sempre puntuale nel ricordare gli eventi sia positivi che negativi come in questo caso.
Te ne siamo grati.
Non ci sono parole per esprimere la più ferma indignazione per un altro eccidio, perpetrato dai seguci di Tito: quello delle Foibe. A guerra finita, nel maggio del 1945, circa 5.000 italiani, dell’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, assolutmente inermi, vennero torturati e massacrati, con ferocia inaudita e grande crudeltà. Legavano i polsi delle vittime con il fil di ferro, una all’altra per lunghe file, poi, gettavano il primo nella Foiba perché trascinasse con sé tutti gli altri che seguivano. Quanto tempo impegassero a morire non è dato sapere. Le vittime erano colpevoli di essere italiane e anticomuniste. Gli eccidi non hanno mai giustificazioni sia che avvengano da una parte politica o da quella opposta: non dimentichiamolo mai e facciamo di tutto perché queste orrende vicende non accadano mai più!
Grazie NEMBO per questo tuo scritto ,che ci ricorda quegli orrendimassacri delle Foibe.Gli eccidi nn hanno mai giustificazioni,da qualsiasi parte vengano eseguiti,sono e restano orrendi misfatti da nn dimenticare .,si deve fare anche l’imposibile perche’ nn abbiano piu’ a ripetersi Un ricordo vada allle vittime sopratutto a quelle che nnsi potra’ mai ritrovare R.I.P.
Nembo ,hai riportato alla memoria questo orribile eccidio,nn deve essere dimentocato tutto questo orrore sempre perpetrato su degli esseri innocenti,,colpevoli solo di esistere e di possedere un cuore e un cervello capace di distngure il bene dal male,grazie Nembo,,una prece per queste creature,da parte di tutti,,,,